- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (263) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La differenza fra il Battista e Gesù,di p. Aldo Bergamaschi

13 dicembre 2015
La differenza fra il Battista e Gesù

di p. Aldo Bergamaschi

Pronunciata il 17 Dicembre 2000

Luca 3,10-18
Ecco, se ci fosse da ricercare la prova della distinzione tra la rivoluzione di Giovanni e quella di Gesù, qui l’abbiamo. La prova è che Giovanni non mette il palanchino sotto le istituzioni, Gesù – d’altra parte anche Giovanni lo dice – “verrà con il ventilabro in mano” quindi a sconvolgere tutta la istituzione. Allora cosa dobbiamo fare diceva la gente e ancora oggi in una civiltà cristiana siamo qui a guardarci in faccia; governo di sinistra, governo di destra, riusciamo a fare la rivoluzione delle istituzioni sì o no?
Vi dico cosa dobbiamo fare. Primo criterio: chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha. Così abbiamo il criterio più estremo raggiungibile con il cervello. Se io dico chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha, mi pare che questo sia il dare agli altri il 50% o mi sbaglio? Ora i moralisti cattolici che cosa ci insegnavano? Be, se uno vuole essere tranquillo in coscienza deve dare del suo reddito il 2%; qui il 50%. S. Agostino diceva che il cristiano può stare tranquillo in coscienza se da la decima, almeno come facevano i sacerdoti e come abbiamo fatto anche noi per molti secoli, cioè il 10%. Sarebbe già un po’ meno del 50% un po’ più del 2%.
Vado a rileggere il comportamento dei musulmani giacché il tema è di attualità e i musulmani hanno i pilastri della loro religione tra gli altri c’è anche questo; fare l’elemosina. Un buon musulmano dovrebbe dare alla comunità il 2,5 % del suo reddito. Vorrei chiedere se i loro emiri i loro capitalisti di cui non facciamo i nomi, se veramente facessero così non dovreste venire qui a cercare lavoro perché là si muore di fame. La critica è ancora più pungente per loro come lo è anche per noi, poiché siamo ben lungi dall’essere…disoccupazione e non parliamo di 50 anni fa quando la responsabile di tutta questa situazione era la nostra concezione religiosa del mondo.
Fino a qualche tempo fa, se ricordate, la mezzadria era praticata da tutti i preti del mondo e in tutte le parrocchie.. la famosa questione della mezzadria. E queste sono le vette possibili che si possono raggiungere. Questo criterio riguarda tutte le persone, a chi chiedeva a Gesù cosa dobbiamo fare allora rispondeva: tagliamo in mezzo. E vanno da lui anche i pubblicani, che vorrebbe dire i “gabellieri” quelli che riscuotono il fisco; vogliamo dire guardie della finanza? diciamo così, ma verranno fuori anche i soldati. Che cosa dobbiamo fare? Io vi dico quello che gli avrei detto: ma dove sta scritto che ci debbano essere gli esattori e le guardie di finanza? Sono una malattia della società dove si dice: vede gli avvocati… ma dove sta scritto, in una società cristiana non dovrebbero esserci nemmeno gli avvocati, perché l’avvocato nasce quando dee litigano. Sono d’accordo anch’io che ci vuole qualcuno che metta d’accordo, ma il dubbio è che se la gente litiga e se non litiga bisogna farla litigare a un certo momento il mestiere ha bisogno di persone che litighino per potere diventare i mediatori.
In una civiltà cristiana non ci dovrebbero essere tutte queste figure e qui si domanda cosa dobbiamo fare; questi devono sparire dalla circolazione come i soldati devono sparire in una società cristiana. Maestro cosa dobbiamo fare, e qui Giovanni: “Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato”. Tutti gli scandali nostri, le corruzioni, almeno in un sistema franoso e ingiusto, prima o poi dovete gestirlo con onestà personale. Questo lo si chiede anche ai carabinieri che nel vangelo sono identificati come soldati che sarebbero la forza pubblica che viene mandata dietro gli esattori, e questo è vero anche oggi. Giovanni dice di non esigere nulla di più di quello fissato; siate onesti almeno personalmente, in un sistema disonesto cercate di essere onesti voi. Siamo in queste condizioni, noi dal pulpito di tutto il mondo, Papa compreso, predichiamo l’onestà, e sarebbe già molto, perché l’onestà pubblica non esiste è impossibile attuarla perché tutta la struttura pubblica è fuori dalle indicazioni evangeliche.
E la mia tesi è che ormai anche il cristianesimo è in guerra con le altre religioni, quindi anche il cristianesimo che religione non è, e caduto al rango di religione e si comporta come tutte le altre religioni al mondo. Anche il musulmanesimo ha questa teoria di come si deve fare la carità e cioè il 2,5 % che sarebbe l’unica giustizia possibile in un mondo disastrato e disastrato per definizione. Mentre invece, dal punto di vista cristiano è disastrato perché è fuori delle categorie evangeliche, mentre è all’interno delle categoria musulmane il fatto che ci debba essere questo dislivello tra i poveri e i ricchi. Si potrà dire al caro emiro che il ricavato dal petrolio… e sarebbe già molto, come nel mondo cristiano non si è osservato.. neanche il 10% e nei testi di morale che studiavo io, si diceva che si può stare tranquilli in coscienza se da ai poveri, ma voi capite che dai vangeli non ci devono essere i poveri e che il concetto di Gesù è quello di eliminarli dalla così detta ecclesia, e allora almeno, diamogli il 2%. Cosa inaudita perché sarebbe questa la prima prova che il cristianesimo è caduto al rango di religione come tutte le altre ed ecco il motivo per cui si litiga, per avere la preminenza. Si dice che l’Europa deve essere cristiana, sono tipi di ragionamenti che sono fuori dalla indicazione del vangelo.
Lo interroga alcuni soldati: e noi cosa dobbiamo fare? Gesù gli avrebbe detto: dovete sparire dalla circolazione, per il fatto che ci sia un esercito denota la miseria della natura umana, profonda per cui il simbolo della malattia più profonda. Che esista il soldato, il simbolo della guerra, vuol dire che tra di noi non c’è assolutamente pace e Gesù avrebbe detto di annullarsi e di sparire dalla circolazione. Giovanni dice: non maltrattate, non estorcete e accontentatevi delle vostre paghe. Così la struttura non è toccata, voglio sottolineare il fatto che c’è una bella diversità tra la rivoluzione annunciata da Giovanni e quella di Gesù, il quale dirà: “Convertitevi e credete al vangelo” è questo il punto, credere al vangelo che è la buona notizia, cioè la distruzione di tutto questo che è oggettivamente male.
Giovanni il palanchino sotto le istituzioni non lo mette e ripiega sulla onestà personale e purtroppo siamo ancora a questo punto. Insisto su questo punto perché S. Giovanni Battista di cui stiamo parlando aveva creato nella comunità cristiana una specie di spaccatura, perché Giovanni, vestiva di pelli di cammello, mangiava miele selvatico, locuste, viveva una vita ascetica ecc. Invece Gesù viveva normalmente, mangiava, beveva ecc., accusano il Figlio dell’uomo di essere un mangione e un beone, invece Giovanni Battista lo accusano di essere un indemoniato. Volevo concludere e dirvi che la figura aveva creato una sequela creando dei brutti momenti nella comunità cristiana, tanto che qualcuno diceva di essere seguace di Giovanni e che era un profeta e che il battesimo ricevuto da lui veniva rivendicato come vero battesimo.
Gesù ha una frase tremenda dove dice che: “Giovanni fra i nati da donna è il più grande, però il più piccolo nel regno dei cieli”, cioè il più piccolo dei cristiani che accetterà di vivere il vangelo è superiore a Giovanni. Questa frase che sia di Gesù o che sia dell’evangelista è il punto di rottura tra i due ed è un dire anche che Giovanni è di preparazione rivoluzionario, invece, il vero rivoluzionario… Sia quello che dice Giovanni o sia quello che dice l’evangelista: “Io vi battezzo con acqua e non sono neppure degno di sciogliere i legacci dei suoi sandali, ed è lui stesso che afferma che il vero rivoluzionario sarebbe Gesù.
L’ultimo punto che voglio consegnarvi è la riflessione sulla situazione sociale in cui ci troviamo. Non dobbiamo presentare e dire: (qui sono in polemica con le gerarchie cattoliche) si devono convertire, ma chi convertirsi? A chi a voi? Perché voi avete insegnato delle cose sbagliate e vi dico la più drammatica cioè della presenza dei poveri e dei ricchi nella comunità cristiana e come sia conciliata la teologia. Gesù ha detto “Beati i poveri in spirito” che va tradotto: Beati i ricercatori dei valori spirituali. Storicamente io incontro dei poveri e dei ricchi. Se uno diventa cristiano deve uscire da quelle condizioni ed entrare nella così detta ecclesia, dove devono sparire le due figure del ricco e del povero. Mentre nasce il concetto di elemosina come nel concetto musulmano, i teologi hanno cercato una giustificazione dicendo che è Dio che vuole che ci siano i poveri. Così i ricchi hanno modo di potere fare la beneficenza; i poveri invece, hanno modo di esercitare la pazienza ed è un ritornare indietro alla situazione di Giovanni, per cui resta solo la santificazione personale.
Crediamo poco che le cose cambino e diciamo che i politici sono dei bugiardi, ma facciamo attenzione che i politici sia dell’una che dell’altra parte sono cristiani e non vorrei che nella loro testa ci fosse questo modello. Mi dispiace io prendo le distanze da tutti e torno al testo evangelico il quale prevede una fratellanza assoluta.



Sabato 12 Dicembre,2015 Ore: 20:06
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info