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www.ildialogo.org I limiti del divenire umano,di p. Aldo Bergamaschi

25 ottobre 2015
I limiti del divenire umano

di p. Aldo Bergamaschi

Pronunciata il 29 ottobre 2000

Marco 10, 46-52
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c’era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me! Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: Figlio di Davide, abbi pietà di me! Allora Gesù si fermò e disse: Chiamatelo! E chiamarono il cieco dicendogli: Coraggio! Alzati, ti chiama! Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù disse: Che vuoi che io ti faccia?. E il cieco a lui: Rabbunì, che io riabbia la vista! E Gesù gli disse: Và, la tua fede ti ha salvato. E subito riacquistò la vista  e prese a seguirlo per la strada.

Voi direte: non c’è proprio nulla da spiegare, c’è solo da raccontare il fatto, applaudire al miracolo e dire che Gesù è proprio il Salvatore. E invece, io voglio dimostrarvi che ci sono molte cose da dire e su cui ragionare.
Come mai, tra un popolo eletto che crede in Dio, ci sono degli zoppi, dei ciechi e, cosa più grave, dei mendicanti? Questo povero uomo era cieco e dunque mendicava lungo la strada. É possibile che ci siano queste cose in un popolo scelto da Dio? C’è la questione della malattia, perbacco. 
Questa malattia, la malattia in genere, è di derivazione divina o umana? Non facciamoci delle illusioni, perché ancora oggi ci sono delle correnti teologiche che sostengono la tesi che Dio ha creato i ciechi, gli zoppi e così via. Un teologo in particolare - Calvino - lo sostiene, e così pure qualche discendente fra i nostri fratelli protestanti. È difficile togliersi dalla testa l’idea che non ci sia un legame fra Dio, che crea tutto, e la malattia.
Allora la teologia cattolica introduce il caso del peccato originale: Dio ha creato l’uomo perfetto e poi quest’uomo ha usato male la libertà, e da lì sono nati tutti i disastri. Per farvi un piccolo paragone, sarebbe come l’ingegnere che crea la macchina, la macchina perfetta non cè. Nella macchina bisogna mettere l’olio, bisogna rivedere di tanto in tanto i vari organi che la compongono. Se noi invece saliamo sulla macchina e crediamo che questa debba andare per l’eternità, allora dopo sono dispiaceri, perché quella macchina, per quanto sia perfetta nella mente, quando passa nella pratica, ha i limiti, i limiti del divenire umano.
Ma allora Dio ha creato l’uomo perfetto sì o no? Sarà per voi una risposta deludente ma è l’unica risposta che ho trovato a lume di ragione. Voi sapete che il grande filosofo Aristotele, pur essendo un deista, pur credendo in Dio, quando ha visto com’è fatta l’opera di Dio, che sarebbe la creazione - perché il pensiero greco era convinto come lo era il pensiero cristiano che dietro le cose ci fosse il pensiero di Dio dunque una creazione - questo filosofo, guardando le cose, si accorge che  sono imperfette. Noi oggi diremo l’handicap, voi sapete che l’handicap affligge il 5% della popolazione.
Donne, uomini, e voi giovani soprattutto: ricordatelo bene, il 5% dell’handicap verrà da voi. Già questo Platone l’aveva capito: attenzione ai matrimoni! Ecco perché non basta l’attrazione fisica, ecco perché noi diciamo che il fidanzamento deve essere qualcosa di più, che non il guardarsi negli occhi. Non dico che anche queste non siano cose importanti, ma c’è tutto il resto e c’è la responsabilità della maternità. Mi rivolgo soprattutto a voi donne.
Aristotele è molto parco con gli esempi, porta un esempio e dice: a volte anche il medico sbaglia la dose, e da lì derivano poi i disastri che noi conosciamo. Però non c’è da stupirsi perché la mente di un medico è limitata. Ma se noi pensiamo che dietro le cose del mondo c’è Dio, quindi una mente perfetta, (questi ragionamenti li faceva Aristotele 400 anni prima di Cristo) non posso ammettere che ci siano delle imperfezioni come l’handicap. Qui il filosofo è drastico: Io non posso accettare il concetto di creazione, io tolgo a Dio questo attributo, vale a dire l’attributo di Creatore.
Se gli togliamo l’attributo di Creatore, dobbiamo però lasciargli l’attributo di motore. Allora accade che i difetti che sono nella materia, non sono direttamente dovuti a Dio come Creatore, ma sono indiretti perché Lui è l’autore del moto, poi questo moto viaggia per conto proprio e naturalmente incapperà in un qualche difetto.
Allora io credente voglio continuare a pensare che Dio sia Creatore, soltanto che debbo correggere lo schema, e cioè debbo partire dal principio che Dio non abbia creato le cose perfette all’inizio, ma che non è responsabile di tutto quello che accade nel mondo umano. Responsabile, o per lo meno corresponsabile, sarà quel logos che noi abbiamo. Ecco la grandezza dell’uomo e la sua responsabilità.
Ho portato il discorso alla radice, adesso vediamo di applicarla. Come mai questo cieco, nel popolo di Dio? Qui abbiamo la prima caduta della concezione religiosa del mondo. Aristotele aveva tirato delle conclusioni, le conclusioni le sapete anche voi: quel cieco perché c’è? É un castigo di Dio? Quei lebbrosi perché ci sono? Sono un castigo di Dio? Ecco dove va a finire la religione! E così se ne lavano le mani i signori, e costui deve andare all’elemosina!
Altro grave problema, se ben ricordo, un passo del Deuteronomio dice: Israele, in te non ci deve essere un solo mendicante! E nella nostra civiltà cristiana, scusate, quanti mendicanti ci sono? Mi dispiace di farvi soffrire, almeno mentalmente, ma questi sono i problemi che soggiacciono a questo passo evangelico.
Allora dov’è la grandezza di Gesù? Non è nell’aver fatto il miracolo come lo immaginiamo noi, cioè a dire che, con un colpo di bacchetta magica, gli ha rimesso a posto gli occhi, ma è l’aver fatto qualcosa contro questa concezione del mondo che faceva rifluire il male in Dio. E qui, siccome erano religiosi, prevedono una colpa segreta tra il cieco e Dio.
Invece, ecco la grandezza di Gesù. Egli è venuto per guarire l’uomo, per usare una frase molto conosciuta: Gesù guarisce il peccato originale e poi toglie anche gli effetti del peccato originale, purché si accetti la Sua visione del mondo e la sua concezione della realtà. Se ci sono dei cristiani che sono presi dal fuoco della vocazione, dirò che ci sarà qualche novità quando all’interno della Chiesa cattolica nasceranno due ordini che si occuperanno: uno di risolvere il problema gravissimo del lavoro, cioè, il rapporto fra capitale e lavoro come lo aveva risolto san Francesco, l’altro di  occuparsi esattamente delle miserie umane, della malattia. Voglio dire che, se nascessero ordini che trasformassero la preghiera nella ricerca scientifica, allora avrebbero compiuto l’altro lato della redenzione di Gesù.
Fare quello che Gesù ha fatto, due cose soltanto: illuminare i cervelli, chiedere la conversione. Poi finalmente, quello di occuparsi degli ammalati. Immaginate se a partire da Galileo fossero nati degli ordini femminili e maschili i quali, invece di fare delle lunghe preghiere, avessero fatto la ricerca sul microscopio o altro: noi avremmo già eliminato dal mondo non so quante malattie. Voi direte: ma non ci sono già persone che fanno queste cose? Si, le fanno, ma le fanno per denaro, non per amore al prossimo, e facendo poi pesare la conquista fatta.
In un episodio bellissimo di Platone, in linea con quello che vi dicevo, egli era del parere che se noi vogliamo combattere la peste, non dobbiamo andare a lustrare gli altari, ma dobbiamo invece approfondire lo studio della realtà. Se è vero che il mondo è un’opera di Dio, un pensiero di Dio concretizzato, allora - mi rivolgo a tutti, in particolare ai frati, alle suore e ai religiosi in genere - voi non dovreste essere preoccupati di conoscerlo quel pensiero?
Galileo, che pure era cattolico, ve lo dice: Forse il pensiero di Dio è racchiuso più dentro alla realtà da Lui creata, che non nelle scritture. Ma invece, si trova più gusto a dire salmi, che tra l’altro “pagano dazio”, piuttosto che dedicarsi al lavoro ed alla ricerca.
 



Sabato 24 Ottobre,2015 Ore: 22:17
 
 
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