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www.ildialogo.org L'Omelia del 9 agosto 2015,di p. Aldo Bergamaschi

L'Omelia del 9 agosto 2015

Pronunciata il 10 agosto 2003


di p. Aldo Bergamaschi

Giovanni 6,41-51
 
Questo passo evangelico contiene molti riferimenti fisicistici, con un continuo correre sul filo del dramma: "la mia carne, il mio corpo, il mio sangue", riferimenti molto pericolosi. Vi farò vedere cosa è accaduto storicamente, riguardo la presenza di Cristo in noi che, per altro, è necessaria per la salvezza, così come è necessario per la nostra vita, mangiare tanto cibo e bere tanta bevanda al giorno.

Prendiamo la prima lettura: è presa dai Proverbi, un libro molto vicino alla venuta di Cristo. La Sapienza a chi è privo di senno dice: “Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato. Abbandonate la stoltezza e vivrete, andate diritti per la via della intelligenza” (9,4-6). C’è l’invito a nutrire con il fosforo il cervello come organo, ma per il cervello come intelligenza è un’altra cosa, come si nutre l’intelligenza? Qui si ricorre all’immagine del pane e del vino, ma nella seconda lettura s. Paolo esorta gli Efesini: “Non ubriacatevi di vino” È evidente che non si può nutrire il pensiero con il vino materiale che porta alla sfrenatezza, ma… “siate ricolmi dello Spirito …" per nutrire il cervello inteso come pensiero. Non è il vino in sé che è male, ma l’ubriacarsi di vino ed è male perché riduce la ragione! Le sfrenatezze di cui parla s. Paolo sono proprio la conseguenza della perdita della ragione.
Vi citerò adesso il caso di Platone il quale aveva un amico che si chiamava Cefalo ed era un ubriacone. Un giorno Platone, passando, lo vede dentro a una bettola a bere vino, entra, lo saluta e gli fa capire che sbaglia a bere e dice a Cefalo: “Il male non è nel vino, il male è nell’abitudine”. Cefalo fa finta di non capire. Allora Platone aggiunge queste parole: “È l’abitudine che supera i confini del razionale”.

Gli Apostoli hanno mangiato e bevuto Cristo nell’Ultima Cena, con le parole che diciamo alla consacrazione: “Prendete, mangiate e bevete questo è il mio corpo e il mio sangue”, ma non hanno capito il significato di quel mangiare e di quel bere e si addormentano mentre Gesù prega nell’Orto degli Ulivi. L’hanno mangiato in maniera fisicistica, si addormentano, lo tradiscono. Ecco come finisce la manducatio fisica. Nella congiura di Catilina (la prima rivolta all’interno del sistema), Catilina chiama i congiurati e dice loro: perché l’unione nostra sia profonda e unitaria per fare quello che dobbiamo fare (la congiura), prendiamo una coppa e ognuno di noi si faccia un taglietto nella vena del polso e lasci cadere del sangue nella coppa. Alla fine ognuno ne beve un sorso creando l’unità dei congiurati. Tutti avrete sentito parlare del Carroccio, (comuni Lombardi) ebbene sul Carroccio mettevano l’Eucarestia con l’Ostensorio, retto da un prete, pensando a un Cristo potente e in grado di respingere i nemici, e non a Colui che cambia il cervello o il pensiero.

Cesare Beccaria, – parente di Alessandro Manzoni, – ha scritto "Dei delitti e delle pene", ed è il primo che prende posizione contro la pena di morte. Adesso anche il Vaticano condanna la pena di morte, mentre il catechismo non è ancora bene ripulito In questo caso Beccaria si allea con l’Illuminismo perché la ragione in realtà condanna una contraddizione, egli non è un ateo, ma un povero cristiano che conosce molto bene i testi della Rivelazione.

Cito ora la parte ultima del passo del Vangelo di oggi che raddrizza tutto il discorso rimasto nell’ambiguità: “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me”. Gesù è il Logos (il pensiero) di Dio fatto carne e in questo senso è cibo del pensiero, del nostro pensiero, logos con la elle minuscola, con il quale noi leggiamo, giudichiamo, interpretiamo tutta la realtà. Occorre alimentare il nostro pensiero con gli insegnamenti del Logos, quelli che vi sto frazionando ogni domenica qui e il principale “Amatevi come io ho amato voi": senza profitto; uomo-donna; uomo-uomo nel rapporto di lavoro; uomo-uomini nel rapporto politico. Chi si alimenta in questo modo darà alla sua vita un orientamento di valori, qui abbiamo anche l’affermazione di Gesù che paga dazio "Io sono il pane disceso dal cielo".

Se voi parlate con un musulmano negherà che Gesù sia figlio di Dio perché Dio non può avere figli, però sarà convinto che la Pietra Nera che si trova alla Mecca viene dal cielo, se non che Gesù polemizza con coloro che dicono che la manna è il pane mandato da Dio, Egli dice: attenzione, il Pane disceso dal cielo sono io. Il rapporto fra l’uomo e Dio passa attraverso la Sua persona: l’unica parola di Dio al mondo è Gesù Cristo. L’ho detto e lo ripeto qui: l’unico che ha capito che non ci deve mai essere identità fra verità e storia, anche quando la storia è condotta dalla Chiesa, sto parlando di tutto il Medio-Evo e ancora fino ad oggi, l’unico che l’ha capito è Francesco di Assisi il quale dice: Sono rispettoso della Chiesa Cattolica, io mi inginocchio di fronte ai preti che osservano le regole di Santa Romana Chiesa, io però voglio vivere secondo il Vangelo.

Il discorso è tremendo dal punto di vista concettuale, egli non prende la sua etica dalla Chiesa, infatti non lo troviamo allineato con le operazioni della Chiesa alla Crociata contro gli infedeli, alla Crociata contro gli eretici, perché Francesco è impegnato ad attuare il Vangelo, perché crede che Gesù Cristo sia l’unico mediatore fra Dio e gli uomini.



Sabato 08 Agosto,2015 Ore: 09:22
 
 
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