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www.ildialogo.org L'Omelia del 19 luglio 2015,di p. Aldo Bergamaschi

L'Omelia del 19 luglio 2015

di p. Aldo Bergamaschi

Pronunciata il 23 luglio 2006
 Marco 6,30-3
Da questo Vangelo che è un puro racconto, prenderò le due parole finali per farvi un certo discorso che ha l’aggancio con i due punti che ora vi cito: Gesù si commosse perché erano come “pecore senza pastore”. Vi rendete conto, il dire una cosa come questa in un paese pieno di sinagoghe, di maestri, di sommi sacerdoti ecc. Sarebbe come se avessi la sfrontatezza di dire che nonostante il caldo, continuate a venire a questa Messa, (mi fate tenerezza) perché siete come pecore senza pastore. Tutto ciò sarebbe una offesa a tutte le autorità ecclesiastiche, con tutti i sacerdoti e le chiese che abbiamo. Non dico proprio così, ma quasi. L’altra frase che mi preme citarvi: “si mise a insegnare loro molte cose”. Non si dice quali, ma possiamo pensare a tutte quelle che conosciamo dal testo evangelico.
Vi porto un primo esempio di sostituzione dell’insegnamento evangelico che riguarda la nostra vita associata e un secondo più drammatico che riguarda tutto l’insegnamento della morale sessuale. Si fanno più peccati in questi mesi estivi che in tutto l’anno sul piano sessuale. Lo si vede anche alla televisione, talvolta faccio zapping e c’è la verifica di quello che vi dirò. Per quanto riguarda il primo aspetto, quello di credere che Gesù non abbia dato alcuni insegnamenti, per esempio, mi domandano dove sta scritto nel Vangelo che essere gay sia un peccato; e questo se lo chiedono anche dei teologi.
Un filosofo Protestante – questo non vuol dire che i Cattolici siano da meno – Tommaso Hobbes che muore nel 1679 dice che: Non c’è contraddizione con quello che Dio ci dice attraverso la natura e ciò che ci dice attraverso le Scritture. Il filosofo chiama Gesù il nostro Salvatore e fonda i suoi ragionamenti sulle Scritture, che è una caratteristica dei Protestanti più di noi Cattolici. Ecco il ragionamento successivo: Poiché questo Cristo non ha indicato alcuna legge circa il governo dello Stato, nessun cittadino può privatamente determinare chi sia amico o nemico dello Stato; quando si debba fare la guerra e quando si debba firmare la pace. C’è da inorridire nel sentire parole di questo genere che hanno come premessa il nostro Salvatore Gesù Cristo. Il nostro Salvatore non ha dato alcuna regola su questa materia – governo dello Stato – perché non prevede questa materia. E mi rivolgo ai filosofi della statura di Hobbes.
Poi continua a sostituirsi a Gesù su questa materia in modo tale da vanificare tutto il Messaggio evangelico e soprattutto il secondo precetto che è quello di amare il prossimo. Non dimentichiamo che Gesù è venuto a chiudere l’epoca delle religioni, che sono la devastazione dell’umanità, con la premessa che il cristianesimo non è una religione e nella misura in cui lo è cade sotto questa condanna. Non dimentichiamo che lo Stato Nazionale Sovrano, che è la divisione in cui storicamente siamo inseriti, è illegittimo, ed è di ostacolo al primo precetto: Ama il prossimo tuo come te stesso.
Questa materia è la buccia di banana su cui scivolano tutti i teologi dello Stato.
Per non essere fazioso nei confronti di Hobbes, che è protestante e da importanza alle Scritture – interpretandole male –, ora vi cito il cattolico Bossuet, vescovo, che si pronuncia circa la concezione dello stato. I due sono più o meno contemporanei, Bossuet muore nel 1704. Bossuet utilizza i dati di Hobbes per legittimare l’autorità e il potere assoluto, anche se vede che nel potere del sovrano c’è un limite, perché la delega viene da parte di Dio. Ma questo aspetto non viene sottolineato e la battaglia si conclude con l’Illuminismo, la Rivoluzione Francese, Rousseau, e la derivazione dell’autorità da Dio ecc.
Il Vangelo fonda l’autorità cristiana? Sì, ma con il concetto di servizio: tra voi non sia così, come tra coloro che governano le genti, i quali si fanno chiamare benefattori, mentre invece, sono dei rapinatori. Ecco la distinzione: “Tra voi non sia così, ma chi è il primo sia come l’ultimo”. L’autorità – nell’ipotesi che ci sia – ha un solo fine: il servizio e non il dominio sull’altro. Ecco le pecore senza pastore, e siamo senza pastore da molti secoli. Per non creare ambiguità, dietro l’insegnamento di don Primo Mazzolari – che come me non era ostile alla Chiesa – non rifiutiamo la Chiesa, diciamo che: il primato va dato al Vangelo. Un’opera di don Mazzolari ha come titolo proprio “Impegno con Cristo”. Non dico che sia una divaricazione costante, dico che dobbiamo tenere distinte le due cose.
Mi è stato ricordato che sono stato ordinato sacerdote della Chiesa Cattolica, è vero, ma come S.Francesco – che non era sacerdote – li ho fatti a Gesù Cristo, davanti alla Chiesa, ma l’impegno è con Lui, non con la Chiesa. La Chiesa è testimone, ma la mia fedeltà è con Gesù Cristo.
Passiamo al secondo problema. Alla mia età ho raggiunto una certa tranquillità e nel fare le polemiche ho il cuore tranquillo, però l’omosessualità mi crea qualche problema, quando si cercano avvalli o firme nei passi evangelici e nelle scritture in genere senza distinguerle. Avrete visto dalla stampa che i protestanti inglesi sono sull’orlo della divisione per la questione dell’omosessualità. Pare che un vescovo si sia dimesso dopo aver in qualche modo difeso i gay, c’è aria di spaccatura.
Tra i cattolici c’è chi dice e cito: sono pretestuosi gli argomenti della Chiesa Cattolica contro i gay, nella Bibbia l’omosessualità non è considerata un peccato. É vero, nella Bibbia c’è di tutto a partire da Abramo con la poligamia, ma non andiamo attorno a questo vespaio.
S.Paolo nella Lettera ai Romani è più preciso: “I Gentili hanno abbandonato il vero Dio per gli idoli, perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, si da disonorare fra loro i loro corpi”; è il riferimento chiaro all’uso deviato del sesso. Per S.Paolo questo non è peccato che richiede una punizione è una condizione nella quale Dio li ha messi, semmai è essa stessa una punizione del crimine. Il crimine sarebbe quello di non avere adorato Dio, ma gli dei. Sarei d’accordo se non ci fosse il riferimento che è Cristo. Il fatto che Dio venga considerato conciliante con questi peccati è una gherminella e si tenta di impostare il problema per cui mediante un sofisma si dice che S.Paolo non considera un peccato l’omosessualità. Il che a mio giudizio è falso.
Ammettiamo che S.Paolo sia a questi livelli, allora vi riferisco di un colloquio che ho avuto con un teologo di questa opinione. Questo teologo mi dice che Gesù non parla del tema. No! dico io, ne parla e cito la frase di Gesù (quella che ha segnato la mia vita) e cioè: “Chiunque guarda una donna per possederla è già in adulterio con lei”. Se è vero che il peccato nasce dal pensiero, ecco la grandezza di Cristo che ferma il male dichiarandone l’origine. É nel cervello, ecco perché continuo a dirvi che bisogna mettere ordine nel rapporto tra uomo e donna.
Circa venticinque anni fa, c’era tutto un fervore, anche da parte mia, di creare una società in cui si incominciasse, soprattutto in agricoltura, a creare una forma di giustizia; la distribuzione dei compiti e la parificazione dei salari. Un giorno sono venuti da me sei ragazzi e ragazze fidanzati. Mi annunciano di volere fare una esperienza di vita comunitaria sulle nostre colline, con il terreno posseduto da uno di loro. Dopo un mese uno di loro mi racconta con le mani nei capelli la loro breve esperienza. Uno ruba la fidanzata all’altro e in breve tempo diventa un bordello. Tutto va a picco per la questione del sesso. Questo rapporto è importante, perché da origine alla vita sociale.
Concludendo con il teologo: Se guardo una donna con l’intenzione di possederla sono già in adulterio con lei…se guardo un uomo con la stessa intenzione, dimmi? Ora è chiaro cosa intendeva Gesù?
Per le donne l’episodio da riferire nel Vangelo è quello della Samaritana. Alla Samaritana Gesù dice: “Tu hai avuto cinque uomini (quante dive della TV) e quello che hai non è tuo marito”. Gesù non usa la frusta, si rivolge al cervello. Quella donna certamente aveva perduto il riferimento morale, perché aveva perduto quello teologico. Aveva dei dubbi se adorare Dio a Gerusalemme o sul monte Garizin e Gesù pronuncia la frase bellissima che la invita a sganciarsi da queste posizioni.
Sia per gli uomini che per le donne il blocco è radicale e il blocco è semplicemente indicativo, per dire che se vogliamo raggiungere la perfezione in questi settori; la strada è quella. Non con la minaccia del peccato o dell’inferno, ma se non ci comportiamo come Gesù indica, siamo destinati al continuo disordine e senza possibilità di rimedio.
Se proprio non riusciamo a metterci d’accordo sui valori neanche leggendo il Vangelo; chi crede nell’omosessualità si scelga questa etica, prenda i suoi stracci, vada in un luogo e la pratichi.
Ecco il mio concetto di divisione delle etiche, nel futuro ognuno scelga la propria etica e non la imponga agli altri; vedremo quale è la migliore alla prova dei risultati.
Così ho interpretato questo passo apparentemente incolore e lo concludo con due affermazioni pesanti: Pecore senza pastori; Gesù insegnava molte cose, anche queste.
Mi è stato chiesto di pregare per la pioggia, vi dico il mio pensiero. Tutti i giorni recito il Padre Nostro diverse volte e in questa preghiera insegnata da Gesù c’è solo un punto in cui noi chiediamo qualcosa e al plurale: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. La mia interpretazione è questa: Signore fa che l’erba continui a crescere nei campi, perché le mucche la possano mangiare e producano il latte per i bambini e per i vecchi e per tutti. Ma noi siamo andati attorno alla natura e rischiamo di sconvolgerne tutti i ritmi.
Mi ha fatto piacere l’idea di distribuire l’acqua montana; sarebbe cristianesimo pratico, pur discutendo chi paga ecc., ma è un problema che riguarda lo Stato che deve intervenire a far dare l’acqua dove non c’è. Questo è francescanesimo; se abbiamo un pezzo di pane e siamo in quattro, lo divideremo in quattro, se abbiamo una briciola divideremo la briciola. A questo punto è lecito chiedere al Signore che metta rimedio alle nostre “stupidità”.
Ecco la preghiera che prendo in una Colletta:
O Dio dal quale tutte le creature
ricevono energia, esistenza e vita,
dona alla terra assetata
il refrigerio della pioggia,
poiché l’umanità sicura del suo pane,
possa ricercare con fiducia il bene dello Spirito.



Martedì 21 Luglio,2015 Ore: 12:26
 
 
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