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www.ildialogo.org l'omelia del 28 giugno 2015,di p. Aldo Bergamaschi

l'omelia del 28 giugno 2015

Pronunciata il 2 luglio 2000


di p. Aldo Bergamaschi

Marco Mc 5,21-43

Che genere di miracolo è, cotesto? Miracolo strano! Ma miracolo come lo intendo io, cioè non colpo di bacchetta magica come, purtroppo, siamo soliti immaginare i miracoli, ma intervento pedagogico per salvare una povera creatura dalla distruzione, dall’autodistruzione. Io, per camminare più tranquillo nell’analisi di questo “miracolo” ho preso in mano l’opera di una studiosa cattolica, morta qualche anno fa, di cui posso anche dirvi il nome Francoise Dolto. Questa studiosa di psicanalisi, ha scritto un libro in cui cerca di applicare le leggi della psicanalisi a tutti i fatti “miracolosi” che noi troviamo nel Vangelo e, guarda caso, questo è proprio preso in esame dalla studiosa.
Il miracolo sarebbe un intervento spirituale (non fisico!). Vedremo, vedremo la malattia della bambina, diciamo della giovinetta, i dodici anni sono molti per quell’epoca, se è vero che la Madonna ha dato alla luce Gesù a quindici anni o sedici, questo lo sappiamo. E quindi vedremo che quest’intervento è di ordine spirituale più che di ordine fisico; e di ordine spirituale sull’equilibrio incerto della natura. Adesso qui vi chiedo la cortesia di lasciarmi aprire una parentesi per dirvi la mia opinione sulla questione di questi Gay che si riuniranno a Roma ecc.. Perché la questione è più profonda di quanto non si possa immaginare, e il punto che mi solleva maggiori perplessità è là dove si teorizza una struttura data da Dio, così come Dio avrebbe creato l’uomo maschio e femmina, l’avrebbe anche creato omosessuale. Ho detto abbastanza? Non c’è bisogno di andare a frugare oltre. Ecco, questa è la teoria che mi crea un dramma interiore in quanto cristiano e in quanto, ovviamente, filosofo cristiano.
Sul giornale ne avrete lette molte delle opinioni, quella che più mi ha sconvolto è quella di una madre che ha un figlio in quelle condizioni e che esclama: “Ma poi, alla fine, se il Signore lo ha creato così, perché..?” Ecco il punto! Il Signore ci ha creati così? Lo so che il dibattito e stato affrontato nel secolo decimo ottavo, ricorderete Rousseau e la Chiesa cattolica, per stabilire se l’uomo è buono o cattivo. Io vi dico in sintesi oramai quali sono le vette raggiunte, quindi non mi permetterò mai di dire che l’uomo è cattivo, come in genere dice la morale della Chiesa cattolica (nasce cattivo, è vero – aggiungiamo - nasce col peccato originale, quindi da buono che era sarebbe caduto), ma è una spiegazione insufficiente. E neanche accetterò la definizione di Rousseau, il quale dice che l’uomo è buono, perché – mi dispiace - la bontà è a termine finale, non è all’inizio.
Guai se noi nascessimo buoni, se Dio avesse creato l’uomo buono, ha creato buono l’uomo ontologicamente, ma la bontà è una conquista dell’individuo! Altrimenti non avrebbe senso né l’inferno, né il paradiso, quindi non è vero che l’uomo nasca buono, non è vero che l’uomo nasca libero (tutti i discorsi poi fatti da Rousseau). No! Noi diventiamo liberi, noi diventiamo uomini, diventiamo donne ed è soltanto l’imput iniziale, allora diciamo così: Dio crea l’uomo indifferenziato! Chiaro? Il termine è preso dalla psicologia, ma richiama perfettamente la struttura dell’uomo. Allora di tutto il resto siamo responsabili noi, non più Dio.
Delle volte si dice che Dio ha creato il matrimonio, ma no! Quello lo creiamo noi, lo inventiamo noi; Dio ha creato l’uomo, la donna, in quel modo, in quelle forme. Ed i finalismi sono lì, e guai a chi li deturpa. Questa è la condizione, drammatica se voi volete, della definizione della vitalità, punto e basta! Ma non ho detto tutto, attenzione, vado per sintesi. Siccome ho avuto discussioni con delle persone erudite sul tema, io mi sono ben guardato e dal citare il Vangelo e dal citare San Paolo. Mi sono limitato ad appellarmi a Platone, il quale vive 400 anni prima di Cristo, quindi al di fuori della mischia, e abbiamo il caso in cui la mente umana procede alla ricerca della verità senza condizionamenti – diciamolo – religiosi. E colui che apre questa strada è Socrate il quale crede in Dio, certo che crede in Dio, ma vi crede non mediante gli amminicoli religiosi, tant’è che anche lui viene ucciso da uomini religiosi come Gesù Cristo è ucciso da persone religiose. Allora ecco come Platone affronta il problema. E già, ma chi l’ha inventato questo mito di Galimede?
Vi dico in due parole questo mito di Galimede. Galimede era un pastorello che pascolava i greggi attorno ai monti di Troia. Un giorno Giove s’invaghì di lui, ma attenzione: Giove! Vi rendete conto? Dio che si invaghisce di un giovinetto, e che cosa fa? Lo rapisce, si trasforma in aquila e poi lo ghermisce e lo porta in cielo e lo fa diventare il suo coppiere, con tutto ciò che questa parola nasconde. Il mito di Galimede, che voi vedrete raffigurato sia dalla pittura che dalla scultura, Platone dice: “ma chi lo ha inventato questo mito? Chi ha interesse a far credere che Dio sia omosessuale? Chi?” E già! Il re di Creta! Il quale era un omosessuale e ha inventato il mito di Galimede per giustificare la sua devianza. Lo dico qui a quei cattolici e lo dico qui a quei preti! E a quei religiosi! Che sono dentro al fango di questa devianza. Perché questa è la grave teoria, di cui il Papa dovrebbe tremare, che circola all’interno della Chiesa. E lo so, che per altri settori molte volte la Chiesa ha detto male ciò che era bene e bene ciò che era male; grave questa mia affermazione! Ma pronto anche a dimostrarla.
Ed ecco allora dove questi signori faranno questa manifestazione imponente. Allora io vi dirò cosa farei se fossi nel Papa, anzi gli darei questo consiglio: Santità, il giorno otto prenda i suoi stracci, se ne vada via da Roma per ventiquattro ore in un luogo deserto a pregare dicendo: io voglio essere sempre vittima dell’arroganza e della intolleranza e mai essere io colui che pratica l’intolleranza e la prepotenza, sia pure mentale. E poi, prima di andarmene, direi: fra questi omosessuali quanti sono quelli battezzati? Avete capito? Questo è il punto! Signori, direi, l’ottanta per cento? Bene, io vi chiedo scusa. Abbiamo fatto male a darvi il battesimo. Dobbiamo rivedere la questione del battesimo per liberarci da questi e da gli altri gravi inconvenienti! Chiaro?
E sarò ancora drastico già che avete visto sui giornali la morte di quel grande attore Gassman, diciamo pure il nome, e lì… ma si, era lì per convertirsi ecc. Dunque non vi è dubbio che egli ha calpestato tutta la morale cattolica se è vero che si è sposato quattro volte ecc…poi verso l’ultimo… si dice. .. ma poi…e qui l’errore qual è stato? L’errore è quello di avergli dato il battesimo da bambino e l’altro errore è quello di avere istituito il matrimonio come sacramento. No! Il cristiano si sposa quando è convertito! Non prima. Diversamente questi sono gli inconvenienti che ci trasciniamo dietro da secoli e che, a quanto pare, non sempre devono arrivare alla loro conclusione. Chiedo scusa, chiudo la parentesi. Ricordate Platone il quale, sia pure in un’epoca in cui si dice è nata la paderastia, vol vedete che l’uomo, il filosofo aveva la testa diritta e quadrata e aveva capito bene che quella era una devianza chiaro? Punto e basta!
Chiudiamo rapidamente l’analisi della Dolto (ve la dico in due parola). Quella bambina non era morta. Qui cosa c’era? C’era una possessività morbosa del padre, il quale, sinagogo, uomo religioso, il quale aveva tenuto la bambina in una sudditanza tale per cui questa bambina diventa anoressica, non mangia più e piuttosto che convivere sempre da bambina, come una bambola, questa ragazza si lascia morire ecco perché Gesù dice: No! Lo so io come stanno le cose, la bambina non è morta ma dorme. Ed ecco che arriva Gesù, la prende per mano, ed ecco tutte le belle pagine della Dolto per dimostrare come Gesù, in questo caso, ha salvato una creatura dall’autodistruzione. Quindi non dalla morte, come si dice normalmente, ma da un suicidio compiuto per anoressia. Poi qui la ricomposizione di fronte a Gesù e agli Apostoli dove ci sarebbe una riconciliazione con la società, una la presa di contatto con l’uomo perché questa bambina che era stata distrutta nella sua femminilità e finalmente viene riportata alla normalità dell’esistenza.



Sabato 27 Giugno,2015 Ore: 18:31
 
 
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