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www.ildialogo.org Omelia di pasqua,di p. Aldo Bergamaschi

5 aprile 2015
Omelia di pasqua

Pronunciata il 20 aprile 2003


di p. Aldo Bergamaschi

Giovanni 20,1-9

Oggi affronterò un problema difficile, ma ascoltando la televisione, guardando i convegni, osservando le ricerche scientifiche, mi sono accorto che pochi hanno il concetto esatto di Risurrezione. Anche il passo di Giovanni, che termina con queste parole: "…Egli doveva risuscitare…". Ci deve essere una distinzione fra il risuscitare e il risorgere ed è quanto cercherò di spiegare. La mia spiegazione avrà anche il compito di fare una analisi letteraria del romanzo di Alessandro Manzoni I Promessi Sposi. Lo scrittore, come tutti gli altri, non aveva un’idea corretta della Risurrezione. Quando eravamo ragazzi ci facevano studiare a memoria la Risurrezione che fa parte degli Inni Sacri, vi leggo solo la seconda strofa per farvi capire come il Manzoni fosse in errore, come cioè avesse concepito la Risurrezione come un Risuscitamento (mi scuso con gli italianisti se ho inventato la parola per tenere distinti i due concetti). Ecco la strofa:
É risorto: il capo santo
più non posa nel sudario
è risorto: dall’un canto
dell’avello (tomba) solitario
sta il coperchio rovesciato:
come un forte inebriato
il Signore si risvegliò.
No! Mi dispiace, ma, siccome Alessandro Manzoni era un cattolico che ragionava sulla sua fede, credo che quando ha dovuto occuparsi del romanzo che tutti conosciamo, avesse dei dubbi su questa impostazione così rigida. Vi dico di scienza certa che il Manzoni smise di scrivere gli Inni Sacri e il direttore del centro manzoniano mi diede la spiegazione del motivo: Manzoni ha smesso di scrivere gli Inni Sacri per non incrementare la superstizione. Questo vi dice come egli fosse un cattolico che credeva con il cervello aperto.
Noi diciamo che affermare la Risurrezione sarebbe affermare una verità, ma di quale ordine e di quale genere di verità si tratta? Questa verità è costruita su di un fatto storico, reale, oppure immaginario o immaginato. Quando Alessandro Manzoni progettò il romanzo fu come spaventato dall’aggettivo romanzo storico – così doveva essere – pensava cioè a due tipi di verità storiche: il vero storico e il vero morale. Citerò gli esempi. Ecco un esempio di vero storico: Pilato, procuratore della Giudea, si lavò le mani. Questo è un vero storico. Esempio di vero morale: “Lo spirito è pronto, la carne è debole; Chi userà la spada di spada perirà”. Ecco esempi di verità morale.
Tra questi due tipi di vero, Manzoni pensava – ecco il dubbio – che ci dovesse essere spazio per un vero inventato. Non allarmatevi sulla parola inventato, ciò che egli voleva unire al vero storico. Voleva che i personaggi come Lucia, Renzo, Padre Cristoforo, fossero veri almeno quanto Richelieu, Maria De’ Madici o i Lanzichenecchi. Come salvarsi sul piano pedagogico dall’accusa di inganno o di bugia, cioè dall’accusa di creare la confusione nel lettore tra la favola e la storia? L’operazione è possibile perché c’è un vero inventato che deve essere agganciato ad una oggettività più alta. L’oggettività più alta sarebbe – secondo Manzoni, il quale in questo caso attinge dalla filosofia rosminiana – la mente di Dio. La tesi di Rosmini è questa: “Tutto ciò che noi pensiamo è vero almeno in due luoghi: nel mio cervello e nella mente di Dio”. É ovvio che ciò che è presente nella mente di Dio può essere vero solo se è in positivo, se è degno di Lui. L’inventato è vero quanto il vero storico e quanto il vero morale, perché come questi ha il suo perché in Mente Dei (nella mente di Dio). Dio lo potrebbe firmare. Come la Risurrezione avrà la sua verità in questo punto delicato. Lucia è reale quanto “..i monti sorgenti dalle acque..” ricordate? Quei monti andranno distrutti dal tempo, ma Lucia no! Lucia è presente nella coscienza ed è più vera, più viva dei monti davanti ai quali ella passa sulla barca durante il suo viaggio.
L’artista è credente, a questa altezza ritrova una storia che non è fragile e mostruosa come quella dei capitani e dei politici. Manzoni lo dice nella introduzione al romanzo: “Però alla mia debolezza non è lecito sollevarsi a tal’argomenti, e sublimità pericolose, con aggirarsi tra labirinti de’ Politici maneggi, et il rimbombo de’ bellici Oricalchi…” andate a rileggere quelle poche righe. I personaggi veri sono questi: Lucia, Renzo, P. Cristoforo e non gli altri i quali producono nella storia le mostruosità, gli errori e le negatività. Le figure – che noi diciamo inventate dal Manzoni – sono vere, perché sono nella mente di lui artista e nella mente di Dio. Manzoni non si sofferma a cantare le gesta pericolose dei politici, dei guerrieri e dei capitani, ma si accinge a lasciare memoria ai posteri di fatti memorabili di cui ha avuto notizia, anche se accaddero a gente oscura e di piccolo affare, cito le sue parole: “Il cristianesimo propone una critica radicale alla storia”. Gesù Cristo si pone come Verità di fronte alla storia, per cui mai verità e storia debbono identificarsi. La storia inventata, si pone come critica radicale alla storia, ponendosi di fronte ad essa come Verità, a guisa di filtro propone e afferma l’esistenza di una realtà o di un reale più vero e misurabile con il metro dell’eternità, delle cose che non passano e non producono negatività.
Noi non possiamo mettere la Risurrezione di Gesù nel novero delle verità storiche, in quanto, non essendo un cadavere rianimato, non offre una prova oggettiva scientificamente dimostrabile dell’avvenimento. Temo che il 90% dei cattolici la concepisca come una rianimazione di cadavere, no! È invece l’entrata in una nuova dimensione, quella che sarà la nostra. Neanche possiamo classificare la Risurrezione tra le verità morali, in quanto la morale riguarda l’uomo. Se non possiamo classificarla fra le verità morali, non resta che classificarla tra le verità inventate. Ecco che ritorna il tema manzoniano: inventate, non dalla mente o dalla fede umana, ma dalla mente di Dio stesso.
La Risurrezione di Cristo è una verità inventata da Dio, attuata da Cristo, posta accanto e di fronte alla storia come sua salvezza, anzi come esempio di quella che sarà la nostra vera vita, se saremo degni della Risurrezione.
 



Sabato 04 Aprile,2015 Ore: 13:26
 
 
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