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www.ildialogo.org Grida dal basso,di p. Aldo Bergamaschi

L'omelia del 1 febbraio 2015
Grida dal basso

di p. Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata il 3 febbbraio 1985
Marco 1, 21-28
A Cafarnao entrato proprio di Sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio. E Gesù lo sgridò: Taci! Esci da quell’uomo. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono! La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.
La prima giornata di Gesù immerso nella vita pubblica, in una città precisa: Cafàrnao. Prima domanda (è una domanda che faccio anche a me stesso): Gesù, per una trentina d'anni, va alla sinagoga, ascolta, tace, partecipa a tutti i riti dei sacerdoti, ascolta le loro prediche, e incassa, oppure Gesù non va mai alla sinagoga, ma il giorno in cui ci mette piede, dice: Ma qui, dove siamo? Sì, è vero: a dodici anni lo troviamo in disputa con i dottori, ma in disputa. Dunque la contestazione è piuttosto radicale nei confronti della istituzione. Anzi, diciamo che in questo episodio c'è, in nuce, tutta la sua rivoluzione.

I motivi per cui fu ucciso furono due essenzialmente: (1) fu accusato di contestare il sabato, di guarire il
giorno di sabato, atteso che quel Sabato avesse un significato assai profondo nella vita di un Ebreo, attorno al quale Sabato, circolava tutta l'esistenza; (2) diceva che Dio era suo Padre.

Anch'io certamente mi presenterei con questa etichetta: mi appellerei proprio a Dio, per dire che Dio è qualcosa di diverso da come lo avevano definito. Ma qui si dà il caso che Egli, invece, abbia le carte in regola. Qui gli ascoltatori restano spiazzati, perché parla con autorità e non ripete. Guarisce di sabato, grossa violazione questa, se ne accorgeranno dopo, e lo accuseranno. Però lì per lì, siccome è la prima volta che accade, Egli guarisce di sabato e restano frastornati.

Queste battute iniziali servono soltanto per portarmi al momento centrale del nostro discorso. Il finale del Deuteronomio, in cui Mosè dice che colui che non è profeta venga ucciso, fu fatale a Gesù Cristo. Perché? Perché Gesù Cristo prende le distanze dal gruppo, e anzi dichiara questo gruppo diabolico. Lasciaci in pace, Gesù Nazareno, sei venuto per rovinarci, io so bene chi tu sei, dice quell'uomo. E quello, che cos'era? Era una pedina del sistema.

Dunque, oso fare un'affermazione: le possessioni diaboliche sono le malattie della religione. Egli le aggredisce sotto questo profilo, in questo la sua rivoluzione. Intraprende la guarigione anche delle malattie, ma non come miracolo, bensì come metodo, bensì come principio. Il Creato non è poi così perfetto come andiamo pensando; dobbiamo fare qualche cosa per metterlo in linea con la Verità, diversamente siamo costretti ad attribuire a un diavolo ciò che probabilmente altro non è che la tumefazione di un sistema che si esplica in taluni individui. Se le scimmie dovessero diventare matte (anche loro hanno le loro malattie, suppongo), quella malattia sarebbe la esplicazione del gruppo, né più né meno. Allora, queste possessioni diaboliche - ripeto - sono una malattia delle religioni.

Traduciamo dunque adesso le parole di Gesù. Quell'uomo, stupido non era, ma in lui c’era qualcosa di rotto. Il matto non è colui che perde la ragione, è colui al quale è rimasta solo la ragione e allora, sotto certi profili, è molto più lucido di noi. Noi qui siamo a nostro agio in un assetto diabolico come questo, e tu, Gesù, vuoi toglierci la piazza. Tu infatti sei il santo di Dio, mentre qui le nostre guide sono i manutengoli di Satana. Gesù risponde: "Taci! ed esci da lui", accettando l'idea volgare che dentro a quell'uomo ci sia un altro uomo più potente di lui, al quale diamo il nome di 'demonio'. "Lascia l'uomo! Abbandona la preda!", su queste credenze fanno affari gli esorcisti. Ma anche questo modo di sfruttare il prossimo deve terminare.
Detto questo, entro subito nel discorso delle cosiddette apparizioni. Apparizioni di Lourdes (quelle più famose, cito), quella di Fatima, poi adesso Medjugorie in Iugoslavia. Non chiedetemi se io ci credo o non ci credo. Mi sottraggo a questa impostazione del problema. Dunque, in linea di principio, le cosiddette apparizioni significano che qualche cosa non funziona. Ma vi rendete conto che, se sono vere, c'è sotto un richiamo tragico? A casa vostra Dio stesso vi dice: Guardate che le cose non funzionano, e voi vi gonfiate il petto, quando invece dovreste piangere e convertirvi. Se sono “false”, cioè se sono opera umana (traduciamo bene: se sono grido dal basso), significa che così come siamo non siamo in ordine con il Messaggio. E allora ecco una protesta popolare; non a caso si tratta di pastorelli, in genere, e di gente umile e illetterata. Questa è una protesta popolare, perché è l'unica possibile, in un sistema che crede di essere nella Verità.

La più grossa contestazione razionale è quella di Gioacchino da Fiore, il quale, dopo il primo millennio del Cristianesimo, denunciò che le cose non andavano bene. Egli diceva: Dopo mille anni dalla venuta di Cristo abbiamo una società diabolica, una struttura diabolica piramidale, dove ci sono degli orrori dal punto di vista sociale. C’è stata un'epoca in cui trionfa il Padre (e sarebbe il Vecchio Testamento) poi un'epoca in cui è venuto il Figlio (Gesù), per vedere di rimediare le cose, ma poi, dopo mille anni, ancora non ci siamo, io sono del parere che dovrà venire lo Spirito Santo. E vero che c'è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ma allora, questo Spirito Santo che cosa ci sta a fare? Ci sarà l'era Sua, in cui finalmente finirà lo strapotere dei chierici e la costituzione piramidale e gerarchica della Chiesa. Lo so, la parola dà fastidio, e diede fastidio anche all'epoca. Egli fu accusato di eresia pur usando, per il tramite della razionalità, categorie cristiane.

Poi, tra gli altri contestatori, a metà strada fra il puro edenismo e la razionalità, c'è S. Francesco d'Assisi, il quale, si comporta in maniera totalmente diversa rispetto a quelle che erano le indicazioni dei concili, dei Papi e così via. Francesco, anche lui, ha fatto la sua impennata: L'Altissimo mi ha rivelato. Ha dovuto appellarsi al “fuori sistema”, perché il sistema suo attuale era in crisi. In un sistema in cui non si può più criticare la istituzione, perché quella vi dice che è di origine divina, cosa si fa? Si scavalca
l'istituzione che dovrebbe gestire la salvezza e ci si appella al fuori sistema.
Questa è la situazione di Gesù a Cafàrnao. Anche a Lourdes, anche a Fàtima - che pure sono state inglobate dalla istituzione - alla fine che cosa si dice? La Madonna ha detto di pregare e di fare penitenza perché i peccatori si convertano. E tra questi peccatori, ci sono o no, anche i Cristiani? ci sono o no, le autorità ecclesiastiche? Sicché il messaggio è pensato però dalla istituzione, come giustificazione di se stessi, e come demonizzazione degli altri. La Madonna ha detto di recitare il rosario. Già, ma anche qui, come mai si lascia passare questo svarione teologico? Allora, la preghiera insegnata da Gesù non è quella autentica.

Quando Cristo cessa di essere la novità in chi lo crede, che cosa diventa? Diventa una cifra di discriminazione tra chi crede o non crede nella nostra schematizzazione di Lui, e nulla di nuovo nasce nella Storia. Allora, che cosa abbiamo? Rinnovamento, rinnovamento, sinodi a livello locale, sinodi a livello nazionale, sinodi a livello universale, tutto quello che volete. Ma pilotato però, dal rinnovamento, dalla istituzione. Mentre invece dovrebbe essere pilotato da Gesù Cristo: questo l'eterno messaggio di Gesù nella sinagoga di Cafàrnao.



Sabato 31 Gennaio,2015 Ore: 17:47
 
 
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