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www.ildialogo.org L'omelia del 21/12/2014,di p. Aldo Bergmaschi

L'omelia del 21/12/2014

Pronunciata il 22 dicembre 2002


di p. Aldo Bergmaschi

Luca (1,26-38) 

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. 
A queste parole ella rimase turbata si domandava che senso avesse un tale saluto. 
L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. 
Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei.
Lo avrete sentito più di una volta questo passo e vi domanderete – come me lo domando anch’io – cosa dovrò dire di nuovo. Purtroppo ce ne è ancora da dire. Il giorno della Immacolata vi ho spiegato come da questo passo si ricava la Immacolata Concezione di Maria e la frase la ricorderete: “Ti saluto o piena di grazia” che tradotto alla lettera vorrebbe dire: ti saluto o Maria, tu che da sempre sei favorita dalla grazia. 

Nel brano di oggi ci sono due frasettine su cui non ho mai messo l’accento, ma lo faccio oggi per mettere la pulce nell’orecchio a qualcuno di voi: “Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e sarà chiamato figlio dell’Altissimo”. Come: sarà chiamato?! E’ o non è? 
Poi: “Colui che nascerà è chiamato Figlio di Dio”. Come: chiamato?! Sarà figlio di Dio! Capite dove sono le incertezze in queste due sottolineature. 

Ho capito il grido del Papa Giovanni Paolo II: “Dio ci ha abbandonati”. Fratello Papa; e Gesù Cristo dove lo metti? Questo linguaggio del Papa è da Vecchio Testamento, non è da cristiano. 
Questa incertezza ha creato un po’ di subbuglio e il mondo cattolico ha dato la sua interpretazione, però i pensatori laici hanno visto un ritorno a una concezione di Dio del Vecchio Testamento. 
Lo aveva pur detto: “Spalancate le porte a Cristo”. Meglio sarebbe stato dire: “Spalancate le porte al suo Messaggio”. 

L’altra frase che viene a contrastare con tutta la definizione che noi diamo di Gesù, in genere, è la seguente: “Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre nella casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Gli ebrei non accettano assolutamente questa definizione. E per me cattolico, mi dispiace, lo devo dire: Gesù non è figlio di Davide. 
Ritorna la mia tesi, perché probabilmente abbiamo perduto la definizione di Gesù, cioè: Figlio di Dio. 
Ci credo fermamente e il mio dramma è tutto nel vedere coloro che dicono di essere cristiani, comprese le guide, che hanno delle incertezze sul fatto che Gesù sia Dio. Ciò è dato da una definizione di Lui, che dipende dal Vecchio Testamento, quando gli ebrei lo hanno radicalmente rifiutato. E sono anch’io il primo a rifiutarlo. Perché si risalta una discendenza secondo la carne? 

Gesù è nato verginalmente, è figlio di Dio e non di Giuseppe. Il seme che ha dato origine a Gesù - e qui è abbastanza chiaro – non è di Giuseppe; è dello Spirito Santo; è di Dio Padre. Ognuno, con le sue preparazioni mentali, veda di concepire come Dio possa avere creato questo piccolo seme che è stato messo nell’utero della Vergine Maria. Queste cose si possono dire anche se ci sono dei bambini, perché sappiano da dove veniamo. 

Gesù non ha nulla a che fare con Davide. Davide non è suo padre; suo Padre è Dio. 
S.Paolo, a questo proposito, non entra nei dettagli, dice semplicemente: nato dalla stirpe di Davide secondo la carne. Non credo che S.Paolo credesse che la Madonna fosse Immacolata (senza peccato originale) tant’è che S.Paolo crea un problema e così prosegue: Costituito figlio di Dio secondo lo spirito di santificazione all’epoca della Risurrezione. Dice che Gesù sarebbe stato costituito figlio di Dio alla Risurrezione, mentre invece, noi diciamo che lo era proprio all’epoca della concezione. Ecco la diversità che ci aiuta a capire tutta la struttura di questo passo evangelico, dove S.Luca non era presente ai fatti. Si dice che abbia interpellato la Madonna, ma anche questo è incerto, perché quando ha scritto era morta e ha dovuto ricostruire. 

Questo passo deriva da una idea. Esempio ne è la favoletta di Cappuccetto Rosso. La motivazione per cui l’autore l’ha scritta è che doveva insegnare ai bambini a non parlare con degli estranei quando escono di casa. Questo è diventato di attualità. Per veicolare l’idea, l’autore ha scritto questa favoletta nella quale, in una prima stesura non fa finire così tragicamente il racconto, ma poi il lupo viene aggredito e dal suo ventre viene strappato Cappuccetto Rosso, con il trionfo del bene sul male. 
La mentalità americana ha rifiutato la favoletta, perché gli americani con i loro cow boys (vedete nei films) sono convinti di essere loro i buoni e i cattivi non devono mai trionfare. Invece, l’autore di Cappuccetto Rosso vuol dire ai bambini che se siamo cattivi saremo puniti. 

Il problema è: da un lato salvare l’origine di Gesù che è figlio di Dio, dall’altro lato quello della Vergine che la si fa derivare dalla stirpe di Davide e si dimentica che è Immacolata. 
E’ inutile citare che Gesù è figlio di Davide, quando si è bloccati dai due dogmi: Gesù, nato verginalmente; la Madonna Immacolata , senza peccato originale. 
Resterebbe Giuseppe, il quale da escluso viene fatto rientrare, essendo il padre a dare il casato, ma tutto salta, poiché S.Giuseppe non era il padre. 

Più che un discorso strutturato vi ho invitato a riflettere su questo passo che recitiamo varie volte nella struttura della liturgia. 
Gesù, è figlio di Dio; Dio-con-noi, perché anche nel modo di venire al mondo appare la sua natura divina; è un modo fuori dall’ordinario. 

No, Gesù non era ebreo, anche perché io nego che ci siano ebrei, riconosco solo dei fratelli, siamo tutti eguali. Questa è una sovrapposizione che voi (ebrei) vi siete messi in testa credendo che Dio vi abbia scelto come popolo, creando delle confusioni come quella della Palestina dei giorni nostri. Metto avanti questa tesi e rispondo anche a Nietzche il quale disse: “Dio si è fatto ebreo”. Gesù è il Figlio dell’Uomo, è fuori serie proprio per salvare la serie, per dire che non ci sono popoli eletti, che tutti siamo figli di Dio allo stesso modo. Questa è la grande lezione che ricavo dal Vangelo di S.Luca di questa domenica. 

 



Sabato 20 Dicembre,2014 Ore: 19:08
 
 
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