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www.ildialogo.org L'omelia del 7 dicembre 2014,di p. Aldo Bergamschi

L'omelia del 7 dicembre 2014

Omelia pronunciata il 4 dicembre 2005


di p. Aldo Bergamschi

Marco (1,1-13) 

Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Giovanni il precursore. Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico e predicava: “Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”.

Problemi grossi in questo Vangelo, e il più grosso è questo: la denuncia del limite della religiosità. Come mai Giovanni comincia questa specie di esame, ma il popolo eletto non aveva la voce dei profeti? Non aveva il suo sacerdozio? Oppure c’era qualcosa che non funzionava, ed ecco qui un rivoluzionario. Adesso vi dirò in che cosa consiste questa rivoluzione che, badate bene, è soltanto annunciata e rimandata a Cristo, perché se veramente fosse questa la predicazione di Giovanni, se Giovanni avesse guadagnato quello che poi sarà l’annuncio di Gesù, quella parola magica “metànoia”, cioè cambiamento di mentalità, allora non ci sarebbe poi stato bisogno di Gesù Cristo. 

Badate bene, è Giovanni che annuncia, e vi dirò dov’è la sua novità. Quanto è accaduto riguardo la religiosità o la religione era già accaduto con Socrate ad Atene, il quale andava dicendo che il vero uomo non è quello che è così come è, il vero uomo è il suo dover essere. L’uomo così come è non è perfetto. Socrate diceva che aveva una specie di angelo, in greco si dice demone, che gli suggeriva con certezza quello che non doveva fare. Sarebbe già una gran cosa se ognuno di noi sapesse quello che non deve fare. E questo demone, per alcuni autori, era anche quello che gli suggeriva ciò che doveva fare, ma stiamo alla esegesi più sicura. Socrate se lo doveva inventare lui, ed è qui la sua grandezza relativamente al mondo greco che gli stava attorno. 

La fine di Socrate la conoscete è parallela a quella di Cristo. Siccome predicava questa novità e dava scacco con la ragione alla religione, lo hanno fatto fuori. La stessa cosa accadrà a Gesù Cristo per questo medesimo motivo. 
Sapete perché Gesù ( lo ripeterò qualche volta ) è stato condannato, questo bisogna ricordarlo, Gesù è andato in croce per due motivi: 
1° Perché contestava il sabato che nella mentalità comune era di origine divina. 
2° Perché diceva Dio suo padre, mentre gli altri dicevano che Dio era il Dio degli eserciti, di cui abbiamo qualcosa qui nella prima lettura. 
Questa concezione del Salvatore come un Dio degli eserciti, che arriva con mano potente; non è la concezione cristiana. Gesù è il salvatore e dunque prima di tutto viene a salvarci dai nostri pensieri. Che cosa sono questi linguaggi “raddrizzate i suoi sentieri” vuol dire che li avevate resi storti con la vostra interpretazione. 

Ritorno a Socrate (Platone): “Dio è la massima misura di tutte le cose”, non il santuario di Delfo. Dio è mio Padre dice Gesù, e non la morale che si insegnava nel tempio. Vedete, sono bel chiaro, bel preciso, non ci sono dubbi su quello che io penso. 
Adesso vediamo di chiarire, prima a livello singolo, poi vi porterò qualche esempio. 

Vediamo in che cosa consiste la novità di Giovanni Battista, egli predicava un battesimo di conversione, questa è una traduzione buona, altre traduzioni dicono: un battesimo di penitenza. Questo battesimo di penitenza riguardava il cervello, riguardava la mente, perché è lì l’origine del male. Abbiamo ridotto il confessionale in un incentivo al male. Non arrabbiatevi per favore, riflettete, perché anch’io in questo errore sono vissuto, poi me ne sono liberato. L’illusione è credere che il peccato sia tolto con la penitenza, penitenza fisica, ed ecco l’esempio a livello singolo. 
Conosco degli amici i quali visitati dal medico riscontrano un innalzamento della pressione arteriosa, bisogna ricorrere ai ripari, allora il medico consiglia di mangiare insipido, di non mangiare talune verdure; se si vuole liberare da quel male non c’è altra strada. 

Ed ecco la predicazione di Giovanni: un battesimo di penitenza. 
Chi tutte le settimane confessa di avere tradito la moglie, secondo voi è veramente convinto che l’adulterio sia male? Costui non ha bisogno di confessione, ha bisogno di conversione e la conversione deve avvenire fuori. S.Francesco è diventato quello che è diventato non perché è andato a confessarsi (chissà forse si confessava anche lui ) ma ha capito che bisognava cambiare il cervello, questo a livello singolo, questo è il battesimo di penitenza. 

Un altro esempio clamoroso a livello, storico. Tutti conoscete la Rivoluzione francese e Robespierre. Credo alla costituente, dove si decideva la sorte del re giacché si era dichiarata la repubblica, lì i pareri si divisero. Qualcuno: lo uccidiamo, altri lo mettiamo in prigione, insomma, tutti quei discorsi che poi nella storia si ripeteranno. Robespierre intervenne, vi riassumo il suo discorso: “Signori, questo concetto, che un uomo debba comandare tanti altri uomini, è un abuso che dura abmemorabili, sapete tutti cosa vuol dire. Io Robespierre, non posso concepire, la mente si ribella al dover ammettere che un uomo sia padrone non solo di quel pezzo di terra che si chiama Francia, ma anche di tutti gli uomini che sono dentro a quel pezzo di terra, no, questo è irragionevole, è inconcepibile”. 
Voi sapete, con questa concezione della regalità sovrana, si era arrivati fino alla lettre de cachet e via via, dove questo signore, arbitrariamente, non solo mandava a cercare le sue amanti per le strade, ma decideva anche della vita e della morte dell’individuo. 
“O questo signore che si chiama Luigi XVI ammette di essere illegittimo, ritorna nei ranghi e si chiama Luigi Capeto, allora potremo poi prendere in discussione il caso di eleggerlo re, ma lo eleggiamo noi e eleggendolo re mettiamo anche dei limiti”. Ecco la nascita delle costituzioni, metteremo i limiti a questa regalità. Faccio una parentesi a costo di offendere alcuni cattolici tradizionalisti, (dietro Luigi XVI c’era il suo confessore, il quale gli diceva: “quelli sono degli scalmanati, tu l’autorità l’hai ricevuta da Dio e loro non te la possono togliere”. Adesso queste idee nemmeno i più tradizionalisti dei teologi le sostengono, e allora i casi sono due: o Luigi XVI torna nei ranghi come ognuno di noi o diversamente noi non decapitiamo un uomo, ma decapitiamo un’idea. 

Ecco cosa vuol dire il rivolgimento radicale dei pensieri, ecco cosa andava predicando il nostro carissimo Giovanni Battista: il rinnovamento nell’ambito del pensiero. Perché il popolo ebreo, il popolo eletto, non è pulito, e dunque, io Giovanni Battista, faccio il lavaggio con l’acqua. Giovanni presenta Gesù: “Costui farà un battesimo non con l’acqua ma con lo Spirito Santo”. L’esempio è semplice, noi con il fuoco facciamo si che il ferro diventi acciaio e acciaio inossidabile, dopo questo passaggio,dal limitato ferro all’acciaio, si potranno fare delle costruzioni. 
Queste sono le meditazioni che io ho fatto su questo passo evangelico e vi invito a fare le vostre. 
 



Domenica 07 Dicembre,2014 Ore: 10:45
 
 
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