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www.ildialogo.org L'omelia del 9 novembre 2014,di p. Aldo Bergamschi

L'omelia del 9 novembre 2014

Pronunciata il 6 marzo 1988


di p. Aldo Bergamschi

Giovanni 2,13-25
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore, e colombe e i cambiavalute seduti al banco. Fatto allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il danaro dei cambiavalute né rovesciò i banchi, e i venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato” I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i giudei presero la parola e gli dissero: “Quale segno ci mostri per fare queste cose?” Rispose loro Gesù: “Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo farò risorgere”. G1i dissero allora i giudei: “Questo tempio é stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere”. Ma egli parlava del tempio del suo corpo . Quando poi fu resuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Vi confesso che sono in croce, un po’ per questo Vangelo da spiegare e un po’ per la prima lettura che ritengo proprio l’esempio classico della religione deviata. Lo so, la lettura che noi ne facciamo è una lettura con l’occhio cristiano, ma avrete notato anche voi dove si dice: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né lo schiavo del tuo prossimo, né la schiava..”. Quindi c’era la schiavitù in genere e la cosa grave è che questa schiavitù, come il sabato, sarebbero sottofirmati da Dio. Questo è un conto aperto che ho con i teologi e gli scritturisti.
Il passo del Vangelo che abbiamo letto, crea più problemi di quanti ne risolva. C’è il problema dell’uso della frusta da parte di Gesù, ma anche qui siamo vittime di una traduzione sbagliata. “Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi..”. Quindi vuol dire che ha usato violenza. La traduzione è sbagliata e c’è la trasciniamo dietro almeno da diciotto secoli.
Poi c’è il problema del tempio. Il vero tempio, la casa di Dio è quella di pietre o è l’uomo? C’è la frase, da prendere con cautela: “Avete fatto della casa del Padre mio un luogo di mercato”, ma Gesù, veramente credeva che il tempio fosse la casa del Padre suo, o riferisce?  Questa affermazione contrasta con il martirio di S.Stefano che contesta due cose: il tempio e le istituzioni giudaiche e per questo fu uno dei motivi che fu ucciso. Gesù contesta il sabato che nella prima lettura viene attribuito a Dio. Anche Gesù viene ucciso per questo motivo.
Gesù ha usato violenza contro gli uomini? Veniamo alla traduzione, siccome la frase fu sempre tradotta così ha creato dei problemi sul piano storico, cioè il problema di coloro che hanno trovato la giustificazione delle guerre in questo passo evangelico. Allora Gesù ha usato violenza contro gli uomini? Ecco allora, qui vi citerò come nel secolo scorso (Ottocento) a Damasco, furono sgozzati centinaia di europei, francesi in primis. Fu un caso clamoroso, il sottoscritto lo sa perché quell’epoca l’ha studiata e guardata da vicino, in relazione al problema della pace. Questi teologi, cominciarono a dire che anche Gesù prese la frusta e dunque anche noi dobbiamo sopprimere l’Impero Ottomano.
L’Impero Ottomano aveva creato dei grossi problemi, allora i teologi riferendosi a Gesù, che prende la frusta contro i profanatori del tempio, dissero: ecco è lecita la guerra, bisogna sopprimere l’Impero Ottomano e queste idee erano sopratutto coltivate in Francia. Ancora oggi, giornalisti e filosofi famosi di cui non faccio il nome, dicono: perché la chiesa non segue l’etica di Gesù che una volta almeno ha preso in mano la frusta e ha scacciato i profanatori? Ho detto a questi signori: attenzione, prima di tutto andate a informarvi circa la traduzione del passo e poi voi allora volete trasformare il cristianesimo in talebanesimo. Vedete come è dietro l’angolo questa forma di integrismo? La traduzione integrale lascia nell’ambiguità.
E leggo: “Con una sferza di cordicelle scacciò tutti fuori dal tempio con le pecore e i buoi”, dunque, vuol dire che scacciò pure gli uomini a frustate, come è qui nella traduzione. Senonché una quarantina di anni fa io, in maniera fortunosa, sono arrivato a sapere che nell’Abbazia di Monserrà, che è in Spagna, appare una traduzione del Nuovo Testamento in Catalano in cui si denuncia un errore di traduzione ed esattamente il versetto quindici del capitolo secondo di S. Giovanni. Ecco qui la traduzione esatta: “E fattosi, con certe corde una frusta, tutti scacciò dal tempio, cioè buoi e pecore”. Allora vedete che tutto viene bel chiaro, così la scena riesco a immaginarla. Tra l’altro c’è anche una forma di delicatezza, tutti, è riferito agli animali, esclusi i mercanti. Non riesco a immaginare, invece quell’altra, perché mi ha sempre turbato. Mi pare che dica a coloro che hanno le colombe: portate via queste colombe, voglio dire che se avesse usato la violenza avrebbe aperto le gabbie e le colombe sarebbero volate via, questo non accade e atteniamoci alla traduzione dei Benedettini del convento di Monserrà, dove vi dicevo, che “tutti” è riferito agli animali e non agli uomini.
Gesù è venuto a portare la guerra, quindi l’opposizione “concettuale” a tutti i nostri errori e non la pace, come dire: se noi fossimo in pace andrebbe bene? No è tutto sbagliato, almeno da diciotto secoli.
Secondo problema, Gesù appare come uno che vuole purificare il culto, o come uno che lo contesta? L’altro problema è: se nel tempio non si vendessero né buoi, né pecore, né colombe ecc. tutto andrebbe bene? Ma vi faccio notare che tutto era legale, i venditori erano lì col permesso, un po’ come nelle nostre chiese quando facciamo il mercatino, con le immaginette di Padre Pio, i fiori, ecc. tutto è legale, anche se qualcuno ci guarda un po’ con sospetto. Allora tutto era legale, ma io pongo un altro piccolo problema. Quando Giuseppe e Maria portarono al tempio Gesù per la purificazione, si dice che comperarono due colombe, dunque anche loro hanno partecipato a questo errore generale. 

 
Poi ecco la frase più ambigua: “Non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”, una spelonca di ladri, come si vuole tradurre. Dunque, il tempio è la casa del Padre? Voi di che parere siete? Io dico no, perché a mio avviso è una frase dell’evangelista o di colui che ha scritto il passo evangelico. Come mai allora Gesù stesso dice: “Di questo tempio non resterà pietra su pietra?” Come mai alla samaritana Gesù dirà che i veri adoratori adoreranno in Spirito e Verità e non a Gerusalemme, oppure in altro luogo sul monte Garizin? Come mai S.Stefano contesta il tempio e le istituzioni giudaiche? É quella frase che è ambigua e crea problemi. Posso dare un lumicino di salvezza.
Quando si viene alla discussione, dice qui il testo, che Gesù parlava del tempio del suo corpo, allora il tempio di Dio è il suo corpo ed è anche il nostro. Ecco allora che tutte le violenze che si fanno sull’uomo, sono violenze che si fanno su Dio stesso. Se allora, il significato di quel “tempio” va riferito al corpo di Cristo nell’immediatezza e al nostro corpo, tutto si rimette tranquillo.
Una citazione di Giovenale, il quale vive nel 138 d.c., nella satira decima dice che sono pochi coloro che sanno distinguere il vero bene dal falso, e rapporta l’uomo religioso con il tempio e cito le parole: “Si possono dire delle preghiere e in tutti i templi è assai ben nota, quella di essere ricchi”, - dunque è un pagano quello che parla, quindi il tempio lo avevano anche loro – “che si accresca il censo, che in tutto il foro non ci sia maggiore scrigno del nostro”. Ho qualche malignità in testa riferita alla lotta fra le parrocchie per chi era la più ricca - una volta avevano i possedimenti - tutto sotto l’ombra del tempio. Nel foro e nei templi i ricchi tenevano le loro casseforti, perché luoghi più sicuri. E questo accadeva anche a Gerusalemme.
Faccio un’ultima osservazione: per spiegare alcuni atteggiamenti, come questo di Gesù, che certo ha creato dello sconcerto anche fra i suoi discepoli. Una persona come Gesù, così compassata, che ad un certo momento prende in mano la frusta… Ora per spiegare taluni atteggiamenti si ricorre al pensiero di Dio “Lo zelo per la tua casa mi divora” si dice che in fondo questo è il pensiero di Dio e se ne accorsero dopo la risurrezione, invece c’è una teoria che si chiama lo storicismo romantico la quale per spiegare le devianze di un’epoca dice: “quello era lo spirito del tempo”.



Sabato 08 Novembre,2014 Ore: 18:19
 
 
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