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www.ildialogo.org L'omelia del 15 giugno 2014,di p. Aldo Bergamaschi

L'omelia del 15 giugno 2014

di p. Aldo Bergamaschi

Non datata.
Giovanni 3,16-18
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
Abbiamo esplorato a sufficienza questo mistero della Trinità. La mia preoccupazione è quella di farne rivedere i risvolti più propriamente concernenti la nostra situazione di credenti, non so se mi riuscirà di cogliere il punto.
Nel libro dei proverbi, prima lettura, si parla della razionalità del reale; il reale è il mondo e nel mondo ci siamo anche noi. Razionalità del reale. Cito le parole: “quando egli fissava i cieli e la terra Io ero là, ero con Lui come architetto”. Vediamo di esaminare ciò che sta sotto a questa affermazione. C'è Dio, la sua sapienza, l'opera della sua sapienza, vale a dire la razionalità che è nell'universo e questa razionalità nell'universo si prolunga attraverso l'uomo intelligente.
Oggi è facile per noi dire che questa razionalità dell'universo ha la sua esplosione nella ricerca scientifica. Forse questa esplosione della ricerca scientifica non è ammessa nel V.T. ma è strutturalmente ammessa, dico probabilmente, nel Vangelo. “Lo Spirito di verità” facciamo il nesso fra la prima lettura e l'ultima “Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera”.
Ed ecco il dramma storico della Chiesa, da un lato diciamo che la Chiesa è tradizione e dall'altro che deve essere progresso. Forse non tutto abbiamo colto della verità evangelica, forse in alcuni punti abbiamo colto il rovescio per cui ecco qui, la Trinità è una verità dinamica, non certamente statica perché Gesù dice che manderà ai suoi discepoli lo Spirito, il quale guiderà i cristiani verso la verità totale, verso la verità intera. Dunque la verità intera non l'abbiamo, nella verità intera non siamo.
Come mai questa scansione, metto avanti un piccolo esempio, l'uomo che pure è una intelligenza, ha fatto una forza che si potrebbe dire inesauribile, incontrollabile scatenata, il motore e la forza atomica, che consiste nel fare dei piccoli passi mediatori che trasformano questa forza indeterminante in una forza utile. Il motore procede, gira, ma per rendere utile questa forza, per cosi dire scatenata, facciamo una frizione, la quale deve poggiare su questa forza, deve assorbirla deve tradurla in movimento razionale, poi dalla frizione si passa alle marce e voi potete finalmente guidare la macchina come volete. Dunque non basta il teismo, ecco la rivelazione di Gesù, c'è un Dio dinamico che deve arrivare con la sua forza trasformatrice fino alla storia.
Adesso ascoltiamo brevemente in una breve battuta, cosa ci dicono gli scienziati. Cito da uno scienziato cattolico, il quale però, dice di essere prima di tutto uno scienziato: “La scienza studia i fenomeni fondamentali della natura, la logica della natura, di tutte le logiche la natura ne ha scelta una, noi non sappiamo perché, ma che ci sia una logica è fuori discussione”. “Io ero là, ero con lui come architetto” dice la sapienza. Conclusione: la realtà che sta fuori di noi non è contraddittoria. Questo è il discorso della scienza questo è il discorso della Bibbia. Perché non è contraddittoria la realtà, non è contraddittoria perché è pensata e pilotata dalla stessa mente.
Sarebbe triste se una mente producendo qualcosa creasse in queste cose la contraddizione. Voi sentite in questa affermazione l'ombra di Hegel, il quale appunto dice che la realtà è contraddittoria, ma il perché fondamentale è che secondo lui non ci sarebbe una mente dietro la realtà. La realtà procede a caso, è soltanto l'idea che si scandisce via via senza rispondere di una logica o senza rispondere ad un processo logico. Questo punto riguarda la realtà, ma se passiamo alla realtà storica e domando: Il capitalismo è o no una contraddizione. Allora non è una contraddizione, se io guardo dall'alto gli uomini che lavorano in un certo modo, la realtà è non contraddittoria, la contraddizione esiste nella mente. Il capitalismo allora è progettualità è pensiero e in questo caso sarebbe contradditorio.
Non esisterebbe dal punto di vista Hegeliano, esiste, ma non dovrebbe esistere dal punto di vista di Marx perché per quanto riguarda la lettura del mondo egli non ammette una mente che gli stia dietro, quindi la contraddizione esisterebbe, ma siccome Marx è attento ai fenomeni storici sa benissimo che il capitalismo è il frutto di una mente, non è una realtà che noi troviamo cosi come troviamo le montagne o troviamo gli alberi, è una realtà prodotta dallo spirito umano e allora in questo caso c'è la contraddizione, perché la contraddizione è soprattutto nel pensiero.
Il capitalismo è progettualità è coscienza dunque è contradditorio. Per chi lo vede come una contraddizione nella coscienza è contradditorio, ma per chi non vede tutto questo, contradditorio non è.
Riassumiamo: sui due versanti, quello naturale e quello storico ecco come stanno le cose: non è contradditorio nella visione biblica del mondo occidentale, all'infuori di Hegel, Marx, Nietzsche e Freud, non è contradditorio che il formichiere mangi le formiche, o avete qualcosa da obbiettare? Lascio a voi l'incombenza di tirar via le castagne dal fuoco! Tutto questo se alla radice della creazione c’è una mente creatrice, si toglie questa mente creatrice, allora tutte queste cose cadono nella contraddizione.
E adesso passiamo alla storia: la realtà storica quella fatta dall'uomo, è essa contraddittoria? Sì lo è perché non è frutto di una sola mente, ma ahimè nasconde più menti. Nella mente nasce la contraddizione, vale a dire, ci sono dei progetti divergenti. Non è contradditorio che il lupo mangi la pecora, che il pesce grosso mangi il pesce piccolo, è contradditorio che un uomo renda schiavo un altro uomo, ma per Hegel non è contradditorio nemmeno questo, tanto è vero che egli spiega le guerre come un fenomeno del tutto naturale. Come nei laghi ci sono dei venti che purificano le acque e la tempesta che purifica il mare, cosi ci sono le guerre che purificano il mondo.
Allora, essere cristiani vuol dire ridurre a unità, a verità di fede la progettazione esistenziale e presentare una storia in cui si correggano le contraddizioni. Nella realtà appaiono a noi delle contraddizioni, ma un cristiano non ha orrore che i pesci grandi mangino i pesci piccoli e neanche dal fatto di sapere che tra la creazione fisica e quella dell'uomo non ci sia concordanza perfetta. Una vipera non ci rispetta, ci avvelena se non siamo cauti; una montagna se non stiamo lontani quando c'è il terremoto può cascarci addosso. La realtà ha una sua dinamica e Dio stesso pare che lo abbia detto quando ha detto “Potete mangiare di tutti i frutti ma non di questo”. Dunque si è rivolto alla razionalità dell'uomo perché fra i mondi non c'è concordanza. La malattia ci aggredisce, noi siamo perfetti come uomini, ma i virus ci uccidono. I virus non sono stati fatti per attaccare l'uomo, hanno una loro dinamica indipendente, tutto questo non è contraddittorio, il male nostro è quello di venirne in contatto. Vi ho detto delle cose grosse sapete, ma ne ho solo accennato, perché su di esse dovremo ritornare, perché questa è un’obiezione seria: il concordismo con la creazione dell'uomo.
Ma torniamo a noi, prendiamo ad esempio la schiavitù. La schiavitù non è contraddittoria né nel fatto né nel pensiero, oggi sì per noi nel pensiero, ma poniamo per un greco era essenziale alla società e coessenziale alla famiglia che ci fossero gli schiavi, cosi come nella realtà ci sono i lupi e le pecore. Mentre nella realtà è la mente di Dio che le ha prodotte in quel dinamismo, noi non avremmo niente da obbiettare nella storia umana che tra uomini accada la stessa cosa, questo non si può addebitare certamente a creazione divina, ma a scelta umana e allora qui nasce la contraddizione.
Sennonché un greco non poteva avere la coscienza che tenere schiavo un altro uomo fosse contradditorio perché pensava che l'uomo fosse nato cosi, cosi come al mondo ci sono i lupi, in queste condizioni, rispondono i filosofi si viveva nell'errore senza che ci fosse l'errante; poi la contraddizione quando à stata avvistata, quando si à considerato male questo fatto, cioè che due uomini siano in questa posizione l'uno di schiavo l'altro di libero. Si à avvistato tutto questo chiaramente con l'avvento del cristianesimo. San Paolo vede chiara la situazione, "Non ci sono più né schiavi nè liberi secondo la visione cristiana, però tirando le somme, nella realtà giuridicamente la schiavitù à scomparsa un secolo fa.
Adesso prendiamo un altro modellino, quello del ricco e del povero. Che al mondo ci siano dei ricchi e dei poveri è contraddittorio o non contradditorio. Non è contradditorio dal punto di vista fisico, ci sono; è contradditorio dal punto di vista del pensiero perché non esiste la persuasione coscienziale che siano Prodotti da una certa visione del mondo, tanto à vero che qualcuno li ha considerati, oggi credo più nessuno nemmeno fra i cattolici creature di Dio come l’uomo e la donna, qualcuno ha considerato creazione di Dio il povero e il ricco. Naturalmente in questo caso cade la coscienza della contraddizione, cade la coscienza che sia male. Se Dio ci ha congegnati cosi in questo modo rispettiamo la situazione.
Bene questa questione del ricco e del povero, quando trova uno scoppio da parte di una coscienza e una ribellione e si comincia a considerare una contraddizione all'interno della stessa fede. Con S. Francesco diciamolo pure perché per lui è contradditorio che si dica beati i poveri e poi si continui ad essere ricchi pur essendo cristiani.
Via via che la storia avanza ci sarà sempre qualche cristiano che vede e qualche nuova contraddizione che molti di noi non vedono. Ora il cristiano dovrebbe essere per la storia ciò che l'uomo è per il creato. L'uomo è il momento dell'intelligenza che pilota la realtà in questo mondo. Dio ha fatto il petrolio ma il ricavare dal petrolio la benzina à opera dell'uomo, Dio ha fatto il ferro, ma non ha fatto le rotaie e i motori, le rotaie e i motori sono opera dell'uomo.
Il cristiano è colui che mediante lo Spirito Santo corregge le contraddizioni di ordine storico e porta questo verso la verità totale. ecco la scansione: schiavitù, libertà, giustizia, amore.
I cristiani hanno veramente conquistato tutti questi scalini? Ha operato in loro lo Spirito per condurli alla verità totale? Badate che dobbiamo ancora compierne qualcuno almeno, io credo. Credo che il passaggio dalla libertà alla giustizia debba ancora compiersi, come credo che debba ancora compiersi il passaggio dalla giustizia all'amore.
Allora, e concludo, la creazione è dinamica nell'uomo, la rivelazione cristiana è dinamica dentro alla coscienza dei cristiani.



Venerdì 13 Giugno,2014 Ore: 22:22
 
 
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