- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (298) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org L'omelia del 2 febbraio 2014,di Padre Aldo Bergamaschi

L'omelia del 2 febbraio 2014

Pronunciata il 2 Febbraio1986


di Padre Aldo Bergamaschi

Luca 2,22-40
Quando venne il tempo della purificazione secondo la legge di Mosé, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come é scritto nella legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombe, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto di Israele; lo spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso quindi dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria per del tuo popolo Israele”.
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli é qui per la rovina e la resurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri in molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima”.
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata di età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta e vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la Legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
Non so quali sentimenti abbiano prodotto in voi queste letture. Certo San Luca ha vestito il messaggio evangelico di una bella carta velina che noi chiameremo in termine tecnico: il velo storiografico. Qui ci sono contaminazioni gravi. Avete anche udito il salmo responsoriale: Dio degli eserciti, capitano di ventura.
Vediamo che cosa probabilmente c'é sotto, perché appena perdiamo la concezione universalistica del cristianesimo quale Gesù l'ha proclamata, inevitabilmente ricadiamo nella concezione etnocentrica del gruppo e noi attualmente siamo afflitti da questa drammatica dialettica. Il mondo é un braciere acceso non solo laddove ci sono fuochi di guerra, ma laddove ci sono le concezioni del mondo, sulle quali noi stiamo soffiando a pieni polmoni.
Si dice da parte di alcuni predicatori che, secondo il nostro modo di vedere, Gesù avrebbe voluto appartenere a un grande popolo. Già mostriamo i muscoli. Perché allora Dio ha voluto che il marchio della razza, fosse segnato nelle sue carni per mezzo della circoncisione. Vedete? Queste sono le domande che si facevano e forse anche oggi i predicatori. Gesù ha scelto per suo popolo, quello che aveva una carica di umanità maggiore di tutti gli altri popoli. E allora siamo da capo. Gesù é venuto a dire che non ci sono muscoli da mostrare.
A titolo di confronto vi dirò che per Dante, Dio ha preparato l'impero romano per farvi nascere il salvatore del mondo. Ma guarda, credevamo che Dio avesse preparato il popolo di Israele per farvi nascere il Salvatore. Sentite la sua argomentazione: tanto é vero che Cristo ubbidisce all'editto di Cesare, nel senso che volle nascere dalla Vergine, sotto un editto promulgato dall'autorità romana, dunque, ciò significa riconoscere la validità dell'editto. Ciò significa ammettere che Dio abbia preparato l’impero romano per potervi nascere. Attenzione a questo schema storiografico, perché affliggerà tutto il nostro insegnamento storico, non solo - dice Dante -, ma se Cristo non avesse sofferto sotto un giudice ordinario la sua pena, non sarebbe una punizione e dunque non sarebbe un salvatore.
Gesù dunque é nato ed é morto sotto l'impero. Dante poi coinvolge il Dio fatto uomo nella storia di un popolo, cioè il romano, per fondare il suo discorso sulla unità e sulla pace del genere umano. Vale a dire che la pace ci sarà quando avremo ricostituito quell'impero, che era il modo perfetto di governare dell'epoca augustea. Quando l'avremo ricostituito storicamente, ma ahimè mediante quale strumento? mediante la egemonia, e questo é l'errore che abbiamo in testa tutti quanti. Egemonia uguale a comando di uno sull'altro, anziché mediante la caduta dell'etnocentrismo.
La pace dice Gesù, si avrà quando tutti deporranno le armi e rifiuteranno il concetto di Stato nazionale. Noi invece, pensiamo che la pace ci sarà quando tutti saranno diventati americani, o russi, o israeliani e nessuno pensa a predicare la distruzione di tutti questi idoli, perché questa é la condizione per poterci ritrovare fratelli.
E allora, scambiate un momentino la chiave di lettura e poi vedrete che queste formule, dette da Simeone, sono formule liturgiche che venivano dette per tutti i bambini cui si praticava la circoncisione. É ovvio che, siccome Israele aspettava il Messia, c’era una formula liturgica e in ogni bambino che nasceva tutte le mamme speravano che fosse il Messia. La salvezza di Israele, era concepita come una espansione egemonica di tipo sacrale, quindi con l’aiuto di Dio e di un esercito del proprio ethos mediante un Messia. Ecco l'idea ambigua, per cui, o il messaggio di Gesù taglia netto con questa concezione, che non darà mai al mondo la pace e la giustizia, o diversamente se poco o tanto ci infariniamo con questi concetti, noi non la finiremo mai di essere lì con il braccio di ferro, o il nostro desiderio di diventare grandi per soggiogare i più piccini.
Ora, vorrei raccontarvi la pagina di Plutarco relativa alla nascita di Alessandro Magno. Plutarco, in questo caso é nefasto, é colui che alimenta appunto il cosiddetto etnocentrismo e nelle sue vite, fa appunto dei paralleli con un’opera che ha come titolo Le vite parallele. Egli prende un grande uomo greco e un grande uomo romano, per esempio Nerone e Demostene e poi vede in che cosa consiste la grandezza e la diversità di questa grandezza nei due personaggi.
Seguiamo ora il trattato che riguarda il rapporto fra Alessandro Magno e Cesare. Due grandi capitani dell'antichità, di tutta la storia umana. Tenete presente il testo di S.Luca e poi vedrete che forse, una qualche contaminazione non vi sia, in questa specie di storiografia. Alessandro nacque il sesto giorno del mese di Ecatombeone, più o meno verso la fine di luglio, in Pella, capitale della Macedonia. Alessandro dunque nasce in quel giorno che bruciò il tempio di Diana Efesina a Efeso che era una delle meraviglie del mondo. Se andate a Efeso troverete la ancora molti ruderi che vi ricorderanno la grandezza di quella città.
Plutarco: egli, Alessandro, sarà rovina e salvezza per molti.... Sentite il testo evangelico? E la nascita di Alessandro sarà una rovina e una calamità per l'Asia, egli occuperà tutta l'Asia. Ecco il dubbio: se dovessimo per ipotesi concepire in questo modo il messaggio evangelico, avremmo sbagliato tutto. Atene era convinta di dovere gestire la egemonia, perché alla radice della sua grandezza c'era una volontà divina. Allora voi vedete, dico di Atene, come Roma come del popolo d'Israele.
Ora, vi cito, più vicino a noi, il filosofo Americano Emerson, vissuto nel 1837 con una famosa conferenza, invita a farla finita con l'Europa e con tutta la nostra cultura del passato, per esplorare le possibilità del mondo nuovo nell'età presente, e bisogna tenere d’occhio la nuova realtà, la nuova realtà é l'America. Ecco il sogno egemonico. Sicché in ogni americano c'é l'idea che tutto il mondo si dovrà americanizzare, in ogni greco c'era l'idea che il mondo si dovesse grecizzare, presso gli ebrei c'era l'idea che il mondo si dovesse ebraicizzare ed ecco la circoncisione e cosi via, presso i romani la stessa cosa.
E il cristianesimo deve puntare sulla egemonia o sulla novità. E il nostro buon Papa va in giro a mostrare il cristianesimo, o ad allargare la zona del proprio mercato? Certo é costretto a riconoscere che qualcosa di buono c'é anche da quelle parti. Ho visto per esempio che si é inginocchiato sulla tomba di Ghandi, ma ogni religione crede di avere la soluzione dei problemi e di presentare la salvezza. Allora, evangelizzare, vuol dire portare la verità, ma la verità bisognerebbe mostrarla, non predicarla e allora tutto si riduce nell'allargare la propria egemonia la propria potenza invece di risolvere.
Mi sto domandando: immaginate che colui che ha scoperto il motore a scoppio avesse pensato di imporlo agli altri mediante la egemonia commerciale. L’inventore costruisce un motore che non ha bisogno di fare una guerra per imporsi agli altri. Se noi vogliamo uscire dalle nostre miserie, in questo caso di dover superare le distanze con tanto tempo io debbo accettare questo ordigno. E questo non é un ordigno é una produzione della mente umana non é la produzione di un gruppo come é invece la guerra. A queste condizioni allora il motore diventa una salvezza.
Non andiamo in giro a divulgare la nostra verità, prima cerchiamo di trasformarla in un modellino.
Gesù ha presentato una proposta e la proposta la potete presentare anche stando in un pozzo, anche chiuso in una botte, non c'é bisogno di andare a scarpellare il mondo per potere imporre la propria verità o immaginando che la propria verità sia la verità. Perché vi trovate di fronte subito altri che hanno questa medesima verità e allora ecco si comincia a gonfiare i muscoli. Allora le parole sono ecumeniche, le parole sono di tolleranza, ma laggiù nell'animo é l'egemonia che vuole trionfare.
Gesù accetterà di essere battezzato, basta con la circoncisione, la quale circoncisione segna una frattura razzista, il patto viene come un uomo e mi dispiace doverlo dire qui e sono i maschi primogeniti e le donne dove stanno? Il patto avveniva tra il maschio e basta, invece il battesimo viene dato a tutti per buona fortuna. Ecco questa sarebbe già una novità portata da Gesù rispetto a questa concezione.
Ultimo esempio: se al mondo siamo in mille parlanti e tutti abbiamo una lingua diversa, ognuno crede che la propria sia la migliore, però non ci comprendiamo. C'é subito dentro le nostre vene, un'idea semplice, questi devono imparare la mia lingua se vogliono parlare con me. Oppure se io sono un po' più piccino, mi sforzerò di imparare la sua lingua, perché l'altro mostra i muscoli. La strada evangelica che non vogliamo capire in nessun campo, è che dobbiamo rinunciare a noi stessi e a quello che noi siamo giù nel profondo dell'ethos. Noi dobbiamo costruire una lingua artificiale, perché sia accolta da tutti in modo tale potersi capire.
Allora per la lingua diventerà come il motore di cui parlavo prima, una soluzione che rivelerà due cose: la volontà finalmente di poter dialogare col prossimo e il riconoscere che il mio prossimo é uguale a me stesso.



Venerdì 31 Gennaio,2014 Ore: 16:41
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info