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www.ildialogo.org L'omelia del 12 gennaio 2014,di p. Aldo Bergamaschi

L'omelia del 12 gennaio 2014

Pronunciata il 9 gennaio 1977


di p. Aldo Bergamaschi

Matteo 3,13-17
In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo disse: “Questi é il figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
Ho l'impressione che qualcuno consideri il battesimo cristiano, come un nuovo tentativo di formare un tipo di aggregazione umana, da contrapporre alle altre aggregazioni umane. Parliamo di un Battesimo che segna la salvezza dell'individuo, di un battesimo che crea un popolo di Dio. Certo non dico che queste affermazioni siano errate, dico che viaggiano nella più solerne ambiguità, ho l'impressione che invece, Gesù abbia istituito il Battesimo per dichiarare fatui, inutili, ambigui tutti i riti. Se tutti i riti sono sbagliati Lui stesso lo fa con un rito, questa é l'ambiguità mentale da cui dobbiamo liberarci.
Una volta in classe, mi accadde di dover fronteggiare degli studenti, si discuteva esattamente sulla esistenza di Dio. Mi si dice che se poi noi ammettiamo l'infinità di Dio si crea un'ambiguità sul concetto, e la creazione viene ad ammettere, ne nasce un putiferio. A questo punto chiedo di fare silenzio. Uno dei più intelligenti fra gli scolari: ma lei per imporre il silenzio lei viola il silenzio!
Molto acuto il giovane e simpatico, mi fa piacere vedere come alle volte il sofisma sia vicino alla verità, ma ahimè non nell'area della verità.
Anche la mia é canea se guardiamo il mio gridare silenzio, dal punto di vista quantitativo e fenomenico, ma se invece guardiamo al mio gridare come a qualche cosa di diverso, cioè come ad una espressione qualitativamente diversa dalla loro, allora avremmo capito che cosa é il battesimo cristiano. Qualitativamente vi é una diversità sostanziale, cioè il mio dire silenzio con un certo tono, è l'inizio di un nuovo rapporto fra me e gli studenti, inizia il rapporto dello studio. In questo senso il battesimo cristiano é una novità assoluta, perché dichiara inutili tutti i riti che tentano di creare degli aggregati razzisti fra gli uomini.
Prendiamo il catechismo dei fanciulli, apparso due o tre anni fa. Le donne sono in genere più premurose, guai a dire ad una donna di tramandare il battesimo, guai a noi portarlo più avanti nella età, probabilmente si va a toccare un tabù. Questo catechismo é diviso in undici unità didattiche. Queste unità didattiche sono presentate in un modo alogico, non vuol dire non logico, la “a” é privativo, con una logica che insomma non si coglie così immediatamente. C'é indubbiamente una logica, alogico perché il vivere la realtà da parte del bambino é quella che é.
Se voi ad un bambino per la prima volta fate vedere una tavoletta di cioccolato, egli immaginerà tutta la realtà formata di queste cose. Se invece gli farete vedere per la prima volta un palloncino lo immaginerà in quel modo. Poi crescendo in età metterà una logica nel suo sapere come probabilmente la logica é nella realtà. Discorso un po' difficile per l'amor di Dio, interessantissimo anche questo, ma fermiamoci qui per non dover andare un po' troppo alla radice, restiamo alla radice del discorso del battesimo, guai a noi se dobbiamo andare a ricercare le altre radici. Il bambino accede alla realtà così come é. Quindi la logicità è una scoperta e una conquista. La logicità probabilmente l'abbiamo qui, dentro le categorie mentali, ma strutturati così, abbiamo bisogno di mettere un certo ordine a quello che pensiamo. E in questo caso sono Kantiano.
Poi ho detto che é una scoperta. Dunque vuol dire che anche la realtà é strutturata secondo una logica, e il nostro compito é esattamente quello di tirar fuori. Bravi i nostri scienziati, ogni giorno ci dicono qualcosa sulla strutturazione dell'universo, volesse il cielo che gli ordini religiosi anziché abbandonarsi a tante ricerche liturgiche, si abbandonassero a tante ricerche scientifiche, fatte si capisce sotto lo sguardo di Dio. Lo so é più facile dire un rosario che non mettersi a studiare i microbi per vedere quali sono le malattie dell'uomo, ma questo é un discorso che io dovrò fare agli ordini religiosi, se vorranno riscattarsi e nell’ambito e della chiesa e del mondo. Anche qui congeliamo il discorso per non affondare troppo la ricerca.
Ora da parte del catechizzante però, ci deve essere una linea logica nel presentare il messaggio cristiano. Per chi avesse il testo tra le mani e volesse utilizzarlo ecco qui un tentativo di rendere logico il discorso sparso di questo volume. Si parte dai propri genitori, questa é la prima realtà che il bambino incontra credo che non esista un bambino senza i genitori, almeno la madre.
Logica, più si moltiplicano i genitori e più numerosi sono i figli, questo non si può negare e sarà altresì comprensibile per lui? Il conto alla rovescia, ecco questo é un discorso importante, importantissimo direi, sempre meno genitori e sempre meno figli, finché si arriva retrocedendo ai primi genitori e ai primi figli. Questo discorso farebbe andare in bestia un marxista di fede pura. Agganciare il bambino a un padrone é un delitto enorme anche dal punto di vista cristiano. Ma sarà da vedere se proprio per eliminare i padroni, sarà il caso di andare a vedere Colui che é il padrone del padroni, diversamente ognuno di noi rischierà di diventare padrone, oppure dovremo crearne uno più grosso degli altri, perché tenga a bada gli altri.
I genitori per essere primi, bisogna che non abbiano origine umana. Anche questo é il punto in cui l'educazione cristiana si diversifica da tutte le altre educazioni. Tale origine non umana dei progenitori dove si trova, secondo la visione cristiana? Si trova in Dio. Adesso non ci resta altro che andare a raccogliere i grappoli della deduzione: Egli dunque é il padre di tutti gli uomini, Dio é il nome proprio di questo padre perfettissimo e in Dio dunque, siamo fratelli. Anche questa é certamente una grande conquista, per i suoi figli poi il Padre ha creato il mondo come una grande e bella casa per noi.
Qui certo dovrò dissentire, perché in questo catechismo, il lavoro é presentato come una fatica, ma nulla si dice del dramma del conflitto sociale. Si continua a ripetere “Dio é con noi” ignorando invece, quale é la nostra situazione disgraziata in questo mondo, per quanto riguarda il rapporto di lavoro. Da quel rapporto sbagliato nasce il conflitto sociale, bisognerebbe aprire una grandissima parentesi, per far capire al bambino in concreto come nasce il conflitto sociale. Ma ahimè, noi abbiamo concepito probabilmente il cristianesimo come un rito di salvezza personale e allora tutto questo non ci interessa più.
Poi il discorso viene rapidamente portato su Cristo. Fra tutti i figli di Dio c’è é uno eccezionale, costui si chiama Gesù, infatti di Lui ogni anno celebriamo la nascita, ogni anno di Lui ricordiamo la nascita, però come tutti i bambini viene inserito nella società umana dalla sua famiglia. Poi a dodici anni fa questo e questo, poi a trent’anni fa questo e questo, alla fine, é condannato ed é ucciso. Punto
Ma non tutto finisce qui, adesso comincia il bello, ora, fonda la Chiesa, fonda la sua utopia, il luogo cioè della salvezza, si dice, e lo è, sennonché, si dimentica di esplicitare che la salvezza riguarda tutto l'uomo. Ora, per ammetterci a far parte della Chiesa lo Spirito Santo ci trasforma in Gesù. Questa trasformazione si attua progressivamente per mezzo dei sacramenti, per cui la nascita vera del cristiano si ha con il battesimo.
E qui cominciano i guai. Il battesimo si dice “rende figli adottivi di Dio” e gli altri che battezzati non sono che cosa sono, dei figli di Satana? Queste idee potrebbero circolare nel cervello di vostro figlio.
Poi si dice ancora che il battesimo fa entrare gli uomini nella famiglia di Dio, fa di loro un solo popolo, ecco il discorso discriminatorio che comincia a circolare dentro alle teste dei cristiani, i quali si arroccano nell'ambito di una salvezza personale, dimenticando tutto il mondo. Questa salvezza personale diventa una ossessione nella testa del cristiano e allora lo diamo anche ai bambini il battesimo, ma resta aperta l'altra istanza.
Il battesimo esige una grande maturità, perché suppone la fede e la fede non può essere di un bambino, perché é un atto di tutta la persona, che esige un grande sviluppo mentale. Gesù non si é fatto battezzare da piccolo, ma solo a trent'anni. Sant'Agostino, il cui battesimo fu ritardato dalla madre, che pure é una santa, per due volte si ammalò e insomma, non permise che si desse il battesimo, perché vedeva in questo ragazzo, benché fosse suo figlio, un piccolo demonio, aspettò, perché dopo sarebbe peggio.
Sant'Agostino in un punto delle “Confessioni”, disse: “La consuetudine della madre Chiesa di battezzare i pargoli non va disprezzata (però non dice che é una cosa magnifica, dice non va disprezzata, anzi aggiunge), non meriterebbe credito, perché da un punto di vista mentale, é un po’ difficile da poter accettare, atteso che la fede é un atto altamente responsabile. Non meriterebbe credito se non fosse tradizione apostolica”. Certamente Agostino era troppo intelligente da non porsi questo problema.
Poi ci siamo tutti fossilizzati nel ripetere che è la tradizione apostolica, allora, se é tradizione apostolica, continuiamo a procedere attraverso una tradizione. Tutto sta a vedere se quello che noi vediamo storicamente non debba farci riflettere profondamente su ciò che stiamo facendo moltiplicando i riti.



Sabato 11 Gennaio,2014 Ore: 16:52
 
 
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