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www.ildialogo.org 3 marzo 2013  ,di p. Aldo Bergamaschi

Le omelie
3 marzo 2013  

Pronunciata il 2 marzo 1986


di p. Aldo Bergamaschi

Luca 13,1-9

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.

Disse anche questa parabola: “Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone lascialo ancora quest'anno, affinché io lo zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no lo taglierai”.

Ecco un passo evangelico che ho riluttanza a dover spiegare, perché comporta una revisione di tutte le nostre strutture ecclesiastiche, civili, teologiche. Abbiamo qui uno dei punti chiave di tutto il vangelo ed é la sconfessione di quello che io chiamo il provvidenzia1ismo, oppure lo storicismo provvidenzialistico, di cui sono vittime i teisti e i non teisti.

Il caso di quei Galilei, che vengono uccisi da Pilato, proprio nel momento in cui stanno facendo un sacrificio, costoro sono proprio dei peccatori? Dio li ha colpiti, benché stessero facendo un sacrificio per la mano di un ateo, di un miscredente, di un nemico del popolo di Israele, vale a dire di Pilato? Problemi tutt’oggi aperti.

Non parliamo di tutta la lettura della storia, da Costantino in avanti. Andate a domandare a un giovinetto cattolico che fa il liceo: secondo te, veramente Gesù é apparso a Costantino e ha detto a lui: “in hoc signo vinces”?. Sì certo, padre. Ma sei proprio sicuro? Ecco il provvidenzialismo che Gesù colpisce.

L'altro tipo di provvidenzialismo più delicato da superare, riguarda il rapporto fra noi e la natura.

Un terremoto, 12.000 persone morte, costoro sono colpiti dalla mano di Dio, oppure bisognerà rivedere tutta la nostra interpretazione teologica di Dio e della natura? Gesù prende le distanze da queste posizioni.

Prima di sottolineare la validità e la novità del suo messaggio, vi porterò qui la interpretazione che lo storico, Eusebio di Cesarea, vescovo cristiano, il quale ha scritto anche un elogio di Costantino che francamente non mi convince, perché é tutto crivellato della concezione provvidenzialistica. Mentre Gesù prende l'esempio di quei Galilei, che sono stati uccisi da Pilato, questi prende lo stesso esempio per dimostrare la tesi opposta di Gesù. Ecco come lo storico racconta quell'episodio: Pilato causò un'altra sedizione quando stese la mano sul tesoro sacro chiamato Cordan, per provvedere alla costruzione dell' acquedotto. L'acqua era lontana 30 stadi dalla città. La popolazione ne rimase indignata. E quando Pilato comparve a Gerusalemme vi si accalcò attorno con voci e grida ostili, ma egli prevedendo la sommossa, aveva mischiato, travestiti tra la folla, soldati armati, ai quali aveva proibito l'uso della spada e aveva invece ordinato di percuotere i dimostranti col bastone.

Un gran numero di giudei perirono abbattuti sotto i colpi, altri rimasero schiacciati nel parapiglia della fuga. La folla colpita al vedere quella luttuosa sciagura ammutolì e si chiuse in una resistenza feroce. Ma Eusebio, cita Giuseppe Claudio, dice che molti altri moti rivoluzionari a Gerusalemme ci dimostrano che da allora le sedizioni, le guerre e le calamità di ogni specie, non lasciarono mai quella città e tutta la Giudea, fino all'ultimo assedio avvenuto sotto Vespasiano. Cosi la divina giustizia punì i giudei per il delitto commesso contro Cristo. Ecco la conclusione inaccettabile, ecco il maledetto provvidenzialismo cristiano, recuperato dal mondo pagano e dal mondo ebraico.

Vi rendete conto, Gesù cita il passo, per dimostrare la tesi che assolutamente Dio non c'entra in queste faccende e che periremo. Mentre Eusebio, cattivo teologo, mi cita l'esempio, per dimostrare che la divina giustizia, punì i Giudei per il delitto commesso contro Cristo. Mentre Cristo aveva introdotto una nuova visone del mondo, in cui eventualmente stava ancora in piedi il martirio, ma non certamente il morire da stupidi per dei conflitti poggiati sulle stupidità.

Sicché dopo questo episodio che riguarda la storia, vi sarebbe l'altro che riguarda coloro che rimangono sotto la torre di Siloe. E già si dice, di non andare a costruire le case sotto il Vesuvio perché questi, vi sputa addosso i suoi fuochi e voi perirete, ma é questo un altro discorso perché poi c'é la questione dei terremoti e cosi via.

Ecco i due esempi puntuali riportati da Gesù: morte di individui a causa di conflitti storici e ideologici, e morte di individui per cause di terremoti o di sommovimenti naturali. Ora, é deviante costruire delle teologie perverse attorno a logiche derivate dalla nostra cecità, come é deviante immaginare un Dio che utilizza la natura per castigare gli uomini.

Lo psicologo Piaget studia il complesso di colpa e porta un esempio bellissimo. Ecco un ragazzo che va a rubare le mele in giardino. Questo ragazzo con le mele in tasca scivola su un muricciolo, cade a terra si rompe l'osso del collo. Si pensa a un castigo divino, quello ha rubato e non solo gli sta bene, ma Dio lo ha castigato. Poi quando eravamo piccoli: san Giovanni non vuole inganni quando si gioca e cosi via. Ecco dove istintivamente noi introduciamo la provvidenza di Dio e non ci accorgiamo che tutto questo appartiene alla 1ogica del sistema. Non c'é bisogno di introdurre questa maledetta Teologia, che vede la mano di Dio sul collo dei nostri nemici.

L’invito di Gesù alla conversione e cioè, sottrarsi alla logica dello storicismo provvidenzialistico e dell'etnocentrismo, dovuto alle predilezioni divine. É una cosa orribile la pagina della scrittura dove si dice che Dio ha scelto un popolo; da quel giorno é entrato il concetto di guerra, da quel giorno é nata la consacrazione del conflitto ideologico nel mondo, da quel giorno non é più possibile avere la pace se non si cambia opinione su Dio. Ed é quanto ha fatto Gesù Cristo, il quale lo ripeto, andrà in croce esattamente per questo motivo. Dunque sottrarsi alla logica dello storicismo provvidenzialistico

Occorre poi ricordarsi, che tra noi e la natura non esiste concordismo e che la natura va dominata con la nostra intelligenza. Se l'architetto costruisce male la chiesa, é inutile pensare che Dio la tenga su, un bel giorno ci cadrà sulla testa. La torre di Siloe é crollata perché i soliti capo mastri, avranno truffato poniamo col cemento, ed ecco che quella torre é crollata addosso a quei diciotto.

Allora per logica, i giudei non sono periti come nazione perché hanno ucciso Gesù Cristo, come dice Eusebio di Cesarea, ma perché é nella logica della storia etnocentrica, che il pesce grosso divori il pesce piccolo e dunque che ci siano le guerre.

Dove ci sono delle nazioni é inevitabile che ci sia la lotta per aumentare la propria potenza e presto o tardi ci sarà distruzione. Non si deve lasciar passare, quello che sembra naturale, che ci siano delle nazioni, dei popoli, degli Israeliani, dei Palestinesi, degli Italiani o dei Tedeschi, ecc. é la lotta che Gesù conduce in nome della conversione.

Ora, i massacrati da Pilato non erano più peccatori degli altri, sono entrati in una logica che deve avere quell'esito. Quelli caduti sotto la torre di Siloe, non erano più colpevoli degli altri abitanti di Gerusalemme, saranno stati più imprudenti, ma nulla a che fare per quanto riguarda l'aspetto morale. Dio, sarà l'altra frase di Gesù: “fa sorgere il suo sole e cadere la sua pioggia sui buoni e sui cattivi”.

Ora un episodio che circola in America all'interno dei filosofi morali. Una carovana di pionieri sta viaggiando verso il Far West. In questa carovana c'é una donna con un bambino di pochi mesi. Sopraggiunge la notte, in un luogo controllato dagli indiani. Il bambino ahimè, si mette a piangere, il capo carovana si rivolge alla donna: o lo fa tacere lei o lo faccio tacere io. Per fare tacere un bambino di pochi mesi non c’è é bisogno, scusate la crudeltà di strangolarlo, basta mettere la mano sulla boccuccia. Il bambino muore la carovana é salva. Dove questa morale non é rispettata muore il bambino insieme con la carovana.

Se noi fossimo stati il capo carovana ci saremmo comportati in modo diverso? Il principio morale radicato in questa circostanza dal capocarovana: morte di uno per la salvezza di tutti, fa per cosi dire piazza pulita di tutte le visioni del mondo e diventa essa stessa visione del mondo.

In che cosa allora si sarebbe dovuto distinguere un cattolico, tanto per intenderci, visto che il cattolico ha la pretesa di avere la giusta visione del mondo. Il cattolico nella fattispecie, si sarebbe dovuto distinguere per il suo rifiuto a entrare nell'imbuto. Ecco la conversione, non avrebbe dovuto accettare di fare il capocarovana in un contesto sociopolitico crivellato da quelle ingiustizie e avrebbe dovuto altresì, contestare a quella società l'approccio razzista nei confronti dei poveri indiani.

Se é utopia, termino col ricordarvi la piccola parabola del fico. Il fico che non produce fichi, si é perso nell'inseguire altri ideali, forse nel voler dominare gli altri alberi, cioè, se pensa a dominare gli altri alberi con le sue foglie, con i suoi rami, non farà mai più fichi, quando a questo era destinato.

L'uomo deturpa e devia ogni cosa: diventa adultero, tocco i tre punti: sesso, danaro, potere; adultero, capitalista, tiranno e abdica al mestiere di uomo, ebbene questo per Gesù vuol dire convertirsi sottrarsi allo scivolo dell'imbuto.




Sabato 02 Marzo,2013 Ore: 19:26
 
 
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