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www.ildialogo.org 14 ottobre 2012,di Padre Aldo Bergamaschi

Le omelie
14 ottobre 2012

Pronunciata il 13 Ottobre 1985


di Padre Aldo Bergamaschi

Marco 10,17-30

In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e gettandosi in ginocchio davanti a lu gli domandò: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna”? Gesù gli disse: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adu1terio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre”. Egli allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla giovinezza”. Allora Gesù fissatolo lo amò e gli disse: “Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. Gesù volgendo lo sguardo attorno disse ai suoi discepoli: “Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio! I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: “Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! É più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”. Essi, ancora più sbigottiti dicevano tra loro: “E chi mai si può salvare?”. Ma Gesù guardandoli, disse : “Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio. Pietro allora gli disse: “Ecco noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito". Gesù gli rispose: “In verità vi dico: non c' è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case, fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna”.

Il mondo di oggi è quasi riuscito a debellare la malattia, ma sta abbandonando il malato.

Il 'primum' è la perfezione del Padre, il guadagno della vita eterna viene per conquista, per qualifica, per dignità raggiunta. É facile cadere nell'opposto, cercare la vita eterna dimenticandosi della perfezione, e quindi si scambia il regno dei cieli per un regno terreno.

Il regno di Dio è la riforma del sacro, ma anche di tutta la realtà. Se Cristo avesse continuato predicare avrebbe creato una comunità in cui si sarebbe risolto il rapporto capitale lavoro. Cosa che non è riuscita alla comunità cristiana di Gerusalemme. Il vendere tutto e darlo ai poveri è un invito all'inizio da zero a un rinnovo dei rapporti socio-economici non certo a fare l'elemosina. É l'invito a far Chiesa dopo esserci liberati dalla contaminazione

Ho da dare un avviso di una certa importanza anche perché si lega col testo evangelico di oggi. Nell'ospedale di Reggio Emilia, è sorta una associazione per il servizio ai malati. Questa associazione si chiama in sigla AVO, Associazione Volontari Ospedalieri. Attenzione non è una associazione laica, come purtroppo è stato scritto, ma di laici, perché si ispira al Vangelo e opera nella fedeltà ai valori cristiani e umani. Un solo limite, è per maggiorenni. I minorenni hanno forse bisogno loro stessi di essere assistiti. Scopo: donare un poco del proprio tempo e vita ai sofferenti, minimo due ore la settimana. Mi sembra una associazione molto interessante.

Una sola considerazione: forse intende risolvere una crisi, quella della necessità di assistenza al malato che si è accentuata mano a mano che siamo riusciti a debellare la malattia. Come mai? Siamo riusciti a debellare la malattia, ma nel medio evo si assisteva il malato, non si faceva nulla per combattere la malattia, adesso si sono rovesciate le posizioni. Un anziano va all'ospedale per motivi più vari, è senza assistenza, non ha più familiari diretti, gli altri non possono. Voglio pensare che lo spirito dell'associazione, sia quello di trovare persone che dedicano finalmente un poco della loro vita per risolvere questo problema, portare refrigerio ad un problema tipico della nostra epoca.

Veniamo al nostro passo. Gesù dice di vendere i propri averi e di darli in elemosina ai poveri. Ora, questo invito fa pensare a un Cristo che crede imminente la fine del mondo, o fa pensare a una comunità che pensa un Cristo orientato in questo modo. Nel qual caso avrebbe tentato una eguaglianza in extremis. Se uno vi dicesse fra due settimana si chiuderà il mondo è ovvio che questo suggerimento potrebbe diventare anche logico, ma in caso contrario se i beni non passano in una ecclesìa che li controlli secondo le leggi del Vangelo, allora si rischia di dilatare il latifondismo e di creare nuovi poveri.

Sudori freddi, voi capite, dal punto di vista interpretativo! E purtroppo, storicamente, è andata a finire cosi. Quindi non c'è da pensare che Gesù volesse, come dicono alcuni esegeti, il distacco dalla tribù di Levi, la cui parte era il Signore. E quindi se questo ricorso della tribù di Levi è il punto di vista del VT, qui vi sarebbe sottesa una critica ai farisei e ai sacerdoti amanti del danaro, perché oramai sono diventati una classe consumata.

Ma qui forse siamo di fronte a una rivoluzione che parte da zero, per iniziare da capo una nuova aggregazione di uomini in cui i rapporti socio-economici siano purificati alla luce della nuova etica.

Ci avviciniamo al punto dolente. Gesù è morto, trentenne, forse quarantenne, ma, ecco la domanda: se fosse vissuto più a lungo come avrebbe strutturato la vita delle comunità? Avrebbe sicuramente costruito un tipo di comunità in cui egli avrebbe continuato a predicare la buona novella, tuttavia avrebbe costituito una comunità di credenti in cui quella buona novella fosse attuata in tutti i settori dell'esistenza.

Il regno di Dio dunque non è solo la riforma del sacro, ma di tutta la realtà. Dopo la sua morte è nata sì la comunità dei credenti, ed era anche orientata alla soluzione dei problemi socio-economici, ma probabilmente aveva dimenticato un punto fondamentale, che è poi il nodo di questi due ultimi secoli - con tutta l'impennata di Marx - è il rapporto di lavoro, l'origine dei beni. Il capitale! Ecco, è questo il punto trascurato.

Non riuscendo a controllare con assoluta trasparenza il capitolo dei bisogni, che fa scivolare anche Marx (nel secondo capitolo del Capitale), ha dovuto lasciare intatto l'assetto del vecchio mondo proprio nel punto delicato del rapporto capitale-lavoro, laddove si saggia se l'uomo ha cessato di essere lupo per l'altro uomo e se la conversione cristiana è autentica.

Hegel, aveva osservato che la religione cristiana può adattarsi solo alla vita di un piccolo gruppo, e che con l'isolarsi del gruppo è diventata una setta, che estendendosi, si è svuotata di certi suoi pregi, come per esempio quello della fraternità. Poi fa una annotazione, dal momento che la comunità dei beni diventò irrealizzabile, fu sostituita con la raccomandazione di fare doni alla comunità, il che voleva dire (diciamolo sottovoce), farli al clero. I vescovi, i vescovi-conti e gli abati del medioevo si guardavano bene dal vendere i loro averi per darne il ricavato ai poveri. Adesso vi rendete conto dell'impennata di Francesco di Assisi, il quale si libera non solo del danaro ma del portafoglio, non solo del portafoglio, ma anche delle tasche, di tutto, via tutto perché la contaminazione è troppo profonda.

E perché questi vescovi e questi abati non attuavano il precetto evangelico? Era assolutamente assurdo oramai attuarlo, avendo ereditato una chiesa che non era riuscita ad attuare il messaggio nei rapporti socioeconomici, dovettero gestire i beni terreni con i criteri del mondo classico. Loro, i padroni, e i poveri cristiani che lavoravano nei loro poderi erano considerati come i servi della gleba, senza che questo venisse a turbare le loro coscienze. Lasciando ai teologi il compito di accomodare le contraddizioni sul piano mentale.

E come si risolvevano le contraddizioni sul piano mentale? Così: Dio ha creato una società tripartita, ci sono gli 'orantes' (clero, con tutto il verticismo) poi ci sono i 'defensores' (i militari), poi i 'laboratores', (i servi della gleba) cioè la repubblica platonica costruita in pieno con l'avvallo Dio.

Ma Platone aveva concesso ai governanti di dire una bugia, cioè di far credere che la divinità ha strutturato le cose così originariamente, cui nessuno deve lamentarsi della propria condizione. Questo è uno dei primi argomenti. Secondo, Dio vuole che ci siano i ricchi e i poveri.

Nella visone di Gesù, sono esecrabili sia i ricchi storici, che i poveri storici, i quali sono il frutto di una vicenda disperata. Di una caduta.

Gesù non predica il trasbordo, e io da questo pulpito non l'ho predicato mai, trasbordo vorrebbe dire che i ricchi diano ai poveri. No, non è così. Questo discorso è fatto da tutte religioni, l'andare con Lui significa fare ecclesia. Luogo in cui deve cadere la figura del povero storico e del ricco storico. Deve cadere il rapporto salariato, in cui ci si deve amare come lui ha amato noi, senza profitto. Invece la chiesa è diventato il luogo in cui è esploso il gerarchismo non soltanto sacro.

Gesù dunque non propone al giovane di diventare povero storico, lo avrebbe invitato al male, ma di seguire Cristo e di seguirlo ripulito da tutta la contaminazione storica. Il cammello o la gomena, o la porticina di Gerusalemme, non ho più tempo di dire come le successive interpretazioni hanno tentato di eliminare il discorso e definitivo di Gesù.

No, il cammello può passare dalla cruna di un ago ad una condizione sola: di non essere più cammello.




Luned́ 15 Ottobre,2012 Ore: 17:09
 
 
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