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www.ildialogo.org 30 settembre 2012,di P. Aldo Bergamaschi

30 settembre 2012

Pronunciata il 1° Ottobre 2000


di P. Aldo Bergamaschi

Marco 9,38-43.45.46-47

In quel tempo, Giovanni rispose a Gesù dicendo: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri”. Ma Gesù disse: “Non glielo proibite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina girata da un asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che essere gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”.

Il passo è denso di problemi, mi occuperò solo del primo, quello della tolleranza. Abbiamo letto che c’era un tipo che andava in giro a fare degli esorcismi in nome di Gesù Cristo e non era dei loro. Gesù tranquillizza i suoi discepoli: “non è possibile che uno faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me”.

Certo qualcuno vorrebbe chiedermi su queste altri frasi di Gesù: “Se il tuo occhio ti scandalizza strappalo…”. Certo sono lì tutti peccati, linguaggio metaforico che però trovo anche nell’etica pagana, dove Seneca va oltre, perché Gesù non dice: se il tuo pensiero ti scandalizza strappalo.

Quando si va di la della pura strumentalizzazione è finito il discorso: voi avete deturpato. Allora in questo caso il vostro occhio è malato, il mio occhio è malato anche quando vedo una donna truccata in modo da attirare la mia attenzione, in ogni caso non posso dire che il male è lei, perché è Dio che l’ha fatta e non può essere male ciò che è fuori dall’occhio, il male è in me che mediante l’occhio, comincio a costruire dei castelli che Dio non ha messo nella realtà.

Volevo fermarmi al primo punto, ma c’è anche la questione dello scandalo ai piccoli e tutta la questione della pedofilia... I laici che non ammettono principi, però devono costruire carceri di fronte a questi fatti, o sono ipocriti, oppure è vero che questo è un male obiettivo. Ognuno faccia il suo esame e troverà che una gran parte della popolazione è depressa, ha complessi dopo queste rovine all’interno della famiglia.

É ovvio che tutti questi complessi attuali hanno la loro radice nell’infanzia e poi psichiatri, psicologi e psicanalisti ecc. i quali creano anche loro un problema, perché anche tra di loro non è che tutti siano degli angeli e rischiano a loro volta di perpetuare…

Vi dico che cosa è accaduto un secolo fa, esattamente nel 1861, perché è vero, che la storia non si ripete mai, però si ripete. É un po’ come il sole; giustamente Orazio diceva che il sole è una novità eppure è la stessa cosa, vedete una bella definizione, il sole, tutte le mattine il sole è una novità eppure è la stessa cosa, ecco questa è la definizione che posso darvi della storia.

Ora prendo un autore francese, padre Gratry, del secolo scorso, che appartiene alla categoria degli uomini d’avanguardia che hanno preparato un po’ tutta la dottrina sociale della Chiesa. Quest’uomo ha scritto un libro che ha come titolo “La pace” e affronta tutti quei problemi che ci affliggono, c’è l’attacco, la proposta nei confronti del musulmanesimo nella lettura di questo passo evangelico.

A Damasco nel luglio del 1861, 3.000 famiglie cristiane vengono sgozzate. Vi faccio notare che siamo in Turchia e quindi abbiamo ancora l’impero Ottomano e non c’è ancora la rivoluzione di Ataturk, perché attualmente la Turchia è, in teoria, uno stato laico. Però i militari fanno fatica per mantenere quelle condizioni, perché l’integralismo islamico è all’attacco per divorare il concetto di Stato. Allora queste 3.000 famiglie vengono sgozzate. I Turchi si accaniscono contro i Francesi che difendono i cristiani, c’è la Francia appunto di mezzo.

Cito allora le parole del Padre Gratry: “La Francia in questo momento impedisce materialmente la ripresa del massacro e manda l’esercito a difendere questi cristiani”. Quindi di fronte a questi massacri, dice il Padre Gratry: “debbo benedire? Perché debbo amare i figli di Maometto anche se questi ci sgozzano? Eh.. no!”. E allora il Padre Gratry si rivolge ai giusti dell’Islam e afferma: “L’impero di Maometto - vedete di Maometto - è l’organizzazione dell’iniquità sulla terra. Il Corano nega la libertà morale e poi il fatalismo mantiene la schiavitù, proclama la inferiorità della donna. Noi abbiamo buoi per il lavoro, essi hanno truppe di uomini e di donne per l’orgia”. Vedete, la condanna. Sentite il suono di alcune parole che in questi giorni vengono dette? Conclusione: “bisogna abolire l’impero turco, liberare 25 milioni di cristiani”.

Ma come? Cristo ha detto, ed ecco la citazione del Vangelo di oggi: “se il tuo occhio ti scandalizza strappalo”, ed è nel seno del genere umano che esiste un impero di scandalo, l’impero turco, che deve essere gettato nel fuoco. Ecco la giustificazione della guerra santa con un’argomentazione che invece predica il contrario, con un’argomentazione tratta dal passo evangelico. Badate che è molto sottile questo ragionamento però siamo nel 1860 e l’argomentazione deriva dal Medio Evo.

E adesso ecco qui un episodio che pochi conoscono relativo l’incontro di San Francesco con il Sultano. Piccola premessa, voi sapete che San Francesco non si è mai allineato con le scelte, pubbliche della Chiesa. La Chiesa va alla crociata, il Papa predica la crociata, San Francesco non ci va. Il papa promuove la crociata contro gli eretici, quindi il pericolo interno, Francesco non ci va. Questo per dirvi due disobbedienze che fanno grande il Santo, il quale prende le distanze dalla chiesa istituzionale in nome del Vangelo e non di una laicità vaga.

Il sultano gli pone una questione così formulata (questo argomento me lo sento ripetere da alcuni musulmani che vengono alla porta del convento a prendere un pezzo di pane): il vostro Dio, insegnò nei suoi vangeli, che non dovete rendere offesa per offesa, non difendere il mantello (se ricordate il passo evangelico: “se uno ti prende il mantello tu gli dai anche la camicia…”) quanto più i cristiani non devono invadere le nostre terre. Francesco gli replicò: “Voi non date prova di aver letto il Vangelo di Cristo Signor nostro per intero, altrove infatti dice “se il tuo occhio ti scandalizza strappalo e gettalo lontano da te”. Con questa ingiunzione volle insegnarci che non vi è alcuno a noi così caro e prossimo, per quanto caro come l’occhio della testa che non dobbiamo scinderlo, strapparlo, espellerlo alla radice quando si tenti di traviarci dalla fede e dall’onore del nostro Dio. In forza di ciò i cristiani v’invadono con tutto diritto le terre che occupate, perché bestemmiate il nome di Cristo e distogliete dal suo culto quanti potete. Se voleste invece conoscere, confessare ed adorare il creatore e Redentore v’amerebbero come sé stessi”. Da tutto ciò ne viene fatta l’interpretazione che vi ho spiegato e come quella mentalità esce e va a finire con quelle parole che trovate sul giornale.

Io vi domando se qui vi ritrovate con San Francesco. La legge del taglione - questi sono i titoli dei giornali - vi ho spiegato da dov’è nata questa mentalità. A tal punto il Medio Evo era integralista, in questo caso hanno ragione alcuni intellettuali, i quali rimproverano al cardinale (non faccio il nome), questa concezione del cristianesimo, che è uguale a quella dei musulmani. É un integrismo latente, anzi molto aperto, e quindi, questo tipo di letteratura circola ancora nei cervelli e ha la sua radice in questo tentativo di coinvolgere Francesco - il Santo più distaccato, più tollerante, poverino, più preoccupato di dialogare con l’altro - coinvolgere lui, San Francesco, in un’ impresa che è addirittura contro il Vangelo e che è contro tutto lo stile di San Francesco.

Poi il rimbalzo nell’ottocento, chiaro e preciso (vi ho letto il passo del Padre Gratry) e purtroppo ancora oggi si ripete. Adesso voi mi domanderete come lo risolvi tu il problema? Torneremo da capo, sarà la lettura del Vangelo che io, misero francescano, seguace di San Francesco, ho tentato, tento oggi per potermi dare la spiegazione di questi fatti.




Luned́ 01 Ottobre,2012 Ore: 15:58
 
 
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