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Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
6 maggio 2012

Pronunciata il 1 maggio 1988


Giovanni 15,1-8

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Io sono la vera vite e il Padre mio é il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può fare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi li raccolgano e li gettano nel fuoco e li bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà dato. In questo é glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

Tra i problemi affrontati, relativamente all'assetto della società, ve n'é uno che sfiora l'utopia cristiana. L'utopia cristiana dell’avvento del regno di Dio in questo mondo, ed é la posizione dello Stato come realtà, destinata a estinguersi. Concordo con questo ideale che, io talvolta con parole diverse, ho adombrato nella mia predicazione con qualche particolare che qui non stiamo a discutere. Qualcuno non mi rimproveri se adesso vi farò una lezioncina di marxismo e di cristianesimo nello stesso tempo.

Voglio mettere i presupposti per farvi capire il significato del vangelo di s. Giovanni, che è di fondamentale importanza per capire che cosa é il cristianesimo come novità esistenziale e non più come religione. Per farvi capire il modo come il cristianesimo descrive lo Stato fino a Costantino: lo Stato é una maniera di convivere dopo il peccato originale.

I primi Padri della Chiesa - Agostino in capofila - dicevano addirittura che il peccato originale aveva dato origine alla schiavitù e che dunque, nell’assetto storico, poco importava essere schiavi o liberi, perché la vita é breve, e ciò che conta é guadagnarsi il regno dei cieli. Voi sentite come la lama gelida della distinzione fra cristianesimo e religione sia già operante, e siamo al IV secolo.

Noi siamo alla caccia del peccato originale, se noi toglieremo il peccato originale, toglieremo anche tutti quei mali che dal peccato originale derivano, fra questi l'assetto statale. Assetto statale di cui abbiamo bisogno in quanto animali che non riescono a mettersi d’accordo, e che hanno bisogno di una legislazione rigida per potere, alla meno peggio, convivere in questa esistenza.

La società contemporanea é la società capitalistica che esiste in tutti i paesi civili. Credo che difficilmente non si possa non essere d’accordo. Poi, lo Stato contemporaneo cambia con le frontiere. C’è uno stato francese, c'é uno stato italiano, c'é uno stato svizzero, e cosi via, dunque lo Stato contemporaneo é una finzione, cioè a dire, che é di origine storica, e contiene virtualmente il concetto di guerra. Bisogna dirle queste cose ai buoni marciatori della pace, quelli che vanno ad Assisi, Francesco le aveva dette! Andate ad Assisi per trovare la pace, ma facciamo bene attenzione, Francesco aveva messo le polveri alla radice di ciò che produce la guerra. Ma in questo caso la diagnosi di Lenin, direi é inappuntabile. Potremmo dire che é una creazione artificiale, cosi come le lingue, sono delle creazioni artificiali, mentre la cultura é uguale in tutti i popoli civili.

Ecco perché chi vi parla é dell' idea che nel mondo della scuola bisognerebbe promuovere la ricerca della unità della lingua, una sola “lingua comune internazionale”, e finirla di rompere la testa ai bambini con l'idea di dover loro insegnare fin dalle elementari diverse lingue, poveri disgraziati a un certo momento non ne impareranno bene nemmeno una.

Adesso, quale trasformazione subirà lo Stato in una società come questa? La stessa domanda si ponevano i cristiani: quale sorte subirà lo stato in una eventuale società cristiana? Lenin con una certa onestà dirà così: solo la scienza può dirlo. Qui cominciamo a non trovarci d’accordo, ma non é il punto su cui dobbiamo discutere se sarà la scienza a doverlo dire, se con questa affermazione si vuole dire che sarà il “Principio di non contraddizione” a portarci verso la soluzione buona. Dubito che basti, perché il Principio di non contraddizione può farci vedere ciò che deve essere, ma non ci darà mai la forza per poter attuare il dover essere.

Lenin: il proletariato, deve, per riuscire a liberarsi - vedete come ritornano i concetti di libertà che abbiamo udito anche dalla lettera di s. Giovanni - deve rovesciare la borghesia, impadronirsi del potere politico e instaurare la dittatura rivoluzionaria. Queste affermazioni le lasciamo naturalmente a chi le dice. Il passaggio dalla società capitalistica alla società comunista é impossibile senza un periodo di transizione in cui, lo Stato non potrebbe essere altro che la dittatura rivoluzionaria del proletariato.

Marx precisa che il proletariato si serve dello Stato, non nell' interesse della libertà, ma per avere ragione del suo avversario, e dal momento che si potrà parlare di libertà, lo Stato, come tale, cesserà di esistere. Solo allora la democrazia comincia ad estinguersi per la semplice ragione che gli uomini, liberati dalle ignominie innumerevoli dello sfruttamento capitalistico, si abitueranno a poco a poco a osservare le regole elementari della coscienza sociale da tutti conosciute, e ripetute da mil1enni in tutti i comandamenti, lo sappiamo bene, vogliamoci bene, siamo fratelli ecc., il principio di solidarietà, vedete….

Dice Lenin che quando avremo fatto tutte queste tappe finalmente gli uomini riusciranno a osservarle senza violenza, senza costrizione, senza subordinazione, senza questo speciale apparato di costrizione che si chiama lo Stato. Questa fratelli, é la traduzione razionale di un dover essere, che il cristianesimo era chiamato a realizzare e che storicamente non si è realizzato per la caduta del messaggio a rango di religione

La religione é diventata un'agenzia per la salvezza lassù, ma non per la 'salvezza quaggiù, mentre Cristo aveva dato il dover essere l,ideale e il mezzo, di cui oggi qui abbiamo la traduzione: “metànoia”. Facendo cadere il cristianesimo in religione, si è tolto ai cristiani la possibilità di attuare il messaggio cristiano.

Di fronte al fallimento storico di questi due dover essere, quello previsto da Cristo e quello dal marxismo, si può vedere dove é il loro limite. Il limite del cristianesimo storico consiste dell'avere disatteso la lettura e l'applicazione del messaggio evangelico. Quello dei marxisti di credere che i capitalisti siano un esercito schierato, distrutto il quale, i vincitori si siano liberati da una malattia fisica. Voi potete uccidere un esercito di lupi, ma se la lupinità é dentro ad ogni uomo, voi, non avete ottenuto la scomparsa del male con cui combattete. Questo é un errore fondamentale dei miei amici marxisti, e l' errore l'ho scoperto nella misura in cui Gesù Cristo mi ha aperto gli occhi sull'errore storico del cristianesimo, il quale appunto, si é abbassato al rango di religione.

La battaglia è contro la lupinità (distinguere l'errore dall'errante) ma allora il discorso cambia circa i metodi. Quindi, credere che il paganesimo fosse un esercito di uomini per cui, abbattendo i templi e distruggendo tutto l 'apparato del culto si potesse essere vittoriosi. Da questo momento è nata la civiltà cristiana.

Vedo con malinconia il famoso decreto di Giustiniano, pare sia del 529, in cui dà ordine di chiudere la scuola di Atene. Ecco questo per me é un imporre il cristianesimo a suon di legge, e il marxismo lo impone con la dittatura del proletariato, ma dopo aver ucciso i cosiddetti capitalisti.

L'accusa del grande inquisitore a Gesù: “Tu hai commesso un errore - e questo sarà la prova di quello che andavo dicendo - tu ti sei messo in testa che gli uomini siano liberi e gli uomini non vogliono essere liberi, vogliono il mistero, il miracolo, e l'autorità. Dalla bocca del Grande Inquisitore, veniamo a capire quale é esattamente il messaggio di Gesù, il quale non à caso dirà: “Solo la Verità vi rende liberi”.

Finita l'analisi diamo ragione del testo. Ora i tentativi di organizzare la società secondo piani prestabiliti, sono le tipiche tentazioni, e della religione, e della politica. Sì é caduto il cristianesimo nella misura in cui é diventato re1igione, ma religione speciale peggiore di tutte le altre naturalmente, se é vero che la perversione del buono é peggiore della perversione del cattivo, quindi tentazione e della religione e della politica.

Chi ha visto chiaro questo schema é Dostoevskij, da qui la sua avversione e al socialismo e alle chiese che andrebbero d’accordo nell’attuare una società scristianizzata e classista dominata con autorità esterna.

Ecco allora il significato del passo di Giovanni: la Chiesa non è una struttura gerarchica di cui i discepoli sono i gestori cosi come, i re o le rivoluzioni sono i gestori dello Stato. La Chiesa è un risultato che acquista realtà in quanto è il prolungamento della vita di Cristo, in loro, vale a dire, in ogni singolo membro, cosi come i tralci e i grappoli d'uva sono il prolungamento della vite.

La nostra capacità di vedere l'ideale con la mente é una capacità degna del1a mente di un angelo, ma la nostra capacità nel realizzare l'ideale visto é, fratelli miei, sempre all'anno zero, ed é sempre all'anno zero per il motivo che vi ho detto: noi, non siamo cristiani, siamo dei religiosi che si appellano a una rivelazione cristiana.

Ecco la lezione di Gesù: “ Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può fare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.



Sabato 05 Maggio,2012 Ore: 09:59
 
 
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