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Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
1 aprile 2012

Pronunciata il 13 Aprile 2003


Marco 14,1 – 15,47

Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di Lui con inganno, per ucciderlo.

Prima di leggere la passione di Nostro Signore Gesù Cristo, secondo Marco, permettetemi di introdurla con queste poche parole, tanto da capire in sintesi il significato di questo dramma che coinvolge tutta l’umanità.

Qualcuno, specie tra gli intellettuali, rifiuta il Cristianesimo perché giudica incompleta la sua dottrina sul dolore, poi vanno a cercare la pace e il conforto nel canto degli uccelli e nel germogliare dei fiori. Debbo dire che costoro cadono dalla padella nelle brace, perché la padella almeno ha un suo modo razionale di usare il fuoco, mentre invece il fuoco abbandonato a sé stesso è capace soltanto di distruggere.

Chi cerca la consolazione nella natura vuol dire che, di questa natura, non conosce la carta di identità. La carta di identità della natura è questa: i minerali servono di cibo le piante, le piante servono di cibo gli animali, gli animali piccoli servono di cibo gli animali più grandi; gli animali, le piante, i minerali servono all’uomo. In termini teologici, il minerale se vuol salvare se stesso e nobilitarsi, deve consegnare la sua esistenza alla pianta, la pianta all’animale e l’animale deve consegnarla all’uomo. Piaccia o no, questo è il dato di fatto visto con chiarezza e questo dovete dirlo anche ai vostri bambini.

Il Cristianesimo ci invita a guardare bene in faccia questi fatti e ci dice che occorre darne una interpretazione esatta, perché se si fallisce in un punto, abbiamo il dramma di tutta la nostra esistenza. L’uomo sarà finalmente lui il termine di tutta l’esistenza o di tutto l’essere? Sarà sé stesso il fine ultimo di tutta la realtà? Il Cristianesimo non teme di disgustarsi o di disgustare l’uomo dicendogli tutta la verità.

La verità è questa: l’uomo soffrendo - non per le sue stupidità o per i suoi errori - ma per una rinuncia volontaria all’esplosione di tutto il suo io, si eleva fino a partecipare alla Divina Natura e così a costruire il Paradiso. In questi giorni noi siamo chiamati a fare le confessioni delle varie categorie. Ora vi darò una lettura scientifica di una confessione di adolescente e ho detto scientifica, quindi non mi riferiscono né a tizio né a caio né a sempronio. Esempio di come quei principi di cui vi ho parlato hanno origine, e per dirvi come nasce la Passione di Cristo e la passione dell’umanità, che non riesce a trovare né la pace, né la giustizia.

Alla domanda: quanto tempo è che ti sei confessato (non ha molta importanza) un mese, una settimana, un anno, ecco più o meno le risposte. Che peccati hai fatto? Le risposte: ho disubbidito ai miei genitori; ho detto delle bugie; ho detto delle parolacce. Andiamo più avanti, la percentuale diventa più esigua: ho avuto dei pensieri cattivi fino all’estremo; ho fatto degli atti impuri. Siamo al primo dei tre settori che riducono la nostra esistenza, a quello che voi vedete in televisione. I tre settori sono: sesso, denaro potere.

La confessione dei peccati del secondo settore che riguardano il danaro sono: ho rubato al mercato; a casa dei miei genitori ho trovato il portafoglio di papà e ho preso i denari, ecc..

Per quanto riguarda il terzo settore e cioè i peccati che riguardano il potere sono: ho litigato con la mia sorellina, è più piccola e l’ho presa a schiaffi. Hai chiesto perdono? Si, ma dopo poco eravamo ancora da capo. Traducendo, questa è la prepotenza che è in ognuno di noi: litigare con gli amici e volere sempre emergere, ecco questi sono i peccati.

Maliziosamente poi io domando: dici le preghiere? L’ottanta per cento mi risponde: “si, mattina e sera”, qualcuno aggiunge; “dico le preghiere a tavola quando le dicono i miei genitori”.

Io lo guardo in faccia e gli dico: “ragazzo, hai creato una religione, sei fuori dal Cristianesimo, perché hai messo insieme le preghiere (tra l’altro voglio intendere il Padre Nostro che è quella insegnata da Gesù, perché noi non sappiamo pregare) che sono la più alta liberazione dell’uomo dai suoi limiti; con tutte quelle cose che sono in contrasto con le preghiere”.

Tu dici delle parolacce, ma se la lingua potesse parlare direbbe: questa mattina mi hai fatto dire il Padre Nostro o l’Ave Maria e adesso mi fai dire delle parolacce. Ecco dov’è il contrasto fra la novità esistenziale che ci è rivelata da Gesù e la religione, la quale, lascia l’individuo animale com’è. Lo vedete alla televisione, tutti credenti però saccheggi, ruberie, distruzioni, faremmo così anche noi se l’occasione capitasse. Allora dico a questi ragazzi, attenzione a togliere la contraddizione tra quelle preghiere e i comportamenti.

Quindi il Cristianesimo ci dice che ogni singolo ha dentro di sé quel potenziale di violenza, quel potenziale di negatività che noi vediamo alla televisione.

Allora, l’individuo deve rinunciare alla esplosione delle richieste del proprio io, perché la giustizia e la pace diventino possibili nella vita associata, ecco il significato del dolore.

Il Gesù Crocifisso è il segno della nostra cattiveria. Se tutta questa esplosione a livello collettivo non è distrutta dentro la coscienza di singolo individuo - e sto parlando ai cattolici - i quali, si confessano come quei ragazzi e per i quali diventerà paradigma il commettere sempre, anzi aggravare le proprie colpe e continuare a pregare.

Ecco le religioni: preghiere, preghiere, preghiere e poi violenze, violenze, violenze, distruzione della convivialità umana. Questi sono i pensieri che debbono essere presenti nell’atto in cui noi facciamo la lettura della Passione secondo Marco.



Sabato 31 Marzo,2012 Ore: 14:59
 
 
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