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www.ildialogo.org 8 gennaio 2012,

Le omelie di Padre Aldo Bergamaschi
8 gennaio 2012

Pronunciata il 10 Gennaio 1982


Marco 1,7-11

In quel tempo, Giovanni predicava: “Dopo me viene uno che è più forte di me e al quale io non sono degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”.

In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.

Affrontiamo questo passo su un duplice fronte. Il primo fronte è quello di sapere se qui si descrivono dei fatti o se qui si interpretano degli eventi. Spero che a tutti arrivi questa distinzione. Ma voglio dare soddisfazione a quegli intelletti che hanno la preoccupazione di sapere con esattezza quale è il significato di questi passi. Veramente i cieli si saranno aperti o era soltanto una nube di passaggio? Vedete quanti dubbi ... veramente una colomba, veramente proprio una voce che veniva dal cielo?

Ho riguardato le traduzioni più moderne di questo passo evangelico e già si trova che questo Spirito Santo è messo al maiuscolo. Ma metterlo al maiuscolo sarebbe già il rivestirlo di una concezione che è estranea al linguaggio di Giovanni il quale parlava secondo il linguaggio del vecchio testamento. Voi capite se io dico Spirito Santo con la esse maiuscola intendo, dal punto di vista cristiano, la terza persona della SS. Trinità.

Se io invece dico, ed è la parola di Giovanni, "Vi battezzerà in spirito santo" senza la maiuscola, allora si viene a sapere che nell'antico testamento questo era un principio di vita. Principio di vita per il mondo e per i singoli senza che fosse legato il concetto di persona. É una virtù divina che porta sapienza che conduce al bene, che dà energia per compiere l'opera di Dio. E allora voi vedete che il linguaggio avrebbe un significato, se lo intendiamo in un modo o se lo intendiamo in un altro.

Allora bisogna decidersi, in una traduzione scientifica voi trovate le esse minuscole. Questo vuol dire che lo spirito santo non esiste? Certo che esiste ma è una rivelazione cristiana. Non è il caso di introdurlo qui. Giovanni Battista vede un nuovo ordine di cose come un tempo favorito nei doni divini, e allora tutto si ricolloca nella normalità. Il discorso ha un suo significato.

Poi guardo la traduzione scientificamente condotta, "Vide squarciantesi i cieli e lo spirito come colomba discendente su di sé". Allora Gesù vide. Questo non esclude che altri abbiano visto, però qui si indica che la visione era destinata a Lui. Per cui, al limite, gli altri potrebbero anche non avere visto.

L'altro aspetto curioso che appartiene al Vecchio Testamento è supporre che il cielo sia sede di Dio. Sede di Dio da cui scende lo spirito e proviene la voce, così come materialmente si pensava che la Madonna fosse salita al cielo inteso come un luogo, così come anche l'ascensione di Gesù era intesa. Questo non toglie nulla al fatto, è la maniera di pensare il fatto che è diversa per noi rispetto ai nostri antenati, e credo anche rispetto agli apostoli.

Quel "vide squarciantesi", ecco la traduzione esatta, non già squarciati ma nell'atto in cui si squarciano i cieli, e lo spirito come colomba. Ora questo ‘come’ esclude proprio la identità. Qui mi rivolgo ai grammatici, congiunzione proclitica con senso comparativo. Quindi non si tratta di una vera colomba, ma di qualche cosa che nello scendere poteva somigliare a una vera colomba. Allora le cose cambiano voi capite, sul piano scientifico. Ciò è suggerito anche dal fatto che non c'è articolo davanti a colomba.

E poi "E una voce vi fu nei cieli", ecco questa è la vera traduzione. Nel vostro testo si dice 'si sentì una voce dal cielo', 'una voce vi fu nei cieli'. Anche qui una voce, la parola fonè in greco è senza articolo e indica un suono che somiglia ad una voce umana pure non essendola.

Con questo credo di avere dato qualche soddisfazione a quegli spiriti che hanno una qualche ripugnanza a fare una lettura, diciamo, troppo empirica del testo e che v’è qualcosa di più profondo a sostenere la nostra fede.

Non v'è dubbio, questa è una costante storica, ogni qualvolta abbiamo uno stato nascente abbiamo anche il rifiuto dei vecchio stato. Il cristianesimo nei confronti dei paganesimo e dell'ebraismo, l'islam nei confronti del cristianesimo, la riforma protestante nei confronti del cattolicesimo, la ideologia marxista, nei confronti di tutta la teorica occidentale sul concetto di Stato, di uomo, di realtà e cosi via. Ora il battesimo polemicamente inteso era la dichiarazione della insufficienza della circoncisione per essere creature nuove.

Il battesimo di Gesù allora? Anche qui la duplice suonata, se non ci fosse in nessun luogo del Vangelo un passo in cui si dice che Gesù ha ricevuto il battesimo, allora si sottenderebbe l'idea che Lui non ne aveva bisogno, perché non aveva bisogno di essere salvato. Ma se nel testo evangelico c'è che Gesù ha ricevuto il battesimo, allora anche lui lo ha fatto, perché anche lui si è messo in riga con noi. Quando si fa la psicologia degli animali, per accostarvi a loro dovete mettervi sulla loro statura e voi riuscite ad avvicinarvi a loro. A primavera, nell'orto dei cappuccini, quando ci sono i merli in giro se fate dei versi simili è chiaro che vi rispondono.

Allora in questo caso si dovrebbe dire che Gesù si è messo sul piano dell'umano per poterlo meglio salvare. Ma ripeto questa sarebbe una suonata di tipo apologetico. Ma vi dicevo, per riprendere il filo, il battesimo di Giovanni polemicamente inteso, era una dichiarazione della insufficienza di quel rito di appartenenza che era la circoncisione per essere creature nuove.

Se la circoncisione introduceva nel popolo di Dio, Gesù rifiutandola, viene a dire che quel popolo di Dio non è più tale. Per cui la interpretazione di quella frase era tutta deviata e così via. Ma a patto che poi non si ricostituisca il medesimo tabù. Il battesimo di Gesù è rilevante perché aggiunge a quello di Giovanni un sigillo dall'alto. Forse questa è l'idea di fondo che ha condizionato il racconto.

Allora ecco, la introduzione della voce che viene dall'alto dei cieli, che si squarciano per dare un sigillo diverso da quello di Giovanni, perché egli battezzava solo in acqua. Allora qui lo stato nascente dice no, attenzione perché il battesimo di Gesù é questo. Troviamo la frase di S. Pietro: “Dio consacrò in Spirito Santo...” in questo caso con la esse maiuscola perché é San Pietro che scrive e per lui lo Spirito Santo non é con la lettera minuscola, ma é la terza persona della SS. Trinità: Dio consacrò in spirito e potenza Gesù di Nazareth. Ecco una verità alla quale credo fermamente che si é esternata in un racconto che debbo prendere con le pinze.

Adesso entriamo in un discorso più pericoloso e dibattuto, il battesimo. Sant'Agostino dice: poiché il battessimo é per la remissione dei peccati, se la Chiesa battezza i bambini, battezza da sempre? Lasciamo dubitativo il discorso, dal momento che non possono avere peccati personali, é segno che essi hanno un peccato che viene ad essi da Adamo cioè il peccato originale. Quando avete fatto un discorso di questo genere a tutte le mamme del mondo, le avete terrorizzate.

Io ricordo anni fa un incontro con due giovani sposi che mi portano il figlioletto da battezzare. Ho visto che potevano sopportare la domanda e dissi: ma vi rendete conto di che cosa state facendo, qui ponete obblighi a questo fanciullino che non capisce nulla. Allora vuole – mi dicono - che io tenga questo bambino in braccio con il demonio dentro? No. Lei me lo caccia via subito. Già una trasposizione infantile lo vedete. Se mi avesse detto: con il battesimo io assicuro la salvezza, con delle profonde motivazioni. Motivazioni che vanno al di là certamente della pura empiria, che attingono alla visione del mondo.

Oggi rileggo su Civiltà Cattolica di un anno fa, l'accomodamento culturale. Si dice che la Chiesa non afferma che i bambini morti senza battesimo non si salvano. Questa grossa preoccupazione apparteneva appena una trentina di anni fa, allora c'era una grossa preoccupazione la salvezza di chi non crede... Io fin da allora dicevo di pensare alla salvezza di quelli che credono, ci penserà il buon Dio alla salvezza dei bambini che muoiono senza battesimo. Però sosteniamo che uno può andare all'inferno anche se ha ricevuto il battesimo. Dunque uno, non si salva perché ha il battesimo, ma perché con quel gesto intende diventare una creatura nuova.

Allora, o il battesimo è questo ideale che il cristiano si propone e che Gesù offre a tutti gli uomini, oppure diventa un segno di appartenenza che può subire tutte le corruzioni immaginabili e possibili.



Domenica 08 Gennaio,2012 Ore: 15:57
 
 
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