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www.ildialogo.org 2 ottobre 2011,

Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
2 ottobre 2011

Pronunciata il 4 ottobre 1987


Matteo 21,33-43

In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: “Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono.

Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero”.

Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?” Gli rispondono:”Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo”. E Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: Vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare”.

Proprio oggi manca la corrente e sono in difficoltà con la mia voce a farmi sentire senza microfono, dovrò essere per forza breve. Proprio oggi che é la festa di s. Francesco, mio Padre fondatore, ma questo sarebbe poco, s. Francesco é un senso unico nella festa di oggi, direi che é l'unico caso in cui la Chiesa cattolica é stata costretta a santificare un'eresia. Ecco in che cosa consiste il paradosso di questo santo.

Avrei dovuto dimostrarvi che il dissidio esistente fra la scelta di questo santo, che si appella all'Altissimo, scavalca tutti gli insegnamenti della Chiesa: questo é un paradosso dentro cui viviamo pure oggi. La grossa lotta, il braccio di ferro é tutto qui. Il cristianesimo - oso andare più oltre - la Chiesa cosi come è, é in equazione con la verità, oppure tra la chiesa istituzionale - cristianesimo storico - e Vangelo e Verità c’é distinzione. Ecco la domanda a cui la civiltà nostra è tenuta a dare una risposta. La risposta di Francesco di Assisi é questa: le cose così come stanno, non sono in ordine con la Verità.

Il coraggio di coinvolgere la Chiesa dentro a questo ritmo è specifico di Francesco di Assisi, la parola sua, quella che ha dato sui nervi alle istituzioni è: l'Altissimo mi ha rivelato. Dunque tutta l’etica, tutta la forza del mio comportamento non la prenderò più dai canoni ecclesiastici la prenderò dal Vangelo, perché l'Altissimo mi ha rivelato che io dovessi vivere secondo il Vangelo: ecco il vero Francesco, che si ispira e imita il Cristo. Domanda: non c'é qui una Chiesa che ti dice quello che tu devi fare per essere un buon cristiano? Risposta di Francesco: no, quello che la Chiesa mi dice, quello che la Chiesa fa non é in ordine con il messaggio evangelico. Per cui io, senza fare di questo principio un tormento, tale da portare la mia anima a sfociare nel protestantesimo, mi metto ad attuare il Vangelo. Questa é la grande novità di Francesco di Assisi rispetto a tutti i santi della Chiesa cattolica eccetto due: uno é sant'Antonio Abate, di cui conosciamo poco la vita, e l'altro é s. Benedetto: e tutti e tre sono dei laici.

Non é vero che s. Francesco fosse un diacono. Mi dispiace per quel foglietto che avete davanti, dove si comincia col dire: Francesco diacono, no! Francesco non é mai stato diacono e questo é un falso storico. Francesco di Assisi a mala pena si può chiamare chierico, unicamente perché a Roma quando andò a chiedere il permesso di fare il povero, tanto per essere legittimato, accetta di ricevere la chierica, quella che poi diventa la nostra chierica. Questa chierichetta fu messa unicamente per una specie di lasciapassare, perché all'epoca il chiericato non apparteneva neanche agli ordini minori dunque: l'Alto in assoluto e questo è pure un altro argomento che vogliamo rimuovere. Adesso abbiamo appunto il Sinodo conciliare che riguarda il problema dei laici.

Termino ricordando un episodio che é fondamentale per il suo valore. Pochi conoscono la chiusura della vita di s. Francesco. Quando si ammala, arriva una specie di faccendiere, lo porta ad Assisi - ormai il suo corpo é ridotto ai minimi termini - lo porta nell'episcopio ad Assisi, perché se egli non é chierico giuridicamente, lo é honoris causa. E Francesco ci sta male in fondo, perché la sua conversione non era avvenuta nell'episcopio, la sua conversione derivava dall'Altissimo, é quindi l’Altissimo che gli suggerisce ciò che deve fare, scavalca dunque tutta la istituzione, senza diventare protestante, perché il protestantesimo ha la colpa di ontologizzare, la protesta. Ma se la Chiesa, se tutta la Chiesa avesse seguito l'esempio di Francesco, dopo tre secoli non ci sarebbe stata la spaccatura protestante, perché poi, la spaccatura protestante non é altro che la convalida dello status quo, perché il modo di comportarsi di tutta la Chiesa cattolica era protestante circa l'interpretazione delle scritture, cioè a dire che il libero esame non é stato inventato da Lutero, ma dalla gerarchia cattolica. Questa é una sfida che lancio agli storici naturalmente.

E allora ecco dunque Francesco in episcopio, ci soffre, si fa portare a Santa Maria degli Angeli, perché là c'era stata la conversione, là l'Altissimo gli aveva detto che doveva vivere secondo la forma del Vangelo e non secondo la forma delle istituzioni ecclesiastiche. Là sulla nuda terra, poverino, si fa mettere nudo, e pronuncia queste parole rivolgendosi ai suoi frati, quelli che gli erano attorno: “Fratelli, io ho fatto la mia parte, Gesù Cristo vi suggerisca quella che deve essere la vostra”.

Sto pensando per esempio a s. Caterina da Siena, che pure con san Francesco d'Assisi é compatrona d'Italia, ma due patroni cosi contradditori fra di loro non li ho mai conosciuti. Caterina, una mistica donna intendiamoci bene, pero era amante delle crociate ed era allineata con tutto il programma papale nei confronti degli eretici e nei confronti appunto dell'Islam, cose che s. Francesco non ha mai fatto. Egli si é tirato fuori da questa specie di sbandamento della Chiesa dell'ambiente istituzionale.

“Io ho fatto la mia parte…” (poverino, avrei dovuto-voluto descrivervi quale é stata la sua parte) la parte del gigante. Dunque, dovrà essere Gesù Cristo a suggerire ai miei frati che cosa dovranno fare. Forse anch'io pago il dazio a questa realtà, noi, ormai tutto l'ordine francescano dei tre rami, non parliamo degli altri ordini, siamo al servizio di una grande noria. La noria é un congegno per tirar su l'acqua dal pozzo, dove ci sono dei facchini con dei piccoli contenitori che prendono l'acqua giù nel profondo del pozzo e la trasportano in alto. Ora, un Francesco che sia un facchino di una grande noria è inconcepibile, perché egli semmai sarà facchino di Dio, egli sarà servo dell'Altissimo, ma non servo della istituzione.



Sabato 01 Ottobre,2011 Ore: 12:47
 
 
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