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www.ildialogo.org 21 agosto 2011,

Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
21 agosto 2011

Pronunciata il 25 agosto 2002


Matteo 16,13-20

In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti".

Disse loro: "Voi chi dite che io sia?" Rispose Simon Pietro: "Tu se il Cristo, il figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.

A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". Allora ordinò di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Definire le cose. Ho sempre detto agli insegnanti, soprattutto a coloro che hanno il compito di insegnare alle scuole elementari: il bambino che esce dalle scuole elementari dovrebbe conoscere la tecnica della definizione; se la nostra vita sociale va a picco è perché non riusciamo più a capirci circa le definizioni. Provo a darvi la tecnica, giacché se domandassi a qualcuno di voi che cosa è una sedia, sapreste rispondermi? Queste domande le ho fatte a degli studenti universitari i quali hanno impiegato molto tempo a darmi la definizione della sedia. Io stesso, preso su due piedi, se mi viene domandato che cosa è una mattonella, vi confesso, che devo pensarci almeno un minuto, prima di trovare il modo di definirla, anche se conosco la tecnica della definizione. Definire una cosa vuol dire collocarla nel genere e nella specie, genere e differenza specifica.

La definizione per antonomasia è quella che Aristotele ha dato per quanto riguarda l'uomo. Alla domanda che cosa è l'uomo, egli risponde: “L'uomo è un animale razionale”. Il filosofo ha saputo cogliere il genere, perché noi apparteniamo al genere degli animali, però c'è qualche cosa in noi che ci diversifica dagli animali, allora ecco la pennellata, la definizione più semplice possibile: “l'uomo è un animale razionale”. La differenza specifica è quella "razionalità".

Veniamo alla definizione di Gesù: “La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?" É molto difficile dare la definizione di una persona. Pur trattandosi di Cristo, alcuni rispondono: Giovanni il Battista, altri: Elia, altri: Geremia o qualcuno dei profeti.

Questo passo evangelico è il più discusso di tutti i Vangeli circa l'autenticità, vi farò soltanto una osservazione per mettervi la pulce nell'orecchio, come si suol dire. Io non sono ancora arrivato a convincermi - come qualcuno dice – che sia un passo aggiunto, scritto a tavolino e che non corrisponderebbe alla realtà. L'obiezione di fondo sarebbe che Gesù avrebbe messo a capo della Chiesa un tiranno che ha in mano le chiavi, e vedrete come Dante risponderà.

Nella famosa Leggenda del Grande Inquisitore Dostoevskij – un ortodosso - fa la critica al papato, e a lui risponderà poi Tolstoj con la lettera al Sinodo di Mosca. Coloro che non hanno mai letto La Leggenda del Grande Inquisitore che fa parte del romanzo I Fratelli Karamazov, lo possono fare - ora che esistono anche delle pubblicazioni staccate - quindi risulta un'opera a sé, è un piccolo fascicoletto.

La critica di Dostoevskij (ortodosso) è agghiacciante, ma mi stupisce che egli non abbia capito che anche le autorità Ortodosse sono sulla medesima linea. Il motivo per cui Ortodossi e Protestanti non accettano l'infallibilità di Pietro è esattamente la medesima. La Leggenda del Grande Inquisitore andrebbe completata con la Lettera di Tolstoj, il quale, aveva preso di petto la critica alla sua Chiesa Ortodossa per tutte le malefatte accadute lungo la storia, e per essere colpevole di fomentare il concetto di guerra, che sarebbe insito nella religione in quanto tale.

Torniamo alla domanda, Pietro risponde con una illuminazione divina, si dice. Vediamo di formalizzare. Pietro dice: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” e Gesù gli fa notare che questa definizione viene data dall'intelletto per mezzo di una illuminazione divina. Volete la controprova negativa? Come mai, se veramente Pietro ha scoperto chi è Gesù per illuminazione divina, quando si trova nel pretorio alla domanda della servetta risponde: “Io non conosco quest'uomo, di chi parlate?” Ecco dove va a finire la definizione ricevuta da Dio, e questo è il motivo per cui alcuni autori, a partire dal protestantesimo e ancora oggi teologi di fama hanno incominciato a dubitare che il passo sia autentico.

Qualcuno dice che il vero rapporto fra Gesù e Pietro è quello descritto da Giovanni, quello dell'esame sull'amore: “Pietro mi ami tu? Pasci le mie pecorelle”, le mie pecorelle, non le tue. Giovanni, che era in Asia, viene a sapere che c'è questo racconto in giro, e mette sulla bilancia il suo racconto che corrisponde alla realtà.

Il passo di Matteo, invece, per alcuni autori è dubbio. Secondo Giovanni, sul lago, solo dopo la confessione del suo amore, Gesù dice a Pietro: “Adesso tu puoi guidare la mia Chiesa, ma la devi guidare non come un tiranno, come uno che ha le chiavi che decide di tutto, ma come uno che ha avuto la delega” (“pasci le mie pecorelle”), il vero pastore è Gesù e le pecore sono Sue; Pietro è semplicemente un piccolo guardiano. La sua funzione è una funzione molto più limitata e nello stesso tempo anche più gloriosa.

Dovrei spiegarvi l'interpretazione dei protestanti e degli ortodossi della frase: “Tu sei Pietro e su questa pietra…”, i quali non accettano questo tipo di preminenza e tutta la questione dell'ecumenismo che sta andando a picco proprio per questo punto sul quale non ci si mette d'accordo.

Dopo il Vaticano I, dove fu definita l'infallibilità del Papa, siamo nel 1870, io, ho fatto anche la mia tesi sull'autore che si era opposto al Vaticano I, accettandolo poi, in un secondo tempo, perché la definizione ha rispettato alcune cose. La definizione proposta dal Vaticano I era questa: “Il Papa è infallibile non solo in argomenti di fede e di morale, ma infallibile anche in argomenti economici, scientifici e politici”. Finalmente dopo le varie proteste – si parlò anche del caso Galilei – ci si mise d'accordo che l'infallibilità riguarda: la fede e la morale (i costumi).

La cosa buffa è che, se il Papa ha le chiavi del regno dei Cieli, lui dovrebbe esserci nel regno dei Cieli, ma Dante - cattolico ortodosso - non ha paura a mettere i papi all'inferno, infatti, con le idee ben chiare mette all'inferno il papa Bonifacio VIII.

Manzoni che muore nel 1873, quindi era ancora vivo quando seppe della decisione del Vaticano I disse: “Finalmente sappiamo dove è il limite della infallibilità - perché prima, tutti i fogliettini che arrivavano da Roma, erano sotto l'egida della infallibilità – e ringrazio il Vaticano I che ha delimitato il campo della infallibilità”. Infallibile sì, ma per quanto riguarda la fede e i costumi. Sulle altre cose i cattolici possono avere la loro opinione che resta poi alla base del dibattito della vita sociale.

Nel 1947 Einstein propose – e in questo io sono suo discepolo – la creazione di un governo mondiale per evitare l'ultimo conflitto che ci avrebbe riportati all'età della pietra. Rese omaggio alla Chiesa Cattolica dicendo: “ È la sola organizzazione eminente e storicamente durevole”.

Questo omaggio voglio trasformarlo in un appello al Papa cioè: Cristo ha fondato la Chiesa senza chiedere il permesso agli Stati, affidandosi soltanto a coloro che avrebbero creduto in Lui. Intendeva trascurarli e trascenderli mediante il Messaggio che li rendesse inutili. Amatevi come io ho amato voi, senza la mediazione Statale e anche – ecco l'appello – senza la mediazione della Chiesa, concepita come uno Stato. La Chiesa, anche in questo passo, deve essere un medium in quo, un mezzo nel quale noi riusciamo a cogliere la Verità, ma non il mezzo con cui noi conosciamo direttamente. Ecco la bella distinzione: “Pasci le mie pecore”, le mie, non le tue, quindi la tua posizione è strumentale.

Tu Papa dovresti dire: tutti gli Stati sono illegittimi, però tu per primo devi cominciare a rinunciare al tuo. Allora saremmo in ordine con la definizione che Gesù ha dato del responsabile della sua Chiesa.



Luned́ 22 Agosto,2011 Ore: 15:47
 
 
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