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www.ildialogo.org 8 maggio 2011,

Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
8 maggio 2011

Pronunciata il 03 Maggio 1981


Luca 20,13-35

In quello stesso giorno il primo della settimana due dei discepoli erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano insieme, Gesù si accosto e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Cleopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere cosa vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: "E che cosa?" Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e tutto il popolo; e come i sommi sacerdoti e i nostri capi 1o hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi 1’hanno crocefisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo,sono venute a dirci di avere avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e l’hanno trovato come avevano detto le donne, lui non lo hanno visto.

Ed egli disse loro: "Stolti e tardi cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?" E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicino al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzo e 1o diede loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e 1o riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?

E partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come lo avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Avete udito questo passo che è indubbiamente uno dei più belli di tutto il testo evangelico. Bello come racconto e anche esteticamente, è magnifico. Forse potrebbe anche essere inventato da un grande scrittore, non certo in alcuni particolari che non sto qui a dire, ma la pagina è di altissimo livello artistico. Ma qui ciò che interessa noi è vedere, ancora una volta, come questa apparizione di Gesù è la prova più bella e definitiva che Egli non è un cadavere rianimato.

Gesù si accosta e cammina con loro, ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo, come dice il testo. Perché erano incapaci di riconoscerlo? Perché non era un cadavere rianimato come è mia persuasione, oppure perché stava calando la sera e i loro occhi erano un poco annebbiati, cioè non avevano la vista perfetta? Il percorso fra Emmaus e Gerusalemme è all'incirca dieci, dodici chilometri. Per fare dodici chilometri ci vogliono due ore e, nella migliore delle ipotesi, per raccontare tutto ciò che raccontano ci vuole una mezzoretta circa. Se arrivano al paese all'imbrunire si potrebbe anche dire: mah forse i loro occhi…

Viaggiate con una persona che tre giorni prima avete conosciuto, vestito in un certo modo, possibile che Gesù avesse cambiato proprio in tre giorni? Non lo riconoscono dal vestito, non vedono neppure le piaghe nelle mani? Oppure ognuno camminava proprio diritto guardando la strada e non si guardavano fra di loro? Dopo mezzora di cammino, non riescono neanche a capire il tono della voce? Allora, non v'è dubbio che questa frase voglia dire: "Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo" perché non era un cadavere rianimato. Ed è la prova di ciò che io sto dicendo, mi pare, da una decina di anni.

Analizziamo ora un'altra frase del testo: "Bisognava che il Cristo sopportasse quelle sofferenze". Obiezione: ciò che è accaduto, è accaduto per un progetto originario? Coloro che lo hanno ucciso, sono dentro al progetto quindi non sono colpevoli? Questo cruccio ritorna nella prima lettura e allora sarebbe da vedere come già s. Pietro ha combinato le cose. Poi ritorna in san Paolo. Se voi avete guardato le due letture, il problema ve lo sarete posto anche voi. Sono anni che rifletto anche su questo problema.

Voi capite che qui vengono coinvolti dei grossi pensatori. Uno potrebbe essere Nietsche, ma l'altro, quello che viene coinvolto, è proprio Hegel. Il quale appunto, per liberarsi da questa concezione, ha dovuto inventarsi la famose frase: "Tutto ciò che è reale, è razionale e tutto ciò che è razionale, è reale".

Questo discorso lo rimandiamo, dobbiamo terminarne un altro, quello relativo al potere che Gesù dà alla Chiesa di rimettere i peccati. Citiamo la frase che è diventata famosa: "A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi".

"A chi rimetterete i peccati", peccati rispetto a una tabella di valori non istituita dalla Chiesa, perché per fortuna non aveva ancora fatto il primo concilio, dove ahimè, cominciano le tabelle. Quindi, non rispetto a una tabella di valori non istituita dalla Chiesa, ma dalla fede cui l'individuo aderisce liberamente. Perché se l'individuo non aderisce liberamente alla fede, Chiesa non c' è. Ci sarà un gruppo, ci sarà una Chiesa storica, non c'è Chiesa fondata da Gesù

Se questa consegna, che ritengo sublime, va riferita alla sola Chiesa, allora è un controllo totale sulla interiorità del fedele, del cristiano, di tutti per fortuna… Perché purtroppo noi abbiamo nella testa delle idee strane, cioè concepiamo la Chiesa come il partito. Il più semplice, quello dei comunisti: "no, Stalin non si tocca", il più clericale, dei cristiani:"oh no il papa non si tocca". É ovvio che invece si tocca anche lui, perché anche lui deve confessarsi.

Io che confesso, anch'io devo confessarmi, questa è una delle grandezze, nella formalità, della Chiesa fondata da Gesù che deve restare. Ma noi purtroppo poi andiamo ad applicare alla Chiesa questa strana concezione di una società mondana o storica. Ad ogni modo è meglio che la pioggia cada con lentezza perché sollecita meglio il seme, in questo caso il seme del nostro cervello. Allora se va riferito alla sola Chiesa è un controllo totale sull'interiorità del cristiano, dell'appartenente alla Chiesa, e suppone una santità assoluta da parte di chi la esercita.

Se voi leggete "La Repubblica" di Platone, trovate che i giudici di questa repubblica non debbono prendere il modello della giustizia se non da se stessi. Vuol dire che debbono essere assolutamente intemerati, diversamente, quella repubblica andrà subito a picco. Debbono prendere il modello soltanto da se stessi, o - dice Platone - cito così a memoria - al massimo da qualche uomo santo.

Si vorrebbe dire che l'unico confessore accreditato in tutta la cristianità, potrebbe essere poniamo s. Francesco, a parte coloro che hanno ricevuto il mandato, diciamo gerarchico e strutturale, s Francesco tra l'altro non era neanche sacerdote. Se c'è uno che deve confessare gli altri dovrebbe essere lui dico, secondo lo schema della repubblica platonica, il quale Platone, aveva capito anche lui che se non c'è questo controllo all'interno, quella società non può assolutamente reggere.

Allora, la prima parte: “A chi rimetterete i peccati saranno rimessi”, dovrebbe riguardare i peccatori che si convertono, che si convertono ed entrano a far parte della Chiesa. Credo che debba essere interpretata cosi se vogliamo salvare, non dico la logica in assoluto, ma almeno una certa logica. Questa parte, ripeto, dovrebbe riguardare i peccatori che si convertono ed entrano a far parte della Chiesa.

La seconda parte invece: “A chi non li rimetterete resteranno non rimessi”, riguarderebbe il controllo dell'organismo. Di chi è dentro: del credente che commette certi peccati lesivi del codice stabilito dalla fede liberamente assunta. Allora occorre dargli l'alt, diversamente diventa una grande camorra, o una massoneria; né più né meno. Dargli l'alt non certo come purtroppo è andata a finire con la questione degli eretici: dargli l'alt e riproporgli la conversione. Niente remissione se non a condizione di rifare tutto da capo. Allora voi capite, la grandezza di questo strumento che Gesù ha dato alla sua Chiesa.



Venerd́ 06 Maggio,2011 Ore: 20:58
 
 
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