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www.ildialogo.org 12 settembre 2010,

Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
12 settembre 2010

Pronunciata l’11 settembre1983


Luca 15,1-32
In quel tempo si avvicinarono a Gesù tutti i pubblicani, e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: "Costui riceve i peccatori e mangia con loro". Allora egli disse loro questa parabola: "Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la dramma che avevo perduta. Cosi, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte.
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Come avete osservato mi sono limitato alla lettura breve lasciando da parte la parabola del prodigo perché questa parabola torna nell'anno liturgico in un'altra domenica. Mi sembra che ci sia anche troppa carne al fuoco, anche se le tre parabole hanno una scansione logica che vi notifico.
Nei primi due casi si tratta di animali, voi capite, altro è cercare la monetina, altro è cercare una pecora, e altro è trovarsi di fronte a una scelta razionale come quella del prodigo che non è più una moneta né una pecora ma è un uomo. Un uomo cioè che liberamente sceglie di uscire di casa.
Vi faccio notare che nel terzo caso Dio non si muove positivamente, attende, attende che ci sia uno svolgimento logico anche nella scelta del male. Perché dico questo, perché nei confronti di quelli che riteniamo i deviati c'è un diverso modo di comportarci, oppure dobbiamo usare un diverso comportamento che viene scandito esattamente nelle tre parabole.
Lasciamo da parte il prodigo e affrontiamo le altre due. Io ho un mio schema preferito da cui non riesco più ad allontanarmi, anche perché ho fatto vari tentativi per poter spiegare a fondo questa parabola, ma nessuno francamente mi soddisfa. Sennonché questa estate mi hanno regalato un'opera di una psicanalista francese cattolica, che ha esaminato parecchi brani evangelici fra cui anche questo, ed ora vi do la sua giustificazione
Questa donna è cresciuta all'ombra delle tante parrocchie e tutte le domeniche da piccola ascoltava la lettura del passo evangelico, la spiegazione del sacerdote e così via. Poi è andata all'università, si è specializzata in psicologia, si è fatta psicanalizzare, ed è diventata lei stessa una psicanalista. Ecco l’osservazione: “quando ero piccola, mia madre, mi faceva notare che le cose raccontate nel Vangelo accadevano molto tempo fa”. Ricordate la frase latina 'in illo tempore', come se si trattasse di un'epoca lontana che non ha nulla più a che fare con la nostra epoca, con il nostro tempo. Arrivata alla maturità scientifica ha analizzato quali sono i rapporti fra la scienza di cui è diventata esperta la psicologia, o meglio la psicanalisi, uno dei capitoli appunto più importanti della psicologia. Essa si domanda se il discorso di Gesù è un discorso chiuso dentro un'epoca o se è un discorso che riguarda l'uomo al di fuori di ogni categoria temporale. Allora, si è accorta che il discorso del Vangelo tocca la struttura dell'uomo in quanto tale, ed è dunque indipendente da ogni momento storico.
Questa donna ha detto delle cose molto intelligenti, dal suo punto di vista di credente e di esperta in questa scienza. Cercherò, sunteggiando, di darvi il contenuto della sua ricerca. Intanto il primo rompicapo è questo strano rapporto tra Gesù e i peccatori, diciamo i deviati. É ovvio che in ogni società ci sono i deviati, ed è certo che se mi impegnate in un discorso più drammatico, potrei dirvi che dal punto di vista di Gesù, siamo tutti deviati. Una cosa che mi ha fatto sempre riflettere in questa parabola è che l'iniziativa di andare a cercare la smarrita è del pastore, cioè è di Gesù, non è delle novantanove, e ora vedremo perché c'è questo affanno pedagogico, perché Gesù corre.
Ci sono uomini che vivono come animali. Badate che questo non è un discorso moralistico, è un discorso di puro rilievo sociologico. Specifichiamo, stiamo parlando dal punto di vista psicologico, anzi psicanalitico. Uomini dicevo, che si comportano come animali, cioè: come se il loro desiderio fosse un bisogno, o un istinto come è un istinto il volare per gli uccelli, e si comportano senza riferirsi a una legge, e se hanno una legge non la vivono dall'interno ma la seguono senza avene la totale convinzione, ecco abbiamo chiarito
Credo che di me abbiate la stima di una persona discretamente libera nelle sue scelte, bene, vi confesso che in questo momento della mia esistenza, ho 56 anni, sto proprio aggredendo questo momento vincolante della legge perché mi pongo sempre il problema se quella legge è l'indicazione del mio ideale, o se è l'imposizione che mi viene dall'esterno, dal gruppo, da una chiesa, da un partito, o anche da una visione dell'esistenza che è diventato però un assoluto. In questo caso mi ritrovo sulla linea socratica, il quale Socrate, proprio un giorno si poneva questo problema. Vi ho fatto una confessione, ma se io vivo questo dramma, guardate che non ho nulla da cui dovermi svincolare, ma mi pongo il problema dal punto di vista intellettuale puro, diciamo per un istinto di ricerca di verità assoluta.
Ecco allora il ragionamento, se accade a me arrivato a questa età, altamente motivato, rigorosamente ripiegato sulle mie scelte, in un continuo controllo della ragione e della fede, lascio immaginare a voi cosa potrà accadere a coloro che vivono in una incertezza più assoluta. Mi metto nei panni di coloro che certezze non ne hanno se non quelle preminenti, e se volete prepotenti degli istinti, i quali istinti diventano bisogni, senza dunque riferirsi a una legge.
I farisei li fuggono, li coprono di disprezzo, vi confesso che questa è una tentazione che io ho superato, però l'ottanta per cento di noi vive in questo tipo di mentalità. I farisei seguono la legge per paura e la paura è questa: che cosa diranno gli altri?
Ma i peccatori, e mettiamo anche noi nella serie, sono per caso dei feriti psichici? E allora l'essere tali non è la loro condizione umana? Bene in questo senso i farisei sono fragili, hanno attorno gente con una struttura perversa, essi non sarebbero capaci o non sarebbero all'altezza per tirarli fuori dalle loro disposizioni perverse, perderebbero la loro vita e gli altri non cambierebbero in nulla.
Vi dirò perché il pastore corre alla pecora, non solo per salvare lei, ma se comincia a erodere il numero cento con uno, dietro l'uno va il due, il tre, il quattro, e finirà che tutto il gregge va in perdizione. Lo diciamo anche delle mele marce dentro a una cesta.
Allora l'aspetto importante di questa parabola è che Gesù elimina il concetto di irrecuperabilità nel tempo. Rileggevo in questi giorni un passo di Quintiliano che resta uno dei più grandi educatori dell'epoca romana, il quale diceva che lui aveva visto dei buoni diventare cattivi ma non aveva mai visto il vizio trasformarsi in virtù. Voi capite cosa significa questo determinismo, ebbene io credo che la specificità della visione cristiana del mondo sia proprio quella di eliminare il concetto di irrecuperabilità anche se questa irrecuperabilità, si capisce, c'è. La droga, l'alcolismo, è una irrecuperabilità fisica, ed ecco perché allora Gesù, sapendo che questo può accadere, corre, si affanna, interviene prima che si superi la soglia. Dunque il concetto di irrecuperabilità nel tempo vuol dire introdurre il concetto di conversione, Gesù dice che esiste la possibilità della irrecuperabilità eterna. Ecco la nota terribile: fin che c'è tempo si può intervenire, si capisce quindi perché corre, perché si affanna. Qui cerchiamo di schematizzare, dicevo che sono affezionato al mio schema che trovo confermato nella ricerca psicanalitica.
Voi pensate che io insegua una utopia pedagogica, dice Gesù, certo, quando aggancio pubblicani e peccatori, tutto dipende da un rapporto psicologico o da un rapporto di interesse. Ma vediamo su questo tema come siete fatti, se voi perdete solo una pecora su cento correte e vi affannate. Così come se voi donne perdete qualcosa in casa che cosa fate? Si tratta di cose, si tratta di animali dice Gesù. E se si tratta di uomini che sono una parte di voi? C'è una bella diversità fra una pecora e un uomo fra una monetina e un uomo, voi non mostrate interesse alcuno, almeno apprezzate il mio interesse per loro e anche per voi, perché recuperandoli nell'ordine della loro persona, io risparmio a voi la guerra civile.

Padre Aldo Bergamaschi



Martedě 14 Settembre,2010 Ore: 15:50
 
 
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