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Le omelie di padre Aldo Bergamaschi
23 maggio 2010

Pronunciata il 22 Maggio 1983


Giovanni 14,15-16;23-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. "Chi non mi ama, non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.
 
Il termine Pentecoste crea un qualche sospetto, perché tradotto alla lettera, sarebbe sottintesa una parola: cinquantesimo sottinteso, heméra che vuol dire giorno. Quindi si dovrebbe dire “Pentecoste heméra” cinquantesimo giorno dalla risurrezione. Ma tutto ciò ricorda feste ebraiche, naturalmente. Nel passo che abbiamo letto, con la morte di Gesù, abbiamo l'invio dello Spirito, il ritorno di Gesù al Padre. Questi quaranta-cinquanta giorni sono probabilmente il frutto di una elaborazione rituale.
Entriamo nel vivo del discorso della Pentecoste, così come Luca lo snoda all'inizio degli Atti. Cito: "Cominciarono a parlare in altre lingue". Ma, cosa vuol dire cominciarono a parlare in altre lingue? Vuol dire, a mio giudizio: che erano diventati tutti dei poliglotti. Il nostro Ministro dell'Istruzione dice che adesso i bambini delle elementari cominceranno a imparare almeno un’alta lingua; il meglio sarebbe tre, quattro, cinque, ma già, per potere parlare soltanto con gli Europei bisognerebbe impararne dodici di lingue. Cosa inaudita, dal punto di vista pedagogico.
Lo Spirito Santo, in questo caso, mi verrebbe voglia di pensarlo come una specie di apparecchio elettronico per la traduzione simultanea, cosa naturalmente che non posso accettare, perché se voi mi dite che la lezione è questa, allora noi dovremmo ricercare una lingua unica e questo sarebbe l'ideale della traduzione simultanea. Ma vedrete che noi inventeremo l'apparecchio per la traduzione simultanea, ma non ci decideremo mai a cercare una lingua unica. E questo è il segno, del nostro non-Cristianesimo, cioè il segno della nostra miseria umana.
Ora, lasciamo cadere tutto ciò che è miracolistico e portiamo l'attenzione sul Messaggio. San Luca descrive un fatto, o esprime un'idea mediante un racconto costruito? Ecco, la domanda intelligente. Chi vi parla è del parere che non si tratta della descrizione di un fatto, ma sarebbe un modo per esprimere un'idea, mediante cioè un racconto costruito. Costruito con materiali già noti al Giudaismo, quando per esempio viene descritto il dono della torà, la torà sarebbe la Legge. E come avviene questo dono da parte di Dio? In mezzo ai tuoni, in mezzo alle lingue di fuoco, questo scilinguagnolo per cui si parlano anche delle lingue straniere, a meno che non si chiamasse “lingua straniera” una lingua che non si conosceva, cioè un'articolazione senza senso di qualche sprovveduto e per gli altri questo sarebbe una lingua straniera.
Dunque dicevo, costruito questo racconto con materiali già noti al Giudaismo: lingue di fuoco, e poi tuoni, terremoti, vento gagliardo, e così via. Questo che cosa esprime? Esprime un desiderio universalistico, che è dentro alla coscienza di ogni uomo. Ma, dal punto di vista cristiano, la rivelazione è questa: Signori, siamo tutti fratelli, dobbiamo unirci anche nella parola". Questo sarebbe il messaggio. La Pentecoste sarebbe l'affermazione che la Chiesa è un risultato, e mai un progetto, e mai un comando.
Allora, in che cosa dovrebbe consistere il miracolo? Un gruppo di uomini crede, e crede la stessa cosa, e presenta al mondo una qualche novità. La Chiesa è questo, o diversamente è un'accolita di uomini a parità di condizione con tutte le altre accolite di uomini. Perché anche le stesse religioni, è vero che sono riunite attorno a un'idea, ma un'idea che viene dal basso.
Abbiamo delle aggregazioni attorno a una idea, ma ciò porta al dominio, non alla testimonianza di qualche novità, l’unica aggregazione che porta una qualche novità è l'aggregazione culturale. I progressi della Scienza attorno a una idea: ecco, queste sono le uniche aggregazioni valide, anche se, dal punto di vista del singolo, ci potrebbero essere delle correnti di etnocentrismo, forme di prevaricazione. Ma qui, per quanto riguarda il messaggio cristiano, è la unità del genere umano, è la soluzione dei problemi che ci riguardano in quanto uomini, non la soluzione di problemi che ci riguardano in quanto esseri pensanti.
Quando andiamo a scuola impariamo tutti le stesse verità. Si può convivere anche con chi pensa che due più due fa cinque... Ma tutto questo non è fatto per imposizione, questa unità deriva dalla realtà delle cose. Ecco allora: lo Spirito Santo opera una trasmutazione in tutte le menti, per cui tutte le menti acquisiscono la stessa verità, e dopo averla acquisita fanno il salto di qualità, relativamente all'ambito delle azioni, allora tutto questo è una celebrazione della natura umana e non è monotono egualitarismo, e non è massificazione. San Paolo: "Se io parlassi le lingue degli uomini e non avessi la Carità, sarei nulla"; il comunicare con molti è strategia, non è ancora fratellanza. La fratellanza consiste nel trovare una lingua unica per intenderci tutti, per comunicare direttamente con tutti senza mediazione alcuna. Ecco la Carità: non darsi da fare per conoscere le lingue allo scopo di essere qualcuno, ma decidere di trovare una lingua uguale per tutti, perchè tutti possano accedere al dialogo universale. Il resto è spirito di egemonia e di ulteriore divisione tra gli uomini.
In questi giorni, ad Assisi, finalmente i padri francescani sono riusciti a riunire i rappresentanti dell'Unione Sovietica e i rappresentanti dell'America. Bene, che cosa avrebbe fatto san Francesco? Avrebbe detto: Signori Americani, siete disposti a rinunciare alla vostra lingua egemone, nella speranza di poterla imporre con la forza e con la potenza agli altri? E voi, signori Russi, siete disposti a rinunciare a questa egemonia segreta di volere imporre la vostra ideologia e la vostra lingua? Tutti e due venite qui da frate Francesco il quale vi insegnerà un linguaggio che sia neutro, se cominciate voi due, tutti gli altri vi seguiranno e finalmente potremo dialogare direttamente senza il diaframma dello Stato nazionale. Se sì, bene, sarete diventati Francescani e Cristiani. Del resto no, uno resterà lupo e l'altro resterà bisonte.
Maometto aveva avuto notizia di una profezia cristiana, la venuta dello Spirito Santo promessa da Gesù ai suoi. La prese come una conferma della sua dottrina della rivelazione a profeti successivi. Dunque Gesù manderà lo Spirito Santo, vuol dire che la rivelazione non è chiusa, e allora perché non ci posso stare anch'io in questa scansione. E c'è tutta una polemica nel Corano per denunciare questa deformazione dei Vangeli e della Bibbia, per ostacolarne il contenuto profetico nei suoi confronti. Maometto dice di essere stato previsto da Gesù Cristo dato che dopo seicento anni di cristianesimo eravamo ancora a zero sul piano della comunione umana, gli uomini non erano cambiati un gran che, allora Maometto si rimette all'opera.
Vi faccio notare che cinque secoli dopo, Giocchino da Fiore utilizzò esattamente la questione della discesa dello Spirito Santo per ipotizzare una terza età, perché della età in cui viveva era molto insoddisfatto.
Il motivo per cui uno, vuoi politico, vuoi uomo religioso, vuoi uomo di cultura, cerca di fondare una nuova religione o una nuova visione del mondo resta sempre lo stesso: tentare di migliorare gli uomini, attuare una rivoluzione che faccia emergere il bene e che sconfigga il male, e ciò è sostitutivo o surrogato di quella che dovrebbe essere l'opera dello Spirito Santo nella Chiesa. Ma siccome questa rivoluzione non è avvenuta, ecco allora le continue tentazioni all'interno della Chiesa per poter attuare una rivoluzione in cui finalmente, ripeto, il male sia sconfitto e il bene trionfi.
E anche chi, come la Chiesa cattolica intensifica o presume di intensificarsi con il corpo in cui opera lo Spirito Santo, tende a sacralizzare se stessa e a presentarsi come portatrice di tutta la verità.
E allora, per quei cristiani Maometto è l'infedele, per Maometto gli altri sono gli infedeli. Poi ognuno all'interno del proprio ambito ripete inesorabilmente le stesse cose, perché a livello macroscopico non credo che la bontà emerga più nel paese dei cristiani che nel paese dei musulmani. Si continua a gridare che Gesù Cristo è la salvezza, che la Chiesa è il luogo in cui si attua questa salvezza, ma il problema della convivenza resta senza soluzione perché quello dipende da noi. Da un lato quindi credere alla verità cristiana definitiva come essa viene presentata dalla sua Chiesa, dall'altro lato invece, udire il sussurro della storia che rimette in circolazione parole e istanze, come per esempio fratellanza, uguaglianza, pace, moralità nelle cose pubbliche, e cosi via.
Allora, il credente è portato a prendere le distanze giuste per spiegarsi il fenomeno e si avvede che c'è una spaccatura fra il messaggio evangelico e il cristianesimo reale.
Posso sbagliare nel fare talune individuazioni, ma nessuno mi può contestare di cercare quale debba essere per il cristiano la indicazione di Gesù circa il muoversi nell'ambito del sociale, e con una parola più vasta, nell’ambito della storia.


Domenica 23 Maggio,2010 Ore: 15:56
 
 
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