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Le omelie di Padre Aldo Bergamaschi
21 marzo 2010

Pronunciata il 20 Marzo 1983


Giovanni 8,1-11 Ciclo C
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi li ammaestrava.
Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato dì lapidare donne come questa. Tu che ne dici?,”.
Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei,”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più”.
 
Questo passo evangelico si potrebbe chiamare una 'pericope' (breve passo, quasi ritagliato), è ignorato dai padri greci. Non domandatemi perché, dovrei fare un'analisi sociologica un poco severa; mentre è conosciuta dai Padri latini a partire dalla fine del secolo quarto. Ad esempio sant'Ambrogio lo conosce, sant’Agostino pure. Insomma, questo passo evangelico viene trascritto ai margini, poi viene attribuito a san Giovanni, probabilmente perché era l'unico modo di inserirlo, ma non appartiene allo stile di san Giovanni, questo piuttosto è di san Luca. In alcuni codici c'è, in altri no, c'è una specie di esitanza, perché? Perché la rigida disciplina ecclesiastica anche la Chiesa, probabilmente verso questo periodo era passata da una ecclesia che si reggeva nell'ambito della coscienza e dell'amore, a una società, infarinata della stessa mentalità della società civile laica.
Stato e Chiesa, una Chiesa concepita come lo Stato, dove si emettono leggi, dove al fondo delle scelte dei singoli non c'è più la metanoia. E allora quando cominciano le leggi, non abbiamo più dei cristiani, abbiamo degli uomini che hanno bisogno appunto di leggi. Allora i copisti erano esitanti, insufflati da coloro che li facevano scrivere, quindi il fatto dell'adultera poteva prestarsi ad una valutazione meno severa dello stesso peccato, quando invece la specificità di Gesù è proprio qui, di aver detto che quel tipo di scelta è un peccato, il quale peccato non andrà mai perseguito per legge.
Mosè, voi avete notato qui, come ci sia in fondo questo discorso sottinteso. Mosè è legislatore da parte di Dio? Mosè ha detto appunto che donne di questa specie bisogna condurle alla lapidazione, Mosè parla in nome di Dio dunque..... Allora voi capite il momento delicato dell'inserimento del discorso di Gesù, il quale scavalca Mosè e riattinge le zone del divino in assoluto. Mosè dunque - questo non ci deve sfuggire - dice che bisogna lapidare l'adultera e anche le prostitute, aderisce alla tentazione di essere presente nella vita sociale, con le caratteristiche del cristiano. Ma la presenza dei cristiani nella vita sociale…. E Mosè è presente nella vita sociale con una legislazione. Voi capite il segreto pericolo in cui si trova il cristiano che suggerisce di entrare appunto nella vita politica per fermentarla secondo le categorie cristiane. Suggerisce a costui di fare quello che ha fatto Mosè, il quale arriva a ipotizzare la pena di morte contravvenendo alla concezione di Dio stesso, dopo aver fissato la tabella del bene e del male - i comandamenti - secondo si capisce, categorie antropologiche.
Gesù invece riguadagna la strada cristiana, ecco la diversità fra lui e Mosè. Gesù distingue certo il bene e il male, Gesù lo distingue a livello coscienziale e nel profondo, là dove sta veramente, e predica agli uomini la conversione, cioè l'adesione dell'anima al bene che vuol dire appunto, dare all'uomo la capacità dell'autocritica secondo cui, io dico, questo è essere uomo, questo non è essere uomo.
Io sono un lupo nell'ordine storico, devo diventare una pecora di Gesù, metaforicamente pecora, come la intende Gesù. Se questo punto è guadagnato allora si avrà la novità sociale inseguita da quei, cristiani miei amici, per via politica, voglio credere che voi lo facciano in buona fede. Ne ho degli amici cristiani che sono impegnati nel politico, ma quando vengono a discorrere con me devono cambiare registro, o guardarmi male, perché appena discutiamo seriamente di questi problemi, allora devono dire: sì certo bisogna rivedere tutto. La proposta in positivo sarebbe che Gesù non si è rivolto al mondo politico né ha tentato di convertire Erode, per farlo diventare cristiano. Gesù ha fondato una ecclesia punto e basta.
Ha insegnato in positivo a tutti coloro che aderiscono al suo messaggio, come ristrutturare tutti i rapporti umani, a partire da quelli di fondo che sono di intonazione socioeconomica. Questo lo dico per farmi capire da coloro che potrebbero rimanere frastornati da queste mie parole.
Dicevo appunto, se questo punto è guadagnato allora avremo la novità sociale, ma come conseguenza, non come prospettiva, non come progetto, perché come progetto è esecrabile così come è esecrabile il progetto marxista, allo stesso modo perché condiziona la storia, perché ipoteca la storia e la ipoteca dall'esterno con una legislazione o con una conquista sul tipo politico. Del resto mai ci sarà la giustizia tra gli uomini, mai ci sarà la pace tra gli uomini.
Questa è la sfida al mondo laico, il quale dice: no padre, non mi venga a dire che il mondo va male perché ci sono degli adulteri in giro! Anche questo discorso è tipico del mondo laico.
Siccome la vita sociale ha tre punti di riferimento, il sesso, il danaro, il potere, quando uno di questi punti è marcio non si potrà mai raggiungere quella giustizia che pure l'uomo animale razionale riesce a ipotizzare con la sua mente. Mai riuscirà ad ottenere la pace, mai riuscirà a ottenere la cessazione del conflitto sociale. Il politico Mosè, questo “cristiano”, entrato nella vita politica a dispetto di Dio, procede a colpi di legge perché ahimè gli uomini non conoscono altro verbo. Se non ci fossero le leggi, nessuno pagherebbe le tasse, nessuno osserverebbe il codice stradale, riflettiamo su questa condizione della nostra natura umana. Leggi, leggi, no Gesù procede a colpi di conversione, mai e poi mai a colpi di leggi!
Dovrei darvi una spiegazione del perché il mondo laico dice che sant'Agostino é un santo per aver scritto questa frase: “Togliete le meretrici dal consorzio umano e avrete turbato tutto con lo scatenamento delle passioni”. Chi vuole sapere dov'è, la trova nel Teorges Il,IV.
San Tommaso cita questo passo di sant'Agostino per dire che le istituzioni erano in mano ai cristiani, mai dimenticarlo.... Per dire dunque che chi comanda tollera giustamente certi mali per non impedire il bene, o anche per non andare contro a mali peggiori. E allora? Egli fonda la tolleranza sul piano dei culti religiosi, salvo poi uccidere gli eretici, mentre invece le prostitute e anche l'adulterio ha trovato il suo status all'interno della civiltà cristiana, fino a che - e mi scuso se scandalizzo qualcuno - al Concilio di Costanza e anche al Concilio di Trento vi erano le prostitute con un loro labaro. Perché dicevano, facciamo un servizio… E nessuno le ha toccate. Si cola un moscerino dopo aver ingoiato il cammello.
E concludiamo: “Neanche io ti condanno”, dice Gesù, loro non ti condannano a morte perché ho dimostrato che sporchi sono anche loro, ma Io che sono pulito, ecco la divinità di Gesù, non ti condanno a morte perché voglio salvarti dalle tenebre del peccato. “Non peccare più”, gli dice, dunque il peccato c'è ed è questa la parola che il mondo laico e socialista non vuole accettare.
Un giorno di fronte a un drogato che diceva di essere ammalato - gli dico - no figliolo, è peccato perché se accetti la teoria che è peccato potrai salvarti, mentre con la teoria che è una malattia non ti salvi più, oppure credi che questa possa essere guarita da elementi esterni alla tua volontà.
“Non peccare più”, dunque c'è il peccato e cioè la caduta della persona, la mercificazione della persona. Gesù dice che è male perché è peccato, non perché c'è una legge che lo proibisce. Una società sta in piedi anche con l'adulterio, ma questa società non sarà mai, né giusta, né in pace.


Sabato 20 Marzo,2010 Ore: 18:07
 
 
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