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www.ildialogo.org LA NONVIOLENZA E' PIU' FORTE,di Peppe Sini

LA NONVIOLENZA E' PIU' FORTE

di Peppe Sini

IN TUTTE LE REGIONI D'ITALIA IL 2 OTTOBRE CELEBRATA LA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA CON INIZIATIVE CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO


Il 2 ottobre 2011 la Giornata internazionale della nonviolenza e' stato celebrato in varie citta' italiane.
Dai primi riscontri giunti alla nostra redazione ci sono state tra sabato e domenica iniziative in tutte le regioni, e forse anche in tutte o quasi le province d'Italia.
Iniziative sovente non banali, non rituali, non museali, non consumistiche: bensi' iniziative di accostamento alla nonviolenza, di riflessione e di azione nonviolenta, e soprattutto di esplicito richiamo alla lotta nonviolenta contro tutte le uccisioni e contro tutte le persecuzioni, e qui ed oggi specificamente contro la guerra e contro il razzismo, contro la partecipazione italiana alle criminali guerre in corso di Afghanistan e in Libia, e contro il colpo di stato razzista in Italia che sta provocando da anni morti e sofferenze indicibili a migranti e viaggianti perseguitati dallo stato italiano con hitleriana crudelta'.
Che in occasione della Giornata internazionale della nonviolenza in tutta Italia si siano svolte iniziative nonviolente contro la guerra e contro il razzismo e' un dato di grande rilevanza per vari motivi.
In primo luogo perche' il 2 ottobre cadeva ad una settimana dalla Marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, e quindi le iniziative per la Giornata internazionale della nonviolenza hanno costituito per cosi' dire il naturale sviluppo della marcia, che quest'anno era caratterizzata dal ritorno all'originaria ispirazione nonviolenta di Aldo Capitini ed ha quindi concretamente espresso (superando di slancio - anche grazie al ruolo copromotore del Movimento Nonviolento - le timidezze, le reticenze e le ambiguita' della piattaforma di convocazione proposta dalla struttura burocratica abituale e comunque benemerita promotrice, la Tavola della Pace) un impegno esplicito e nitido contro le piu' flagranti, illegali, feroci violenze oggi commesse dallo stato italiano: la guerra; il colpo di stato razzista; il dissennato, barbaro, abominevole sperpero di risorse pubbliche per l'acquisto di armi e per preparare ed eseguire guerre e massacri, persecuzioni e omicidi.
E la giornata del 2 ottobre ha portato in molte citta' italiane il messaggio emerso dalla marcia Perugia-Assisi in quanto assemblea itinerante del popolo della pace; e quel messaggio e' netto ed inequivocabile e si puo' cosi' compendiare:
1. cessi immediatamente l'illegale partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e in Libia;
2. cessi immediatamente l'illegale persecuzione razzista dei migranti e dei viaggianti;
3. cessi immediatamente il criminale sperpero dei pubblici denari per l'apparato militare, le armi e le guerre assassine;
4. si dimetta immediatamente il governo guerrafondaio e razzista, criminale e corruttore;
5. si affermi immediatamente la legalita', la democrazia, la dignita' e la solidarieta' umana.
In secondo luogo perche' questo 2 ottobre - anche in questo sviluppando l'originario appello gandhiano e capitiniano - ha segnato un passo ulteriore nella massiva e persuasa fuoriuscita delle persone amiche della nonviolenza dalla marginalita', e quindi anche da ogni subalternita' e ambiguita'.
E questo esodo delle persone amiche della nonviolenza dalla marginalita', dalla subalternita' e dalle ambiguita' e' assolutamente necessario per dare una guida adeguata al movimento che si oppone al regime della corruzione e al governo del crimine organizzato. Poiche' solo la scelta della nonviolenza costituisce il perno di una proposta politica adeguata alla gravita' dell'ora, alla crisi sistemica. La scelta della nonviolenza. Ma perche' questa scelta si dia occorre che le persone che gia' se ne sono persuase escano da uno stato di minorita', la smettano di lasciarsi abbindolare da isterici ciarlatani e da callidi mascalzoni, e si decidano a praticare e proporre la nonviolenza nella sua pienezza, nella sua chiarezza, nella sua coerenza, nella sua forza liberatrice. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. La nonviolenza e' la sola proposta adeguata per uscire dalla distretta dell'epoca presente con la forza della verita', con la pratica della responsabilita' e della solidarieta'.
In terzo luogo perche' da questo 2 ottobre si avvia il percorso che porta al prossimo 4 novembre, in cui in molte citta' italiane - e vorremmo che fosse in tutte gia' quest'anno - le persone amiche della nonviolenza strapperanno il ricordo delle vittime della guerra dalle grinfie dei loro assassini e faranno dell'anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale un giorno di autentica dolorosa e solidale memoria di tutte le vittime di tutte le guerre, e quindi un giorno di lotta nonviolenta contro la guerra, affinche' nessun altro essere umano sia ucciso dalla guerra nemica dell'umanita', affinche' la guerra sia espulsa dalla storia umana.
In quarto luogo perche' con questo 2 ottobre 2011 - e gia' con la marcia del 25 settembre, e ancor piu' con il prossimo 4 novembre - la nonviolenza si propone come soggetto politico, progetto politico, azione politica, che puo' e deve esercitare una necessaria funzione di ispirazione e di guida nella lotta per la legalita' che salva le vite, per la liberazione dell'umanita' e per la difesa della biosfera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
La nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino"

Viterbo, 4 ottobre 2011

Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: nbawac@tin.it

web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Giovedì 06 Ottobre,2011 Ore: 13:12
 
 
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