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www.ildialogo.org #ArenaPaceDisarmo – Padre Alex Zanotelli: “Quando l’economia uccide, dobbiamo cambiare. E’ una sfida epocale, ma nulla è impossibile”,di Laura Pavesi

#ArenaPaceDisarmo – Padre Alex Zanotelli: “Quando l’economia uccide, dobbiamo cambiare. E’ una sfida epocale, ma nulla è impossibile”

di Laura Pavesi

Padre Alex Zanotelli all'Arena di Verona 2014
Foto di Laura Pavesi
“In piedi, costruttori di pace!”: è iniziato così l’intervento di Padre Alex Zanotelli all’Arena di Pace e Disarmo del 25 aprile, con le stesse parole che aveva gridato il vescovo di Molfetta, Tonino Bello, a Verona, nel 1989. Il “Popolo della Pace”, come lo chiama Padre Alex, si è ritrovato ancora una volta qui in Arena per rilanciare il grido contro la guerra che, purtroppo, è “ritornata ad essere un fatto normale” come lo era stata nel XX secolo. Il secolo che si era aperto con quella spaventosa ed “inutile strage” che è stata la Prima Guerra Mondiale (1914-18), come l’ha chiamata Papa Benedetto XVI.
L’Arena di Pace e Disarmo 2014, infatti, coincide col primo centenario della Grande Guerra e il bilancio di questi ultimi 100 anni – come ricorda Padre Alex – è agghiacciante: “Questi ultimi cento anni le guerre sono state sempre più spaventose, perché combattute con armi sempre più sofisticate. Questo ha richiesto bilanci militari con cifre da capogiro. Per rendersene conto basta scorrere i dati delle spese militari rilasciati ogni anno dall’Istituto Internazionale di Ricerca per la pace (SIPRI) di Stoccolma. Il SIPRI afferma che – nel solo 2011 – siano stati spesi in armi, a livello mondiale, 1.740 miliardi di dollari: 3,3 milioni di dollari al minuto, 198 milioni di dollari all’ora, 4,7 miliardi di dollari al giorno. Per il 2012, il SIPRI afferma che siano stati spesi in armi, sempre a livello mondiale, 1.752 miliardi di dollari”.
“Dal mondo”, continua Padre Alex, “passiamo all’Italia: secondo i dati SIPRI, l’Italia ha speso in armi, nel solo 2012,26 miliardi di euro, cioè 70 milioni di euro al giorno. A questo dobbiamo aggiungere 15 miliardi di euro per i 90 cacciabombardieri F-35. Fra l’altro, l’intero progetto Joint Strike Fighter (F-35) ci costerà oltre 50 miliardi di euro. Ma l’Italia non solo spende le somme enormi in Difesa, ma è anche una delle maggiori produttrici di armi al mondo: al secondo posto, dopo gli USA, per la produzione di armi leggere, al decimo posto per le armi pesanti. Il bilancio dell’Italia per la vendita di armi pesanti all’estero, in questi ultimi anni si aggira sui 3 miliardi di euro all’anno. Le forze armate italiane sono impegnate in 27 operazioni militari internazionali dalla Giorgia all’Afghanistan, operazioni militari che vengono chiamate “missioni di pace”! Ebbene, queste “missioni di pace” hanno causato milioni di morti! Solo la guerra in Congo ha fatto almeno 4 milioni di morti. E sono stati spesi miliardi di dollari per fare tutte queste guerre. Solo la guerra in Iraq è costata almeno 3.000 miliardi di dollari, con un bilancio umano spaventoso: 100.000 iracheni civili uccisi, 2 milioni di rifugiati interni e un migliaio di tentati suicidi al mese da parte dei soldati rientrati in patria”.
Oggi il mondo, continua Padre Alex, è teatro di “guerre di tutti i tipi, da quella “umanitaria” a quella “contro il terrorismo”, ma il cui unico scopo è il controllo delle fonti energetiche e delle materie prime per permettere al 20% del mondo di continuare a vivere da nababbi, consumando l’86% delle risorse del Pianeta! Il 20% più ricco della popolazione consuma il 90% dei beni prodotti, mentre il 20% più povero ne consuma l’1. Si stima che il 40% della ricchezza mondiale è posseduto dall’1% della popolazione del mondo. Le armi servono, e sono sempre servite, per difendere “chi ha” da “chi non ha”. Le armi servono oggi a difendere la ricchezza di pochi, a spese di molti che devono tirare la cinghia”.
“E’ follia totale, un sistema del genere! E’ una “guerra mondiale” che facciamo contro i poveri del mondo! Quando l’economia uccide, dobbiamo cambiare. Quando la finanza ammazza, dobbiamo cambiare. Davanti ad un tale scenario, i più si sentono impotenti. E’ una sfida epocale. Ma a chi ha fede, nulla è impossibile. La fede cristiana ebbe inizio quando un povero ebreo, Gesù, credette nel potere trasformante del Regno di Dio. Io sono un seguace di Gesù di Nazareth che ha “inventato” la nonviolenza. Io sono un “convertito alla nonviolenza attiva” e lo sono da 50 anni e la domanda che mi pongo è: quand’è che le Chiese (cattolica, protestante, ortodossa…) dichiareranno pubblicamente che è Gesù che ha “inventato” la nonviolenza? Una volta che quel fuoco si accese in Gesù, niente sulla terra poteva spegnere la sua fede nell’arrivo nonviolento di Dio. Nessun Impero è mai stato capace di resistere a tale fede, nemmeno l’Impero Romano. Anche l’Impero Britannico ebbe ben poco successo con il seguace di Gesù, Gandhi. L’arrivo nonviolento di Dio, la nonviolenza attiva è una forza crescente nell’Umanità, grazie a tanti “giganti” come Ghandi, Martin Luther King, Don Milani, Don Mazzolari, Don Tonino Bello, ma soprattutto grazie a tanti giovani, e nessuno potrà impedire il suo sbocciare e fiorire nel mondo.”
“Vedo tanti volti giovani in Arena ed è questa la bella notizia di oggi: i giovani in mezzo a noi, un grazie a voi giovani, siete voi il Popolo della Pace. Io sono ormai anziano e appartengo alla generazione nata durante la Seconda Guerra Mondiale. La mia generazione è la più maledetta della storia umana, perché nessuna come la mia, ha mai tanto distrutto e violentato il nostro Pianeta. E’ a questi giovani che noi, che io personalmente, dobbiamo chiedere perdono. Io vi chiedo perdono e vi dico: ora tocca a voi, perché voi non siete semplicemente il futuro del mondo ma siete l’UNICO presente che abbiamo!”.
“Ecco perché è fondamentale per tutti noi, credenti e non, la scelta della nonviolenza attiva, vissuta in tutte le sue dimensioni, dal personale allo strutturale, dal politico all’economico, dal militare al sociale. E’ questa la vera rivoluzione che attende l’umanità. Un’umanità che dirà NO alla bomba atomica (specialmente alle 70 bombe atomiche presenti in Italia), NO alle folli spese militari (e, in particolare, NO agli F-35), NO alle “missioni di pace” che sono “missioni di guerra”! E chiederemo anche alla Chiesa cattolica di eliminare i cappellani militari nell’esercito: basta con i cappellani militari!”
“Invito tutti i cittadini italiani che si riconoscono nella Costituzione Italiana che “ripudia la guerra” (art.11) e i cristiani che accettano, come loro “Magna Charta”, il Discorso della Montagna, a unirsi per debellare il cancro della militarizzazione che sta divorando le nostre risorse e il nostro Pianeta, la nostra casa. Non vogliamo che i nostri soldi vengano investiti nella morte, ma nella vita. Dobbiamo tutti, credenti e non, darci da fare perché vinca la vita. Per questo, alziamoci, prendiamoci per mano e ripetiamo tutti insieme le parole di Monsignor Tonino Belle: “In piedi, costruttori di pace! In piedi costruttori di pace! In piedi, costruttori di pace!”.
Informazioni sull'Autore
Laura Pavesi, giornalista pubblicista, vive e lavora sul Lago di Garda. Ha conseguito la Laurea in Lingue e Letterature Straniere, seguita da varie specializzazioni, tra le quali Traduzione ed Interpretariato e Giornalismo investigativo. Parla 5 lingue e, dopo aver viaggiato per lavoro per oltre 10 anni, oggi lavora come freelance nel campo dell'informazione e si i occupa anche di fotografia, arte e scrittura. Collabora con testate registrate online, siti e blog di informazione, scrivendo di temi ambientali e sociali: gestione pubblica dell'acqua, fonti rinnovabili, decrescita, risparmio energetico, nuovi stili di vita, finanza etica, legalità e giustizia.



Martedì 29 Aprile,2014 Ore: 16:41
 
 
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