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www.ildialogo.org LA NONVIOLENZA ALLA PROVA: DALLA SUBALTERNITA' ALL'EGEMONIA,di Peppe Sini

LA NONVIOLENZA ALLA PROVA: DALLA SUBALTERNITA' ALL'EGEMONIA

di Peppe Sini

ALCUNE CONSIDERAZIONI PER UNA PRIMA VALUTAZIONE DELL'INIZIATIVANONVIOLENTA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" DEL 4 NOVEMBRE 2011.


I COMPITI DELL'ORA

Ha avuto quest'anno una notevole diffusione a livello nazionale l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra che da anni si svolge in sempre piu' numerose citta' ogni 4 novembre nell'anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale ed in nitida opposizione e costruttiva alternativa alle oscene "feste" del nazionalismo sciovinista e degli apparati servitori della guerra assassina.
Dai riscontri che abbiamo fin qui ricevuto, quest'anno il 4 novembre e nei giorni immediatamente precedenti o successivi si sono svolte commemorazioni nonviolente come proposto dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" in tutte le regioni italiane ed in gran parte delle province, sia nei capoluoghi che in altre citta'.
Non solo: su molti mezzi d'informazione l'iniziativa ha avuto finalmente una crescente attenzione.
E soprattutto: e' cresciuto l'apprezzamento e il sostegno ad essa particolarmente tra i pubblici amministratori degli enti locali: Comuni, Province, Regioni. Passaggio decisivo per far si' che le commemorazioni nonviolente in prospettiva sostituiscano tout court quelle scelleratamente e stoltamente belliciste allo stato attuale ancora insensatamente "ufficiali".
Un ruolo fondamentale nell'espansione dell'iniziativa noviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" lo ha avuto quest'anno anche il fatto che l'appello che l'ha proposta sia stato copromosso da alcune rilevanti realta' del pacifismo e della nonviolenza in Italia: al Centro di ricerca per la pace di Viterbo - ideatore e primo realizzatore dell'iniziativa nel 2002 - si sono infatti aggiunti a livello nazionale il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace e Peacelink; e ad essi anche molte altre realta' ecopacifiste, nonviolente, della solidarieta' e di servizio civile a livello locale.
Dopo la marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli" del 25 settembre 2011, e dopo la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra il 4 novembre ha dato sviluppo ed espressione ad un sempre piu' diffuso bisogno popolare di opporsi alla criminale azione guerrafondaia e razzista del governo italiano, al bisogno popolare di opporsi alle uccisioni e alle persecuzioni, al bisogno popolare di opporsi al criminale sperpero delle pubbliche risorse a fini di morte, al bisogno popolare di impegnarsi per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; per la democrazia che ogni essere umano riconosce e rispetta, per la legalita' che salva le vite.
E rispetto a talune ambiguita' della gestione organizzativa della marcia Perugia-Assisi del 25 settembre e ad una certa astrattezza burocratica o liturgica ipocrisia dell'appello dell'Onu per il 2 ottobre (Onu che abdicando al suo originario mandato nei mesi precedenti si era resa scellerata complice della guerra libica), il 4 novembre di "Ogni vittima ha il volto di Abele" e' stato caratterizzato dalla chiarezza della scelta della nonviolenza come lotta nitida e intransigente contro tutte le guerre e tutti i poteri e gli apparati assassini.
*
"Ogni vittima ha il volto di Abele" non e' stata infatti un'iniziativa "celebrativa", o astrattamente "simbolica": essa ha proposto un impegno attuale, immediato, concreto: un impegno civile, un impegno politico. Proprio nel ricordo e nel nome delle vittime delle guerre, "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha proposto alle persone amiche della nonviolenza, ai movimenti della societa' civile ed alle istituzioni democratiche un programma di lavoro per la pace e la dignita' umana, ovvero di lotta contro le uccisioni e le persecuzioni, articolato in alcuni punti precisi ed irrinunciabili:
- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;
- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;
- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;
- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;
- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;
- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
E' il programma immediato e non negoziabile che deve guidare l'agire quotidiano, l'azione civile, l'impegno politico di tutte le persone, le esperienze associative e le istituzioni democratiche oggi impegnate a fronteggiare la crisi italiana assumendo il punto di vista della giustizia e della solidarieta', della legalita' che salva le vite, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Tutti gli esseri umani hanno uguale diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Peppe Sini
responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino"

Viterbo, 11 novembre 2011

Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: nbawac@tin.it
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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Allegato primo

UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
*
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
*
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
*
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Associazione per la pace
per contatti: e-mail: luisamorgantini@gmail.com, sito: www.assopace.org

Peacelink
per contatti: e-mail: info@peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace di Viterbo
per contatti: e-mail: nbawac@tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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Allegato secondo

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio; nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e guidato due delle piu' importanti campagne ambientaliste nell'Alto Lazio, ambedue vittoriose: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo dal 2007; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele".

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Venerd́ 11 Novembre,2011 Ore: 21:33
 
 
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