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www.ildialogo.org AD AVELLINO,di Giovanni Sarubbi

DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME.
AD AVELLINO

di Giovanni Sarubbi

[Ringraziamo Giovanni Sarubbi (per contatti: redazione@ildialogo.org) per questo intervento.
Su Giovanni Sarubbi da un'ampia intervista apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 307 riprendiamo la seguente notizia autobiografica: "Sono direttore del sito www.ildialogo.org, ho 59 anni, sono lucano di nascita e napoletano di adozione, ho un diploma in Teologia presso la Facolta' Valdese di Teologia di Roma. Ho partecipato a vari libri con piu' autori e ho scritto per molte riviste nazionali sui temi della pace e del dialogo interreligioso. Curo la giornata del dialogo cristiano-islamico, giunta alla sua [decima] edizione del prossimo 27 ottobre [2011]. Per la Emi ho scritto il libro Spirito per la collana Le parole delle fedi"]

Eravamo in due, io ed una giovane compagna del Pdci. Ci siamo vestiti con la bandiera della pace e abbiamo percorso tutto il corso principale di Avellino distribuendo un volantino dal titolo "Contro la guerra il 4 novembre giorno di lutto e non di festa". Il corso di Avellino, lungo circa due chilometri e al cui inizio e' posta una caserma militare, quella mattina era particolarmente affollato, soprattutto da ragazzi che, come oramai sembra diventato tradizionale all'inizio di ogni anno scolastico, erano in "sciopero", cioe' avevano in sostanza marinato la scuola visto che stavano sostanzialmente bighellonando per il corso, giocando a pallone o chiacchierando fra di loro, nel migliore dei casi, o bevendo alcolici o altro nel peggiore. Alla fine del corso, in una traversa intestata a Matteotti, e' posizionato il monumento ai caduti. Li' erano radunate le truppe per la parata militare con la fanfara e tutte le armi schierate. Li' siamo giunti dopo aver fatto un centinaio di capannelli, soprattutto con i ragazzi, che ci guardavano un po' come marziani piovuti da un altro pianeta. La storia? La prima guerra mondiale? Una festa fascista voluta da Mussolini? E chi e' Mussolini? La guerra? Ma noi non siamo in guerra! Caporetto? E gli ufficiali piemontesi che ammazzavano i soldati italiani che rifiutavano di uscire dalle trincee per andare all'assalto di altri poveracci con un'altra divisa? Roba dell'altro mondo, nessuno ne aveva mai sentito parlare, anzi qualche ragazzo ci ha detto che la guerra e' bella e si guadagnano anche molti soldi. Diversa l'accoglienza degli anziani che ci hanno ascoltato e condiviso.

Ci abbiamo messo un'ora a fare quasi due chilometri, spiegando e rispiegando il senso del nostro essere li', il valore della pace, il ripudio delle armi e delle guerre, l'enorme ammontare delle spese militari italiane.

Quando siamo arrivati nei pressi del monumeto ai caduti siamo stati immediatamente intercettati dalla Digos. Noi ci siamo limitati ad aprire una bandiera della pace, tenendola bene in alto, mentre i reparti militari passavano rimanendo fermi e immobili. Dall'altro lato della strada un uomo anziano anche lui vestito con la bandiera della pace e anche lui subito intercettato dalla Digos a cui noi abbiamo dato il foglietto preparato da Peacelink. Ci hanno identificati. Ho fatto presente che avevamo solo una bandiera della pace senza neppure aste di alcun tipo. Ho fatto notare al funzionario della Digos che prendeva i miei documenti che avrebbe fatto bene ad identificare quelli che erano li' imbracciando pesanti fucili mitragliatori, quelli si' pericolosi e diseducativi.

Siamo poi andati davanti alla caserma dove pochi, anzi pochissimi, avellinesi, si erano recati in visita e questo ci ha confortato. Abbiamo steso la nostra bandiera, siamo stati guardati ma questa volta non bloccati da Digos e carabinieri. Siamo rimasti li' un'altra oretta circa.

Il giorno dopo solo il quotidiano "Il mattino" di Napoli, edizione di Avellino, riportava la nostra iniziativa che in una citta' come Avellino e' del tutto inusuale.

Le altre organizzazioni, anche giovanili dei vari partiti di sinistra o che di solito dicono di essere per la pace, non solo sono state a guardare, nonostante nei giorni precedenti avessimo fatto diversi comunicati stampa sul tema del 4 novembre, ma sono andate anche da tutt'altra parte, inventandosi un'occupazione di un teatro chiuso da anni giusto per poter parlare di se stessi e del proprio ombelico. Nessun interesse per la tematica della pace, neppure per il fatto che il giorno dopo, il 5 novembre, in una scuola superiore di Avellino si e' tenuto una presentazione agli studenti della vita militare ad opera dell'arma dei Carabinieri. Nessuna contestazione, nessuna bandiera per la pace o interventi a favore della pace in questa assemblea che, come quelle che si svolgono oramai in tutte le scuole d'Italia, complici il ministro dell'ignoranza Gelmini e quello della guerra La Russa, hanno trasformato la scuola in agenzia di collocamento per le forze armate italiane.

Abbiamo ancora molto da fare. Questo e' certo e fra questo da fare c'e', soprattutto, il liberarci di quanti, anche a sinistra, gestiscono la politica in modo privatistico come e più il duce di Arcore.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 732 del 7 novembre 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Luned́ 07 Novembre,2011 Ore: 16:50
 
 
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Pace dal basso

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