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www.ildialogo.org Interviste a Raffaele Barbiero, Valeria Bertarelli, Fabrizio Fersini, Alessandro Giuliani, Massimo Maisto, Tonino Perna,

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI
Interviste a Raffaele Barbiero, Valeria Bertarelli, Fabrizio Fersini, Alessandro Giuliani, Massimo Maisto, Tonino Perna

Da TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 672 dell'8 settembre 2011


2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A RAFFAELE BARBIERO
[Ringraziamo Raffaele Barbiero (per contatti: raffaele.barbiero@cisl.it) per questa intervista.
Raffaele Barbiero e' impegnato nell'"Associazione locale obiezione e nonviolenza" (www.alon.it) e nell'Iscos-Cisl di Forli'-Cesena]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Raffaele Barbiero: Quello di aver tenuto nella mente delle persone, anche per un solo giorno, che la pace e la nonviolenza richiedono un impegno quotidiano e costante che va costruito nel tempo con azioni concrete e non solo con semplici enunciazioni di principio.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Raffaele Barbiero: Il fatto di essere il cinquantenario della marcia ideata da Aldo Capitini nel 1961. Inoltre l'avere un forte messaggio di fratellanza fra i popoli e di invito all'impegno per superare con la nonviolenza e la pace le molteplici situazioni di ingiustizia e violenza che ancora esistono nel mondo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Raffaele Barbiero: A mio modo di vedere la nonviolenza e' piu' conosciuta di qualche decennio fa, ma rimane confinata all'idea di una "cosa bella" difficilmente praticabile. Fatica a passare l'idea che la nonviolenza sia concreta, ma che ovviamente richieda studio, formazione, sperimentazione, azione, ricerca e risorse umane e finanziarie per poterla rendere operativa. Ritengo che per fare questo le associazioni e i movimenti che ritengono di avere come loro vocazione l'affermazione dell'idea della nonviolenza come metodologia per affrontare i conflitti, dovrebbero abbandonare i loro particolarismi ed unire le forze per essere incisivi nella societa'. Piu' specificatamente, per esempio, invece di avere molte piccole riviste di area che finiscono per rivolgersi sempre allo stesso pubblico, varrebbe la pena tentare di unire le risorse per riuscire a raggiungere il grande pubblico.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Raffaele Barbiero: Quello che ho detto prima. Essere motore e portatore non della propria bandiera, ma dell'idea di mettere insieme le energie. Un altro esempio: oggi in Italia ci sono molte campagne di azione: contro le spese militari, contro le armi, contro gli arsenali atomici, per i Corpi civili di pace, etc. Alla fine si disperdono le poche forze in mille rivoli e si ottengono pochi risultati. Inoltre ci si muove troppo sulle emergenze: Kosovo, Libia, Iraq, etc. Se si pensa, per esempio, che un obiettivo forte sia quello della creazione dei corpi civili di pace per svolgere interventi in zone di conflitto, si lavori solo su questo finche' non si e' raggiunto l'obiettivo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Raffaele Barbiero: Il movimento No Tav poteva essere una buona palestra per mostrare l'efficacia della nonviolenza. Purtroppo la nostra non capacita' di essere presenti, convincenti ed incisivi nei processi decisionali e nelle azioni di questi movimenti non ci permette di evidenziare all'opinione pubblica le potenzialita' della nonviolenza. Noi le enunciamo, qualcuno le menziona, ma la maggioranza si affida alla strumentazione "tradizionale". Poi dentro questi movimenti od associazioni forse c'e' l'idea che la nonviolenza funziona solo in determinati contesti e richiede troppo tempo per vedere i risultati. Alla fine quindi si prendono le vie piu' corte, ma gia' percorse con risultati non sempre positivi (G8 2001 a Genova).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Raffaele Barbiero: Una sola di carattere operativo: la creazione dei Corpi civili di pace europei, sull'idea gia' avuta da Alex Langer negli anni Novanta. Un'altra nell'ambito informativo: trovare un mezzo (rivista, giornale, ecc.) che, raccogliendo le risorse finanziarie ed umane possibili, sia in grado di comunicare con l'opinione pubblica italiana sapendo raccogliere l'attenzione del grande pubblico.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Raffaele Barbiero: La nonviolenza puo' essere intesa come uno stile di vita, apertura all'esistenza, alla liberta', allo sviluppo di tutti; opposizione all'oppressione, alla distruzione. Resistenza attiva. Un modo di essere e di vivere i rapporti con gli altri che prima di acquisire un valore come azione sociale (esterna a noi), deve penetrare nelle nostre coscienze ed essere parte di noi. O come una scelta pragmatica per risolvere, gestire, trasformare i conflitti: si puo' vedere nella nonviolenza un metodo efficace che da' piu' risultati, o meno danni, dell'azione violenta. In questo caso il "minimo" richiesto e' il rispetto dei due capisaldi della nonviolenza - non usare violenza fisica e non offendere la dignita' dell'altro - per tutta la durata del conflitto. Il "vero obiettivo" non e' neanche quello di essere nonviolenti, ma piuttosto amici della nonviolenza e anche rispetto alla nonviolenza lo scopo si concentra nel ridurre ai minimi termini possibili la presenza della violenza nell'agire umano e nelle attivita' umane. La violenza va intesa nel suo significato piu' ampio, per cui non e' solo quella della guerra o delle armi, ma ogni atto che comporta distruzione, oppressione, costrizione, verso persone, animali, cose. Infine la nonviolenza non e' per anime belle, quindi se una persona si vuole accostare alla nonviolenza deve sapere che richiede studio, impegno, energie quotidiane. Richiede risorse umane e finanziarie e la volonta' di mettersi in un percorso di formazione-azione-ricerca svolta a partire da se stessi per poi allargarsi agli altri e con gli altri.

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. UNA LETTERA DI VALERIA BERTARELLI
[Ringraziamo Valeria Bertarelli (per contatti: valeria at mostramida.it) per questo intervento che estraiamo da una piu' ampia lettera di risposta a una richiesta di intervista.
Valeria Bertarelli, impegnata nei movimenti delle donne, nell'educazione ambientale e nella solidarieta' internazionale, tra le persone promotrici dell'esperienza di un ecovillaggio, partecipa agli incontri di accostamento alla comunicazione nonviolenta che si svolgono da mesi a Blera (Vt)]

... La lotta che sento piu' vicina e' quella che espressi nell'intervento contro la violenza sulle donne pubblicato nel supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" del 7 marzo 2011 (fascicolo monografico "Dal 13 febbraio all'8 marzo"); lotta che come ben sai ha acquisito un volto reale e attuale nella mia esistenza...
Ma anche lotta quotidiana contro modi di dire, di scherzare, di sottintendere.
La mia prima forma di lotta e' contro la cultura patriarcale, purtroppo insita in tutti noi, uomini piu' o meno sottilmente radicati nel loro essere padroni, e donne, spesso inconsapevoli complici dell'oppressione di cui sono vittime.
Credo che la nostra sfida piu' grande dovrebbe essere questa.
A cambiare il mondo basterebbe poco davvero...

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A FABRIZIO FERSINI
[Ringraziamo Fabrizio Fersini (per contatti: fabrizio.fersini@virgilio.it) per questa intervista.
Fabrizio Fersini e' diplomato Perito elettronico, diplomato in Scienze religiose, diplomato in Consulenza familiare, consigliere comunale del Partito Democratico nel Comune di Viterbo, fondatore e coordinatore del Movimento di cittadinanza attiva "Gens Nova", fondatore e membro del direttivo dell'Associazione "Don Armando Marini", volontario presso la Cappellania della Casa Circondariale "Mammagialla", collaboratore e formatore nel settore Formazione nazionale per le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani - Acli]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi 50 anni?
- Fabrizio Fersini: Mettere in comunione diverse culture, diverse mentalita', diversi costumi, diverse educazioni, diverse tradizioni, diversi linguaggi e diverse ideologie in nome della pace, per dimostrare a se stessi e al mondo che gli esseri umani quando hanno la vocazione, la determinazione e l'intenzionalita', possono realmente aspirare ed arrivare ad essere quello che sono e per cui sono nati, superando ogni barriera: e cioe' essere fratelli, unico antidoto contro ogni forma di violenza e di guerra.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Fabrizio Fersini: La riscoperta della volonta' di partecipare, di unirsi, di comunicare, di entrare in relazione, affievolitasi sempre piu' negli ultimi anni generando nel quotidiano vivere comune sfiducia, incomunicabilita', aggressivita', scarsa tolleranza nei confronti del prossimo, solitudine interna e esterna dell'essere umano. Queste sono le prime guerre in atto nel mondo di oggi, prima di qualsiasi altra guerra combattuta attraverso le armi.
*
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Fabrizio Fersini: Una discreta crescita della cultura della nonviolenza nell'ultimo secolo e' sicuramente avvenuta in Italia, scaturita dalla profonda sofferenza prodotta dalle due guerre succedutesi e dalla macchia nera del terrorismo e in genere delle organizzazioni criminali cui ha fatto seguito un lungo periodo di pacificazione sociale; ma se questa crescita e' potuta avvenire e' stato grazie a molti uomini e donne che hanno testimoniato con la loro vita quotidiana, talvolta mettendola a serio rischio, morendo anche per questo, valori autentici di educazione alla nonviolenza. Nonostante tutto, e' fondamentale nel nostro tempo non dare nulla per scontato e mantenere sempre alta l'attenzione, alimentando la cultura della nonviolenza attraverso la formazione e l'educazione alla vita buona, perche' possano nascere e crescere i nuovi ed autentici testimoni costruttori della nonviolenza. Opponendosi alla subdola crescita silenziosa di una nuova aggressivita' mista a rabbia relativizzante la vita, che vede vittime e protagonisti le giovani generazioni, nelle quali sta avvenendo la percezione del passaggio per il futuro della loro vita: da Futuro-Speranza a Futuro-Minaccia.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Fabrizio Fersini: C'era un detto che recitava cosi': "Il mio Io e' importante, ma cosa sarebbe senza un Tu?". Le associazione e i movimenti, chiamati a creare incontri di confronto civile tra gli uomini, rappresentano il sale che da' il sapore, la luce che da' la luminosita' alle nostre vite. Di contro alla violenza, che e' non-incontro, scontro non diplomatico, rifiuto a partecipare, abbandono, solitudine, razzismo, affermare invece la presenza di questo tipo di realta' associative significa generare una nuova societa' che vuole andare con determinazione verso l'attuazione del bene comune e della giustizia sociale come luoghi imprescindibili ed essenziali di incontro, dove scocca la scintilla della nonviolenza e della pace.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Fabrizio Fersini: La rivendicazione di un diritto passa prima dall'esercizio di un dovere. Troppo spesso negli ultimi tempi in Italia ci siamo lamentati della carenza di diritti, che ha generato e genera ancora oggi abbandono, violenza e impedimento alla crescita sociale nei confronti delle fasce piu' disagiate; e troppo spesso siamo stati incapaci di partecipare al dovere di essere protagonisti affinche' le cose cambiassero, preferendo delegare. Ma la straordinaria partecipazione e il successo acquisito nell'ultima tornata referendaria ha costituito a mio avviso la manifestazione della volonta' di sconfiggere la violenza politica in Italia nell'ultimo periodo. Nel mondo ho visto e sentito un grande messaggio di invito alla nonviolenza nel raduno delle Giornate Mondiali dei Giovani di Madrid. Il cristianesimo e la cultura dell'incontro interreligioso e multietnico possono e potranno essere un ottimo filone di discussione e incontro tra popoli schierati per la pace.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Fabrizio Fersini: Nel rigenerare, nuovi impulsi educativi che facciano riferimento a valori autentici, stabili, alti, comprensibili, condivisibili, vissuti e testimoniati particolarmente alle giovani generazioni da parte degli educatori ai vari livelli, che troppo spesso negli ultimi anni si sono scoperti demotivati. Dare maggiore informazione dell'esistenza e dell'attualizzazione del nuovo mercato economico equo e solidale, perche' ogni singola persona sia consapevole fino in fondo a quale progetto economico sta aderendo e veicoli dentro di se' quella giustizia sociale senza la quale la violenza non potra' mai essere sconfitta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Fabrizio Fersini: La nonviolenza e' essere capaci intenzionalmente di vivere nel "qui ed ora" della relazione umana la regola d'oro di "Non fare agli altri quello che non vorresti sia fatto a te", essere capaci di "Amare il tuo prossimo come ameresti te stesso", di vedere nel volto dell'altro, anche se nemico, una persona con cui cercare di stabilire comunque una relazione, essere capaci di amare per primi e sempre. Ci si accosta alla nonviolenza intraprendendo la strada dentro di noi e decidendo di fare spazio accanto al nostro "Io" ad un "Tu" che diverra' un "Noi", pensando sempre che il "Tu" e il "Noi" valgono almeno quanto il mio "Io", ma sicuramente molto di piu'.

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ALESSANDRO GIULIANI
[Ringraziamo Alessandro Giuliani (per contatti: alessandro.giuliani@iss.it) per questa intervista.
Alessandro Giuliani e' Primo Ricercatore del Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanita'. Nato a Roma il 14 febbraio 1959, laurea in Scienze Biologiche 110/110 con lode all'Universita' di Roma "La Sapienza". Incarichi: professore a contratto di Biofisica, Universita' di Roma "La Sapienza"; membro del Collegio Docenti, Dottorato di Ricerca in Biofisica, Universita' di Roma "La Sapienza"; Visiting Professor, Universita' di Chicago; Visiting Professor, Istituto di Bioinformatica, Singapore; Visiting Professor, Universita' Keio, Tsuruoka, Giappone; membro dell'Editorial Board "Current Bioinformatics"; membro dell'Editorial Board "Systems and Synthetic Biology". Attivita' di ricerca: Analisi dei dati in Biologia, con particolare riguardo all'applicazione della statistica multivariata e metodi nonlineari (analisi delle ricorrenze, misure di complessita') allo studio di segnali biologici e delle sequenze proteiche; Bioinformatica e Biofisica di sistemi reticolari. Impegnato in vari progetti di ricerca. Incarichi istituzionali: Membro del gruppo Oecd tossicogenomica; Esaminatore di concorso Iss; piu' volte Valutatore Eu. Membership: Societa' Italiana di Biofisica Pura e Applicata; Societa' Italiana Caos e Complessita'. E' autore di numerose pubblicazioni scienfiche, un elenco delle quali e' nella pagina dedicata del sito www.iss.it]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Alessandro Giuliani: Mettere insieme persone di idee e formazione culturale molto diversa su un piano finalmente non ideologico ma immediatamente di "buona volonta'".
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Alessandro Giuliani: Non saprei ma spero che si riuscira' a parlare di tutto e a non fare differenze tra "guerre giuste" e "guerre ingiuste" o, peggio ancora, essere strumentalizzati dalla politica per cui la marcia sia "questione di schieramenti politici"... mi piacerebbe poi una riflessione sulla violenza della finanza per cui fosse chiaro che le esigenze del "capitalismo anonimo" o "del mercato" non sono le conseguenze di un evento naturale ma una deliberata guerra alle popolazioni.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Alessandro Giuliani: Nonviolenti non sono coloro che lo fanno per mestiere ma chi pratica la nonviolenza nella sua vita quotidiana, non ha senso perpetuare l'errore che ha insanguinato gli scorsi decenni per cui si manifestava per il Vietnam ma poi non si sopportava il vicino rumoroso o il collega di un altro schieramento politico o magari la zia un po' bacchettona. L'Italia da questo punto di vista ha un patrimonio di convivenza non violenta enorme che e' stato sempre snobbato da molti nonviolenti di professione, preferisco insomma i pescatori di Mazara che giorno per giorno lavorano fianco a fianco con i pescatori tunisini a chi pretende che per la convivenza si debba far piazza pulita di tutte le tradizioni particolari che innervano la nostra storia o che nega la necessita' di un livello fisiologico di aggressivita' e violenza tra i ragazzi che se le danno di santa ragione urlando subito al bullismo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Alessandro Giuliani: Dare un esempio vivente di moderazione e dialogo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Alessandro Giuliani: L'aiuto dato dai lampedusani ai migranti in difficolta' entrando in acqua a salvarli, la lotta nonviolenta dei cristiani in India in favore dei senza casta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Alessandro Giuliani: Lo sforzo di trovare occasioni comuni e condivise di dialogo che impediscano il ripresentarsi di vecchie e superate ideologie di odio di classe.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Alessandro Giuliani: Prendi seriamente il Vangelo.

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MASSIMO MAISTO
[Ringraziamo Massimo Maisto (per contatti: segreteria.vicesindaco@comune.fe.it) per questa intervista.
Massimo Maisto e' vicesindaco e assessore a Personale, Cultura, Turismo e Area Giovani del Comune di Ferrara. Nato a Ferrara il 26 febbraio 1968, coniugato, prima dell'incarico nell'Amministrazione comunale ha svolto diverse attività professionali nel mondo associazionistico, legate - in particolare - alla cultura, al mondo del cinema ed all'organizzazione di spettacoli. Laureato al Dams di Bologna, e' divenuto presidente provinciale del comitato Arci nel 2002 e presidente dell'Arci Emilia-romagna nel 2004, incarichi lasciati nel 2007 con la nomina ad assessore comunale alla Cultura, Pubblica istruzione e Cooperazione internazionale]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Massimo Maisto: Credo siano due: la grande capacita' simbolica che questa iniziativa ha assunto negli anni e l'avere fatto confluire, in un intreccio fecondo, culture di matrice diversa sui temi della pace e della pratica nonviolenta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Massimo Maisto: L'ultimo anno ha visto l'emergere di spazi di vita democratica in contesti apparentemente refrattari ad essi (gli stati arabi), grazie a movimenti pacifici e nonviolenti. Per questo credo che la marcia di quest'anno debba porre in primo piano come la nonviolenza non sia solo una pratica utopica, ma un mezzo concreto per cambiare il contesto in cui viviamo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Massimo Maisto: La pratica della nonviolenza e' radicata e diffusa nel nostro paese, grazie alla fitta rete di associazioni e movimenti che agiscono sul territorio, e a culture come quella di matrice cattolica e quella laica di difesa e promozione dei diritti civili. Anche gli Enti Locali, negli ultimi anni, hanno prestato molta attenzione a queste tematiche. Forse, mancano i riflettori delle prime pagine, troppo impegnati come siamo ad inseguire la contingenza quotidiana e a non riflettere sulle grandi questioni che riguardano gli stili di vita dell'Occidente.
*
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Massimo Maisto: Il ruolo che ha svolto con efficacia fino ad oggi, vale a dire promuovere la conoscenza e la pratica diffusa della cultura nonviolenta in Italia.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Massimo Maisto: Credo che sia molto importante il risveglio di un senso civico degli italiani, la volonta' di impegnarsi su tematiche che riguardano la sfera civica della vita quotidiana.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Massimo Maisto: Occorre, a mio avviso, promuovere iniziative che avvicinino a noi le culture e le societa' di altre aree geografiche del mondo. La pratica nonviolenta, infatti, e' un modo non solo per prevenire e risolvere i conflitti ma per confrontare, accettare, riconoscere ed intrecciare i diversi contesti sociali e stili di vita. Inoltre, conoscere le altre culture e societa' contribuisce a farci diventare a pieno titolo "cittadini del mondo", condizione imprescindibile per vivere nell'universo attuale.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Massimo Maisto: La nonviolenza ci insegna che le nostre idee devono essere sempre portate avanti in maniera pacifica e nel rispetto assoluto di chi non condivide il nostro punto di vista; diversamente, non sono piu' idee, ma dogmi e ideologie. Per accostarsi ad essa, consiglierei i grandi classici del pensiero nonviolento, ma anche testi dei pensatori illuministi, come, ad esempio, il Trattato sulla tolleranza di Voltaire.

7. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SEI DOMANDE A TONINO PERNA
[Ringraziamo Tonino Perna (per contatti: tperna@aliceposta.it) per questa intervista.
Tonino Perna, economista e sociologo, docente universitario di economia e di sociologia economica; dal 1979 al 1983 ha collaborato con il Centro studi Cisl del mezzogiorno, l'Ervet di Bologna, Rai 3 Calabria, il Centro Studi Cgil di Roma; e' stato uno dei promotori del movimento per la pace nel sud d'Italia e presidente dell'Associazione per la pace "24 ottobre" di Reggio Calabria; nel 1983 ha fondato il Cric (Centro regionale d'intervento per la cooperazione, ong italiana nata su una strategia di cooperazione sud-sud, con un forte impegno sul territorio di Calabria e Sicilia e diversi progetti di cooperazione nei Balcani, nel Mediterraneo, in Medio Oriente, Africa e America Latina); presidente del parco nazionale dell'Aspromonte e presidente del Comitato etico della Banca popolare etica di Padova. Tra le opere di Tonino Perna: Mercanti imprenditori consumatori, Angeli, Milano 1984; Lo sviluppo insostenibile, Liguori, Napoli 1994; Fair Trade. La sfida etica al mercato mondiale, Bollati Boringhieri, Torino 1998; Aspromonte. I parchi nazionali nello sviluppo locale, Bollati Boringhieri, Torino 2002; Quando i funghi piu' belli..., Terre di Mezzo, 2003; Destra e sinistra nell'Europa del XXI secolo, Terre di Mezzo, Milano 2006; Cari amici del Nord. C'era una volta il Sud... e c'e' ancora, Intra Moenia, Napoli 2006; Al Magnifico Rettore. Tesi di laurea, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006; Il manuale del piccolo usuraio e del grande speculatore, Altreconomia, 2009; Eventi estremi. Come salvare il pianeta e noi stessi dalle tempeste climatiche e finanziarie, Altreconomia, 2011]

- "La nonviolenza e' in cammino": Cosa caratterizzera' maggiormente la marcia Perugia-Assisi che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Tonino Perna: La richiesta di taglio alle spese militari: lo impone il mostruoso debito pubblico italiano.
*
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Tonino Perna: E' cresciuta la sensibilita', il disgusto per tutte le guerre, ma ci sono meno persone che sognano un mondo senza guerre. E sono disposte a marciare per la pace.
*
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Tonino Perna: Non saprei rispondere. Penso che la nonviolenza attiva dovrebbe essere un punto di riferimento anche nella lotta alla borghesia mafiosa ed ai suoi bracci armati come 'ndrangheta, camorra e mafia.
*
- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Tonino Perna: Mi sembra molto significativa la nascita del movimento contro la corruzione in India, con un leader di cui non ricordo il nome, che rilancia la tradizione gandhiana. Certamente, grande impatto hanno avuto le rivolte (pacifiche in gran parte) in Egitto e Tunisia che hanno portato all'espulsione dei dittatori.
*
- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Tonino Perna: Credo che siamo di fronte ad un'occasione unica, in tutto l'Occidente, per abbattere le spese militari e la partecipazione alle guerre (Afghanistan, ecc.).
*
- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Tonino Perna: L'impegno con mezzi pacifici per un mondo piu' giusto e per la salvaguardia del Creato (Natura).

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 672 dell'8 settembre 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Venerd́ 09 Settembre,2011 Ore: 16:22
 
 
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