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www.ildialogo.org Interviste a Matteo Bortolon, Palma Costi, Antonella Litta, Gerardo Mancuso, Marco Pondrelli, Aviano Rossi,

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI
Interviste a Matteo Bortolon, Palma Costi, Antonella Litta, Gerardo Mancuso, Marco Pondrelli, Aviano Rossi

Da TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 673 del 9 settembre 2011


2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MATTEO BORTOLON
[Ringraziamo Matteo Bortolon (per contatti: m.bortolon@cultureaconfine.net) per questa intervista.
Matteo Bortolon, attivista della Fucina per la Nonviolenza (sezione fiorentina del Movimento Nonviolento) e volontario di Mani Tese. Abita e lavora a Firenze, si e' interessato dei problemi della globalizzazione economica e degli accordi di libero mercato, successivamente di pluralismo culturale e di militarismo nell'ambito delle mobilitazione sociali dopo l'11 settembre 2001, ha seguito il cammino del Movimento di Porto Alegre partecipando ai forum di Firenze, Atene, Malmoe, Genova. Ultimamente si e' dedicato per la campagna di Mani Tese Food for World al problema della sovranita' alimentare]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Matteo Bortolon: Dare testimonianza e visibilita' al tema della pace con un coinvolgimento popolare, sia pure su temi meno radicali e piu' generali. La parabola della Marcia viene criticata da diverse persone perche' si e' fatta indubitabilmente meno radicale e piu' permeabile alle mediazioni politiche; questo e' indubbiamente vero ma rimane una sorta di rituale - se si vuole di stampo liturgico - nel senso piu' vivo e importante del termine, le liturgie fanno rivivire gli eventi che le originano anche se possono facilmente tradirli.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Matteo Bortolon: Credo la crisi economica. La Marcia, non nascondiamoci dietro a un dito, e' pesantemente influenzata dagli enti locali che fanno riferimento ai partiti del centro-sinistra, quindi se da essi viene "frenata" nelle istanze piu' radicali, puo' essere spinta sui temi che stanno loro a cuore. Fra questi vi e' indubbiamente la crisi economica e il tagliare la spesa pubblica per gli enti locali mentre il faraonico progetto degli aerei da guerra F-35 rimane in piedi. Attualmente la sensibilita' verso le guerre e gli atti di aggressione internazionale e' molto minore che nei primi anni dopo l'11 settembre, mentre c'e' grande paura e preoccupazione per l'economia.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Matteo Bortolon: Non mi sento di dare una risposta univoca. Mi pare che i gruppi e le associazioni che la professino siano piuttosto deboli sul piano dell'organizzazione e della strategia. Altri non la nominano ma la praticano sia pur come scelta dettata dalle circostanze. I movimenti sociali sono in netta ripresa, mi pare, ma non sul piano dell'antimilitarismo perche' fare qualcosa di costruttivo e concreto in tal senso e' veramente difficile, per gli immigrati o su altri temi e' piu' facile. Dire no in piazza o al presidio alle missioni alla fine lascia il tempo che trova se non c'e' alla base un lavoro di studio, di solidarieta' concreta e di atti incisivi. Alcune mobilitazioni possono essere considerate fondamentalmente nonviolente anche se non vengono considerate tali, e sono molto vive: l'acqua, il lavoro, la difesa dei migranti.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Matteo Bortolon: Traghettare le campagne concrete nelle mobilitazioni molto generali sulla pace. I nonviolenti sono solitamente molto ben accetti da tutti ma hanno bisogno di maggiore lucidita' per andare oltre a iniziative di testimonianza come i digiuni. Le campagne concrete costruiscono unita', altrimenti ci si trova solo su temi molto generali in cui alla fine ci stanno tutti ma non intaccano i poteri forti. I nonviolenti debbono maneggiare con piu' scioltezza le iniziative usando il proprio retroterra ideale (la visione del mondo nonviolenta come il gandhismo) come propria motivazione peculiare senza volercelo infilare nei temi a tutti i costi, perche' altrimenti produce divisione.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Matteo Bortolon: Metterei la vittoria al referendum di giugno scorso al primo posto (assieme, ma questo e' un assunto piuttosto personale, alla flessione di voti delle forze piu' scopertamente razziste e affariste). Ma c'e' anche stata la mobilitazione di "Se non ora quando" per la dignita' delle donne. A questo aggiungo anche il rientrare del lavoro dipendente nel dibattito con la questione della Fiat e Marchionne. Per anni si e' parlato come se tutti fossero diventati imprenditori o impiegati, gli operai pareva non esistessero piu'. Sul piano internazionale le rivolte nel Nord Africa, ma anche la resistenza popolare al neoliberismo in Islanda e in Grecia. La mobilitazione degli indignados spagnoli mi sembra molto promettente e va nella stessa direzione. Tutte queste mobilitazioni non sono scorrelate, tutte a loro modo affondano nel disagio creato da un sistema sociale che privilegia i ricchi e getta gli altri nella precarieta', nell'indigenza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Matteo Bortolon: Telegraficamente: a) La campagna sull'acqua, stanno cercando di uccidere la volonta' popolare referendaria, bisogna continuare a insistere. b) Sostenere i No-Tav, che sono un'esperienza di opposizione popolare che viene dalla nonviolenza, da Alex Langer. c) La spesa militare sugli F-35, adesso che la spesa si restringe per il sociale e' piu' facile trovare orecchie interessate. d) Stanno maturando diverse iniziative contro il massacro sociale che i potentati finanziari internazionali ci stanno imponendo. Non vedo profilarsi alcuna campagna unitaria ma qualcosa si fara'. Ma in generale non siamo abbastanza preparati sul tema, bisogna studiare il tema facendoci aiutare dai soggetti della societa' civile che sono piu' attrezzati. e) A dicembre ci sara' una mobilitazione internazionale per i migranti, anche questo tema e' fondamentale. f) Purtroppo non c'e' stata grande mobilitazione sulla guerra in Libia, ma adesso che i giochi sono fatti c'e' molto lavoro da fare per capire quali profitti di guerra qualcuno si va accaparrando. g) Il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Matteo Bortolon: Lotta per i diritti e la giustizia assumendo come valore assoluto la dignita' di ogni singola persona, il che comporta la necessita' di adottare mezzi conformi ai fini: il rifiuto della violenza ad ogni livello, l'ascolto dell'altro, la pazienza di lavorare sul lungo periodo rifiutando le forzature. I due aspetti fondamentali sono il progetto costruttivo - concreto, incisivo, pragmatico - e l'azione diretta - piu' oppositiva e "politica". Chiunque si giochi in un impegno a favore della giustizia rimanendo all'interno di determinati paletti e' gia' prossimo alla nonviolenza, l'importante e' trovare un ambito collettivo - associazioni, gruppi, movimenti - in cui dispiegare il proprio impegno e non restare da soli.

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SEI DOMANDE A PALMA COSTI
[Ringraziamo Palma Costi (per contatti: PCosti@Regione.Emilia-Romagna.it) per questa intervista.
Palma Costi e' consigliera regionale dell'Emilia-Romagna. E' nata a Camposanto, in provincia di Modena, il 9 luglio 1957. E' laureata in Storia contemporanea. Ha ricoperto diversi incarichi tra i quali quello di Sindaco di Camposanto dal 1982 al 1991, di Componente del Comitato di gestione della Unita' sanitaria locale della Bassa modenese; e' stata Assessore alla Pianificazione del Comune di Modena dal 1995 al 2004 e Assessore alle Attivita' produttive, Pari opportunita', Risorse umane e Semplificazione della Provincia di Modena dal 2006 al 2010. Dal 1991 al 1994 ha ricoperto il ruolo di Responsabile della segreteria dell'Assessore regionale alla Sanita', dal 1994 al 1995 e' stata Responsabile dei Servizi sociali del Comune di Mirandola e dal 2004 al 2006 Responsabile dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico - Servizi Demografici sempre del Comune di Mirandola]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Palma Costi: La marcia Perugia-Assisi ha fatto si' che culture diverse affermassero insieme i valori della pace, della giustizia sociale, dei diritti umani, della nonviolenza come strumento di risoluzione dei problemi e dei conflitti. E ha tenuto alta l'attenzione sulle tante violenze, non solo fisiche, presenti nella nostra societa' e sulle vittime di queste violenze: esseri umani cui sono negati i diritti elementari, bambini e bambine che soffrono per le conseguenze delle guerre e della fame, donne violentate e abusate.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Palma Costi: Il motto scelto quest'anno, uguale a quello della prima marcia, "Per la pace e la fratellanza fra i popoli" richiama all'impegno e alla partecipazione di tutti per affermare questi valori fondamentali.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Palma Costi: Credo occorra una analisi e una riflessione sul ruolo delle associazioni pacifiste e sulle azioni che possono promuovere in una fase storica in cui guerre e violenza condizionano la vita di miliardi di persone e in cui e' sempre piu' difficile incidere sulle dinamiche che governano le politiche internazionali.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Palma Costi: L'esperienza, le idee, i grandi valori del Movimento sono un grande patrimonio che deve essere messo a disposizione dell'ampia rete di singoli e associazioni che ogni giorno lavorano per migliorare il futuro di tutti.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Palma Costi: In Italia senz'altro il movimento delle donne, ma non solo, "Se non ora quando". E poi la protesta degli Indignados in Spagna.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Palma Costi: La nonviolenza e' tutt'altro che passiva: e' attenzione, rispetto per l'altro, impegno per la difesa dei diritti, resistenza verso le ingiustizie. Il primo approccio e' non essere indifferenti verso quello che succede intorno a noi, nel nostro territorio, al nostro vicino. E' indignarsi per le situazioni di ingiustizia, violenza, poverta', e pensare che ciascuno puo' e deve "fare qualcosa".

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ANTONELLA LITTA
[Ringraziamo Antonella Litta (per contatti: antonella.litta@gmail.com) per questa intervista.
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Antonella Litta: Di sicuro l'aver saputo richiamare costantemente l'attenzione nazionale ed internazionale sulla necessita' assoluta e irrinunciabile della pace come condizione preliminare ed indispensabile alla vita degli esseri umani e quindi della Terra.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Antonella Litta: Spero la  consapevolezza piu' matura e forte che la pace e' un bene, un valore assoluto, mai negoziabile e che per essere affermato concretamente deve essere sostenuto dal ripudio assoluto di ogni guerra e violenza. In particolare il rispetto dell'articolo 11 della nostra Costituzione dovra' essere tra le richieste e gli impegni del "popolo della pace" che tornera' ad incontrarsi in occasione della marcia Perugia-Assisi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Antonella Litta: Ci sono segnali che fanno percepire come il tema e la pratica della nonviolenza siano diventati sempre piu' familiari e consueti al pensare e all'agire sia individuale che di tanti movimenti, gruppi e comitati. La difesa dei territori, dell'ambiente, dei diritti, delle conquiste sociali e da ultimo la vittoria referendaria sul tema dell'acqua pubblica e contro la scelta del'energia nucleare, hanno mostrato, quasi dappertutto e quasi in ogni occasione, l'efficacia e la validita' dei metodi nonviolenti di lotta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Antonella Litta: Possono e in parte gia' sono un importante punto di riferimento, chiaro ed alto, sul quale misurare e modulare costantemente le azioni e le scelte sia individuali che collettive. Penso inoltre che si dovrebbe cercare di dare vita ad un progetto da realizzare a breve termine per dare rappresentanza istituzionale, anche attraverso liste da presentare ai prossimi appuntamenti elettorali, alle cosiddette ragioni della pace ovvero proponendo programmi che abbiamo il disarmo, la riduzione consistente delle spese militari, come condizione imprescindibile per tutte le altre scelte di politica economica, sociale ed internazionale dell'Italia.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Antonella Litta: Di fronte al persistere dell'ormai decennale guerra in Afghanistan e della piu' recente guerra in Libia, di fronte alla tragedia della centrale nucleare di Fukushima e ai tanti disastri ambientali sia in Italia che nel mondo, sta crescendo una richiesta sempre piu' diffusa di partecipazione democratica alle scelte decisionali dei governi. I moti di protesta che nascono un po' ovunque e negli ultimi mesi soprattutto nei paesi del Nord Africa e in Medio Oriente esprimono con forza, a volte anche con violenza, questo desiderio dei popoli di liberarsi da catene secolari di sudditanza coloniale, ancora oggi imposta in maniera solo piu' subdola e ammodernata e frequentemente anche con veri e propri interventi armati. La veloce e costante  migrazione di centinaia di migliaia di persone verso l'Europa e l'America del Nord ci obbliga a riflettere sulla necessita' di costruire rapidamente un nuovo e piu' equo assetto politico internazionale che per esempio possa redigere e far rispettare uguali condizioni di lavoro e tutela dei lavoratori in ogni nazione. In Italia la grande sensibilizzazione sul tema dell'acqua come bene comune e sulle scelte energetiche, insieme alle giornate di protesta per rivendicare il diritto ad un lavoro dignitoso, ad una scuola pubblica efficiente, insieme alla mobilitazione per tornare ad affermare i diritti e la dignita' delle donne e la protesta contro l'intervento militare in Libia, sono a mio giudizio segni e segnali di una nuova primavera culturale e sociale che potra' resistere ed affermarsi solo se sapra' essere anche nonviolenta.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Antonella Litta: L'Italia e' un paese in guerra e questo oltre che essere moralmente riprovevole e in palese violazione dell'articolo 11 della nostra Costituzione, ha sottratto e sottrae enormi risorse economiche ad ogni altra necessita'. Si propongono tagli all'assistenza sanitaria, alla scuola pubblica, all'assistenza sociale, e il settore delle spese militari non viene mai citato e preso in considerazione. Penso che il primo impegno sia proprio nel richiedere subito il disarmo e una robusta e costante riduzione delle spese militari. L'Europa e l'America sono in guerra e la crisi economica internazionale che le coinvolge deriva in gran parte anche dal sostegno a supporto di questi lunghi anni di guerre, definite in modo altisonante ed ipocrita "interventi internazionali" o "missioni di pace" per non turbare troppo l'opinione pubblica. Gli altri obiettivi, che riguardano prima di tutto la difesa dell'ambiente, dei diritti umani e del lavoro, non possono essere ottenuti se non si mette al primo posto del nostro agire il conseguimento della pace in ogni parte del mondo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Antonella Litta: Un modo nuovo di vivere l'umanita', l'essere persone con pari dignita' e doveri sotto ogni latitudine. Un percorso  personale e collettivo di liberazione e giustizia. Un traguardo possibile per l'intera umanita' solo attraverso mezzi nonviolenti. Una pratica da rinnovare ogni giorno anche a fronte di sconfitte individuali e temporanei e dolorosi arretramenti collettivi. Una via, una strada maestra da seguire senza tentennamenti per poter dare una speranza di vita a tutti i popoli e al nostro pianeta.

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GERARDO MANCUSO
[Ringraziamo Gerardo Mancuso (per contatti: gerardo.mancuso@provincia.torino.it) per questa intervista.
Gerardo Mancuso e' consigliere alla Provincia di Torino per l'Italia dei Valori. Nato a Sant'Onofrio (Vv) il 4 giugno 1955, laureato a Torino in Medicina e Chirurgia, e' medico di famiglia, sposato e padre di due figli]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Gerardo Mancuso: Far riflettere la gente sull'inutilita' (oltre ai tanti danni) delle guerre tutte, anche quelle cosiddette "sante". Se vuoi la pace prepara la pace.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Gerardo Mancuso: Oltre l'inutilita' assoluta dei conflitti, la riflessione sui popoli che cercano pace, liberta', democrazia (ultimi fatti: Tunisia, Egitto, Libia).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia? 
- Gerardo Mancuso: Si e' fatto molto per opera di associazioni, singole persone, Chiesa, ma molto c'e' da fare (politica, Stato, Governo).
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Gerardo Mancuso: Smuovere ulteriormente le persone, sensibilizzarle, coinvolgere ulteriormente i politici, i governi, ecc.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Gerardo Mancuso: Per alcuni aspetti la caduta di governi autoritari e tirannici.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Gerardo Mancuso: Seminari, manifestazioni, discussioni, marce, fatti insomma che sensibilizzino l'opinione pubblica e quindi, indirettamente, pressioni sui governi. Insomma far capire che se la violenza e' inaccettabile sugli animali a maggior ragione non deve esistere nei rapporti all'interno del genere umano.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Gerardo Mancuso: Usare ad oltranza il ragionamento, capire le ragioni, le necessita', i bisogni, le aspirazioni degli altri. Applicare tutti i giorni, sempre e con chiunque, questi semplici concetti e far in modo che l'uomo non sia lupo per gli altri uomini (con buona del famoso filosofo).

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARCO PONDRELLI
[Ringraziamo Marco Pondrelli (per contatti: marco.pondrelli@provincia.bologna.it) per questa intervista.
Marco Pondrelli e' assessore provinciale di Bologna al Patrimonio, Provveditorato, Sistemi informativi, Sport. Nato a Bologna nel 1972, si e' diplomato all'istituto tecnico per geometri "Pacinotti" nel 1991 e laureato in Scienze Politiche, indirizzo storico-politico nel 1998. Nel 2000 ha lavorato come coordinatore intercomunale nel censimento dell'agricoltura e dal 2001 lavora al gruppo consiliare di Rifondazione Comunista della Regione Emilia-Romagna. Ha iniziato la militanza politica negli anni della scuola. Nel 1991 ha aderito al Partito della Rifondazione Comunista. Segretario del circolo di San Lazzaro dal 1998 e' anche membro del Comitato politico federale. Negli ultimi cinque anni (2004-2009) e' stato Assessore a San Lazzaro di Savena con le deleghe a: Casa ed edilizia residenziale pubblica, Cultura, Integrazione interculturale, Consulta immigrazione, Rete dell'associazionismo culturale, Cooperazione internazionale, Turismo, Gemellaggi, Politiche giovanili]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Marco Pondrelli: La marcia Perugia-Assisi e' divenuta in questi 50 anni un simbolo dei valori del pacifismo e della nonviolenza attraverso i quali si manifestano le radici della nostra democrazia, radici fissate in modo forte e chiaro nell'articolo 11. Sfilare per la pace e per la nonviolenza vuole dire costruire un paese piu' libero e democratico.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Marco Pondrelli: I giovani sono la speranza per le politiche di pace e piu' in generale per il nostro paese. Dobbiamo pensare che chi oggi ha venti anni rischia di considerare la guerra una cosa naturale, il fatto che tanti, ragazze e ragazzi, non si vogliano "abituare" a questo stato delle cose non puo' che rafforzare la nostra speranza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Marco Pondrelli: Purtroppo il mondo e l'Italia in questi anni sono stati sconvolti da conflitti, guerre e terrore. Ben lungi dal segnare la fine della storia l'89 ha prodotto un mondo meno sicuro e meno pacifico, dal 2001 siamo entrati in una guerra permanente di cui si fatica a vedere la fine e di cui non si capiscono (ammesso che siano mai stati chiari) gli obiettivi. In questi anni abbiamo pianto molti militari uccisi in guerra ed abbiamo pianto (forse poco) i tanti civili vittime delle bombe "intelligenti". Questo clima non si ferma ai confini degli stati in guerra, il nostro tessuto democratico e' piu' debole, perfino il nostro linguaggio, le nostre parole hanno meno senso (cos'e' una "bomba intelligente"? Cos'e' una "guerra umanitaria"? Cosa sono gli "effetti collaterali"?). Vediamo pero' nascere qualcosa di nuovo nella societa' diffusa, fra la gente (un po' meno nei mass-media), la domanda di pace e di liberta' e' piu' diffusa di quanto non si pensi. Per cui lo "stato dell'arte" del movimento pacifista e' quello di chi si batte contro un nemico forte e potente ma e' anche quello di chi sa di essere dalla parte della ragione.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Marco Pondrelli: I temi che il movimento pacifista difende, a parole sono condivisi da tutti ma nei fatti la realta' e' un'altra. Come puo' essere possibile tutto cio'? Perche' cosi' tanta distanza fra il sentire comune e le decisioni dei nostri governi? Penso che il ruolo del movimento pacifista stia proprio qui, stia nell'opera quotidiana e costante rivolta alla coscienze delle persone, uomini e donne, questo perche' il progresso, sociale e politico, non e' slegato da noi, dalle nostre scelte e dal nostro concreto operare. Nel 1940 poco prima di togliersi la vita per evitare di essere consegnato ai nazisti l'intellettuale marxista di origini ebraiche Walter Benjamin si rivolgeva a quanti vedevano nel nazismo una dottrina medioevale non capacitandosi di come essa avesse potuto, in quel momento, sottomettere quasi tutta l'Europa, la sua risposta era proprio questa: il progresso non e' un bene che ci viene consegnato e che possiamo aspettare a braccia conserte, il progresso e con esso la pace e la democrazia dipende da noi, dal nostro agire, dalla nostra capacita' di saperci indignare e di sapere reagire alle ingiustizie.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Marco Pondrelli: La guerra in Libia e' stato l'ennesimo atto di aggressione che, giustificato con intenti umanitari, ha portato le nazioni ricche in guerra (anche fra di loro) per accaparrarsi le risorse energetiche del paese. Per fortuna proprio dall'Africa arrivano invece segnali positivi, il fatto che i popoli dell'Egitto e della Tunisia abbiamo rovesciato i propri dittatori (riconosciuti e stimati dal democratico occidente) ci fa capire che la lotta per la pace e la democrazia non la si fa con le armi ma con il coraggio e l'impegno di tanti uomini e di tante donne.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Marco Pondrelli: Le guerre che tanto sono costate in termini di vite umane in questi ultimi anni devono finire. L'impegno del movimento pacifista deve essere questo, non va lasciato cadere nel vuoto il grido che ci arriva da tante piazze, la primavera araba non puo' essere sacrificata sull'altare della realpolitik. A tutto questo mondo si da' risposta se finalmente si trova una soluzione al conflitto palestinese (due popoli due Stati) e se si chiude la triste pagina delle guerre che hanno segnato i primi dieci anni del nuovo millennio. Le guerre costano in termini di vite umane ma non solo: quante scuole si potevano costruire in Iraq con quello che e' stato speso in armi?
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Marco Pondrelli: Mi e' capitato di visitare il museo della Grande Guerra a Mauthen in Austria, all'interno fra armi che farebbero bella mostra di se' anche in un museo medioevale c'e' un tagliola, vicina ad essa il diario di un ufficiale austriaco spiega come prima della guerra quello strumento veniva usato dai cacciatori ma che, considerato troppo crudele per gli animali, era stato messo fuori legge. Durante la guerra veniva posizionato fuori dalle trincee come trappola per i soldati nemici. Quello che e' troppo crudele per gli animali, concludeva l'ufficiale austriaco, non lo e' evidentemente per gli uomini. Spiegherei cosi' la mia idea di pacifismo e nonviolenza.

7. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD AVIANO ROSSI
[Ringraziamo Aviano Rossi (per contatti: segreteria.vicepresidente@provincia.perugia.it) per questa intervista.
Aviano Rossi e' vicepresidente della Provincia di Perugia. "Nato a Perugia il 24 gennaio 1965. Residente a Perugia. Laureato, ho iniziato la carriera lavorativa in campo sanitario come infermiere nel 1984, sino ad approdare alla Dirigenza delle Professioni Sanitarie. Attualmente lavoro come docente presso il Centro di Formazione dell'Azienda Sanitaria Locale n. 2 dell'Umbria. Ho collaborato e collaboro con diversi atenei universitari nei master in management sanitario. Sono stato autore e co-autore di 18 pubblicazioni scientifiche. In campo politico, mi sono avvicinato alla politica iscrivendomi all'Italia dei Valori nel 2007, contribuendo alla costituzione del circolo tematico "IdV Umbria - Articolo 32", del quale sono diventato presidente. Dal dicembre 2008 ho coordinato il partito a livello provinciale (Provincia di Perugia) e dopo le elezioni amministrative del 2009 sono diventato Vicepresidente della Provincia di Perugia. Attualmente le deleghe istituzionali sono le seguenti: politiche del lavoro e servizi alle imprese - formazione professionale - organizzazione, controllo di gestione, programmazione e decentramento, sistema informativo ed e-government"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Aviano Rossi: La marcia Perugia-Assisi ha avuto in questi anni un valore uniformante della cultura della pace. Purtroppo il tema della pace e' stato troppo spesso soggetto ad una ideologizzazione impropria, che non ha fatto parlare la stessa lingua a cattolici, comunisti, liberali, socialisti, movimentisti ed altri ancora. Quelli che scelgono di ignorare le legittime differenze che sono necessarie per affrontare le tematiche politico-economiche, considerando invece prioritario il valore piu' importante dell'esistenza umana dopo la vita, sono sempre presenti alla marcia Perugia-Assisi nella speranza che l'unione di intenti di un giorno possa poi caratterizzare i comportamenti di un anno, da parte di tutti.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Aviano Rossi: Dopo 50 anni dalla prima marcia del 24 settembre 1961, quest'anno si prospetta una partecipazione straordinaria con una grande presenza di giovani. Sara' questa l'occasione per riflettere e per coltivare sulle nuove generazioni su come sara' possibile uscire dalla logica dell'industria delle armi che i governanti dei vari paesi considerano un affare ed una strategia di stabilita' economica, per riconvertire la relativa produzione in beni e servizi per le varie comunita' del mondo, a cominciare dai paesi piu' disagiati.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Aviano Rossi: L'Italia e' uno dei piu' attivi produttori e fedeli consumatori di armi. Con diversi atti assunti dai vari Governi, si sono legittimate e si e' partecipato a guerre fatte passare per operazioni umanitarie. Credo che la sensibilita' degli italiani verso una cultura della pace sia elevata, ma non coerente con gli atti assunti da chi, come e' successo recentemente, prima ha consentito al dittatore libico di fare una parata militare in Italia, poi dopo pochi mesi ha scelto di bombardarlo. Questo e' lo stato dell'arte, ma i giovani possono darci una speranza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Aviano Rossi: La sfida da vincere e' quella di coltivare una cultura della pace nei popoli che sono vittime di guerre che combattono perche' sono stati educati a combattere dalla nascita. Credo che in cuor loro palestinesi ed israeliani sono stanchi della guerra e posso fare tanti altri analoghi esempi, ma hanno bisogni di chi gli insegna e regala la pace piuttosto di chi gli vende le armi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Aviano Rossi: I fatti piu' significativi sono negativi, a partire dalla guerra in Libia, che segue altri tentativi di "esportare la democrazia" con le bombe, ma non siamo certo sulla strada giusta. Non voglio ignorare il prezioso lavoro svolto da chi si impegna per la pace, ma la domanda e' esplicita e la risposta deve essere realistica.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Aviano Rossi: Esempi concreti e non solo slogan. Continuare a tenere le truppe italiane in Afghanistan e' solo un modo per continuare ad alimentare una cultura dell'odio piuttosto che per coltivare una democrazia. Insegnare la pace mantenendo le nostre truppe in guerra e' come educare a non fumare tenendo una sigaretta in bocca.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Aviano Rossi: Risponderei che le persone nel mondo sono tutte uguali, indipendentemente dalla religione che professano, dal colore della pelle, dal sesso, dall'eta', dal livello culturale e cosi' via. Ogni volta che qualcuno considera l'altro differente, si gettano le basi per una discordia che quando contagia un popolo, genera una guerra.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 673 del 9 settembre 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Venerd́ 09 Settembre,2011 Ore: 16:05
 
 
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