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www.ildialogo.org MARCIARE INSIEME PER LA NONVIOLENZA,di Mao Valpiana

MARCIARE INSIEME PER LA NONVIOLENZA

di Mao Valpiana

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per averci messo a disposizione il seguente editoriale che apre il fascicolo di agosto-settembre 2011 della rivista "Azione nonviolenta", monografico sulla marcia Perugia-Assisi.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

Questo numero doppio di "Azione nonviolenta" esce con un numero ridotto di pagine. Non e' una contraddizione, e nemmeno un presa in giro. Abbiamo fatto una precisa scelta editoriale, sicuri che i nostri fedeli abbonati la comprenderanno e condivideranno. Il "risparmio" di pagine (24 anziche' 40), ci permette di aumentare considerevolmente la tiratura (5000 copie anziche' 1700) per una diffusione straordinaria alla Marcia Perugia-Assisi.
Abbiamo redatto un numero monografico sulla prima Marcia del 1961 e il suo ideatore Aldo Capitini. E' un numero speciale, dedicato particolarmente ai giovani che per la prima volta cammineranno con noi da Perugia ad Assisi, per aiutarli a conoscere le motivazioni profonde, lo spirito e gli obiettivi di questo evento e quindi diventarne i protagonisti.
La marcia Perugia-Assisi, ideata ed organizzata da Aldo Capitini nel 1961, ha segnato l'irrompere del movimento per la pace sulla scena politica come soggetto autonomo ed indipendente dai partiti. Capitini volle inoltre offrire "l'aggiunta nonviolenta" allo stesso movimento pacifista.
La marcia del 2011, che mantiene lo stesso titolo della prima edizione "per la pace e la fratellanza dei popoli", registrera' una grandissima partecipazione popolare, alla ricerca dell'idea originaria della marcia "di tutti e per tutti". La marcia e' dei marciatori, che esprimeranno con forza e determinazione la volonta' di "opposizione integrale alla guerra e alla sua preparazione".
Ma la Marcia e' solo l'inizio. Ognuno e' chiamato a proseguirla con impegni ed iniziative, a coltivarne e valorizzarne gli obiettivi nel proprio ambiente. "La Marcia non e' fine a se stessa - diceva Capitini - crea onde che vanno lontano". Tocca a noi far andare lontano le onde della nonviolenza.
Le amiche e gli amici della nonviolenza, che si riconoscono nella "nonviolenza organizzata", sono ancora una minoranza della minoranza, forse anche all'interno della stessa Marcia. C'e' quindi bisogno, per rendere piu' incisiva ed efficace l'azione della nonviolenza organizzata, che chi si sente parte di questo movimento se ne assuma la responsabilita' con l'adesione formale al Movimento Nonviolento, il sostegno attivo alla stampa e all'informazione nonviolenta. Prima di chiedere alla nonviolenza maggior incisivita' nella societa' italiana, bisogna interrogarsi se si e' fatta la propria parte con l'iscrizione al Movimento Nonviolento e l'abbonamento alla rivista mensile "Azione nonviolenta".
Nei mesi successivi alla Marcia l'impegno principale dovra' essere quello per far uscire l'Italia dalle guerre in cui e' coinvolta. Una campagna da costruire e' quella per il disarmo, a partire da noi stessi e dal nostro paese, unica strada per evitare le guerre future. Insieme a questo dobbiamo impegnarci per il riconoscimento e la costituzione dei Corpi Civili di Pace, intesi come alternativa agli eserciti, per la risoluzione nonviolenta dei conflitti armati.
Il Movimento Nonviolento ha investito molto, in termini economici e di energie, per la buona riuscita di questa Marcia. Siamo ben coscienti, pero', che essa assolve ad un compito importante ma non sufficiente, quello di chiamare a raccolta e rendere visibile il piu' ampio movimento per la pace. C'e' bisogno di piu'. Dobbiamo gia' guardare avanti, ed immaginare una marcia specifica che ponga il tema decisivo della nonviolenza al centro dell'agire politico.
Il Movimento Nonviolento trova la sua fondamentale ragion d'essere nel promuovere la teoria e la pratica della nonviolenza, svilupparne il pensiero ed il metodo. Oggi il Movimento e' chiamato ad indicare la via d'uscita dalla profonda crisi che stiamo vivendo, con il superamento delle strutture militari, l'abolizione degli eserciti, l'abbandono della preparazione delle guerre che sono causa ed effetto della crisi stessa.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 671 del 7 settembre 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Mercoledì 07 Settembre,2011 Ore: 11:21
 
 
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