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www.ildialogo.org SETTE DOMANDE A Ferdinando di Orio,di Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
SETTE DOMANDE A Ferdinando di Orio

di Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

[Ferdinando di Orio, professore universitario di Igiene e Medicina Preventiva, attuale Rettore dell'Universita' degli Studi dell'Aquila, e' stato Senatore della Repubblica nella XII e XIII legislatura. E' autore di numerose pubblicazioni scientifiche nei campi dell'epidemiologia, della medicina preventiva e della sanita' pubblica. Particolare attenzione dedica alle problematiche sanitarie e sociali dei Paesi in via di sviluppo, e alle ripercussioni sulla salute delle popolazioni causate dai processi di globalizzazione economica e culturale]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Ferdinando di Orio: La marcia Perugia-Assisi ha rappresentato in questi cinquant'anni l'iniziativa che meglio ha dimostrato il significato essenziale della nonviolenza, che non e' una rassegnata metodologia incapace di modificare l'esistente, ma e' soprattutto uno stile di vita che, nel rifiutare ogni forma di aggressivita' fisica, verbale ed anche di pensiero, pone le premesse per cambiamenti radicali della persona e della societa'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Ferdinando di Orio: La scelta di rendere i giovani i principali protagonisti della Marcia di quest'anno con il progetto "1000 giovani per la pace" e' stata particolarmente significativa. E' sui giovani che oggi infatti si scaricano tutte le tensioni violente che la nostra societa' produce e che hanno il paradossale e perverso effetto di quella che i sociologi chiamano "dissocializzazione", che si manifesta in modo eclatante con gli oltre due milioni di persone tra i 15 e 34 anni che non sono impegnati in un'attivita' di studio, non lavorano, non lo cercano e soprattutto non sembrano essere interessati a trovarlo. Questa grande iniziativa di pace puo' rappresentare per i giovani una importante occasione di socializzazione, di incontro, di progetto comune all'impronta della pace e della nonviolenza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Ferdinando di Orio: E' difficile dare una risposta a questa domanda. Mi sembra di poter affermare che il pensiero nonviolento sia ancora lontano da un consenso maggioritario nel nostro Paese. Soprattutto gli ambienti politici sono artefici di messaggi di una preoccupante violenza implicita ed esplicita. Mi sembra tuttavia che, anche nel nostro Paese, internet rappresenti lo spazio dove il pensiero nonviolento abbia trovato maggiori possibilita' di espressione, come dimostrano i numerosi e qualificati siti dedicati alla nonviolenza, per non contare quelli che fanno riferimento al movimento pacifista.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Ferdinando di Orio: Come gia' detto nelle mie risposte precedenti, tutti questi movimenti possono svolgere un ruolo fondamentale quanto piu' sapranno parlare alle giovani generazioni e sapranno utilizzare le nuove tecnologie per diffondere i messaggi nonviolenti.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Ferdinando di Orio: Segnalo in particolare le proteste che si stanno svolgendo nel mondo arabo che, mentre tutto il mondo occidentale ne paventava gli aspetti fondamentalistici e violenti, si sono manifestate in larga parte con una metodologia nonviolenta che ha saputo sfruttare per diffondersi proprio le potenzialita' della rete e delle nuove tecnologie. Piuttosto e' stata molto preoccupante proprio la risposta dell'Occidente e, in particolare, dell'Europa che, nel caso della Libia, non ha saputo come al solito far altro che ricorrere alla violenza e alla guerra per risolvere il problema Gheddafi, prima amico e oggi improvvisamente riconosciuto come una sanguinario dittatore.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Ferdinando di Orio: Credo che l'attenzione prioritaria dovrebbe riguardare proprio quanto sta avvenendo nel mondo arabo con iniziative specifiche che spieghino, ancora una volta, che la pace si puo' preparare solo con mezzi e comportamenti nonviolenti. Il nostro "mondo occidentale" non ha saputo sinora cogliere le novita' positive che stanno interessando il "mondo orientale".
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Ferdinando di Orio: Credo che questo tempo richieda non tanto parole o spiegazioni, quanto piuttosto testimonianze concrete. Non si puo' parlare di pace e nonviolenza e poi fare scelte o seguire comportamenti lontani da quanto professiamo. I giovani oggi non hanno tanto bisogno di maestri quanto di testimoni. Vi deve essere, come sosteneva Gandhi, "verita' nel pensiero, verita' nelle parole e verita' nelle azioni". Per questo e' fondamentale riproporre ai giovani le figure storiche della nonviolenza, come quella di Aldo Capitini, che sono ancora maestri di nonviolenza perche' lo hanno concretamente testimoniato con i loro comportamenti e con le loro azioni.

Mittente: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
e-mail: nbawac@tin.it
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Luned́ 05 Settembre,2011 Ore: 17:49
 
 
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