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www.ildialogo.org Interviste a Chiara Cavallaro, Monica Cerutti, Federico Ricci,

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI
Interviste a Chiara Cavallaro, Monica Cerutti, Federico Ricci

Dal Numero 666 del 2 settembre 2011 di TELEGDRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO


1. EDITORIALE. PRIMO

Primo: cessare di ammazzare le persone.
Quindi: cessare di fare le guerre.
Quindi: abolire tutti gli eserciti.
Quindi: proibire tutte le armi.
Facciamo cominciare la civilta' umana.

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A CHIARA CAVALLARO
[Ringraziamo Chiara Cavallaro (per contatti: ch.cavallaro@virgilio.it) per questa intervista.
Chiara Cavallaro, laureata in economia, ricercatrice Cnr presso l'Istituto di Studi sui Sistemi Federali Regionali e sulle Autonomie "M. S. Giannini", si occupa delle tematiche relative alla ricerca e innovazione, altraeconomia e decrescita e tematiche della nonviolenza. Parte del Comitato scienziate e scienziati contro la guerra, partecipa al movimento delle ciclofficine popolari per il riciclo e riuso delle vecchie biciclette, per una mobilita' e una citta' sostenibile e per la condivisione di arti, saperi e competenze. Opera nella ciclofficina popolare presso l'Associazione Ex Lavanderia, luogo di intervento per il rispetto della Legge Basaglia, per il riuso pubblico e sociale del patrimonio del dismesso Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pieta' a Roma. E' anche iscritta alla Flc-Cgil e neosocia di Banca Etica. Cfr. anche l'ampia intervista in "Coi piedi per terra" n. 358]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Chiara Cavallaro: Non ho una memoria che possa ripercorre tutte le Perugia-Assisi di questi 50 anni, sicuramente c'e' stato un momento, anche dopo la prima marcia del 1961, in cui, grazie anche al movimento contro i missili a Comiso, per esempio, era chiaro il messaggio di costruzione di pace con mezzi pacifici, e anche di richiamo forte all'azione di tutti/e: una eredita' che sento un po' persa per strada, nonostante sono convinta che la maggior parte di coloro che vi partecipino ne sia a tutt'oggi ancora portatore sano...
*
- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Chiara Cavallaro: Spero che sia caratterizzata, data anche la sua natura prevalemtemente nazionale, dalla richiesta di una diversa politica economica, che smetta con le violenze imposte all'estero, ai migranti che si avvicinano alle nostre coste e ai cittadini italiani; dire basta all'acquisto di armamenti (come gli F-35) vuol dire oggi, come mai prima, scegliere come priorita' i servizi alle persone, italiane o no, piuttosto che considerarle un problema o un oggetto di sfruttamento. Ma non sono convinta che questo messaggio possa giungere chiaro e forte e non ambiguo...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Chiara Cavallaro: Arretrato. Penso che sia proprio l'analisi nonviolenta che sia arretrata. Personalmente mi accorgo di non essere piu' nella condizione, nei luoghi in cui opero, di proporre costantemente neppure l'utilizzo di metodologie, un tempo in fase di consolidamento, per giungere all'elaborazione di pensieri che, al di la' dell'esortazione al metodo, siano in grado di calare la nonviolenza nel quotidiano (dal micro al macro) e farla divenire fonte di azioni utili ed efficaci. E' un problema che sento molto, una delle cose di cui, personalmente, mi sento piu' colpevole... allo stesso tempo mi accorgo, negli incontri, nelle letture della stampa non "asservita", che ci sono invece moltissime realta' che elaborano ed operano specifiche azioni nonviolente, che si autodefiniscano cosi' o meno; e' per questo che parlo di arretratezza, proprio nel senso di essere un passo piu' indietro rispetto a pezzi di societa' in movimento.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Chiara Cavallaro: Domanda sempre pericolosa nel nostro Paese, dove sembra sempre essere in agguato la tentazione di mettere i confini del proprio orticello, rivendicare paternita' o mettere cappelli. Direi che e' quello di accettare la sfida di un pensiero complesso, calato nei molteplici ambiti della vita, in grado di offrire una interpretazione dell'oggi e una idea di futuro ma, soprattutto, proprio nella logica della nonviolenza, indicare possibili azioni, e/o caratteristiche delle azioni che si possono compiere, che siano coerenti con l'idea di futuro che vogliamo offrire; dimostrare che, nelle differenze e con le differenze, e' possibile costruire e non solo passare il tempo a mettere le virgole ai vari "distinguo"...
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Chiara Cavallaro: Un fatto significativo non e' necessariamente positivo; se intendiamo dal punto di vista positivo, sicuramente la vittoria del movimento per i referendum (sia nucleare che contro la privatizzazione dell'acqua e di altri servizi pubblici) non saro' certo io a sottostimarla, basta il governo Berlusconi e i partiti, anche di opposizione, tenuto conto che oggi l'opposizione va dalla destra alla sinistra moderata e neoliberista (miracoli del sistema bipolare)... ma giorno per giorno mi rendo conto che ci sono tanti piccoli accadimenti, difficili da conoscere perche' fuori dai mass media, che danno l'idea della presenza di umanita' e desiderio di pace diffuso, almeno tanto quanto le violenze che ci propinano tutti i giorni. Debbo anche dire che mi ha colpito l'alzata di scudi cosi' pronta e decisa contro l'ultima manovra del governo; perche' il Pd, la Cgil oltre che gli altri partiti ora non presenti in parlamento, abbiano deciso di mettere in campo una risposta cosi' pronta, anche se non pienamente condivisibile, mi sembra un segno duplice: che abbiano colto il significato pieno della vittoria referendaria e la speranza che sotto la cenere ci siano ancora delle braci... vedremo nei prossimi giorni. A livello internazionale la risposta sarebbe, dal punto di vista economico-politico, molto complessa. E non mi sento ancora convinta di aver capito l'effettiva natura e portata delle diverse rivoluzioni nel mondo arabo. Diciamo che, anche solo leggendo quotidianamente la stampa, si ha la sensazione di un grande smarrimento istituzionale, di azioni che, non solo in Italia, vengono fatte in modo estemporaneo e senza una vera prospettiva di lungo periodo, dell'ormai assoluta indifferenza anche verso le forme (che poi sono sostanza) istituzionali pur di dar corpo ai desideri dei piu' forti interessi economici: basti pensare al nostro Paese e a come si sono modificati, negli ultimi mesi, i suoi rapporti con la Libia (o meglio, anche con il solo Gheddafi) e agli annunci trionfanti di questi giorni dei rapporti dell'Eni (non dell'Italia) con il "nuovo" governo libico, al fatto che un presidente di un Paese come gli Usa debba difendere le proprie politiche non tanto nei confronti degli elettori quanto di enti privati come le agenzie di rating, al fatto che si debba aspettare, perche' diventi una notizia e una opzione possibile, che siano imprenditori multimilionari o multimiliardari a dire che possono essere tassati di piu', almeno per un poco, visto che le differenze tra loro e gli altri sono molto ampie, forse troppo; il fatto che stia diventando palese come, con gli attuali approcci economico-politici, efficacia sociale e mercato non possano piu' essere ottenuti congiuntamente, come dimostrano anche i movimenti in Spagna, Cile e ora forse anche in Cina e in altre parti di Europa... tanti fatti significativi, tanto disordine sotto il cielo, ma che cosa ne emergera' non e' affatto scontato.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Chiara Cavallaro: Posso parlare a livello personale. Sicuramente nell'aumentare le iniziative di autorganizzazione e di tutela del vivere civile nonostante tutto. Questo credo che si sposi con la ricerca di iniziative economiche alternative (eque e solidali e nonviolente), della produzione e difesa del sapere e della cultura, della ricerca e dell'analisi di nuove (o neonate) soluzioni ai problemi che penso per diverso tempo dovremo affrontare (dall'energia al lavoro, alla difesa dei diritti fondamentali, dei beni comuni). La questione e': come trovare sistematicita' nella differenza, relazione nella diversita', modi di scambio e di resistenza. E vorrei aggiungere anche di promozione, non solo di difesa, dei nostri principi costituzionali. Non e' un problema di poco conto trovare le forme adeguate di partecipazione, soprattutto in un momento che giunge alla fine di pervicaci azioni per la destrutturazione di qualsiasi legame o connettore sociale, come quelli che un tempo erano rappresentati dai partiti e i sindacati.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Chiara Cavallaro: Concentrati sempre sui problemi non sulle persone. Le persone possono cambiare, ma i problemi non si risolvono se stai a guardare o se li affronti male. Per risolvere un problema pensa sempre al mezzo che usi: perche' il risultato che otterrai dipendera' da questi mezzi, come la pianta dal seme. La ricerca della verita' non e' facile: il dubbio e la curiosita' sono strumenti, come il sapere. Senza affetto e tenerezza verso te stesso, gli/le altri/e, la vita e il mondo intorno a te la nonviolenza resta una disciplina tra le altre: magari ti sembra di riuscire, ma proverai poca soddisfazione: anche per la gioia bisogna essere allenati...

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MONICA CERUTTI
[Ringraziamo Monica Cerutti (per contatti: monica.cerutti@tin.it, Monica.Cerutti@consiglioregionale.piemonte.it) per questa intervista.
"Sono consigliera regionale del Piemonte per "Sinistra Ecologia e Liberta'" e faccio parte della segreteria nazionale del partito, con l'incarico da qualche settimana ai diritti e cittadinanza. Sono stata consigliera di circoscrizione e poi consigliera comunale a Torino per due mandati. Da sempre ho lavorato perche' aumentasse il numero delle donne in politica, come presidente della commissione pari opportunita' del Comune di Torino e dell'associazione Emily. Sono convinta che una maggiore presenza femminile possa anche determinare una diversa qualita' dell'agenda politica"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Monica Cerutti: Si e' trasformato in un appuntamento fisso che ogni anno evidenzia cio' che e' piu' urgente nella promozione di una cultura della nonviolenza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Monica Cerutti: Quest'anno la questione della crisi economica puo' diventare l'occasione per riflettere seriamente sulle risorse destinate alle spese militari. Sel sta portando avanti una serie di iniziative in questa direzione e crediamo che ci debba essere una forte mobilitazione fuori dal parlamento che richiami tutte le forze politiche a questo cambio di rotta. Se delle risorse debbono essere investite nell'ambito internazionale, queste debbono essere destinate all'emergenza migranti e profughi. L'Italia non puo' piu' tollerare che il Mediterraneo continui ad essere un cimitero a cielo aperto, con un numero di vittime uguale o superiore a quello di molte guerre.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Monica Cerutti: Come su altri ambiti culturali, l'Italia non ha fatto grandi passi avanti, anzi i passi sono all'indietro, a partire anche dalla violenza dialettica che caratterizza il dibattito politico. Viene promossa poco anche dal punto educativo e formativo, evidenziando come esempi di atteggiamenti responsabili scelte che vanno esattamente nella direzione opposta, come il finanziamento delle missioni militari, approvate anche dall'opposizione parlamentare.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Monica Cerutti: Dovrebbero probabilmente provare ad uscire di piu' da perimetri circostanziati per giungere a parlare con persone piu' distanti culturalmente, ma coinvolgibili se opportunamente informate.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Monica Cerutti: Mi sembra interessante la riflessione per cui i disordini nelle citta' inglesi e il crollo nei mercati finanziari sono stati descritti con lo stesso linguaggio violento: l'elemento che li accomuna e' l'assoluta impotenza della politica che non e' in grado di fornire delle risposte. La sfida e' dunque avere una politica viva che riesca a fare proposte in grado anche di sconfiggere la violenza.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Monica Cerutti: Le iniziative debbono essere concentrate verso chi ha una condizione di diversita', e spesso diviene vittima di violenza: dai migranti ai carcerati, dai glbt alle stesse donne.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Monica Cerutti: La nonviolenza puo' essere semplicemente intesa come la liberta' di esercitare i propri diritti, alla base del concetto stesso di cittadinanza.

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A FEDERICO RICCI
[Ringraziamo Federico Ricci (per contatti: orist022@comune.modena.it, sinistrapermodena@comune.modena.it) per questa intervista.
Federico Ricci e' nato a Modena l'11 settembre 1969, e a Modena risiede. Psicologo e psicoterapeuta, libero professionista, docente incaricato di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni all'Universita' di Modena e Reggio Emilia. Ha all'attivo diverse pubblicazioni su riviste internazionali, saggi tematici nel campo della psicologia e due premi nazionali, come riconoscimento per le attivita' di ricerca e intervento realizzate dal 2004 a oggi. Nel dicembre 2006 consigliere della Circoscrizione Centro Storico (capogruppo Prc), a inizio 2007 presidente della Commissione Urbanistica. Sempre nel 2007 Responsabile delle Politiche del Lavoro del Prc di Modena. Nel 2008 aderisce a Rifondazione per la Sinistra (Nichi Vendola) e partecipa alla fondazione dell'associazione "La Sinistra per Modena", lasciando ogni incarico nel Prc. Nel gennaio 2009 e' capogruppo de "La Sinistra per Modena" nella Circoscrizione Modena 1, successivamente coordinatore cittadino di "Sinistra per Modena" e capolista per il Consiglio Comunale di Modena della lista "Sinistra per Modena". Da luglio 2009 e' capogruppo di "Sinistra per Modena" in Consiglio Comunale, dal 2010 coordinatore del Gruppo Comunicazione del Consiglio Comunale. Attualmente iscritto a "Sinistra Ecologia e Liberta' - con Vendola"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Federico Ricci: Il destare la consapevolezza nelle persone che la pace sia in pericolo e l'occasione per porre attenzione all'idea del metodo nonviolento.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Federico Ricci: Rimettere al centro della societa' i valori della nonviolenza, della giustizia, della liberta', della pace, dei diritti umani, della responsabilita' e della speranza, il significato autentico, per costruire insieme una nuova cultura.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Federico Ricci: Mi piace pensare che riguardi il "costruire una comunita' alternativa alle mafie", dove vengano riconosciuti a ogni essere umano diritti e non favori, a differenza di quanto avviene nel sistema mafioso, cosi' come ripete Libera.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Federico Ricci: Un ruolo centrale e' nel lavoro culturale di educazione e formazione alla nonviolenza nei diversi ambiti: scuola, servizio civile volontario, educazione dei giovani e degli adulti.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Federico Ricci: La vittoria dei referendum su beni comuni, nucleare, giustizia e le resistenze nonviolente nel Mediterraneo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Federico Ricci: La tutela dei diritti di tutti i cittadini ed abitanti delle citta' (convivenza civile nonviolenta), in collegamento con le realta' operative nel contesto - sindacati, associazioni, difensori civici, ecc. -. La discriminazione e la chiusura delle citta' che si manifesta in primo luogo e con maggiore evidenza nei confronti degli stranieri ha coinvolto e coinvolge tanti altri soggetti umani.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Federico Ricci: "Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, al livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il Movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti", come recita la Carta ideologico-programmatica del Movimento Nonviolento. Ci si puo' accostare benissimo partecipando alla marcia Perugia-Assisi.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 666 del 2 settembre 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Venerd́ 02 Settembre,2011 Ore: 17:36
 
 
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