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www.ildialogo.org Interviste a Jole Garuti e Severino Saccardi,

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI
Interviste a Jole Garuti e Severino Saccardi

Dal Numero 661 del 28 agosto 2011 dei TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO


4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A JOLE GARUTI
[Ringraziamo Jole Garuti (per contatti: jolgar@fastwebnet.it) per questa intervista.
Gia' docente di letteratura e storia, Jole Garuti e' stata presidente del Circolo "Societa' civile" di Milano e referente di Libera Lombardia. Oggi fa parte del Collegio dei garanti di Libera ed e' direttrice del Centro Studi e Documentazione "Saveria Antiochia Omicron" di Milano (www.omicronweb.it) . Ha pubblicato Mafia/mafie: che fare?, Franco Angeli, Milano 1994 e Il piacere della legalita', Scheiwiller, Milano 2002, oltre a vari articoli e saggi. Nel 2009 ha ricevuto la Medaglia d'oro al valor civile del Consiglio regionale della Lombardia per la sua attivita' a favore dell'educazione alla legalita']

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Jole Garuti: L'avere affermato e sostenuto l'idea che la soluzione dei problemi della societa' in cui viviamo deve essere trovata con metodi nonviolenti. La marcia Perugia-Assisi e' fondamentale per la pace, la solidarieta', l'impegno contro le mafie e contro la corruzione, contro lo sfruttamento dei lavoratori e degli immigrati. Attraverso la marcia si riaffermano gli uguali diritti di tutti gli uomini che vivono sul pianeta Terra.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Jole Garuti: Spero che quest'anno la marcia sia caratterizzata dalla necessita' di ribadire l'uguaglianza dei diritti dei cittadini, elemento fondamentale per una vita sociale priva di contrasti e di ingiustizie.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Jole Garuti: Direi che e' uno stato di sofferenza e di disagio; la nonviolenza e' minacciata dalla intolleranza, dal razzismo latente e strisciante, dall'aggressivita' di chi ritiene di avere maggiori diritti perche' sta a un livello sociale piu' alto.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Jole Garuti: Un ruolo formativo delle giovani generazioni, che permetta ai ragazzi di farsi una cultura egualitaria, solidale e sensibile ai problemi degli altri, priva di egoismi e individualismi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Jole Garuti: E' piu' facile rispondere alla domanda inversa, tali e tanti sono i fenomeni di violenza e di aggressione (agli immigrati, agli omosessuali, ai poveri) che la cronaca ha dovuto registrare in Italia. E anche nel mondo le cose non vanno molto meglio, a meno che non si intenda per nonviolenza le manifestazioni contro i poteri dittatoriali dei regimi africani e del Medio Oriente, quali quelle avvenute in Egitto e in Siria. A quanto si e' saputo dalle cronache (ma dobbiamo sempre esser cauti nel credere a quello che ci viene raccontato), si e' visto come manifestazioni pacifiche e nonviolente siano state in grado di rovesciare o mettere in difficolta'  poteri assoluti che dominavano da decenni. Purtroppo sono costate la morte di molti manifestanti, ai quali va tutta la nostra ammirazione.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Jole Garuti: Sulla solidarieta' internazionale a quei popoli che hanno lottato per riaffermare la democrazia e la liberta'.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Jole Garuti: La nonviolenza e' il mezzo piu' efficace per affermare i diritti e l'uguaglianza dei cittadini. Le ideologie basate sulla violenza rivoluzionaria, anche se la violenza voleva essere la "levatrice della storia" e creare un mondo di uguaglianza che soddisfacesse i bisogni di tutti, hanno fallito. Dalla violenza infatti nasce altra violenza e alle fine i vincitori risultano essere coloro che hanno piu' ricchezze e quindi piu' mezzi, o che sono piu' abili nel soggiogare i propri concittadini. Per accostarsi alla nonviolenza occorre leggere e studiare la storia di personalita' quali Aldo Capitini, il Mahatma Gandhi, madre Teresa di Calcutta, don Milani. Anche una religione come il buddhismo puo' essere d'aiuto, in quanto invita alla fratellanza con tutti gli esseri viventi e con tutti gli elementi della natura.

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A SEVERINO SACCARDI
[Ringraziamo Sverino Saccardi (per contatti: s.saccardi@aliceposta.it) per questa intervista.
Dal sito www.severinosaccardi.it riprendiamo la seguente breve scheda biografica: "Considero Firenze, nel cui centro storico vivo da anni, la mia citta', ma fiorentino lo sono solo di adozione. Sono nato (il 3 maggio 1949) a Gaiole in Chianti, terra di viti e di ulivi, dove ho vissuto solo i primissimi anni di vita. Ho abitato, poi, seguendo gli spostamenti della mia famiglia, nei pressi di Siena (a Basciano) e, dall'eta' di dieci anni, in quella che considero la vera terra delle mie radici: la Valdelsa, nei pressi di Barberino. Li' ho vissuto la mia giovinezza, ho stretto amicizie (alcune delle quali conservo tuttora come un insostituibile patrimonio umano), ho frequentato le scuole, ho vissuto il mio "sessantotto di provincia", venendo a contatto con esperienze importanti come quella del Collettivo operaio di Colle Val d'Elsa e quella di don Auro Giubbolini,  poco conosciuto quanto notevole prete-operaio, gia' amico di don Milani e parroco di Borgatello (Colle Val d'Elsa) ed animatore di una minuscola "scuola popolare". I miei studi superiori sono stati di tipo particolare: ho frequentato, infatti, l'Istituto magistrale ed ho preso il diploma di maestro. Il che mi ha permesso (dopo aver concluso l'Universita' a Firenze, dove mi sono laureato in Storia presso Magistero) di accedere ad un lavoro faticoso, quanto gratificante e prezioso: quello di insegnante elementare. Ho insegnato, in molte scuole elementari (tra cui la Scuola-Citta' "Pestalozzi"  di Firenze) per sedici anni. Poi, ho continuato a svolgere lo stesso lavoro in altre cattedre ed in altri ordini di scuole. In tutto ho insegnato trent'anni: Lettere alle medie inferiori ed alle "150 ore" per adulti, Filosofia e Pedagogia all'Istituto Magistrale, Storia e Filosofia nei licei scientifici. Fin quando, nel maggio 2005, ho dovuto lasciare (con rammarico) per incompatibilita' con la mia nuova carica elettiva di consigliere regionale della Toscana. In ambito politico, dopo l'esperienza nei movimenti giovanili della fine degli anni Sessanta e degli anni Settanta (ed una brevissima iscrizione all'allora Fgci), sono stato iscritto ad un solo, piccolo, partito: il Pdup (Partito di unita' proletaria). Poi sono sempre stato, nella mia collocazione nell'area della sinistra, un indipendente. A fine anni Settanta, dopo aver conosciuto Lodovico Grassi, Luciano Martini ed Ernesto Balducci, sono stato accolto nella redazione della rivista "Testimonianze" (fondata da Balducci, Grassi e da Mario Gozzini nel lontano 1958). Una rivista che ha, adesso, mezzo secolo di vita. E' iniziata allora un'intensa esperienza politico-culturale che prosegue tuttora. Per "Testimonianze" ho scritto, negli anni, molti testi, articoli, saggi sui temi del rapporto neomarxismo-questione religiosa, sul dialogo fra civilta', sui temi del sottosviluppo e dello sviluppo umano, delle democrazie e dei diritti umani. Ho collaborato fin dall'inizio all'ideazione ed alla realizzazione dei convegni "Se vuoi la pace prepara la pace" e dei "Colloqui europei" promossi da "Testimonianze", occupandomi soprattutto delle questioni relative al rapporto con i "dissidenti" dell'Est europeo. Sui temi dell'identita' europea, dopo il crollo del Muro, ho scritto (per le Edizioni cultura della pace) il libro: Il Continente ritrovato. Da Helsinki alla "Casa comune europea". Ho collaborato e continuo a collaborare con numerose pubblicazioni e con organi di stampa, periodici e quotidiani, con interventi sulla cultura della pace, sull'interculturalita', sui diritti dei migranti, sul dialogo interreligioso. Partecipo continuamente (e contribuisco ad organizzare), in merito agli stessi temi, a convegni, incontri, tavole rotonde. Insieme a Diana De Lorenzi, ho curato tre Kit multimediali  (Afaq-Orizzonti) sulle culture del Mediterraneo, pubblicati a cura del Cmsr (Centro mondialita' sviluppo reciproco) e del Cospe (Cooperazione allo sviluppo dei Paesi emergenti). Ho anche curato (in collaborazione con Diana) il Dizionario atlante dello sviluppo umano (con testo bilingue: italiano e inglese e con allegato un Cd-rom), cui hanno dato il loro contributo numerosi studiosi ed esperti, con testi relativi a numerose "parole chiave" relative ai temi dello sviluppo e della cultura dei diritti nel "mondo globale". Del Cospe (una onlus che si occupa, appunto, di cooperazione e sviluppo) sono stato, per due mandati consecutivi, presidente. Sono particolarmente legato a Santa Fiora, paese natale di Ernesto Balducci, dove con Lucio Niccolai e gli amici dell'Amiata, da anni organizziamo iniziative, riflessioni, incontri. Attualmente sono presidente dell'Associazione Uomo Planetatario, che ha il compito istituzionale di valorizzare Santa Fiora come luogo-simbolo della cultura della pace, dei diritti e della nonviolenza. Sono anche membro del direttivo nazionale del Cric (Coordinamento riviste italiane di cultura). Nella legislatura 2005-2010, dopo essere stato candidato nella lista Uniti nell'Ulivo alle elezioni regionali, sono stato eletto in Consiglio Regionale, dove sono stato membro del gruppo consiliare Pd ed ho fatto parte delle Commissioni cultura e lavoro. Sono stato anche membro della Commissione regionale di Bioetica. Alla conclusione del mio mandato consiliare (dopo avere partecipato alle primarie Pd, che mi hanno consegnato un risultato onorevole, ma non sufficiente ad essere rieletto in Consiglio con l'attuale sistema toscano delle liste bloccate alle elezioni del 2010, alle quali sono stato comunque candidato), sono tornato al mio lavoro di insegnante di Storia e Filosofia presso l'Istituto Ernesto Balducci di Pontassieve. Continua, naturalmente, il mio impegno come direttore della rivista "Testimonianze" e come animatore di iniziative nella societa' civile a sostegno di un percorso, sempre piu' urgente e ineludibile, di riforma della politica"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Severino Saccardi: L'aver dato rilievo, in maniera specifica, al tema della nonviolenza, coagulando attorno ai temi via via identificati il consenso di gruppi, movimenti e persone appartenenti a diversificati filoni culturali, religiosi e filosofici. La Marcia ha sempre posto interrogativi e questioni di grande rilevanza alla politica; ma la politica, cosi' come oggi e' concepita e praticata, e' assai difficile, omaggi e riferimenti rituali e retorici a parte, che possa aver orecchie per udire il messaggio di fondo della Perugia- Assisi.
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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?
- Severino Saccardi: Il prestare orecchio e dare voce alle istanze di giustizia, di liberta', di valorizzazione dei diritti umani provenienti dalle piu' diverse parti del mondo. Il riferimento al grande sonmmovimento della Primavera araba e al grande e drammatico tema delle migrazioni e dei movimenti di popolazione e' imprescindibile.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Severino Saccardi: La presa di coscienza di questi temi, in tanti ambiti della societa' civile, dell'associazionismo e delle parti migliori del mondo istituzionale, si e' allargata ed e' cresciuta. A fronte di una societa' che, pero', in taluni suoi settori, esprime talora preoccupanti fenomeni di ottundimento della sensibilita' civile e della cultura della solidarieta' e fa trapelare i sintomi di latenti e preoccupanti patologie e di nuove forme di agggressivita'. C'e' un importante lavoro di (ri)costruzione  e di condivisione di un'etica pubblica e di proposizione, non retorica, dei temi della cultura della pace e del dialogo con l'"altro" al riguardo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Severino Saccardi: Un ruolo di grande importanza. E' dall'associazionismo e dal volontariato sociale e culturale che questo Paese puo' ancora attingere le sue migliori risorse e superare una crisi, che non e' solo di carattere economico- sociale, ma che e' anche, per certi aspetti, di carattere antropologico. Riflettere sull'"antropologia della crisi" per uscire in avanti dall'attuale momento di difficolta' e' molto importante.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Severino Saccardi: Nel mondo, il messaggio piu' importante (laddove e' stata pacifica e nonviolenta) viene, appunto, dalla "Primavera araba". Ma non scorderei anche i movimenti (che in questo momento non sono sotto i riflettori) per la difesa dei diritti umani in Tibet, in Cina o in Iran. In Italia, un lavoro misconosciuto, ma importantissimo, e' quello di chi cerca di tener viva l'attenzione sul tema della "questione carceraria" e dell'umanizzazione delle condizioni dei detenuti.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Severino Saccardi: Volgere l'attenzione a quel che sta avvenendo nel Mediterraneo e' importantissimo. Un'Europa di pace potrebbe avere, in questo momento, un grande ruolo.
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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Severino Saccardi: Non e' l'accettazione passiva della situazione esistente. Al contrario: e' una grande spinta, di carattere pacifico, al cambiamento ed alla trasformazione del mondo di direzione di un piu' giusto domani.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 661 del 28 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Domenica 28 Agosto,2011 Ore: 15:44
 
 
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