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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Interventi e interviste di Osvaldo Ercoli, Vittorio Fagioli, Adriano Moratto, Vincenzo Puggioni, "Centro Gandhi" di Pisa,

Interventi e interviste di Osvaldo Ercoli, Vittorio Fagioli, Adriano Moratto, Vincenzo Puggioni, "Centro Gandhi" di Pisa

Dal Numero 646 del 13 agosto 2011 dei TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO


1. EDITORIALE. OSVALDO ERCOLI: RIFLESSIONI SULLA MARCIA DELLA PACE
[Ringraziamo Osvaldo Ercoli (per contatti: osvaldo.ercoli@fastwebnet.it) per questo intervento.
Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali. E' tra gli animatori del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. Nel 2007 ha promosso un appello per salvare l'area archeologica, naturalistica e termale del Bulicame dalla devastazione]

Vorrei tanto auspicare che l'alba del 25 settembre 2011 illuminasse la mente di tutti gli uomini e le donne facendo loro capire che solo la collaborazione ed il dialogo fra tutti i popoli puo' creare le condizioni per una civile convivenza di pace e serenita'.

Questa alba radiosa, auspicata e sperata tante volte, ma purtroppo altrettante volte auspicata e sperata invano. L'esperienza ci ha lasciato tante volte delusi ed amareggiati, costretti a vedere il ripetersi di spettacoli di malvagita' e spargimenti di sangue finanche "in nome della giustizia, della democrazia e della pace".

Vorrei che il prossimo 25 settembre la marcia che inizia a Perugia e termina ad Assisi, quando il primo partecipante si trovera' ad Assisi l'ultimo si trovi ancora a Perugia.

E' indispensabile e necessario aumentare l'informazione e la diffusione della cultura della nonviolenza, specialmente negli ambienti piu' sensibili, quali quelli giovanili, e lavorare tutti insieme per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

E' necessario scandire lungo la marcia, senza remore alcuna, che la guerra e' un crimine contro l'umanita' ed e' vietata dalla nostra Costituzione (art. 11), e pertanto che cessi la guerra in Libia ed in Afghanistan.

E' necessario invocare il diritto d'asilo e di assistenza per tutti i profughi e migranti, vittime della guerra, della fame, delle ingiustizie.

E' necessario ricordare a gran voce a tutti i politici che il popolo della pace non crede alle "guerre umanitarie" e alle "guerre in difesa delle liberta'".

Le guerre uccidono ragazzi innocenti che le lacrime di coccodrillo di militari e politici non potranno mai piu' restituirci.

Nel cinquantesimo anniversario della marcia e della fondazione del Movimento Nonviolento, ricordiamo che Aldo Capitini volle dare vita ad uno strumento utile per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale ad ogni livello, locale, nazionale, internazionale, ossia operare per la pace e la giustizia attraverso la nonviolenza.

Lo strumento e' prezioso, facciamone tesoro, ed applichiamolo nel giusto modo.

L'era planetaria contemporanea ha esigenze che vanno dalla grave situazione ambientale del pianeta, alla ricerca di energie alternative, alla risoluzione della fame nel mondo.

Problematiche che per la loro soluzione richiedono condivisione di idee, di valori e di opinioni con il fratello e la sorella, amiche e amici, compagne e compagni; confronto e costruzione di progetti e speranze condividendo gioie e dolori, successi e delusioni.

Questa ricchezza di doni puo' venire solo da una pace vera e totale come ha sempre auspicato Aldo Capitini.

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. UNA LETTERA DI VITTORIO FAGIOLI
[Ringraziamo Vittorio Fagioli (per contatti: antonia.sani@alice.it) per questa lettera di risposta a una richiesta di intervista.
Vittorio Fagioli, coordinatore nazionale delle Associazioni in lotta contro l'elettrosmog (Alce), e' impegnato in molte esperienze e iniziative in difesa dell'ambiente]

... credo che dovremmo, a settembre, cercare di unire gli sforzi di quelle associazioni e comitati che nella lotta quotidiana danno il senso della possibilita' di costruire un diverso futuro.

Futuro che non potra' costruirsi con il vecchio armamentario della politica, ma solo con la discesa nell'agone di nuovi protagonisti, di cui tali forme asssociative ed il dibattito che all'interno vi si svolge possono essere una buona base di partenza. Solo quando a comandare non saranno interessi inconfessabili ma finalmente il buon senso, si possono fare scelte utili alla vita degli esseri viventi tutti.

... Sono sempre più convinto della necessita' di una vera rivoluzione in Italia, che Monicelli prima di morire reclamava come estremamente necessaria "che' l'Italia non ne ha mai avuta una veramente", tanto e' l'odore di tanfo della casta, da tempo non piu' riformabile. E il vento delle rivolte si e' gia' sollevato dentro questa crisi mondiale...

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ADRIANO MORATTO
[Ringraziamo Adriano Moratto (per contatti: movimentononviolento.bs@alice.it) per questa intervista.
Adriano Moratto, nato nel 1949, "maestro muratore, aspirante contadino", attualmente e' uno dei responsabili della sede di Brescia del Movimento Nonviolento; impegnato da sempre in molte iniziative di pace e di solidarieta', e' una delle figure piu' note e autorevoli dell'impegno nonviolento in Italia. Un'ampia intervista ad Adriano Moratto e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 221]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Adriano Moratto: Penso che il dato piu' rilevante sia che dopo 50 anni si continui a parlare di pace, seppure a volte con molte ambiguita' strumentali, coinvolgendo le nuove generazioni.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Adriano Moratto: Non sono un profeta, ma posso solo dire che mi auguro giunga un segnale chiaro e forte contro la guerra, per il ripristino del rispetto dell'articolo 11 della Costituzione ed il ritiro delle truppe dalle guerre in corso, comunque vengano chiamate.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Adriano Moratto: Di nonviolenza se ne parla molto, ma e' poco conosciuta e meno praticata; anche se ci sono diverse realta' nella societa' civile che si muovono nella direzione della nonviolenza. E' scarsa ed assente sul piano della rappresentanza parlamentare e di governo.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Adriano Moratto: Quello che sta svolgendo da 50 anni: riproporre con convinzione le tesi della sua carta programmatica. Ribadire un programma politico che sara' lievito per la nuova societa'.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Adriano Moratto: So di far torto ad altre realta', ma direi no-Tav in Val di Susa e la primavera araba, in particolare in Egitto.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Adriano Moratto: La difesa della Costituzione, il rispetto del ripudio della guerra stabilito dall'articolo 11 ed impedire le ventilate modifiche agli articoli 41 e 81. E sul piano socio-economico contrastare il terrorismo finanziario di questi giorni che sembra fatto apposta per giustificare il regalo delle proprieta' pubbliche alle solite lobby privatistiche, progetto che come si vede vanifica di fatto i referendum appena tenuti. Per questo mi immaginerei una richiesta di incontro con il Presidente della Repubblica su questi temi (ma anche quelli precedenti - in particolare l'articolo 11) per ricordargli che la volonta' popolare espressa il 12-13 giugno non puo' essere sovvertita da un governo che rappresenta a malapena il 33% dell'elettorato.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Adriano Moratto: Risponderei che la nonviolenza e' l'unica risposta semplice e razionale ai problemi dell'umanita'. La liberta', la pace, la giustizia sociale e la fratellanza sono garantiti e difesi solo da coerenti mezzi e metodi nonviolenti. Per accostarsi alla nonviolenza basta guardarsi allo specchio una volta al giorno e chiedersi se quello che facciamo nella nostra giornata e' utile per la persona piu' povera, debole e oppressa che conosciamo. Poi agire di conseguenza.

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A VINCENZO PUGGIONI
[Ringraziamo Vincenzo Puggioni (per contatti: v.puggioni@tiscali.it) per questa intervista.
Vincenzo Puggioni e' da sempre impegnato per un mondo piu' giusto, una vita piu' degna, una solidarieta' che tutti raggiunga. "... piu' con le azioni che con le parole cerco di spazzare via un po' del lerciume che, ogni giorno, infanga la vita di uomini e animali". Dall'ampia intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 279 riprendiamo la seguente breve notizia biografica: "sono stato un obiettore, partecipo attivamente al consumo critico e a campagne di boicottaggio, mi impegno nel sociale anche in altri modi..."]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Vincenzo Puggioni: Penso quello di richiamare societa' civile ed istituzioni politiche ad un'attenzione particolare su un mondo che stava cambiando verso il peggio. E di riunione intorno a se' le diverse anime del mondo pacifista che, una volta tanto, si sono mostrate capaci di abbandonare le proprie specificita' per farsi una sola voce.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Vincenzo Puggioni: Non sto seguendo con attenzione ne' so quale ne sara' lo specifico oggetto; a me piace pensare che si rifletta sulla violenza che l'economia di mercato sta generando sulla vita di milioni di persone, per non far dimenticare che esiste per tutti una vita da migranti dietro l'angolo ed una qualche Lampedusa su cui sperare di attraccare per sfuggire alla violenza ed alla morte, comunque per trovare una vita migliore. Ugualmente, per aiutarci a puntare riflettori sempre piu' potenti su quella minoranza sempre piu' agiata e numericamente in decrescita. Spingere tutti assieme per ridurre la forbice tra pochi e sempre piu' ricchi, e tanti, la moltitudine, sempre piu' privata dei diritti e delle risorse di base.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Vincenzo Puggioni: Non ne ho coscienza. Ne' purtroppo aiutano media a cui interessa la violenza soltanto, per farne pianto tra uno spot e l'altro.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Vincenzo Puggioni: Fondamentale, anche se all'apparenza perdente. Cerco di essere sintetico. La violenza del sistema e' strutturale, chi sta fuori dal castello deve cercare di arrangiarsi con quel che trova possibilmente senza cercare di creare problemi. Di fronte alla negazione, pero', l'istinto ha quasi sempre ragione sulla ragione. Dunque la protesta si incanala in binari sbagliati, perche' non si puo' vincere la violenza utilizzandone dell'altra. Mani nude e alzate invece confondono e creano preoccupazione e a volte panico, in chi invece vuole la violenza per non dover dare risposte concrete. Genova prima, Val di Susa oggi: se vogliamo capirci qualcosa, dobbiamo andare a cercarla ed insistere perche', al contrario, ci parleranno sempre e solo delle "violenze" e dei "facinorosi" ma mai dei contenuti. Ecco perche' penso che la nonviolenza e' l'unica "arma" che puo' sconfiggere la prepotenza, anche se apparentemente gia' vinta in partenza.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Vincenzo Puggioni: Direi le tante manifestazioni nel Nordafrica, dittatori scalzati da centinaia di migliaia di persone stanche di subire arroganze e violenza. Il rischio, purtroppo, e' che al posto dei dittatori di oggi ne subentreranno di nuovi e che mai ci sara' spazio per un'Africa realmente libera di ricostruirsi dal punto di vista istituzionale ed economico - perche' anche oggi, secolo XXI, le infrastrutture, i commerci, il potere sono in mano ad altri continenti? L'Europa in primis, che pretende di continuare a sfruttare le risorse di quei Paesi senza che poi quella gente venga a cercare ristoro in casa di chi porta via loro la vita.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Vincenzo Puggioni: Comincerei dal nostro di Paese, dall'Italia, che avrebbe tanto bisogno di un popolo nonviolento per creare un cambiamento. Una sorta di rivoluzione silenziosa ma visibile, scalza ma che cammina, ferma come possono essere centinaia di persone che bloccano il cuore di una citta' con un sit-in ma che costringono il potere a muoversi. Laddove esistono serie carenze democratiche, quando un Paese diventa una triste rappresentazione teatrale di "uomini forti che tanto ci pensano loro", a quel punto, subentra la necessita' di farsi presenti per restituire ai cittadini la consapevolezza dei propri diritti. Stringersi intorno alla Costituzione scritta col sangue di quelli che oggi sono dimenticati e a volte derisi, ricordarci che piangere a volte puo' davvero aiutarci a non commiserare gli altri ma a partecipare appieno alle loro lotte di liberazione, che poi sono le nostre, oggi da questa parte della barricata ma domani chi lo sa...

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Vincenzo Puggioni: Prova a far finta di non aver mai vissuto, chiudi gli occhi e riaprili e guarda il mondo. Quanto ti ci vorra' per capire che e' senza giustizia, quanto ti ci vorra' per capire che va cambiato? Come potrai combattere arroganza e soprusi, utilizzando gli stessi strumenti per sopravanzare chi ti calpesta e lasciarlo morto in terra? Non sari poi costretto a soggiogarlo con la stessa arroganza che non sopportavi? Non so come ci si avvicini alla nonviolenza; per certo partire da quelli che consideriamo essere inferiori, siano essi uomini animali o vegetali, puo' riportarci ad una dimensione giusta ed alla scoperta dei nostri limiti, per accettare quelli altrui. In un mondo dove basta un'occhiata di traverso per essere pestati a sangue e' comunque difficile parlare di nonviolenza; quasi impossibile farlo capire a bimbi che, tra qualche anno, avranno in mano il mondo che ora subiscono.

8. APPELLI. "CENTRO GANDHI" DI PISA: UN APPELLO DA PISA PER LA PACE
[Da Rocco Altieri (per contatti: roccoaltieri@interfree.it) riceviamo e diffondiamo.
Rocco Altieri e' nato a Monteleone di Puglia, studi di sociologia, lettere moderne e scienze religiose presso l'Universita' di Napoli, promotore degli studi sulla pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti presso l'Universita' di Pisa, docente di Teoria e prassi della nonviolenza all'Universita' di Pisa, presidente del Centro Gandhi di Pisa, dirige la rivista "Quaderni satyagraha" e la casa editrice "Gandhi Edizioni". Tra le opere di Rocco Altieri segnaliamo particolarmente La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998]

"La guerra e' follia" (Giovanni XXIII)

"Mai piu' la guerra, avventura senza ritorno" (Giovanni Paolo II)

Pisa, il 31 agosto 1943, fu tra le prime citta' a sperimentare gli effetti della guerra moderna con 1.738 vittime, centinaia di dispersi  e immani devastazioni del suo patrimonio abitativo, artistico e industriale, provocate dai bombardamenti aerei delle forze anglo-americane.

In occasione della prossima commemorazione ufficiale, che si svolgera' la mattina del 31 agosto alle ore 11 presso il sacrario collocato nella Chiesa di Porta a mare, il Centro Gandhi, per scongiurare che essa si riduca ad una stanca parata di autorita' civili e militari, come e' accaduto negli ultimi anni, invita tutti gli amici della nonviolenza ad essere presenti numerosi, portandovi il proprio messaggio di pace.

Oggi il ricordo di tale terribile tragedia deve trasformarsi in un impegno a proclamare Pisa citta' per la pace, libera da armamenti e da basi militari, perche' dal suo territorio non partano piu' offese alla vita e alla liberta' dei  popoli.

In prossimita' del cinquantesimo anniversario della "marcia per la pace e la fratellanza tra i popoli" Perugia-Assisi convocata da Aldo Capitini il 24 settembre 1961 riaffermiamo che: non ci sono guerre umanitarie; la pace si costruisce con mezzi di pace; i bambini non vanno portati in caserma, ma vanno educati alla nonviolenza; no alla costruzione dell'hub militare; convertiamo le strutture belliche in strutture civili; svuotiamo gli arsenali, riempiamo i granai.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 646 del 13 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Sabato 13 Agosto,2011 Ore: 16:13
 
 
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