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www.ildialogo.org Interviste e interventi di Giovanni Commare, Maria D'Asaro,Alessio Di Florio, Giorgio Saglietti, Gianfranco Zavalloni, Luciano Bonfrate,

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI
Interviste e interventi di Giovanni Commare, Maria D'Asaro,Alessio Di Florio, Giorgio Saglietti, Gianfranco Zavalloni, Luciano Bonfrate

Dal Numero 644 dell'11 agosto 2011 dei TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO


2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GIOVANNI COMMARE

[Ringraziamo Giovanni Commare (per contatti: gicomma@libero.it) per questa intervista.

"Sono nato in Sicilia nel 1948, vivo e lavoro la maggior parte dell'anno a Firenze. Ho insegnato e scritto testi scolastici. Sono stato impegnato in partititi che volevano costruire il socialismo in Italia. Ho scritto Presenti e invisibili, Feltrinelli, Milano 1978; L'azione distratta, Cesati, Firenze 1990; La distrazione, opera aperta, Firenze 1998-2000; La lingua batte, Passigli, Firenze 2006. Da circa dieci anni sono redattore del 'Grandevetro'"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Giovanni Commare: La Marcia per la pace Perugia-Assisi non solo e' servita, anno dopo anno, a dare continuita' e coerenza al movimento pacifista in Italia, ma ha contribuito anche a testimoniare gli ideali della nonviolenza e l'esistenza stessa di un movimento nonviolento.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Giovanni Commare: Quest'anno la Marcia deve necessariamente confrontarsi con le guerre in corso in cui e' coinvolto il nostro paese, Libia e Afghanistan innanzitutto, e con la crisi finanziaria che travolge le economie di tutto il mondo. Guerra e crisi sono legate in mille nodi. Nel Novecento la guerra e' stata la soluzione della crisi, la piu' efficace via d'uscita. Oggi le cose sembrano diverse. La Marcia potrebbe essere l'occasione per rendere concrete le proposte della nonviolenza e per portarle nella discussione sulla crisi e sulla guerra.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Giovanni Commare: La nonviolenza in Italia e' oggi un movimento minoritario, ma determinato. Vorrei che fosse determinante.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Giovanni Commare: Il Movimento nonviolento dovrebbe, a mio parere, essere meno predicatorio e piu' attivo. Voglio dire che ripeterci fra noi che siamo contro la guerra, contro i carnefici, contro gli sfruttatori conta molto meno di un'iniziativa per bloccare un aeroporto o uno sciopero della fame (anche in questo caso, se riuscissimo a portare fuori dalle nostre case e dalle nostre sedi la testimonianza dello sciopero, l'iniziativa assumerebbe maggior valore "pubblico").

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Giovanni Commare: L'evento piu' importante, su cui certo nessuno di noi europei puo' mettere il cappello, e' il risveglio dei popoli arabi del Nordafrica. Una lezione che dovremmo studiare, su cui riflettere per imparare. E poi cercare tutte le forme di solidarieta' internazionaliste per aiutarsi a realizzare vere democrazie.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Giovanni Commare: Questo e', insieme naturalmente all'uscita dell'Italia dalle guerre in corso, anche il principale terreno su cui si dovrebbe impegnare il movimento nonviolento italiano.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Giovanni Commare: La nonviolenza e' la speranza che puo' dare un futuro all'umanita'. Un percorso, specie per chi ha a che fare con la scuola, potrebbe toccare don Milani, che certo non era un nonviolento, ma attacca molti luoghi comuni. La vita e gli scritti di Gandhi. Gli scritti di Capitini. Lo yoga e il buddismo, penso a testi "semplici" come "101 storie zen" o ai libri del maestro Tich Nhat Hanh.

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARIA D'ASARO

[Ringraziamo Maria D'Asaro (per contatti: maridasaro@libero.it) per questa intervista.

"Vivo a Palermo, dove svolgo la professione di insegnante e psicopedagogista in una scuola secondaria di primo grado. Mi riconosco pienamente nell'affermazione di Terenzio: Homo sum: nihil humani alienum a me puto. Mi interesso, come cittadina e come docente, di scienze umane, di filosofia, di politica, di letteratura. Sono socia di Phronesis, Associazione italiana per la Consulenza filosofica. Amo leggere e scrivere. Collaboro con la rivista mensile "Segno" e con il settimanale regionale siciliano "Centonove". Curo un blog: http://maridasolcare.blogspot.com/ che dedica una sezione alla nonviolenza. Guardo con simpatia alla nonviolenta Comunita' dell'Arca, fondata da Lanza del Vasto. Mi impegno, nel mio ambito, perche' la prospettiva nonviolenta, ecologicamente orientata, sia orizzonte possibile per gli esseri umani". Cfr. anche l'intervista apparsa su "Coi piedi per terra" n. 327]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Maria D'Asaro: Per la societa' italiana dei primi anni '60, ancora sorda ad aperture pacifiste e solidali, a mio avviso la marcia Perugia-Assisi ha costituito una sorta di iniziazione laica ai principi e alla pratica nonviolenta. Successivamente, la marcia ha continuato ad essere una sorta di fiaccola accesa sulla dimensione nonviolenta dell'azione politica. Ed ha avuto il merito di unire le anime pacifiste dell'Italia, in un amalgama ecumenico ed intergenerazionale.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Maria D'Asaro: La scommessa sara' riempire lo slogan sempre attuale: "Per la pace e la fratellanza dei popoli" di contenuti adeguati ai bisogni della societa' multietnica di oggi. Dovremmo essere in grado di offrire aiuti nonviolenti e prospettive alternative ai popoli arabi che lottano contro strutture sociali e politiche retrive e semi-dittatoriali.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Maria D'Asaro: Sinceramente non sono ottimista. Credo che la gran parte degli italiani confonda ancora la nonviolenza con la passivita', con la resa al potente di turno. Credo che la scuola dovrebbe fare di piu' per educare i ragazzi a prospettive ed azioni nonviolente. Le biografie di Gandhi, di Dietrich Bonhoeffer, di Franz Jaegerstaetter, di Aldo Capitini, di  Marthin Luther King, di Lanza del Vasto - per citare solo alcuni profeti nonviolenti - dovrebbero essere inserite obbligatoriamente nelle lezioni di storia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Maria D'Asaro: Hanno un ruolo fondamentale: essere coscienza vigile e critica dell'immaginario collettivo e della prassi vigente, individuale e collettiva. Quello dei movimenti nonviolenti e' un compito difficile e impegnativo. Innanzitutto, dovrebbero avere la capacita' di parlare alle persone comuni: al fruttivendolo che ha si' e no la licenza media; ai ragazzi - del nord e del sud - stanchi, disoccupati e sfiduciati; alle donne abbrutite dalle imbonitrici televisive di turno. I movimenti nonviolenti devono trovare la capacita' e la forza di comunicare a tutti un messaggio di liberazione convincente. Nella consapevolezza che, statisticamente, i nonviolenti saranno sempre una minoranza esigua. Ma sono le minoranze attive - lucide, coraggiose, profetiche - che fanno la storia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Maria D'Asaro: In Italia: la partecipazione attiva ai quesiti referendari e la vittoria dei "si'" ai quattro referendum; nel mondo, la voglia di liberta' in Tunisia, in Siria, in Egitto, in Libia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Maria D'Asaro: Soprattutto in campo economico: i gruppi nonviolenti dovrebbero impegnarsi affinche' le persone diventino il fine dell'azione economica. Viviamo, purtroppo, in una societa' schiacciata sotto il peso dell'imperialismo economico capitalista, dove i lavoratori sono considerati merce e non esseri umani. Bisogna sconfessare la violenza implicita in questo sistema. Nonviolenza, visione decrescentista, rispetto dei diritti umani e dei diritti di tutti gli esseri viventi, prospettiva ecologista: dovrebbero essere gli ingredienti fondamentali di una politica autenticamente nuova e innovatrice.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Maria D'Asaro: Sgombrerei il campo da un equivoco di fondo: ribadirei, per prima cosa, che la nonviolenza non e' solo, banalmente, il  rifiuto della violenza nelle relazioni umane. Ma e' soprattutto la fede nella profonda unita' del genere umano e nella possibilita' di una comunione e di una comunicazione autentica tra gli individui. Aggiungerei che la prospettiva nonviolenta e', forse, l'unica in grado di suggerire cammini nuovi e relazioni creative tra le persone, tra gli uomini e la natura, tra l'umanita' e una possibile dimensione spirituale. Indicherei la prospettiva nonviolenta come l'indispensabile chiave di volta per la fondazione di un rinnovato umanesimo, che progetti nuovi modelli di vita e una nuova etica della cittadinanza, basata su un rapporto armonico con la natura e con gli altri esseri viventi.

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ALESSIO DI FLORIO

[Ringraziamo Alessio Di Florio (per contatti: ciranovagabondo@peacemail.it) per questa intervista.

Alessio Di Florio e' nato nel 1984 in Abruzzo dove vive tutt'ora. Sostenitore del Movimento Nonviolento e di associazioni e movimenti impegnati nella solidarieta' internazionale, pacifista e ambientalista impegnato negli ultimi anni in campagne contro il razzismo e la violenza istituzionale in Italia (a partire dai Cie), nella denuncia della devastazione e della speculazione industriale ed edilizia e del business del malaffare e della malagestione del ciclo dei rifiuti, per la nascita del Parco Nazionale della Costa Teatina e la difesa dell'ambiente della costa abruzzese, contro l'infiltrazione mafiosa in Abruzzo, e in associazioni e movimenti come Pax Christi, l'Arci, il Wwf, l'Associazione antimafie "Rita Atria", alcune cooperative del commercio equo e solidale, l'Abruzzo social forum, Noi siamo Chiesa, Libera ed altri. Collabora con Peacelink, del cui nodo abruzzese e' responsabile, Unimondo, Girodivite, Censurati.it, Il Dialogo ed altri. Alcuni suoi articoli sono comparsi anche in altre riviste e siti internet d'informazione alternativa. Cfr. anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 294]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Alessio Di Florio: Una sola risposta e' molto riduttiva. La prima Marcia avvenne nel pieno della guerra fredda e in anni nei quali l'obiezione di coscienza era ancora un reato, ha attraversato i decenni e le guerre, le violenze, la fine del blocco sovietico e la nascita della "guerra permanente" Usa. Sicuramente resta un importantissimo dato di fatto che, negli ultimi 50 anni, migliaia e migliaia di persone sentano l'esigenza di incontrarsi, camminare insieme, riflettere e mettersi in gioco per la pace e la nonviolenza. E' il segnale che e' ancora possibile costruire un futuro migliore per l'umanita', che la guerra non ha ancora vinto definitivamente. Fin quando ci saranno momenti come questi ci sara' sempre speranza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Alessio Di Florio: Al di la' della piattaforma ufficiale della Tavola della Pace e del Movimento Nonviolento, sicuramente tante potrebbero essere le risposte. L'anniversario dell'11 settembre e le conseguenze barbare, criminali e disumane delle guerre in Iraq e Afghanistan, la cosiddetta "primavera araba", la guerra in Libia che in maniera netta e decisa disvela anche ai piu' riottosi l'assurda stupidita' di ogni guerra, la crisi finanziaria e le modalita' con le quali il grande capitale transnazionale sta ricattando i governi per costringerli a far pagare ai popoli e ai piu' deboli le sue conseguenze, il cammino della nonviolenza e del popolo della pace dopo 50 anni di attivismo. E potremmo darne altri. Ma forse, alla fin fine, la risposta e' una sola: l'umanita'. Perche' dove fiorisce l'umanita' la guerra diventa inutile, dove cresce l'umanita' non esiste nemico, perche' dove regna l'umanita' le cifre e il denaro non saranno mai piu' importanti delle persone. E allora, sarebbe bello se tra Perugia e Assisi si costruisse un mosaico di donne e uomini in cammino mano nella mano, abbracciati e pronti a costruire la casa comune del domani.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Alessio Di Florio: Viviamo oggi una contraddizione assurda e inspiegabile: quanto i movimenti antimilitaristi, i persuasi della nonviolenza, i gruppi dell'economia solidale, sostengono da tantissimi anni e' oggi evidente e sotto gli occhi di tutti, nella sua immensa devastazione e sterilita'. L'inutilita', la devastazione, l'insensatezza e la disumanita' della guerra e di ogni violenza e' esplosa in tutta la sua drammaticita', l'insensatezza e le contraddizioni di un'economia speculativa e serva degli interessi di pochissimi potentati, che sta crollando miseramente rischiando di portarsi dietro l'intera umanita'. Ma incredibilmente i militaristi e gli eserciti, gli economisti capitalisti e le ricette di destra continuano ad avere una considerazione e un seguito che per noi sono inimmaginabili.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Alessio Di Florio: Diversi, tanti e importanti. Prima di tutto esistere. Come dicevo poc'anzi anche la nostra sola esistenza e' importante, e' una sfida al Moloch disumano che ci sovrasta. Dobbiamo saper seminare semi nuovi, gettare negli ingranaggi del carrarmato granelli di sabbia per incepparlo, mostrarne le contraddizioni e da li' fermarlo definitivamente.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Alessio Di Florio: Ohibo'! Quante potrebbero essere le risposte: la cronaca, l'attualita' ce ne riportano tantissimi. Ma mi piacerebbe rispondere le donne e gli uomini che in Val Susa non si sono arresi allo scontro militare, gli attivisti e le attiviste che nel decennale del G8 di Genova hanno saputo riflettere su quei giorni e sulla crisi mondiale senza odio e senza lasciarsi andare a violenti rancori. E, soprattutto, tutti coloro che continuano a vivere ed amare, la notizia piu' importante e' che ci sono ancora, in tutto il mondo, persone che non credono negli eserciti e fanno obiezione di coscienza, persone che spendono il loro tempo ad assistere anziani, a tenere aperte botteghe del commercio equo, a difendere gratuitamente i diritti di chi e' rimasto senza casa, a far conoscere tragedie sconosciute e ad impegnarsi in progetti di solidarieta' internazionale.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Alessio Di Florio: La partecipazione ad iniziative come Sbilanciamoci per mostrare che un'economia diversa e' possibile, la denuncia dei crimini di guerra in Libia, il sostegno all'informazione civile e antimafia che soffre grandi difficolta' ("Casablanca" non esce piu' cartacea per problemi economici, Carlo Ruta e' stato condannato in appello per "stampa clandestina", Step1 e' stata espulsa dall'Universita' di Catania...), il radicamento di pratiche ecologiche.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Alessio Di Florio: Definire la nonviolenza e' forse impossibile; la nonviolenza, per chi la vive nel profondo dell'animo e nella radicalita' della propria vita, coinvolge l'intera propria esistenza. E' un cammino continuo e, come tale, sempre in definizione. Ci si puo' accostare tramite la lettura dei testi dei migliori pensatori che hanno riflettuto su essa (Capitini, Gandhi, King, Lanza del Vasto, Dolci, Langer e tanti altri). Ed impegnarsi, per esempio, nei movimenti contro la guerra, nel commercio equo, nell'informazione alternativa, nei movimenti contro il razzismo e per la solidarieta ai migranti.

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SEI DOMANDE A GIORGIO SAGLIETTI

[Ringraziamo Giorgio Saglietti (per contatti: giorgio.saglietti@libero.it) per questa intervista.

Giorgio Saglietti, amico della nonviolenza, costruttore di pace, e' impegnato nell'esperienza di "Tempi di fraternita'" ed in varie altre iniziative di verita' e giustizia e di solidarieta']

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Giorgio Saglietti: La marcia si e' conquistata una notevole visibilita' sui media; il significato e' quello di ricordare alle coscienze un po' sonnolente che esiste il problema della guerra.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Giorgio Saglietti: Noto una maggior sensibilita' a favore della nonviolenza: ad esempio nella mia citta', Asti, per la prima volta e' in corso uno sciopero della fame come forma di protesta contro una decisione dell'amministrazione comunale.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Giorgio Saglietti: Le associazioni nonviolente possono svolgere un importante ruolo educativo a favore della pace e comunque sono una profezia al di la' dei risultati immediati.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Giorgio Saglietti: In Italia c'e' il movimento No-Tav anche se e' stato inquinato dai violenti ma chi vuole informarsi adeguatamente puo' scindere i fatti tra il movimento genuino e gli infiltrati; nel mondo c'e' la primavera araba, fatto assolutamente imprevisto e che apre alla speranza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Giorgio Saglietti: Esporre la scelta della nonviolenza tra i giovani, nelle scuole, oratori e altri punti di aggregazione.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Giorgio Saglietti: La nonviolenza e' cercare di risolvere i conflitti senza l'uso della violenza ma cercando un percorso comune con l'altro, essendo disposti anche a subire violenza piuttosto che praticarla.

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GIANFRANCO ZAVALLONI

[Ringraziamo Gianfranco Zavalloni (per contatti: zavallonigianfranco@gmail.com) per questa intervista.

Dal sito www.scuolacreativa.it riprendiamo la seguente notizia su Gianfranco Zavalloni: "Vivo nella bioregione Romagna fra le valli del Savio, del Rubicone e dell'Uso a Cesena. Ora il mio domicilio e' in via Germazzo 179, a Cesena (Italia), dopo aver vissuto per 16 anni a Sorrivoli di Roncofreddo. Faccio burattini per passione nella compagnia teatrale "Baracca & burattini". Sono fra gli animatori dell'associazione di volontariato "Ecoistituto delle Tecnologie Appropriate - Centro di Informazione Nonviolenta" (Grta-Cin) di Cesena. Il mio attuale lavoro (da 13 anni) e' fare il dirigente scolastico (direttore didattico o preside), dopo aver fatto per 16 anni il maestro di scuola materna. Sono titolare a Sogliano al Rubicone, in provincia di Forli'-Cesena, dopo aver lavorato a Moena, Carpegna, Pennabilli, Rimini e Gatteo. Dal primo di settembre del 2008 lavoro come responsabile dell'Ufficio Scuola del Consolato d'Italia di Belo Horizonte, in Brasile. Mi piace un scuola che sia creativa, aperta all'ecologia, alle lingue locali, alla multiculturalita'. Amo disegnare e sto apprezzando molto la poesia. Sono stato - e forse lo saro' per sempre - uno scout". E' autore di varie pubblicazioni (un elenco e' nel sito citato)]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Gianfranco Zavalloni: Credo sia soprattutto un segnale di non consenso, di non allineamento, di indignazione per le scelte che spesso il mondo politico fa sui temi della guerra, dello sviluppo, delle relazioni internazionali. Personalmente, pero', ho partecipato a due sole edizioni della Marcia della Pace... negli anni in cui ci si batteva contro la base di Comiso.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Gianfranco Zavalloni: Personalmente mi piace l'idea di ripensare una nuova cultura e di contaminare la cultura in genere con i temi che hanno caratterizzato il mondo della nonviolenza. Personalmente e' da anni che mi batto perche' i temi della nonviolenza entrino nella scuola, ma non tanto come "argomenti" bensi' come didattica. Nel mio "Pedagogia della lumaca - Per una scuola lenta e nonviolenta" suggerisco strategie didattiche nonviolente senza quasi mai citare la parola nonviolenza o la parola pace.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Gianfranco Zavalloni: Credo che l'impegno per la nonviolenza debba essere ripensato alla luce del fatto che Gandhi e' vissuto 100 anni fa, e cosi' Capitini e altri nonviolenti. Dobbiamo ripensare strategie nonviolente consapevoli che siamo nel 2011. E allora cosa ha da dire la nonviolenza sul tema della borsa, che cosa ha la nonviolenza da dire sul tema della globalizzazione... e cosi' via. E' in questa riflessione che riscopriremo l'attualita' di Gandhi, di San Francesco, di Capitini. Ma e' uno sforzo che dobbiamo fare tutti noi.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Gianfranco Zavalloni: Ritengo sia quello di seminare, seminare sapendo che non saremo noi a raccogliere.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Gianfranco Zavalloni: In Italia sicuramente il fatto piu' significativo e' stato l'impegno per i quattro referendum. Io sto guardando da alcuni anni l'idea con il punto di vista del Brasile, dove sto lavorando. Credo che la persona che aveva avuto le idee piu' chiare sul tema della nonviolenza sia stato, piu' di venti anni fa, Alex Langer, con la sua Campagna sul debito Nord-Sud. Ecco, sono molto preoccupato nel constatare come la globalizzazione stia portando ad un nuovo colonialismo, fatto di imprese italiane ed europee che delocalizzano la produzione e ancora sfruttano "il basso costo del lavoro" nei paesi del Sud e dell'Est. In questo senso dovremmo impegnarci sulle tracce indicate da Francuccio Gesualdi e dal suo Centro per un Nuovo Modello di Sviluppo. Altrimenti potremo parlare tanto sulla nonviolenza, ma nel nostro quotidiano vivremo poi una realta' di economia violenta. E mi chiedo a questo proposito che fine hanno fatto la Banca Etica e tante proposte legate al "risparmio etico": lo sono poi veramente? Hanno davvero fatto scelte "alternative"?

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Gianfranco Zavalloni: E' da tempo che mi batto sul tema che potremmo richiamare a quello della "autosufficienza". per questo il mio impegno e' sulla questione orti: orti didattici, orti sociali, orti terapeutici, orti urbani... (vedi www.ortidipace.org). E' importante ridurre la distanza fra "la terra e la bocca". L'orto ci aiuta in questo.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Gianfranco Zavalloni: La inviterei ad informarsi, capire cosa accade nel mondo senza aspettare che siano altri a dirle come "leggere" quello che sta accadendo. E poi a capire come tutto questo e' legato al luogo in cui vive, alle persone con cui ha a che fare e alle sue piccole azioni quotidiane.

7. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: RACHEL CORRIE

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Rachel Corrie (1979-2003), giovane pacifista nonviolenta americana, nata a Olympia (Washington) nel 1979, impegnata nell'associazione umanitaria International Solidarity Movement come osservatrice per i diritti umani e in azioni di accompagnamento ed interposizione nonviolenta, il 16 marzo 2003 veniva uccisa da un bulldozer dell'esercito israeliano a Rafah, nella striscia di Gaza, mentre cercava di impedire l'abbattimento di una casa interponendo il proprio corpo. Aveva 23 anni. Molte notizie e documenti di e su Rachel Corrie sono reperibili nel sito www.rachelcorrie.org Cfr. anche "Voci e volti della nonviolenza" n. 14]

Alla violenza, lei gentile e lieve
col fragile suo corpo s'interpose.
Come l'arcobalen, come le rose
fu la sua vita luminosa e breve.

8. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: SIMONE DE BEAUVOIR
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.
Simone de Beauvoir e' nata a Parigi nel 1908; e' stata protagonista, insieme con Jean-Paul Sartre, dell'esistenzialismo e delle vicende della cultura, della vita civile, delle lotte politiche francesi e mondiali dagli anni Trenta fino alla scomparsa (Sartre e' morto nel 1980, Simone de Beauvoir nel 1986). Antifascista, femminista, impegnata nei movimenti per i diritti civili, la liberazione dei popoli, di contestazione e di solidarieta', e' stata anche lucida testimone delle vicende e degli ambienti intellettuali di cui e' stata partecipe e protagonista. Opere di Simone de Beauvoir: pressoche' tutti i suoi scritti sono stati tradotti in italiano e piu' volte ristampati; tra i romanzi si vedano particolarmente: Il sangue degli altri (Mondadori), Tutti gli uomini sono mortali (Mondadori), I mandarini (Einaudi); tra i saggi: Il secondo sesso (Il Saggiatore e Mondadori), La terza eta' (Einaudi), e la raccolta Quando tutte le donne del mondo... (Einaudi). La minuziosa autobiografia (che e' anche un grande affresco sulla vita culturale e le lotte politiche e sociali in Francia, e non solo in Francia, attraverso il secolo) si compone di Memorie d'una ragazza perbene, L'eta' forte, La forza delle cose, A conti fatti, cui vanno aggiunti i libri sulla scomparsa della madre, Una morte dolcissima, e sulla scomparsa di Sartre, La cerimonia degli addii, tutti presso Einaudi. Opere su Simone de Beauvoir: Enza Biagini, Simone de Beauvoir, La Nuova Italia, Firenze 1982 (cui si rinvia per una bibliografia critica ragionata)]

Sempre lotto' contro tutti i fascismi
sempre affronto' ogni contraddizione
mai accetto' vilta' e sopraffazione
mai si piego' alla forza ne' ai sofismi.

9. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: ETTY HILLESUM
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.
Etty Hillesum e' nata a Middelburg nel 1914 e deceduta ad Auschwitz nel 1943, il suo diario e le sue lettere costituiscono documenti di altissimo valore e in questi ultimi anni sempre di piu' la sua figura e la sua meditazione diventano oggetto di studio e punto di riferimento per la riflessione. Opere di Etty Hillesum: Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996; Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001. Opere su Etty Hillesum: AA. VV., La resistenza esistenziale di Etty Hillesum, fascicolo di "Alfazeta", n. 60, novembre-dicembre 1996, Parma; Nadia Neri, Un'estrema compassione, Bruno Mondadori Editore, Milano 1999; Pascal Dreyer, Etty Hillesum. Una testimone del Novecento, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Sylvie Germain, Etty Hillesum. Una coscienza ispirata, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Wanda Tommasi, Etty Hillesum. L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero, Padova 2002; Maria Pia Mazziotti, Gerrit Van Oord (a cura di), Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo 'altro' e' possibile, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2002; Maria Giovanna Noccelli, Oltre la ragione, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2004; Luciana Breggia, Parole con Etty, Claudiana, Torino 2011]

Finche' le scorse sangue nelle vene
sempre fu giusta, lieta, solidale
sempre si oppose integralmente al male:
chi vuole il bene faccia solo il bene.

10. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: ROSA LUXEMBURG
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.
Rosa Luxemburg, 1871-1919, e' una delle piu' limpide figure del movimento dei lavoratori e dell'impegno contro la guerra e contro l'autoritarismo. Assassinata, il suo cadavere fu gettato in un canale e ripescato solo mesi dopo; ci sono due epitaffi per lei scritti da Bertolt Brecht, che suonano cosi': Epitaffio (1919): "Ora e' sparita anche la Rosa rossa, / non si sa dov'e' sepolta. / Siccome ai poveri ha detto la verita' / i ricchi l'hanno spedita nell'aldila'"; Epitaffio per Rosa Luxemburg (1948): "Qui giace sepolta / Rosa Luxemburg / Un'ebrea polacca / Che combatte' in difesa dei lavoratori tedeschi, / Uccisa / Dagli oppressori tedeschi. Oppressi, / Seppellite la vostra discordia". Opere di Rosa Luxemburg: segnaliamo almeno due fondamentali raccolte di scritti in italiano: Scritti scelti, Einaudi, Torino 1975, 1976; Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976 (con una ampia, fondamentale introduzione di Lelio Basso). Opere su Rosa Luxemburg: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg, Mondadori, Milano 1977; Paul Froelich, Rosa Luxemburg, Rizzoli, Milano 1987; P. J. Nettl, Rosa Luxemburg, Il Saggiatore 1970; Daniel Guerin, Rosa Luxemburg e la spontaneita' rivoluzionaria, Mursia, Milano 1974; AA. VV., Rosa Luxemburg e lo sviluppo del pensiero marxista, Mazzotta, Milano 1977]

La nonviolenza e' lotta, e' quella lotta
che all'ingiustizia e alla menzogna oppone
la resistenza e la liberazione.
Che' la barbarie il mondo non inghiotta.

11. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: SIMONE WEIL
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.
Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994]

Conobbe tutte le esperienze e tutti
penso' i pensieri e fece cose buone
alla sventura oppose l'attenzione
e ancora dona a noi infiniti frutti.

12. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: MARIA ZAMBRANO
[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.
Maria Zambrano, insigne pensatrice spagnola (1904-1991), allieva di Ortega y Gasset, antifranchista, visse a lungo in esilio. Tra le sue opere tradotte in italiano cfr. almeno: Spagna: pensiero, poesia e una citta', Vallecchi, Firenze 1964; I sogni e il tempo, De Luca, Roma 1964; Chiari del bosco, Feltrinelli, Milano 1991; I beati, Feltrinelli, Milano 1992; La tomba di Antigone. Diotima di Mantinea, La Tartaruga, Milano 1995; Verso un sapere dell'anima, Cortina, Milano 1996; La confessione come genere letterario, Bruno Mondadori, Milano 1997; All'ombra del dio sconosciuto. Antigone, Eloisa, Diotima, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1997; Seneca, Bruno Mondadori, Milano 1998; Filosofia e poesia, Pendragon, Bologna 1998. L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999. Dell'aurora, Marietti, Genova 2000; Delirio e destino, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000; Persona e democrazia. La storia sacrificale, Bruno Mondadori, Milano 2000; L' uomo e il divino, Edizioni Lavoro, Roma 2001; Le parole del ritorno, Citta' Nuova, Roma 2003. Opere su Maria Zambrano: un buon punto di partenza e' il volume monografico Maria Zambrano, pensatrice in esilio, "Aut aut" n. 279, maggio-giugno 1997, e il recente libro di Annarosa Buttarelli, Una filosofa innamorata. Maria Zambrano e i suoi insegnamenti, Bruno Mondadori, Milano 2004; ci permettiamo di segnalare anche, nel nostro stesso notiziario, i testi di Elena Laurenzi e di Donatella Di Cesare riprodotti nei nn. 752, 754 e 805 de "La nonviolenza e' in cammino", "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 11 monografico su Maria Zambrano, la voce di Lucia Vantini in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 311 e quella di Tommasina Squadrito nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 601]

Pensava, e il suo pensare era una festa
soffriva, e il suo soffrire diveniva
sapienza, e la sapienza voce viva
che rende ogni persona degna e onesta.

13. ERRATA CORRIGE. QUANDOQUE BONUS DORMITAT HOMERUS

Nell'intervento di Antonia Sani apparso nel n. 642 dei "Telegrammi" c'e' un bizzarro refuso. Ovviamente la lezione corretta (peraltro evidentissima dal resto della frase e dal contesto tutto) e' che la Costituzione della Repubblica Italiana reca "la condanna del fascismo".

*

Chi cuce o cucina questo foglio si sforza di rileggere e controllare sempre scrupolosamente tutti i testi che vi compaiono, ma talvolta la sua concentrazione vacilla e i refusi residui testimoniano che e' proprio degli esseri umani esser fallibili.

Per l'appunto: son cose umane, lorsignori compatiscano.

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 644 dell'11 agosto 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/



Giovedì 11 Agosto,2011 Ore: 17:41
 
 
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