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www.ildialogo.org Interviste e interventi di Mao Valpiana, Angelo Cifatte, Nicoletta Crocella, Agostino Letardi, Anna Maghi, Miria Pericolosi, Marcello Vigli, Luciano Bonfrate,

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
Interviste e interventi di Mao Valpiana, Angelo Cifatte, Nicoletta Crocella, Agostino Letardi, Anna Maghi, Miria Pericolosi, Marcello Vigli, Luciano Bonfrate

Dal Numero 392 del 9 agosto 2011 di VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA


1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: IL CAMMINO DA PERUGIA AD ASSISI

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an@nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.]

Perugia, simbolo della laicita'. Assisi, simbolo della religiosita'.

Il cammino da Perugia ad Assisi unisce laici e religiosi. Li unisce nella ricerca comune della nonviolenza, cosi' come la nonviolenza unisce oriente ed occidente. Storie e culture diverse si incontrano e si mescolano nella strada che dai Giardini del Frontone porta alla Rocca di Assisi.

E' accaduto nel 1961, accadra' nuovamente nel 2011.

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. UNA LETTERA DI ANGELO CIFATTE

[Ringraziamo Angelo Cifatte (per contatti: angelocifatte@fastwebnet.it) per questa lettera di risposta a una richiesta di intervista.

Angelo Cifatte, costruttore di pace, amico della nonviolenza, fa parte della Tavola della pace ed e' impegnato da sempre in molte attivita' ed esperienze di pace, di solidarieta', per la giustizia e i diritti; presso il Comune di Genova si occupa di cooperazione internazionale, solidarieta' e pace]

... una breve nota su come vedo questa Marcia 2011; e su cio' che sto facendo per/come mio lavoro.

Credo che l'edizione 2011 sia importantissima non solo per il cinquantesimo anniversario, ma perche' - dopo Genova luglio 2011 - potra' forse essere una nuova esperienza unitaria di tutto il "movimento per la pace", che, come ci siamo forse dimenticati troppo presto, vide un brutto momento di divisione nella Marcia del 2007, quando - in pieno Governo Prodi, la questione Area di Vicenza ancora aperta (e tale e' rimasta con una netta divaricazione tra i suoi diretti protagonisti ed il resto del movimento, le cui componenti l'hanno sentita in misura difforme) - tutta un'area vasta del movimento non partecipo' alla Marcia. Oggi ci sono le condizioni per tornare tutti uniti contro la guerra, ossia per la pace e per tutto l'impegno che questa scelta comporta. L'Appello di convocazione di quest'anno non a caso e' piu' ampiamente condiviso, e tutto fa pensare che ci troveremo di nuovo in moltissimi di piu'. E' un impegno.

Ci siamo infatti sentiti dire che la Marcia aveva addolcito i toni, non voleva disturbare il governo in carica. Cio' a mio parere non e' vero (quando mi sento dire che "era la Marcia di D'Alema eccetera eccetera", rispondo agevolmente che Massimo da tempo non lo vedo alla marcia: e la cosa mi dispiace, naturalmente, ma e' netta smentita delle insinuazioni - cosi' spero che venga alla prossima!). Ma, comunque, credo di poter capire il senso della posizione. Ma tutti i critici quanto si rendono conto della pluralita' delle forze componenti la Tavola della pace proponente la Marcia?

A Genova, gli Enti locali hanno affidato al sottoscritto il compito di "fare" la Tavola locale: coi tempi necessari, abbiamo deciso che essa si poggera' su cinque gambe: enti locali, organizzazioni di cittadini ed immigrati, mondo scolastico, sindacati. Naturalmente varie sono le esperienze, le identita', la consistenza dei soggetti citati. Ma tutti stanno acquisendo la consapevolezza che il salto qualitativo in avanti dell'impegno consiste appunto nel procedere nella sintesi che opera la Tavola, spostando tutti in avanti lungo questo processo d'impegno. Questa deve essere la sua forza nonviolenta.

Puoi pensare quindi quanto sia importante ma faticoso tale "camminare assieme". Che quindi - proprio nella Marcia - avra' una verifica importantissima!

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. UNA LETTERA DI NICOLETTA CROCELLA

[Ringraziamo Nicoletta Crocella (per contatti: nicam6@gmail.com) per questa lettera di risposta a una richiesta di intervista.

Nicoletta Crocella, nata a Brescia il 20 maggio 1944, separata, con due figli adulti. Ha lavorato come assistente sociale prima in un istituto per bambini subnormali, poi al centro di rieducazione minorenni del Ministero di Grazia e Giustizia, quindi in un consultorio, per poi passare in regione Lombardia ad occuparsi della formazione del personale sociale e di orientamento scolastico e professionale. Ora è in pensione. Da sempre scrive, ha collaborato a varie riviste tra cui per tutta la sua durata alla rivista Interferenze, edita dalle Nuove Edizioni Bresciane, per cui ha curato la rubrica Spazio donna. Dal 2000 risiede stabilmente a Bassano in Teverina,  (Viterbo) dove collabora alla associazione Stelle Cadenti, per cui è responsabile delle edizioni. Se scrivere è importante, diventa sempre più significativo anche il contesto, dove, come, e perché. E al contenuto si aggiunge la cura della "forma" dell' opera nel suo complesso, dai primi giornali di gruppo, ai libri dono per situazioni particolari, alle edizioni Stelle Cadenti, passando per il Laboratorio psicopedagogico delle differenze di Brescia, i suoi quaderni, la rivista Tracce, e la collaborazione alla rivista Interferenze, fonte di ispirazione ed apprendimento anche tecnico. L'ecologia, insieme al femminismo segnano la sua storia e la sua attenzione al recupero e ad evitare lo spreco delle risorse del pianeta, il rapporto con il bello e la ricerca di intrecciare tutte queste esigenze si riflettono sul suo essere responsabile dell'editoria per l'associazione Stelle Cadenti, con una particolare attenzione al testo ed all'intreccio fra questo e l'opera che lo accompagna. I suoi scritti continuano ad essere segnati dal suo sguardo sul mondo, caratterizzato dallo strabismo di chi guarda insieme dentro e fuori di se'. Pubblicazioni: oltre alle riviste, il racconto dell'esperienza  in "Ho qualcosa anche io di buono: affezionatrice di ogni cosa" edizione Cite Regione Lombardia. Per le edizioni Stelle Cadenti il libri di poesie Frammenti, ed Icona, con intervento di Giancarlo Bulli, ha curato il volume "Poesie di pace al tempo della guerra" e le narrazioni "Attraverso il silenzio", "Purtroppo non so scrivere", "Il nonno, l'uncinetto e Chernobyl", e poi "Corpi persone", "Ridere", "Storie di donne", "Vento", "Il manifesto del libro che rimane", "Storie per fare la pace", seguito sullo stesso tema dal libro piu' corposo "Ci ragione e scrivo", ultimamente con Ilaria Gulla' ha scritto "Non ostante tutto", testo a due voci e dialogo sulla condizione della donna e la progettazione della ricerca del lavoro. Dalla relazione con altre donne nasce "Ci vorrebbero bambine", libro a piu' voci, e piu' immagini, per un mondo migliore. Cfr. anche l'ampia intervista in "Coi piedi per terra" n. 296]

... mi e' difficile rispondere alla tua richiesta perche' ritengo che la marcia Perugia-Assisi sia stata un punto alto di formazione e di proposta nonviolenta, che con la pazienza e la continuita' da quei primi eventi poco partecipati e poco nominati e' divenuta il travolgente cammino di centinaia di migliaia di persone che si incontrano, al di la' di slogan ed indicazioni di partito, per dire la propria adesione a scelte di pace. E' diventata negli anni una festa, un sollievo rispetto al degrado politico, una determinazione a dire e a dirsi al di la' delle scelte di governanti che dovrebbero rappresentarci ed hanno scelto la guerra. Proprio su questo, al di la' delle parole d'ordine degli organizzatori, per lungo tempo e' stata un punto di riferimento preciso.

Ma... credo che il progressivo svuotamento di senso e impoverimento sia avvenuto quando gli organizzatori hanno voluto mantenre la marcia fuori dalle polemiche, cosi' mentre i nostri aerei bombardavano ed i nostri soldati andavano in guerre lontane, contravvenendo a tutti i dettami della Costituzione, oltre che negando l'assunto stesso che i conflitti si possono e si devono risolvere senza por mano alle armi, abbiamo marciato, portando le bandiere della pace, per la poverta', per i diritti umani, che sono sicuramente componenti di un percorso di pace, ma non per dire davvero "fuori la guerra dalla storia!". Ancora questa volta, pur con una piattaforma appena piu' accettabile e riconoscibile, non si osa chiamare per nome le cose, non si parla di rifiuto di alleanze di guerra, di accordi fra stati per prepararsi insieme a fare la guerra, non si parla di Afghanistan, di Libia, di Palestina, e di accordi-capestro con Israele, non si parla di nulla che possa disturbare nel concreto.

Io credo che sia un momento molto importante, in cui le persone si stanno lentamente svegliando dall'apatia con cui hanno subito le scelte, e guardano con ammirazione, e con rinnovata speranza, ai movimenti che si muovono vicino a noi. Penso che la guerra in Libia oltre tutto abbia spento nel sangue molte speranze, anche nostre, che ci sia un modo possibile di cambiare le cose senza armi, senza violenza, senza attentati. In questo momento il movimento nonviolento avrebbe la possibilita' e l'occasione di indirizzare e coagulare questo sentimento di indignazione, di disagio, e di speranza che sta venendo avanti, mettendosi al fianco di queste speranze, proponendo un metodo ed un modo, appoggiando ad esempio esperienze come quelle dei no-Tav, o dei no-Dal Molin dove la componente di coinvolgimento collettivo, di analisi e discussione dei problemi hanno consentito di allargare il consenso e mantenere alto il livello di impegno. Io in questo momento sono sull'albero con Turi, come mi sono sentita sulla gru con i migranti di Brescia, ed accanto a quanti protestano fuori dai Cie, ed ero sulla flottiglia fermata in acque internazionali, impedita di andare a Gaza, con tutti gli abbandonati di questa societa' dei consumi per pochi prepotenti.

Non so che cosa direi a qualcuno che non sapesse nulla di nonviolenza: quando mi trovo accanto a compagni, e compagne anche, a volte, che affermano di sognare una rivolta violenta, chiedo loro che cosa pensano di ottenere, e sostengo che i mezzi ed i fini sono coesistenti, che non puoi volere la pace e pensare di fare la guerra, potrai vincere o perdere, non avere la pace. Sostengo che il cambiamento e' un percorso da costruire, e che la pace si ottiene attraverso la pace, l'incontro, la comunicazione. Comprendo chi esercita il diritto di difendersi, ma mi vengono in mente le parole di Juliano Mer-Khamis ai suoi allievi del Freedon Theatre: "se avete solo rabbia e vendetta non potete combattere per la pace, con l'odio non si va da nessuna parte, deponete il fucile, perche' esso e' vuoto, e nutrite le vostre menti ed i vostri cuori...".

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD AGOSTINO LETARDI

[Ringraziamo Agostino Letardi (per contatti: agostino.letardi@enea.it) per questa intervista.

Agostino Letardi (Roma, 1964), per oltre vent'anni socio attivo dell'Agesci (associazione scout cattolica) di cui e' stato resposabile di zona, membro del consiglio regionale Lazio e per un decennio della pattuglia nazionale Educazione alla Pace. Nel 1996 e' stato cofondatore a Roma di Tamburi di Pace, associazione attiva in progetti di educazione alla pace e alla nonviolenza. Cfr. anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 318]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Agostino Letardi: La marcia Perugia-Assisi e' stato un formidabile appuntamento che ha contribuito in questo mezzo secolo a mantenere viva in Italia l'attenzione verso la tematica della nonviolenza, altrimenti praticamente quasi assente dall'agenda politico-sociale di questo Paese. Con la sua spinta educativa che arriva "dal basso" (dal camminare, dai piedi!) ha contribuito a formare e rinvigorire la tensione di tante persone che vi hanno partecipato, principalmente in modo diretto, ma anche a volte "in spirito di condivisione".

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Agostino Letardi: Penso che lo slogan di "essera parte della soluzione" sia la miglior caratterizzazione dell'evento di quest'anno.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Agostino Letardi: Non ho conoscenze approfondite sulla questione, penso pero' che non sia un momento facile per la nonviolenza... diverse questioni sociali attuali fanno si' che le tensioni si acuiscano invece di essere gestite per una loro risoluzione efficace. Recenti esperienze anche vissute sulla mia personale pelle mi hanno mostrato come sia veramente difficile applicare una strategia di risoluzione nonviolenta dei conflitti in una situazione di degrado di un valore fondante della convivenza quale e' il principio della fiducia.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Agostino Letardi: Credo che il loro ruolo essenziale sia quello di veicolare nella societa' italiana gli strumenti di una gestione nonviolenta delle dinamiche sociali.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Agostino Letardi: In Italia sono rimasto molto favorevolmente colpito da come si e' organizzata la campagna referendaria a favore del mantenimento della proprieta' pubblica sul bene acqua, ma esistono anche diverse iniziative per i diritti degli immigrati per le quali ritengo il movimento abbia avuto un ruolo estremamente utile e positivo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Agostino Letardi: I fronti sono tantissimi ma tra questi quelli che potrei provare a riassumere sotto localismo (es. movimenti No-tav) e immigrazione sono a mio parere cruciali.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Agostino Letardi: Risponderei che per me nonviolenza e' una filosofia di vita, una modalita' di approcciarsi alla sfera sociale. Come tale, a mio avviso, si apprende in due modi che si evolvono contemporaneamente: con la lettura di testi ad essa dedicati e con la partecipazione attiva a dinamiche sociali in gruppi che abbiano la nonviolenza come proprio motivo fondante.

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ANNA MAGHI

[Ringraziamo Anna Maghi (per contatti: e.rinna@yahoo.it) per questa intervista.

Anna Maghi e' la presidente dell'associazione di volontariato Erinna che ha realizzato e gestisce il centro antiviolenza per le donne di Viterbo. "Ho 61 anni. Sono stata una ragazza poco diplomatica,  ribelle e  idealista. Sono diventata una donna anche capace di diplomazia, idealista quanto basta e testarda nel raggiungere gli obiettivi. La politica e i problemi sociali non mi sono estranei, la particolarita' dell'essere donna, del genere donna, ha influenzato scelte di impegno, poiche' la questione di genere e' ancora estranea alla Politica. Il grande risultato ottenuto, con le pervicaci compagne di strada, e' quello di essere riuscite ad aprire cinque anni fa,  nel territorio viterbese, il centro antiviolenza per le donne"]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Anna Maghi: Essendo la Marcia una manifestazione di persone di diversa rappresentanza - pacifista, popolare, politica e che ha anche l'attenzione del mondo religioso - che rifiuta la guerra, la tortura, la sopraffazione, credo il suo significato rilevante sia  la condivisione di un metodo di lotta nonviolento alla violenza esplicitata, esercitata e non espressa. Il movimento nonviolento fa della pace la sua bandiera, vessillo che porta un messaggio forte e determinato: pace come unico strumento di convivenza tra i popoli. La Marcia Perugia-Assisi da' visibilita' al movimento nonviolento, anche se, a mio parere, la ritualizzazione  rischia di limitare la sua visibilita' ad un solo giorno.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Anna Maghi: Ho letto, se non sbaglio, che per i cinquant'anni della Marcia si evidenzieranno all'interno: la marcia dei giovani con il progetto "1000 giovani per la pace", la marcia delle scuole per fare della marcia una lunga aula didattica a coronamento dell'"Anno dei valori" e la marcia delle citta' per ripensare e riprogettare l'impegno per la pace in ciascuna delle nostre citta'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Anna Maghi: E' ancora un valore di nicchia. Nel senso che non so se nelle azioni di contrasto di coloro che sono nei movimenti (diversi sono stati in questi anni) ci sia la consapevolezza dell'approccio nonviolento, come prassi politica. A mio avviso la manifestazione nonviolenta  più significativa e' stata quella per il G8 di Genova del 2001, che la violenza ha disintegrato. La mancanza di organizzazione - vecchia maniera? Forse - ha lasciato che i provocatori, prezzolati o meno, distruggessero - in quel momento - la forza che l'unione dell'espressione di base, diversamente collocata, aveva per poter determinare un orientamento diverso di governare il mondo. Per quello che riguarda la violenza di genere bisogna "ancora asfaltare" la strada da fare, dire "nonviolenza" non significa includere la specificita' della relazione violenta tra uomo e donna, ne' comprendere quelle che sono le strategie per combatterla.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Anna Maghi: Potrebbero svolgere un importante ruolo di pressione se fossero organizzati in un coordinamento che sappia pianificare risposte costanti all'arroganza del potere - nuove forme democratiche? Nuove forme di organizzazione che sappiano tenere insieme e rispettare le differenze? -. Credo che siamo ancora lontani e lontane da questo. Forse siamo pronti/e per sollevarci su singoli temi e situazioni, ma questo non basta per capovolgere lo stato delle cose.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Anna Maghi: Certamente i movimenti delle donne, per l'acqua bene comune, dei No-Tav, del popolo viola, di quello che si esprime su internet... ma su questo ho ancora delle perplessita', e' vero che ha tanta eco pero' poi si dissolve in fretta cosi' come si e' espanso; riparte di colpo su qualcosa d'altro che mediaticamente attrae o sdegna... in tutto questo  manca, secondo me,  l'assunzione personale di responsabilita', ci si confonde nella massa sconosciuta e senza volto (foto e manifestazioni esibizioniste a  parte), si archivia l'argomento e resta una memoria debole. Manca l'elaborazione, la riflessione, il sentire la voce, il tono significativo e il cogliere l'espressione dell'altro/a nel confronto: almeno per me questo e' ancora importante.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Anna Maghi: Intendiamo i fatti di casa? credo che il problema dell'acqua, bene comune che deve essere pubblico, sia una priorita'. Sappiamo che sara', come sappiamo lo e' in molte parti del mondo, l'oggetto del desiderio causa di guerre e violenza. Prevenire e' meglio che curare.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Anna Maghi: Nonviolenza e' rispetto. Penso che la prima cosa sia rispettare se stesse/i per poter rispettare le altre e gli altri, natura compresa. Credo sia questo il primo passo per accostarsi alla nonviolenza, per contaminare coloro che si relazionano con noi e... sperare in un effetto domino.

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MIRIA PERICOLOSI

[Ringraziamo Miria Pericolosi (per contatti: miria.pericolosi@gmail.com) per questa intervista.

Miria Pericolosi, socia del Forum politico delle donne di Verona, e' impegnata in molte iniziative per i diritti, la difesa della bosfera, la pace]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Miria Pericolosi: Le ventotto edizioni della marcia hanno permesso di promuovere, approfondire e diffondere fra gli/le italiani/e, giovani e adulti/e, riflessioni importanti sulla opportunita'/necessita' di abbandonare la guerra come risoluzione dei conflitti sottolineando (lo scorso anno) quanto sia importante "una cultura diversa" che permetta "tutti i diritti umani per tutti".

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Miria Pericolosi: L'idea di costituire "le citta' della pace" e dei diritti umani attraverso un'alleanza tra i/le cittadini/e e gli/le amministratori/ci del territorio (Comune, Provincia e Regione) mi sembra pregnante perche' e' auspicabile che si  possa cosi' estendere all'intera cittadinanza la cultura della pace e del disarmo (argomento di cui si parla poco anche nei riguardi della politica estera europea). I politici, infatti, avvicinando se stessi ai concetti insiti nella nonviolenza potrebbero farsi promotori della partecipazione "dal basso" dei/delle cittadini/e alla vita pubblica in una visione di bene comune.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Miria Pericolosi: Credo che allo stato attuale la teoria della nonviolenza sia ancora poca diffusa sul territorio italiano, circoscritta a gruppi elitari; e' auspicabile che la prassi della nonviolenza venga avvicinata sempre piu' dai giovani ai quali si parla, molto spesso, di una generica cultura della pace invece di come reagire alla violenza, o alle ingiustizie sociali con metodi alternativi propri della  nonviolenza.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Miria Pericolosi: Il  Movimento Nonviolento e le altre associazioni e gruppi dovrebbero continuare sempre piu' capillarmente a diffondere le strategie della pratica nonviolenta, assumendo un proprio ruolo anche nella salvaguardia dell'ambiente, nella lotta contro lo sfruttamento economico e nella perdita dei diritti delle persone.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Miria Pericolosi: Ho come immagine i/le giovani spagnoli/e scesi e rimasti a manifestare nelle piazze, le manifestazioni delle donne  di "se non ora quando", le proteste dei precari della scuola sui tetti.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Miria Pericolosi: Credo sia molto importante sostenere le proteste riguardanti la Tav in Val di Susa.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Miria Pericolosi: Direi di leggere la rivista del movimento "Azione nonviolenta" e, ovviamente, di avvicinarsi al movimento.

7. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARCELLO VIGLI

[Ringraziamo Marcello Vigli (per contatti: marcvigl@tin.it) per questa intervista.

Marcello Vigli, animatore del comitato "Scuola e Costituzione" e di tante iniziative per i diritti, di pace e di solidarieta', e' una delle piu' limpide ed autorevoli  figure della cultura democratica italiana. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la seguente scheda: "Marcello Vigli (Roma, 1928) e' un filosofo e saggista italiano, animatore delle Comunita' cristiane di base. Durante la Resistenza partecipo' come partigiano alla lotta per la liberta'. Prese parte all'esperienza dei Cristiano Sociali. Fu dirigente nazionale dell'Azione Cattolica. In seguito alla linea dettata dal papato di Pio XII e dalla presidenza di Luigi Gedda abbandono' l'associazione nel 1952. Con Wladimiro Dorigo partecipo' alla redazione della rivista 'Questitalia', dal 1958 al 1970, promosse nel 1968 'Scuola Notizie', foglio informativo del Movimento Insegnanti diventato rivista (1975-1990) e nel 1974 fu tra i fondatori della rivista 'Com Nuovi Tempi' dalla quale e' nata 'Confronti'. E' tra i promotori delle Comunita' cristiane di base. Ha insegnato storia e filosofia nei licei fino al 1979 ed e' autore di manuali scolastici; e' stato sindacalista della Cgil scuola. Da sempre e' attivo nel movimento per la riforma della scuola e la laicita' delle istituzioni. A questo scopo e' impegnato per una scuola laica, pubblica e statale attraverso le associazioni 'Scuola e Costituzione' e 'Per la scuola della Repubblica'. Tra le opere di Marcello Vigli: con Franchi Bruno, Ricci Luciano, Istituzioni, societa', ideologie, Principato 1981, 1984, 1988; con Marenco Anna Maria, Religione e scuola, La Nuova Italia, 1984; con Ameruso Renata, Tangherlini Silvia, I percorsi del pensiero, Lucarini Scuola, 1987; con Mario Alighiero Mancorda, Stato e Chiese, Nuovi Equilibri, 1995; con Raffaele La Porta, Corrado Mauceri, Antonio Santoni Rugiu, Angelo Semeraro, Scuola pubblica. Scuola privata, La Nuova Italia, 1998; I giubilei del Novecento. Chiesa e potere alla vigilia del giubileo del 2000, Datanews, 1999; con Portoghese Anna, I nomi di Dio, Progedit, 2000; Contaminazioni. Un percorso di laicita' fuori dai templi delle ideologie e delle religioni, Dedalo, 2006; con Mario Campli, Coltivare speranza. Una Chiesa altra per un altro mondo possibile, edizioni Tracce, 2009]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato più rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Marcello Vigli: La marcia ha avuto una funzione politica di grande rilievo perche' specie nei primi dei suo cinquant'anni, ha costituito l'occasione che ha consentito e favorito una partecipazione trasversale, si direbbe oggi, di cittadini e delle loro associazioni di orientamento non solo diverso ma opposto, per marciare insieme in tempi in cui l'uso strumentale delle contrapposizioni ideologiche aveva creato un solco incolmabile nella societa' italiana. Una funzione meritoria perche' esercitata in contrasto con le grandi strutture organizzate, dai partiti alla istituzione ecclesiastica.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzerà maggiormente la marcia che si terrà il 25 settembre di quest'anno?

- Marcello Vigli: Non ho seguito i lavori preparatori ma penso che il cinquantenario debba essere un ritorno al genuino pensiero di Capitini aggiornato al rifiuto della guerra che nel tempo e' stata camuffata con nomi diversi per renderla meno indecente in un tempo in cui si esalta la creazione di organismi sovranazionali e mondiali come strumenti per dirimere le questioni che dividono non tanto i popoli quanto i gruppi di potere che s-governano il mondo.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Marcello Vigli: Credo che sempre piu' appare evidente la difficolta' di usare la nonviolenza, pur nelle sue diverse accezioni, come ideologia capace di costruire unita' politica per dare soluzioni accettabili ai problemi che il rapido evolversi della situazione pone a singoli e gruppi.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo può svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Marcello Vigli: Potrebbero svolgere un prezioso ruolo culturale e politico se si costituissero in movimento unitario dimostrando che le diversita' culturali o i diversi referenti per diventare efficaci strumenti di azione politica devono, pur restando se stessi, concentrarsi nella definizione di obiettivi comuni ragionevolmente perseguibili e nella concrete azioni per raggiungerli. Resta sempre valida comunque la loro funzione di testimonianza.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti più significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Marcello Vigli: Considero significativa l'azione dell'associazione Libera nella lotta contro le mafie e nella diffusione della cultura della legalita', pur ben sapendo che forse non puo' essere ascritta al movimento della nonviolenza.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Marcello Vigli: Promuovere unita' culturale e politica in difesa della democrazia in crisi nel nostro Paese, e non solo, perche' e' l'unica forma istituzionale per organizzare la societa' che strutturalmente si propone di risolvere contrati e conflitti in modo non violento.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Marcello Vigli: Non saprei che cosa rispondere. Mi limiterei a suggerire di leggere sistematicamente i materiali diffusi regolarmente dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.

8. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: ALDO CAPITINI

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.]

L'antifascismo e' la nonviolenza.
Essa rivendica la dignita'
del mondo tutto e dell'umanita'.
E dei morti e dei vivi e' compresenza.

9. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: DANILO DOLCI

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.]

Tutto e' di nessi un vivo palpitare
in ogni incontro una viva maieutica
in ogni ascolto viva un'ermeneutica
nell'infinito aprirsi e dialogare.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
Numero 392 del 9 agosto 2011



Marted́ 09 Agosto,2011 Ore: 16:33
 
 
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