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www.ildialogo.org SETTE DOMANDE AD ATTILIO MANGANO,di "La nonviolenza e' in cammino"

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI.
SETTE DOMANDE AD ATTILIO MANGANO

di "La nonviolenza e' in cammino"

[Ringraziamo Attilio Mangano (per contatti: attilio.mangano@tin.it) per questa intervista.
Attilio ManganoAttilio Mangano nasce a Palermo nel 1945. A sedici anni comincia a interessarsi di politica e diviene militante della sinistra socialista, lavora come commesso di libreria mentre frequenta l'universita'. Si lega allo storico socialista S. Massimo Ganci occupandosi della storia degli intellettuali anti-moderati, si laurea in Storia con una tesi sul "Politecnico" di Elio Vittorini nel 1967, presso l'universita' di Palermo. La sua tesi sembra interessare molto l'editore Einaudi, che lo chiama a Milano a collaborare alla libreria Einaudi in attesa di correggere e rivedere la tesi. Ma intanto il terremoto lo richiama in Sicilia, e' leader della contestazione nel '68, si sposa e decide di trasferirsi a Milano dove inizia la sua attivita' di insegnante nelle scuole superiori. Politicamente passato al Psiup nel 1964, ne dirige la federazione giovanile ma dopo la contestazione si lega alla sinistra extraparlamentare, lascia definitivamente il Psiup dopo l'invasione della Cecoslovacchia e a Milano si unisce al gruppo di Avanguardia operaia. Si occupa del movimento dei lavoratori-studenti come organizzazione di massa. Dirigente politico prima cittadino (1969-72) e poi anche nazionale di Avanguardia operaia, inizia una intensa attivita' pubblicistica, gestendo la pagina culturale del "Quotidiano dei lavoratori" tra il 1974 e il 1977, dove scrive centinaia di articoli e recensioni. Al tempo stesso inizia a scrivere di Storia ("Le cause della questione meridionale" 1975, "L'Italia del dopoguerra" 1977, "Gli anni del centrismo" 1977). Appassionato di marxismo teorico, di storia e del rapporto politica-cultura e' redattore delle riviste teoriche "Avanguardia operaia", "Unita' proletaria", "Politica comunista". Entra a far parte del gruppo dirigente di Democrazia proletaria. Dopo il 1977 e  fino al 1981 e' portatore di istanze e  posizioni "movimentiste", di minoranza rispetto alla maggioranza "partitista". Il suo travaglio teorico sfocia in processi autocritici, come emerge nel libro "Autocritica e politica di classe. Diario teorico degli anni '70" (1979). Nel decennio degli anni '80, insieme all'amico e maestro Stefano Merli esce da Democrazia proletaria, ritrova in parte le giovanili radici socialiste indicando la prospettiva di una collaborazione fra nuova sinistra e Partito socialista, una prospettiva che comunque non si rivela praticabile e che lo porta a rinunciare alla politica attiva dichiarandosi socialista libertario, indipendente e "cane sciolto". Prosegue comunque un ripensamento del suo rapporto con il marxismo e una rivisitazione dell'identita' della nuova sinistra, occupandosi di studiarne la stampa. Pubblica "Origini della Nuova Sinistra: le riviste degli anni '60" (1979). Altri suoi saggi intanto escono in libri collettanei: "Primato della politica e coscienza di classe nella tradizione comunista" (1978), "All'ombra del togliattismo in fiore: memoria e rottura" (1982), "Lelio Basso e il Psiup. La scissione e la proposta di Partito Nuovo" (1982). I suoi interessi di ricerca si vanno precisando ulteriormente: accanto alla storia del rapporto politica-cultura la storia della nuova sinistra e dell'"altra linea", mentre apre un nuovo campo di ricerca, con studi e ricerche antropologico-filosofiche sulla "cultura del tempo" mentre comincia a prendere corpo una attenzione esplicita per le teorie antropologiche dell'immaginario (vedi in particolare "Il tempo e il suo scarto, culture e politiche del tempo", 1984). Gli studi sulla nuova sinistra lo portano comunque a fondare il bollettino storiografico "Per il '68". Intanto intensifica la sua collaborazione con Stefano Merli divenendo "cultore della materia" in Storia dei movimenti sindacali e Storia contemporanea presso la Facolta' di Scienze politiche dell'Universita' di Milano. Questa collaborazione sfocia in lezioni, seminari, cura di tesi di laurea. Continua anche la sua attivita' di insegnante nelle scuole superiori, sceglie i corsi serali per lavoratori-studenti, viene nominato vicepreside. Nel decennio degli anni '90, messa da parte ormai la politica attiva, si rafforza la sua attivita' di studioso, pubblicista e ricercatore. Rispetto alla precedente scoperta del campo teorico dell'immaginario un ulteriore momento di svolta e' rappresentato dall'incontro con la grande opera teorica di Cornelius Castoriadis, a partire dall'approfondimento dei temi emersi in "L'istituzione immaginaria della societa'". di questa linea di ricerca e' espressione la scelta di dirigere la nuova serie della rivista "Classe" (fondata da Stefano Merli) con il sottotitolo "Il sociale e l'immaginario". I suoi scritti e ricerche confluiscono nel 1988 nella pubblicazione del volume "Il senso della possibilita'. La Sinistra e l'immaginario", da lui ritenuto il suo lavoro piu' importante. Gli studi sulla Nuova sinistra sfociano intanto a loro volta nella nuova edizione del libro "Le culture del '68 e le riviste degli anni Sessanta" (1989) in collaborazione con Antonio Schina e "L'altra linea. Fortini, Bosio, Montaldi, Panzieri e la Nuova Sinistra" (1992), cui seguira' "Le riviste degli anni Settanta. Gruppi, movimenti e conflitti sociali" (1998), grazie all'apporto del Centro di Documentazione di Pistoia. Le due istanze della storiografia politica e della ricerca sull'immaginario sono negli anni Novanta compresenti: il bollettino "Per il '68" prosegue come rivista, mentre nasce la rivista "La balena bianca (i fantasmi della societa' contemporanea)". Il libro "1969, l'anno dell'insurrezione" (2000) vede la presenza delle categorie dell'immaginario nella ricerca storica. Legato al magistero di Stefano Merli per gli studi storici, divengono importanti dopo la morte di Merli il comune amico Luciano Della Mea con la sua rivista "Il grande vetro" e l'editore Antonio Pellicani che pubblica i suoi libri e gli fa dirigere la rivista "La balena bianca". I nuovi anni Duemila lo vedono impegnato anche in una intensa attivita' pubblicistica, con articoli e recensioni che compaiono appunto sul "Grande vetro", sulle riviste dell'editore Angelo Gaccione, ma anche su "Via Po", supplemento culturale del giornale della Cisl, dove viene invitato a collaborare dall'amico Beno Fignon, fa amicizia e collabora inoltre con Pino De Nigris, parente del libraio e organizzatore culturale Ermanno Tritto. Con Ermanno Tritto appunto collabora come organizzatore culturale alla gestione della presentazione di libri e dei dibattiti presso la libreria "Tikkun" di Milano con una  presenza quotidiana, mentre - anche per ragioni di salute - sceglie di andare in pensione con la scuola. Negli ultimi anni la sua attivita' pubblicistica si svolge maggiormente on line con la creazione prima di alcuni blog e anche di un sito dal titolo "Intellettuali Storia" in cui Storia, politica, immaginario, antropologia filosofica sono presenti a vario titolo. In pratica la sua attivita' pubblicistica si riversa principalmente in rete. In occasione del quarantennale del '68 partecipa a dibattiti e convegni e pubblica (insieme ad Antonio Benci e a Giorgio Lima - del Centro di Documentazione di Pistoia) il volumetto "Il Sessantotto e' finito nella rete". Negli ultimi tre anni ha anche ripreso il ruolo di cultore della materia presso l'Universita' Bicocca di Milano in Storia e Didattica della storia col professor Lorenzo Strik Lievers, inoltre collabora nel suo quartiere (Gratosoglio) con l'attivita' culturale di zona]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Attilio Mangano: Credo si possa dire che ha conquistato e mantenuto un rilievo stabile fino a diventare a suo modo una istituzione, ma a differenza della retorica celebrativa di altre marce e manifestazioni e' proprio il suo rapporto con il territorio e con l'area della nonviolenza a immunizzarla dalla pura e semplice celebrazione con anniversario.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Attilio Mangano: Dovrebbe essere, mi auguro, il rapporto con le rivoluzioni arabe e con i rischi che esse corrono nell'essere traversate da rigurgiti islamisti mentre cercano la loro strada di una rivoluzione nonviolenta.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Attilio Mangano: Difficile a dirsi, non sono piu' i tempi di Genova e di manifestazioni in cui son presenti anche gruppi violenti, pero' credo che anche aree come quelle che fan riferimento alle lotte no-Tav siano solcate da tentazioni ambivalenti. Rimane credo in molte fasce di "movimento" l'idea che la nonviolenza sia una sorta di tattica e non di cultura politica, ma la discussione e' ampia.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Attilio Mangano: Non so dire se il ruolo fin qui svolto sia stato particolare, da esterno che segue e simpatizza ho sempre la sensazione che ci sia uno spazio peculiare che tutti riconoscono ma non una specifica egemonia culturale, anche se questa e' in crescita.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Attilio Mangano: In qualche modo ho gia' risposto in riferimento a quelle che si chiamano rivoluzioni arabe, ma mi mancano elementi approfonditi di conoscenza.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Attilio Mangano: Penso ai centri di prima accoglienza, all'emigrazione, alle questioni dei rom.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Attilio Mangano: Credo che la lezione di Gandhi abbia costituito un esempio e un patrimonio universale, ma per il resto la mia amicizia e stima per il mondo radicale e Pannella mi spingerebbe a indicarlo come esempio nostrano.

Tratto da
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
Supplemento settimanale del martedì' de
La nonviolenza è in cammino

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
http://lists.peacelink.it/

Numero 386 del 2 agosto 2011



Marted́ 02 Agosto,2011 Ore: 16:56
 
 
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Pace dal basso

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