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www.ildialogo.org SETTE DOMANDE A SERGIO ALBESANO,di "La nonviolenza e' in cammino"

VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI
SETTE DOMANDE A SERGIO ALBESANO

di "La nonviolenza e' in cammino"

[Ringraziamo Sergio Albesano (per contatti: sergioalbesano@tiscali.it) per questa intervista.
Sergio Albesano e' nato il 4 giugno 1958 a Novara ed e' residente a Torino. Si e' laureato in materie letterarie con indirizzo in storia contemporanea con il massimo dei voti presso l'Universita' di Torino. Ha pubblicato i seguenti libri: Fra le rovine di me stesso, Edizioni Pentarco, Torino 1983, due edizioni, vincitore del premio Portovenere; Storia dell'obiezione di coscienza in Italia, Santi Quaranta, Treviso 1993; Le vie del male, Michele Di Salvo Editore, Napoli 2001; Genesi, Boopen, Napoli 2011. Ha pubblicato, insieme ad altri autori, i seguenti libri: Obiezione di coscienza e nonviolenza, Edizioni Era Nuova, Ellera Umbra (Pg) 1996, coautore insieme a Gabriele De Veris e Andrea Maori; Le periferie della memoria, AA.VV. (a cura di Sergio Albesano), Mn-Anppia, Verona-Torino 1999; La nonviolenza in Italia, AA.VV. (a cura di Sergio Albesano), M & P Publishing, Milano 2000. Sono stati pubblicati i seguenti suoi interventi: "Gli scioperi dei ferrovieri a Torino nel 1943", in J. Semelin, Senz'armi di fronte a Hitler, Sonda, Torino 1993; "Qualcosa da imparare", in AA.VV, Fantasy, Edizioni Italsacambi, Torino 1993, racconto vincitore assoluto del premio "La mole"; "La partita", in AA.VV., Il segreto del sogno, l'incanto della meraviglia, edizione fuori commercio 1997, racconto vincitore del secondo posto al concorso "Arte 96"; "Anche Milan", in "Cultura e societa'", 1998, racconto vincitore del primo premio assoluto al XV concorso per la pace indetto dal Centro studi Cultura e societa' di Torino; "Il bar della vergogna", in "La stampa", 1998, racconto vincitore del premio "Torino, passato e futuro" indetto dalla Citta' di Torino; "Una volta sola", in AA.VV., Storie di amore e di abbandono, Arci, Torino 1999, racconto vincitore del premio "Lettere d'amore" indetto dall'Arci di Torino; "La donna dei lupi", in AA.VV., La fabbrica delle nuvole, Edizioni Mep, Teramo 1999, racconto segnalato al concorso "La fabbrica delle nuvole". Oltre a quelli sopra riportati, ha vinto premi letterari con i seguenti lavori: "Portami", poesia vincitrice del premio Diffusioni artistiche nel 1980; "La liberazione", racconto vincitore del diploma di merito al premio Citta' di Collecorvino nel 1999; "La trasmissione della memoria", racconto vincitore del secondo premio assoluto del concorso "Io libro" organizzato dalle Edizioni dell'Altana di Roma nel 1999. La sua tesi di laurea "Storia dell'obiezione di coscienza in Italia dal 1945 al 1972" ha vinto il primo premio ex aequo del concorso La Pira indetto dalla Fondazione Emanuela Zancan di Padova nel 1992. E' collaboratore delle riviste "Talento" di Torino, "Nuova e nostra" di Milano e "Azione nonviolenta" di Verona. Suoi articoli sono stati pubblicati su diversi giornali, fra i quali "Alba", "AlfaZeta", "Avvenimenti", "Business", "Controcampo", "La voce del popolo", "L'indice", "L'incontro", "Missione oggi", "Satyagraha", "Spirali". Si veda anche l'ampia intervista apparsa in due parti in "Coi piedi per terra" n. 358 e 430]

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquant'anni?

- Sergio Albesano: Secondo me il fatto di aver mosso migliaia di persone, di averle portate fuori dalle loro case, nelle strade, in una marcia lunga e anche faticosa per dire che esse desiderano la pace. Un movimento spontaneo nato da coloro che non si riconoscono nel sistema violento e di guerra. Tutti uno accanto all'altro, giovanissimi, meno giovani, intellettuali e spontanei, vecchi pezzi della politica e nuovi germogli di autonomia, famiglie intere e coppie. Un'esperienza bella da vivere. Bisogna pero' dire che la marcia ha assunto significati molto diversi da edizione a edizione e talvolta persino contraddittori. E' nata nella volonta' di Aldo Capitini, suo primo organizzatore, come gesto concreto per esprimere tutta l'avversione alla guerra e alla sua preparazione, ma, quando fu ripresa dopo molti anni, a poco a poco si svuoto' del suo primigenio significato per diventare spesso un misero palcoscenico per politici in cerca di interviste. Questi politici non condividevano con il popolo la marcia, ma compivano solo gli ultimi quattrocento metri. Evidentemente pensavano che dedicare un'intera giornata alla marcia, oltre a essere faticoso, sarebbe stato anche una perdita di tempo e consideravano che essi avevano ben di meglio da fare. D'altronde anche Benito Mussolini non partecipo' alla marcia su Roma, ma arrivo' alla capitale in carrozza letto. Per questi politici gli ultimi quattrocento metri erano l'occasione giusta e poco dispendiosa di energie per essere intervistati dalle televisioni e lasciar credere ai telespettatori che avessero partecipato all'intero percorso. Una bella possibilita' per loro per ottenere la massima visibilita' con il minimo sforzo. Addirittura un D'Alema, capo del governo che porto' l'Italia in guerra contro la Serbia ("Siamo in guerra" dichiaro' D'Alema in parlamento), ebbe l'impudenza di farsi vedere alla marcia per la pace! Marcia quindi che per diversi anni divenne piu' una kermesse folcloristica che una rivoluzionaria presa di posizione popolare. Come l'anno in cui il tema fu quello del diritto al lavoro, tema certamente nobile ma che non c'entrava nulla con le tematiche di opposizione alla guerra. Sembrava quasi che trovare una tematica di quel tipo servisse proprio a togliere forza rivoluzionaria alla marcia. Quindi il diritto al lavoro da diritto sacrosanto si trasformava in un mezzo per distrarre l'attenzione della massa dalle tematiche afferenti l'opposizione alla guerra.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Sergio Albesano: Nel cinquantenario della prima marcia, quest'anno la manifestazione, organizzata anche dal Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini e prosecutore del suo pensiero e della sua opera, sara' caratterizzata da un ritorno al suo significato originale di opposizione a tutte le guerre.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Sergio Albesano: Contraddittorio. Da un lato ci sono splendide esperienze, come la risposta nonviolenta delle popolazioni valsusine al passaggio della Tav nella loro valle; dall'altro ci sono le nocive interferenze di gruppi ignoranti che sognano una contrapposizione militare con lo Stato, senza rendersi conto che la loro misera intifada non ha ragioni teoriche e che e' perdente sia sul piano concettuale sia su quello militare. Da un lato c'e' una crescita della sensibilita' generale verso l'ambiente, che e' comunque una lotta nonviolenta, e dall'altro la missione militare in Afghanistan prosegue con continuo dispendio di vite umane. E cosi' via.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini?

- Sergio Albesano: Puo' fare e in effetti fa tutto cio' che puo' limitatamente alle sue piccole forze umane ed economiche. Puo' essere pietra d'inciampo per una politica troppo sicura dei suoi mezzi militari, coagulo di persuasione verso singoli che riconsiderano il genere di relazioni nella nostra societa', punto di raccolta delle attivita' di coloro che concretamente vogliono dire no alla guerra.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Sergio Albesano: In Italia abbiamo gia' citato la resistenza in val di Susa contro la Tav, purtroppo disturbata da elementi che sguazzano nei disordini e che nella miopia delle loro vedute non si accorgono di fare un favore al potere. Ma a parte le grandi iniziative che fanno notizia, cio' che conta maggiormente, secondo me, e' l'insieme di tutte le attivita' che in tutto il mondo tante persone, conosciute e sconosciute, conducono con mezzi nonviolenti per opporsi alle ingiustizie. Per citare due nomi famosi Ai Wei Wei e Aung San Suu Kyi; ma molte di piu' sono le persone i cui nomi non salgono agli onori delle cronache ma che con costanza innalzano il tessuto sociale per questa e per le prossime generazioni.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Sergio Albesano: Far rientrare tutte le missioni militari italiane all'estero; riconvertire le industrie militari in produzioni civili; eliminare le basi militari straniere sul suolo nazionale; eliminare le forze armate e riconvertirle in protezione civile e in forze di polizia. Questi sono macro-obiettivi. Nel piccolo, continuare a costruire la cultura della pace, persona per persona, assumendo comportamenti coerenti con l'ideale professato.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?",  che cosa risponderebbe?

- Sergio Albesano: Ci sarebbero tante spiegazioni tecniche e teoriche da dare, ma a una persona simile cercherei di parlare al cuore, prima che al cervello. Le direi che la nonviolenza e' la tenerezza della storia. Che, se immaginiamo la storia delle vicende umane come un organismo, la nonviolenza e' la parte amorevole, materna, appunto di tenerezza. Certo, non e' solo questo, perche', diceva Capitini, dobbiamo essere duri come pietre contro la guerra; ma si tratta anche in questo caso di una durezza volta a far nascere una tenerezza nuova nei rapporti fra le persone e nella relazione fra esse e il loro futuro. E se poi questa persona mi dicesse: "Va bene, ma che cosa posso fare io concretamente per la nonviolenza?", allora la porterei con me nella piu' vicina sede del Movimento Nonviolento, dove troverebbe di sicuro qualcosa da fare!

Tratto da
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
Supplemento settimanale del martedì' de
La nonviolenza è in cammino

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Arretrati in:
http://lists.peacelink.it/

Numero 382 del 28 luglio 2011



Sabato 30 Luglio,2011 Ore: 07:14
 
 
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