- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (296) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org SI PUO’ BENEDIRE UNA BOMBA ATOMICA?<br />LA VERGOGNA DEI CAPPELLANI MILITARI.,di Maria Teresa D’Antea

SI PUO’ BENEDIRE UNA BOMBA ATOMICA?
LA VERGOGNA DEI CAPPELLANI MILITARI.

di Maria Teresa D’Antea

Ringraziamo l'autrice per averci inviato questo suo articolo uscito stamani su Confronto-Toscana Oggi.
Giorni fa sono rimasta allibita, mentre ero sintonizzata su un canale televisivo di storia, nel sentire recitare da un cappellano militare una preghiera sulla bomba atomica destinata a Hiroshima. La preghiera era in inglese e ho potuto comprendere solo qualche frase, sufficiente per altro a farmi accapponare la pelle.
Ho subito contattato un amico di Pax Christi perché, abilissimo com’è in ricerche di rete, mi trovasse il testo completo della preghiera. Mi ha risposto che, per quanto avesse cercato, non era riuscito a trovarla, però si era imbattuto in una intervista fatta al cappellano che l’aveva recitata. Si tratta di padre George Zabelka, che sull’isola di Tiniam, nell’oceano Pacifico, benediceva ogni tre minuti un aereo in partenza per andare a bombardare le popolazioni civili del Giappone e benedisse anche le atomiche di Hiroshima e Nagasaki. L’intervista gli venne fatta dal teologo americano C. Mac Carthy nel 1980. Pur essendo datato, il testo è tragicamente attuale. Ancora oggi i cappellani militari benedicono infernali ordigni di morte e uomini in divisa che partono non per distruggere zone militari o eserciti schierati, ma per portare l’orrore dell’annientamento a inermi popolazioni civili. Il fatto sorprendente dell’intervista è il pentimento di padre Zabelka che confessa tutta la sua angoscia per essere stato connivente con una Chiesa gerarchica che aveva fatto suoi i valori dell’impero romano, misconoscendo tutta la predicazione di Gesù. E per aver fatto questo, padre Zabelka dice di aver bisogno, nel giorno del Giudizio, di tutta la misericordia divina. Questa intervista di trentotto anni fa casca oggi a … bomba per la mortificazione subita da Papa Francesco circa la prepotenza dell’alto clero guerrafondaio che ha voluto proclamare patrono delle forze armate Giovanni XXIII, il papa buono e della enciclica Pacem in Terris, oltre che del Concilio Vaticano II. Una prepotenza portata arrogantemente a termine nonostante i suggerimenti contrari e i consigli pressanti di tutto lo schieramento dei vescovi pacifisti e di quello delle forze laiche impegnate per l’abolizione della vergogna dei preti con le stellette. Papa Francesco ha reagito con la mitezza che lo contraddistingue: non ha risposto. Ha voluto però parlare con i fatti, non con le parole, perché l’amore è fatto più di gesti che di belle frasi. E’ andato a visitare due realtà di pace come la comunità di Nomadelfia, nella Maremma grossetana, e quella di Loppiano, nel Valdarno, dove si attua il vangelo prendendosi cura l’uno dell’altro, non distruggendosi secondo il cinico comportamento di Caino: “A me che importa. Sono forse io il custode di mio fratello?”. Gesù non ha mai detto di annientare chi ci odia. Ha detto: amate i vostri nemici, pregate per loro. Le bombe sono tutt’altro che una forma d’amore. E sarebbe l’ora che la Chiesa affermasse con chiarezza che guerra e vangelo non possono coesistere.
Secondo il comandamento di Gesù e l’esempio di papa Francesco, noi del gruppo “Mai più la guerra” di Porto Santo Stefano fissiamo, come ogni primo mercoledì del mese, un appuntamento nella chiesa dell’Immacolata per il prossimo 6 giugno. Alle consuete preghiere perché la guerra sia definitivamente delegittimata aggiungiamo quelle per i nostri nemici, cappellani militari compresi.
Per il gruppo “Mai più la guerra”
Maria Teresa D’Antea

Sull'argomento vedi l'articolo su ACI-Stampa



Giovedì 31 Maggio,2018 Ore: 15:18
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Educazione alla pace

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info