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www.ildialogo.org la presenza in Italia del coordinatore di ICAN Premio Nobel per la Pace 2017 passata sotto silenzio,di Davide Patuelli

la presenza in Italia del coordinatore di ICAN Premio Nobel per la Pace 2017 passata sotto silenzio

di Davide Patuelli

Daniel Högsta, coordinatore di ICAN (la rete di associazioni internazionali promotrici della campagna per la proibizione delle armi nucleari) insignita del Premio Nobel per la Pace 2017 è venuto in Italia lo scorso fine settimana (1-3 febbraio).
La sua presenza è stata ignorata dai principali organi di informazione, sebbene abbia tenuto conferenze nei pressi di Ghedi (Bs) e Aviano (Pn) dove sono dislocate almeno 70 bombe atomiche e abbia partecipato a Roma alla presentazione del "Rapporto Milex 2018" sulla spesa militare italiana nel corso della quale è stato ricordato che il nostro Paese ha già comprato 8 cacciabombardieri F35 attrezzati anche per trasportare tali armi nucleari.
Secondo i dati del Ministero della difesa americano ogni singolo F35 costa 155 milioni di euro (contro i 115 stimati nel 2009) e probabilmente i difetti progettuali e strutturali già riscontrati spingeranno il Pentagono a smontare e usare solo come ricambi, i primi 189 jet acquisiti. Lo stesso destino potrebbe toccare, si legge nel Rapporto, ai primi otto acquistati dall'Italia per 1,2 miliardi di euro.
L'acquisto del bombardiere nucleare F-35 da parte italiana, secondo il Pentagono, rappresenta “un fondamentale contributo alla missione nucleare” americana.
L'Italia è il primo avamposto statunitense in Europa per numero di bombe nucleari schierate. Le almeno 70 testate atomiche tattiche americane B-61 delle basi situate in territorio italiano tra breve saranno sostituite, dalle più moderne e micidiali bombe all'idrogeno B61-12. Le relative spese saranno anche a carico dei contribuenti italiani, come del resto quelle delle almeno 140 basi ufficiali o segrete Usa e Nato presenti in Italia. (solo per l’aggiornamento delle apparecchiature di sorveglianza esterna e dei caveau contenti le atomiche di Ghedi sono previsti 23 milioni)
Sarà per sudditanza o per la presenza di queste bombe se l'Italia non ha ancora né firmato e né ratificato il Trattato approvato dall'Onu lo scorso luglio?
Il nostro Paese si rende conto di stare violando il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari che,all’articolo 2, stabilisce: «Ciascuno degli stati militarmente non-nucleari, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, direttamente o indirettamente»?
Il commento di Daniel Högsta: “Questi dati dimostrano come la presenza di armi nucleari abbia impatto negativo per i paesi che le ospitano non solo dal punto di vista politico, ma anche della spesa pubblica. L’opinione pubblica dovrebbe rendersene conto!"
Perché questo accada, i cittadini dovrebbero essere informati della presenza di questi ordigni micidiali, sicuri obiettivi bellici e fonti di possibili devastanti incidenti, accanto a zone densamente popolate. Si tenga conto che nel raggio di 100 km da Ghedi vi sono città come Milano, Bergamo, Parma, Verona, Mantova, Cremona oltre naturalmente a Brescia. Alla stessa distanza da Aviano si trovano: Venezia, Mestre, Treviso,Udine, Belluno e Padova.
Davide Patuelli



Lunedì 05 Febbraio,2018 Ore: 18:16
 
 
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