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www.ildialogo.org "Da Monteleone un mosaico di pace che ci piace",di Mariella Ratti

"Da Monteleone un mosaico di pace che ci piace"

La testimonianza di chi ha partecipato al corso al corso di formazione per docenti sull'educazione alla pace  che si è tenuto a Monteleone di Puglia la scorsa settimana


di Mariella Ratti

È con grande piacere che pubblichiamo questa testimonianza a caldo dell'amica Mariella Ratti, sulla sua esperienza di partecipazione al corso di formazione per docenti sull'educazione alla pace dal titolo "Da Monteleone un mosaico di pace che ci piace", che si è tenuto a Monteleone di Puglia la scorsa settimana. È una testimonianza viva di quello che l'amico Raffaello Saffioti chiama "il miracolo di Monteleone" (vedi link), nato dalla decisione del consiglio comunale di questo paese della provincia di Foggia che nel 2015 pose sul monumeto ai datuti della prima guerra mondiale, posto nella piazza principale, la scritta "La guerra è follia", riprendendo l'affermazione che Papa Francesco fece nel suo discorso a Redipuglia del 2014. A quella decisione sono seguiti divesi convegni e la decisione di costituire a Monteleone Il Centro Internazionale per la Nonviolenza “Mahatma Gandhi” in collaborazione con il Centro Gandhi di Pisa diretto da Rocco Altieri (vedi link). Su tutta questa vicenda l'amico Raffaello Saffioti ha scritto numerosi articoli a cui vi rimandiamo. Oltre a questo intervento, di cui ringraziamo vivamente, contiamo di pubblicare altre testimonianze che contribuiscano a sviluppare ulteriormente l'iniziativa.

Monteleone di Puglia
Immaginate un cerchio di persone che si tengono per mano, che si allarga sempre di più fino a non essere più contenuto nel pur capiente auditorium di una scuola: donne e uomini, giovani e meno giovani, di prevalente nazionalità italiana ma anche straniera; cerchio che in alcuni momenti si allarga a bambini e bambine e a minori migranti provenienti dalle zone più tristi del mondo.
Immaginate queste stesse persone che per quattro giorni consecutivi, seguono con attenzione, e ascoltano in silenzio, con partecipazione assoluta, testimonianze di vita, esperienze didattiche di grammatiche di pace e nonviolenza, risultati di ricerche finalizzate alla risoluzione nonviolenta dei conflitti, letture di poesie e canti sulla pace, che, anche in lingua tedesca, fanno dire “com'è morbida e dolce questa lingua” ….
Immaginate che tutto ciò avviene dalle 9 del mattino alle 8 di sera, salvo due ore di interruzione, e che alla fine ancora ci si attarda, attraversati da profonde emozioni e voglia di sapere , per chiedere ulteriori informazioni ai relatori, ovvero perché forte è il bisogno di condividere con gli altri emozioni, suggestioni, sensazioni, riflessioni.
Un racconto fantastico? Un sogno? Utopia? No, tutto ciò è realmente accaduto a Monteleone di Puglia, un piccolo paese arroccato su una montagna che è stato la sede del Corso di formazione -aggiornamento per docenti sull'Educazione alla pace, dal titolo “Da Monteleone un mosaico di PACE che ci PIACE” , accattivante già dal gioco delle parole utilizzate.
Sono stati giorni intensi, sia per l'eccellente qualità e il livello dei relatori, sia perché si è creata sin dai primi momenti un'armonia di sensazioni, emozioni, un sentimento comune che ci faceva sentire tutti amici e amiche, fratelli e sorelle, come se ci conoscessimo da sempre e ci ritrovassimo lì non per caso, ma perchè eravamo a casa, e ci siamo riconosciuti e ci siamo raccontati.
Ognuno, io penso, ha sperimentato momenti di grande gioia e di intensa commozione, momenti di profonde riflessioni in sé e per sé, che davano un senso alla propria esistenza, alla propria professione, ai propri progetti di vita.
Un corso- percorso ricchissimo, che ha toccato questioni fondamentali della realtà di oggi, italiana e non solo: da esperienze didattiche di educazione alla pace in contesti diversi (sia geografici che sociali) alla spiritualità e la pratica della nonviolenza, dall'illustrazione del profilo e delle azioni dei Corpi civili di pace all'educazione all'antimafia sociale e alla cittadinanza responsabile, che ha visto la testimonianza dell'imprenditore Gaetano Saffioti, testimone di giustizia. Una standing ovation ha concluso il suo racconto di vita, momento intensissimo e speciale.
Ma non è tutto: anche i giovani migranti, con la loro presenza, hanno contribuito e completato una riflessione storica a largo raggio, che partendo da situazioni di violenza strutturale e culturale deve approdare a modalità di risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Sono stata felice, in pace, ho appreso tanto, ho incontrato persone amiche, ho capito che ciascuno di noi non è solo, che non dobbiamo scoraggiarci, che possiamo continuare a sperare. E non è poco.

Mariella Ratti




Mercoledì 02 Agosto,2017 Ore: 18:23
 
 
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Educazione alla pace

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