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www.ildialogo.org Depongono le armi, i soldati di due trincee nemiche, inventano le partite di calcio, per costruire la pace,a cura di Carlo Castellini

Depongono le armi, i soldati di due trincee nemiche, inventano le partite di calcio, per costruire la pace

Nel clima di guerra razzista della bosnia di radovan karadzic e di ratko mladic, dalle memorie di svetlana broz, cardiologa e giornalista  


a cura di Carlo Castellini

DA “SREBRENICA FINE SECOLO”.

Introduzione al tema . (di Carlo Castellini).
Le avevo cercate al telefono più volte, ma la voce impersonale registrata mi invitava a provare più tardi. Si chiamano HALIMA E FERIDA, due giovani donne musulmane, coniugate con figli, della Bosnia Erzegovina. Avevano frequentato la scuola serale di Lingua Italiana due anni fa con buona partecipazione e motivazione, all'apprendimento e alla integrazione.
Due donne coniugate con figli, e discretamene agiate come condizioni famigliari. Dal modo di vestire, di parlare nessun indizio faceva intuire che si trattasse di donne mussulmane, nell'accezione comune del termine. Niente velo, piuttosto laiche, simpatiche, aperte al dialogo e interattive. Hanno frequentato per due anni.
Una sera, una di loro, mi mostra un libretto dal titolo:”SREBRENICA, FINE SECOLO, nazionalismi, intervento internazionale, società civile”, che racconta delle terribili atrocità subite dalla gente nella loro terra, delle torture, dei soprusi, ma soprattutto degli stupri; tutte gravi ingiustizie che vengono taciute o lasciate cadere nel dimenticatoio e su cui è difficile aprire un qualsiasi dialogo storico per assegnare responsabilità a persone con nome e cognome.
Chiedo loro di poterlo leggere perchè la cosa mi interessa, per l'urgenza e drammaticità degli argomenti, con la promessa che appena possibile, avrei steso un articolo con qualche riflessione, perchè l'argomento meritava di essere ricordato a tutte le coscienze di noi uomini.
Grazie a Halima e Ferida, possiamo ora tentare di capire “i nazionalismi, l'intervento internazionale, la società civile”; grazie anche a ISRAT (Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti) che attraverso WILLIAM BONAPACE E MARIA PERINO consegnano alla storia umana europea e mondiale, la testimonianza di gravi fallimenti della politica mondiale, la bestialità dell'uomo, che perde l'uso della ragione per affidarsi a schemi di ideologia, ma anche qualche sprazzo di coraggio civile, che brillano nel buio fitto di una guerra atroce non voluta dalla gente, e che esprimono desiderio di vita e di pace. (Carlo Castellini)

IL RACCONTO DI SVETLANA BROZ.
Vent'anni fa quando da giovane cardiologa guardavo nell'ambulatorio una donna con gli occhi più tristi che avessi mai visto, avevo un bisogno irreisstibile di chiederle perchè fosse così triste. La paura di superare il limite della curiosità professionale me lo impedì. Ma poi, qualche minuto dopo, quando si svestì per la visita, vidi sul suo braccio destro la lettera A e un numero a più cifre.
L'immensa ed eterna tristezza che scaturiva da quello sguardo era il riflesso della sua esperienza nel lager di Auschwitz. Pensai che uno sguardo così non l'avrei mai più inconrato.. Avevo torto. Soltanto dieci anni più tardi migliaia di madri, mogli, figlie e sorelle avevano lo stesso sguardo mentre portavano tra le mani i cuscinetti con i nomi ricamati dei loro cari, scomparsi nel massacri di SREBRENICA.
Non so perchè nessuno mai abbia contato i loro nomi. Ma neanche a dieci anni dal genocidio di SREBRENICA, non si sa con esattwezza il numero dlele vittime. E quindi anch'io dirò, per non ledere alcuna di esse, che sono state ammazzate più di settemila persone in EUROPA, nel giro di tre giorni per il solo motivo che portavano il cognome diverso o pregavano Dio in modo diverso.
Quei giorni nei quali si svolgeva il più sanguiinoso massacro in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale, sotto gli occhi indifferenti dell'Europa e del mondo, non devono essere dimenticati e non si devono mai più ripetere per nessuno. Proprio questo: MAI PIÙ PER NESSUNO., l'ho sentito da centinaia di vittime in BOSMIA ERZEGOVINA (BiH). “Per nessuno” sottintende che le vittime non augurano una tale tragedia nemmeno ai carnefici. Questa una terra dove la gente non ha bisogno di vendetta, ma di giustizia. a vendetta è oggi il meccanismo che anima tanti atti terroristici dove interi stati diventano dei vendicatori preovvisti di aeroplani. Nello stesso tempo di BiH durante i quattro anni di guerras né in dieci anni dalla sua fine, non è stata commessa alcune azione terroristica da parte delle vittime sopravvissute, neppure da quelle di SREBRENICA, in nessun paese aggressore vicino e neanche altrove. Si può da questo trarre la conclusione che la sofferenza nobiliti?
Si può dire che la giustizia sia soddisfatta se dopo un decennio i due più grandi criminali di guerra, RADOVAN KARADZIC E RATKO MLADIC,
si trovano ancora in libertà e alcuni tra i più brutali criminali sono tornati in libertà per aver aver collaborato con il TRIBUNALE DELL'AJA?
In questa guerra non si sa neanche il numero totale delle vittime. Solitamente si parla di più di 250.000 persone che hanno pagato con la vita la feroce poliica dei leaders della coscienza “nazificata”, i quali si vedevano come fondatori di grandi stati in un piccolo spazio.
Le idee della GRANSE SERBIA, della GRANDE CROAZIA, e dello STATO BOSGNACCO, (Bosniaci musulmani, Ndt), piccole come fildzan (la tazzina particolare dove viene servito l caffè turco), sono state fermate temporaneamente ma non sconfitte. Perchè?
E' difficile immaginare cosa sarebbe stato dell'Europa se gli alleati doo la seconda guerra avessero lascaito al potere in Germania il partito nazista e la maggior parte dei collabvoratori di HITLER. Sessant'anni fa questo non è successo, ma è successo dieci anni fa in questa stessa Europa.
Con gli ACCORDI DI DAYTON, coloro che hanno concordato, creato e condotto la guerra per quasi quattro anni hanno firmato la fine delle azioni armate, il che rappresenta indubbiamente l'elemento più importante. Allo stesso tempo peò sono stati lascaiti al potere i tre più grandi partiti NAZISTI E LA MAGGIORANZA DEI COLLABORATORI DI “HITLER”
Dunque la COMUNITA' INTERNAZIONALE, qualsiasi cosa ciò significasse, ha lascaito al potere i signori della guerra e soltanto alcuni di coloro, il cui nome cmpariva sulle liste del TRIBUNALE DEL'AJA, sono stati esclusi dalla vita politica. Con gli ACCORDI DI DAYTON, abbiamo ottenuto uno stato suddiviso in due entità, di cui una di dieci cantoni, Così che in uno STATO di nemmeno quattro milioni di abitanti, si trovano tredici governi e amministrazioni guidate dai PARTITI NAZIONALISTI, che per me equivalgono a PARTITI NAZISTI, il cui scopo è la divisione e non l'unità di questo paese.
Abbiamo anche ottenuto una COSTITUZIONE SEGREGAZIONISTA con la quale non possiamo partecipare ai processi di integrazione europea.
Abbiamo anche ottenuto una Presidente della REPUBBLICA SERBA, BILJANA PLAVSIC, la quale ha svolto questa fuinzione fino al luglio 1997, pur avendo sostenuto pubblicamente , sotto gli occhi del mondo intero durante la guerra in BiH, la tesi secondo la quale i MUSULMANI in realtà erano SERBI i cui geni si sono deformati con la conversione all'ISLAM e per questo motivo era necessario annientarli per preservare la PURA RAZZA SERBA. (SVETLANA BROZ), (a cura di Carlo Castellini).



Venerdì 07 Agosto,2015 Ore: 17:16
 
 
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