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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org LE TRE RIFORME DI GANDHI,di Antonino Drago

Verso il 2 ottobre
LE TRE RIFORME DI GANDHI

di Antonino Drago

[Antonino (Tonino) Drago, nato a Rimini nel 1938, e' stato il primo presidente del Comitato ministeriale per la difesa civile non armata e nonviolenta; gia' docente universitario di Storia della fisica all'Universita' di Napoli, ha poi insegnato Storia e tecniche della nonviolenza all'Universita' di Firenze, e Strategie della difesa popolare nonviolenta all'Universita' di Pisa; da sempre impegnato nei movimenti nonviolenti, e' uno dei piu' prestigiosi peace-researcher italiani e uno dei piu' autorevoli amici della nonviolenza. Tra le molte opere di Antonino Drago: Scuola e sistema di potere: Napoli, Feltrinelli, Milano 1968; Scienza e guerra (con Giovani Salio), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983; L'obiezione fiscale alle spese militari (con G. Mattai), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986; Le due opzioni, La Meridiana, Molfetta; La difesa e la costruzione della pace con mezzi civili, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 1997; Atti di vita interiore, Qualevita Torre dei Nolfi (Aq) 1997; Storia e tecniche della nonviolenza, La Laurenziana, Napoli 2006; Difesa popolare nonviolenta. Premesse teoriche, principi politici e nuovi scenari, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2006. Segnaliamo anche una recente intervista apparsa in "Coi piedi per terra" n. 307 da cui riprendiamo anche questa breve notizia autobiografica: "Nato a Rimini il 5 maggio 1938, sposato con quattro figli e quattro nipoti, laureato in fisica, ho lavorato nell'Universita' e nelle scuole superiori, ho lavorato nel movimento per i baraccati, studentesco, per l'obiezione di coscienza, per il servizio civile, per l'obiezione fiscale alle spese militari, per realizzare corsi universitari sulla pace; ho fatto ricerca sulla scienza alternativa, sulla nonviolenza, sull'educazione alla pace, sulla difesa alternativa, sulla rivoluzione alternativa, sull'intervento all'estero alternativo".
Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006.
Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto ("Shantidas" e' il nome che gli attribui' Gandhi) e' una delle figure piu' grandi della nonviolenza; nato nel 1901 a San Vito dei Normanni da madre belga e padre siciliano, studi a Parigi e Pisa. Viaggia e medita. Nel 1937 incontra Gandhi nel suo ashram. Tornato in Europa fonda la "Comunita' dell'Arca", un ordine religioso e un'esperienza comunitaria nonviolenta, artigianale, rurale, ecumenica. Promuove e partecipa a numerose iniziative per la pace e la giustizia. E' deceduto in Spagna nel 1981. Tra le opere di Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto segnaliamo particolarmente: Pellegrinaggio alle sorgenti, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Che cos'e' la nonviolenza, L'arca aveva una vigna per vela, Introduzione alla vita interiore, tutti presso Jaca Book, Milano (che ha pubblicato anche altri libri di Lanza del Vasto); Principi e precetti del ritorno all'evidenza, Gribaudi; Lezioni di vita, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze; In fuoco e spirito, La Meridiana, Molfetta (Ba). Le comunita' dell'Arca - cosi' come gruppi e persone amiche di questa esperienza - sono diffuse in vari paesi e proseguono la riflessione e l'esperienza del fondatore; per informazioni e contatti: digilander.libero.it/arcadilanzadelvasto/ o anche xoomer.alice.it/arcadilanzadelvasto/ e ancora (in francese) www.canva.org]
"Quando parliamo di nonviolenza come di una scoperta di questo secolo, conviene precisare che non si tratta della rivelazione di un nuovo valore spirituale o di una rivelazione religiosa, ma dell’ingresso, nella storia dei popoli, di una forza rivoluzionaria e innovatrice.
“Ho visto, dice Romain Rolland nella prefazione della Giovane India di Gandhi, sollevarsi dal fondo dell’Oriente quest’onda, che non ricadra' fino a quando non avra' ricoperto il mondo intero.
"E’ la scoperta che in questo secolo [XX] si incomincia a fare, costretti, come si e', a cercare uno sbocco al vicolo cieco in cui ci si e' cacciati"
(Lanza del Vasto: I quattro flagelli(1959), Sei,  996, pp. 481-483).
*
Prima la liberazione dell'India ha dimostrato che si puo' fare politica nonviolenta anche contro gli interessi del piu' potente impero mai esistito sulla Terra. Poi, una serie di rivoluzioni nonviolente, culminate in Europa nel 1989 hanno dimostrato che la nonviolenza di Gandhi ha saputo abbattere anche la divisione di Yalta tra i quattro Grandi, i vincitori della guerra mondiale, i quali avevano imposto una servitu' mondiale, mai vista nella storia umana, su tutti i popoli.
Ma allora che contenuti straordinari Gandhi e' riuscito a immettere in questa nonviolenza, che pure era un tradizionalissimo concetto indu'?
Se abbassiamo le luci dei riflettori intellettuali che di solito sono puntati sull'Occidente e invece facciamo attenzione a questo piccolo indiano, ci rendiamo conto che egli, dal basso, da laico e senza mezzi istituzionali, ha realizzato tre riforme:
- la riforma della sua religiosita' tradizionale, impostandola sulla tradizionale nonviolenza, ma applicandola alla vita sociale;
- la riforma dell'etica perche' l'ha finalizzata a saper risolvere i conflitti con l'accordo dell'avversario;
- la riforma della politica, perche' non l'ha separata dall'etica e dalla fede.
E tutte queste tre riforme sono state a carattere universale, nel senso che sono condivisibili da parte di ogni uomo, di qualsiasi grande religione egli sia, in qualsiasi istituzione culturale o politica egli sia inserito, perche' Gandhi ha dimostrato che l'uomo puo' prevalere su ogni istituzione.
Tutto questo e' potuto avvenire perche' l'Occidente superbo ha percorso una sua strada che sicuramente era nuova ed era rivolta a raggiungere l'infinito (di spiritualita', di vita religiosa, di istituzioni, di capitali, di scienza, di potere, di beni, di armi, ecc.), ma non si e' accorto che quella era una strada particolare: quella delle strutture autoritarie di potere sugli uomini e sulla natura, e poteva esprimere solo il dualismo di affermazioni o positive o negative: cosi' come e' in una caserma.
La rivoluzione di Gandhi e' stata di suggerire una parola, "nonviolenza", che non e' una cosa, che non e' un ordine, che non e' un comandamento, che non e' una affermazione ne' positiva ne' negativa; e' invece una doppia negazione, la quale non ha una parola corrispettiva positiva (satyagraha non ha mai attecchito). In questo caso, secondo la logica matematica, siamo passati ad un'altra logica, di tipo non classico; siamo in un mondo logico del tutto diverso, ragioniamo in maniera alternativa a quella classica dei Greci.
E' proprio questa maniera diversa di ragionare che Gandhi ha introdotto e che ha insegnato a tutto il mondo, nonostante che al suo tempo la civilta' occidentale, con la sua cultura infinita, colonializzasse il mondo con il suo sapere presentato come insuperabile.
E cosi', con Gandhi si e' aperta la via per una nuova civilta', di tipo universale; la quale include, come caso particolare, quella occidentale, comunque smitizzata dalle sue smanie di grandezza.
Per questa grandiosita' dell'opera di Gandhi la nonviolenza non puo' farsi strada immediatamente, tanto piu' che solo ora tanti nuovi popoli nascono ad una coscienza civile mondiale.
Il nostro compito e' favorire un cambio secolare nella gente.
Per chi crede nella bonta' della preghiera, consiglio "La preghiera cristiana per Gandhi" di Lanza del Vasto (ne L'Arca aveva una vigna per vela, Jaca Book, 1990, pp. 242-243).
* * *
Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532


Giovedì 23 Settembre,2010 Ore: 15:56
 
 
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