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www.ildialogo.org Omofobia e transfobia: un problema soprattutto italiano,di Caterina Bianchi

Omofobia e transfobia: un problema soprattutto italiano

di Caterina Bianchi

Adista Segni Nuovi n. 23 del 16/06/2012


Mentre negli Stati Uniti Barack Obama si pronuncia con forza sulla legittimità del diritto di coppie dello stesso sesso di unirsi in matrimonio – «Same-sex couples should be able to get married», ha detto il presidente Usa –, in Italia l’omofobia e la transfobia appaiono fortemente radicate nella società.

Nel nostro Paese omofobia e transfobia sono termini ormai diffusi, ma vengono associati soltanto ad episodi estremi di violenza, attribuiti a singoli individui borderline. Però non si vedono, e quindi si legittimano, tutti quegli episodi di discriminazione, umiliazione, non riconoscimento civile e politico, che caratterizzano il vissuto quotidiano della minoranza omosessuale e transessuale e che sono responsabili del cosiddetto minority stress, una particolare forma di stress che porta molti omosessuali e trans a vivere come se non avessero le “carte in regola”, condizionati da una disistima verso se stessi che impedisce di gioire pienamente della propria vita. Affrontare tali difficoltà attraverso la condivisione delle esperienze e la lotta comune contro le discriminazioni, ad esempio nell’associazionismo, è un modo per sviluppare la “resilienza”, cioè la capacità di superare le difficoltà trasformandole in occasioni di crescita.

Si può lottare contro omofobia e transfobia nei luoghi di lavoro, come per esempio si impegna a fare l’associazione Parks, aiutando le aziende a comprendere come garantire un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle diversità, al di là dei motivi etici, aumenti la produttività delle imprese. Più difficoltoso da sgretolare è invece il muro della lesbofobia, in un’Italia che appare ancora oggi come un Paese per uomini “bianchi-eterossessuali-cattolici”, dove le disuguaglianze di genere e la violenza sulle donne ci portano ad avere un triste primato rispetto ad altri Paesi europei e dove le donne lesbiche subiscono perciò una doppia discriminazione.

In comune con il resto dell’Europa è purtroppo il grado di arretratezza giuridica e sociale nel campo dei diritti per la minoranza transessuale e transgender, nonostante una legge italiana, promulgata nel lontano 1982, regolamenti il cambiamento di sesso. Oggi la transfobia continua a palesarsi attraverso gli altissimi livelli di disoccupazione, gli episodi di violenza e gli omicidi di cui sono vittima le persone transessuali e trasgender.

Sono da ricercare nella tradizione patriarcale giudaica e nella visione ellenistico-romana della sessualità, intesa come pericolosa passione da controllare, gli elementi alla base della profonda omofobia che permea il cristianesimo ed in particolare la posizione attuale delle istituzioni cattoliche, come spiegato dal pastore valdese Eric Nolfke, durante una conferenza sul tema “Omofobia e Transfobia: osserviamole da vicino”, organizzata dall’associazione Nuova Proposta a Roma lo scorso 12 maggio. Soltanto laddove la Chiesa diventa il luogo in cui si riflette sulla vita e non dove la si controlla e la si ingabbia in un rigido sistema di regole, può scaturire l’originario e liberatorio messaggio di amore di Cristo.

Un impegno sempre più pressante per prevenire e contrastare l’omofobia viene sollecitato dalle associazioni che rappresentano i genitori di figli omossessuali e le famiglie omogenitoriali. Nonostante le fortissime difficoltà vissute quotidianamente, si riscontrano nella società tanti gesti di “disobbedienza civile”, come il riconoscimento di coppie omosessuali all’interno delle comunità valdesi o l’elezione di un papà gay come rappresentante dei genitori in un nido comunale.

Ma non basta. Accanto all’impegno concreto di formazione, informazione e ai coraggiosi gesti di visibilità, per sconfiggere queste forme di intolleranza e odio, anche e soprattutto nel nostro Paese, sono indispensabili leggi che da un lato garantiscano l’uguaglianza dei diritti e dall’altro prevedano profili di responsabilità penale per chi attua gesti di violenza contro omossessuali e transessuali.

* Associazione Nuova Proposta, gruppo di omosessuali cristiani (Roma)

Articolo tratto da
ADISTA
La redazione di ADISTA si trova in via Acciaioli n.7 - 00186 Roma Telefono +39 06 686.86.92 +39 06 688.019.24 Fax +39 06 686.58.98 E-mail info@adista.it Sito www.adista.it



Sabato 16 Giugno,2012 Ore: 16:42
 
 
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