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www.ildialogo.org RUSSIA: ALLA CHIESA ORTODOSSA PIACE LA LEGGE CHE PUNISCE LA “PROPAGANDA” GAY,da Adista Notizie n. 15 del 21/04/2012

RUSSIA: ALLA CHIESA ORTODOSSA PIACE LA LEGGE CHE PUNISCE LA “PROPAGANDA” GAY

da Adista Notizie n. 15 del 21/04/2012

36646. MOSCA-ADISTA. Per iniziativa del gruppo di deputati di Novosibirsk (Siberia Occidentale), alla Camera bassa del Parlamento russo, la Duma, dal 28 marzo scorso giace un progetto di legge che punisce chi fa «propaganda» dell’omosessualità con multe di 5mila rubli (130 euro). E che arriverebbero addirittura a 250-500mila rubli se a macchiarsi del “reato di propaganda” sono soggetti collettivi  rivolti a minori d’età. La norma ha per scopo – si legge nella nota che accompagna il progetto – «proteggere» i giovani e i diritti dell’infanzia (instaurando un gravissimo parallelo fra pedofilia e omosessualità): «La propaganda dell’omosessualità ha acquisito molta forza in Russia»; «la famiglia, la maternità e l’infanzia nella loro concezione tradizionale (…) rappresentano i valori che assicurano l’ininterrotto ricambio generazionale» e il «mantenimento e lo sviluppo» dei popoli di Russia, perciò «hanno bisogno di una speciale difesa da parte dello Stato». I bambini vanno difesi dai «fattori che li influenzano negativamente nel loro sviluppo fisico, intellettuale, psichico, spirituale e morale».

Una legge analoga è vigente, a livello locale, a Riazán dal 2006, ad Arkhangelsk dal 2010, a Kostromá dall’inizio di quest’anno e a San Pietroburgo dalla fine dello scorso febbraio. Proprio in questa città sono già avvenuti degli arresti di attivisti omosessuali che il 29 marzo manifestavano contro l’entrata in vigore del provvedimento innalzando cartelli con la scritta «Essere gay è normale». La manifestazione non è autorizzata, aveva detto in sintesi la polizia. Presto sono stati però liberati, perché i giudici non se la sono sentita di firmare il fermo, appellandosi a un qualche vizio di forma.

La vicepresidente di Human Right Watch Mosca, Tatiana Lókshina, ha detto che l’ordinanza municipale è una «vergogna»: «È una legge assolutamente discriminatoria, che priva la comunità lgtb dei diritti di libertà d’espressione di libertà di riunione. È una situazione intollerabile».

«Provo vergogna per i deputati del Consiglio legislativo cha hanno votato questa legge», ha dichiarato l’attivista dell’organizzazione Coming Out di San Pietroburgo, Ígor Kochetkov, è l’inizio del fascismo».

L’estensione a tutta la Russia del divieto di «propaganda» di omosessualità, bisessualità, lesbismo, transessualità e pederastia fra minori, come nel progetto depositato alla Duma, è sostenuto dalla Chiesa ortodossa russa. Forte, tra l’altro, di una cultura diffusa: un’indagine sociologica del Centro Levada ha appurato che il 74% dei russi credono che omosessuali e lesbiche abbiano problemi mentali e sono amorali, mentre meno della metà crede che essi non debbano godere degli stessi diritti degli eterosessuali.

D’altra parte, data solo 1993 l’abolizione dell’articolo del codice penale che sanzionava con il carcere gli omosessuali, peraltro considerati dalla psichiatria ufficiale come mentalmente infermi. «I nostri legislatori – ha spiegato Velentin Gefter, direttore dell’Istituto dei Diritti Umani di Mosca – partono dall’idea che è possibile punire per la propaganda di qualcosa che delitto non è». Bisogna «guardarsi ha allertato – dall’ideologia della punizione contro un gruppo vulnerabile». Nel 2011 la minoranza gay ha subito 34 attacchi in varie regioni del Paese, ma sono cifre – ha spiegato Valeri Sozáev del gruppo lgbt secondo quanto riferisce El Mundo (7/4) – testimoniate da denunce di collettivi, e relative dunque alle poche località ove questi esistono. (eletta cucuzza)

 

Articolo tratto da
ADISTA
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Martedě 17 Aprile,2012 Ore: 16:40
 
 
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