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www.ildialogo.org BOLOGNA: LA CONSULTA APRE AI GAY. E LA CURIA CHIUDE ALLA CONSULTA,da Adista Notizie n. 95 del 24/12/2011

BOLOGNA: LA CONSULTA APRE AI GAY. E LA CURIA CHIUDE ALLA CONSULTA

da Adista Notizie n. 95 del 24/12/2011

36451. BOLOGNA-ADISTA. O loro o noi. Nessun tentativo di mediazione, solo tanta voglia di rompere con l’amministrazione comunale e di rimarcare il proprio ossequio ai diktat della Curia. È improntata alla più totale intransigenza la risposta delle associazioni cattoliche che fanno parte della Consulta per la famiglia del Comune di Bologna di fronte alla decisione dell’amministrazione di includere all’interno dell’organismo anche i rappresentanti di Agedo (l’associazione dei genitori di omosessuali) e di Famiglie Arcobaleno (l’associazione dei genitori omosessuali). «Presentiamo formali dimissioni da quest’organismo», afferma seccamente il comunicato stilato dalle dodici realtà associative, fra cui Acli e Mcl, e letto da Fabio Battistini di Club giovani durante la seduta della Consulta tenutasi a Palazzo d’Accursio lo scorso 6 dicembre. «A oggi non sono stati chiariti i nodi interpretativi e sono state compiute evidenti forzature», ha detto Battistini, ventilando l’ipotesi di creare una consulta alternativa, «un’authority sotto la quale riunirci per vigilare sui provvedimenti del Comune». «Non andiamo sull’Aventino», ha rincarato la dose Francesco Murru, presidente delle Acli bolognesi, anch’egli schierato per la creazione di un contro-organismo che sia «pungolo e osservatorio sulle politiche della famiglia». «Qui non si parla più di famiglia», ha sostenuto Murru commentando la decisione del Comune di aprire alle associazioni omosessuali: «Ora i temi sono diventati altri. Si parla di conviventi, di persone che pretendono di procreare attraverso un utero in affitto. Una visione di famiglia che noi non possiamo accettare».

La decisione delle organizzazioni cattoliche arriva in realtà come diretta conseguenza della ferma presa di posizione delle gerarchie ecclesiastiche felsinee. Dopo che, lo scorso 30 novembre, il presidente della commissione Politiche sociali del Comune, il dipietrista Pasquale Caviano, aveva rotto gli indugi e aveva annunciato che tutte le associazioni che avevano fatto richiesta di far parte della Consulta, ivi incluse quelle facenti riferimento al mondo omosessuale, erano state ritenute idonee, la Curia bolognese si era repentinamente premurata di esprimere la propria contrarietà attraverso un editoriale non firmato pubblicato sull’edizione di domenica 4 dicembre di Bologna Sette, il settimanale diocesano allegato ad Avvenire. L’articolo si scagliava contro la scelta dell’amministrazione tacciandola di essere «una grave offesa in primo luogo alla ragione e al buon senso comune» poi «alla comunità civica, perché in palese contrasto con l’articolo 29 della Costituzione, e inoltre alla comunità cattolica – che pure è parte integrante del consorzio bolognese – perché degrada a un relativismo senza fondamento nella persona umana quella concezione della famiglia che da secoli è patrimonio della nostra gente». Nell’illustrare queste e analoghe considerazioni l’editoriale faceva esplicito riferimento alla nota dottrinale su Matrimonio e unioni omosessuali emessa dall’arcivescovo del capoluogo emiliano, card. Carlo Caffarra, nel febbraio del 2010, oltre che al documento dell’ex Sant’Uffizio intitolato Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali del 3 giugno 2003, per concluderne che «la presenza in organismi che nella denominazione si riferiscono alla famiglia costituzionale, ma poi accolgono chi propugna orientamenti diversi è un messaggio carico di ambiguità e perciò contrario allo spirito di verità. Il dovere è quello di uscirne». Una chiara indicazione, immediatamente raccolta, per le associazioni cattoliche della Consulta.

A schierarsi compattamente con quest’ultime è stata, nel consiglio comunale bolognese, l’opposizione di centrodestra alla giunta presieduta da Virginio Merola. Valentina Castaldini, consigliera del Pdl, ha parlato di una «consulta finita, perché mancano le tredici associazioni che l’hanno fondata», mentre la Lega Nord ha chiesto che il nuovo organismo orfano dei cattolici non venga riconosciuto. All’interno della maggioranza, che pure ha fatto quadrato sulla scelta del Comune, è da segnalare il mal di pancia del consigliere del Pd Tommaso Petrella, rammaricato perché non si è andati «fino in fondo nella mediazione», che sarebbe andata bene alle associazioni cattoliche e che avrebbe previsto l’ingresso di Agedo (coppie eterosessuali con figli omosessuali) e l’esclusione di Famiglie Arcobaleno (coppie omosessuali).

Nettamente critica verso la scelta secessionista la Rete Laica di Bologna. «Democrazia è garanzia di rappresentatività e partecipazione», si legge in un comunicato: «Nel nostro tempo, i legami familiari sono cambiati, dove c’è assunzione di responsabilità fra persone, dove c’è cura, dove c’è affetto, c’è famiglia». «Allibita» è invece l’associazione romana di omosessuali credenti Nuova Proposta. «Apprendiamo con enorme stupore e senso di infinito rammarico», si legge in un comunicato del gruppo «che dodici associazioni cattoliche bolognesi hanno deciso di abbandonare la Consulta per la famiglia perché da poco era stato accettato l’ingresso di Agedo e Famiglie Arcobaleno. Da cristiani omosessuali», prosegue la nota «non possiamo non leggere in questo comportamento, e nelle motivazioni addotte, un netto esercizio di un pericoloso e grave pregiudizio che stride fortemente con il messaggio di comprensione e accoglienza a cui dovrebbe riferirsi ogni cristiano».

Analoga nel contenuto e nei toni anche la presa di posizione di Noi siamo Chiesa, sezione Emilia Romagna: «Crediamo che con questa mossa la Chiesa bolognese perda un’occasione importante di confronto, su un terreno laico e costruttivo, con chi rappresenta il vissuto di famiglie altre rispetto a quella tradizionale… Nella società dei dualismi abbiamo bisogno di banchi di confronto, non di far saltare il banco». (marco zerbino)

Articolo tratto da
ADISTA
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Marted́ 20 Dicembre,2011 Ore: 20:04
 
 
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Cristianesimo ed omosessualita'

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