La protesta dalla strada alla stanza del sindaco Patrizio Cinque

In Wikipink-L'enciclopedia LGBT italiana, alla voce Piero Montana, ho trovato, tra le altre, questa foto pubblicata su Panorama il primo febbraio 1977. La foto riprende una scena di una manifestazione del Fuori a Palermo.
In seconda fila si riconosce Piero Montana con un cartello che dice: " Ieri nei ghetti, oggi F.U.O.R.I"
In primo piano invece Regina, una travestita palermitana con un cartello con su scritto : "Arrusu sì ! ma contro la D.C."
La foto ha la seguente didascalia: OMOSESSUALI PROTESTANO A PALERMO
-“ Viviamo come in trincea : offesi, minacciati, aggrediti” -
Dopo 40 anni certo qualcosa è cambiato, ma si vive ancora come sulla punta di un iceberg, molti sono infatti i gay che vivono la loro omosessualità clandestinamente nel sommerso.
Di recente dobbiamo al governo Renzi la legge Cirinnà sulle unioni civili (maggio 2016), ma gli obiettivi delle associazioni LGBT sono altri e difficili da raggiungere in Italia, mi riferisco al matrimonio egualitario tra persone dello stesso sesso e le adozioni gay.
Personalmente sono disposto a lottare per questi obiettivi non solo perché li condivido ma perché li ritengo fondamentali nella lotta ai pregiudizi antigay. I gay hanno infatti il diritto come gli etero di formare una loro famiglia e di adottare dei bimbi come già avviene in Inghilterra e in altri paesi civili. Per questo c'è molto da lottare nel nostro paese. La legge Cirinnà è solo il primo passo. Chi infatti segue ogni giovedì su RAI Tre la trasmissione " Stato civile", dedicata alle coppie omosessuali che si uniscono civilmente, potrà rendersi conto come queste unioni hanno tutti formalmente le caratteristiche di un vero e proprio matrimonio con scambi di anelli, torte nuziali, lancio di chicchi di riso, testimoni, abiti da sposi, ect...Formalmente si celebra pertanto un matrimonio ma la legge riconosce solo l'unione civile tra due partner dello stesso. Dunque non rimane che lottare per ottenere una legge sul matrimonio egualitario. E' quello che sto cominciando a fare, iniziando anzitutto a criticare l'assenza del sindaco grillino Patrizio Cinque alla celebrazione della prima unione civile a Bagheria, avvenuta lo scorso 24 novembre. La presenza del sindaco, capo dell'amministrazione cittadina sarebbe stato infatti un segnale forte di condivisione della legge Cirinnà. Di fatti una unione bene pubblicizzata insieme al primo cittadino avrebbe avuto di certo un qualche impatto sull'opinione pubblica ed uno stimolo di incoraggiamento per le diverse coppie gay e lesbiche che ancora vivono clandestinamente il loro rapporto d'amore nella nostra città e altrove. Non dimentichiamo che questa prima unione civile a Bagheria è stata celebrata non tra due bagheresi ma tra un romano Ludovico di 57 anni e un brasiliano Gustavo di 22 anni. A Bagheria ancora c'è molto lavoro da fare per un inclusione dei gay in una comunità civile, democratica. Purtroppo la mia è ( a quanto pare ) una voce nel deserto. Pazienza. Ho avuto coraggio 40 anni fa a scendere in strada con gay e travestiti, ne avrò oggi a ripetere la protesta portandola non più in strada ma nella stanza del sindaco bagherese Patrizio Cinque.

Piero Montana