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www.ildialogo.org 1º dicembre, Giornata mondiale contro l'AIDS,Di GionataINFO

1º dicembre, Giornata mondiale contro l'AIDS

Con "HIV in positivo..." voci e storie per non dimenticare


Di GionataINFO

La Giornata mondiale contro l'AIDS, indetta ogni anno il 1º dicembre,  vuol far riflettere sull'epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV.
Anche quest'anno i volontari del progetto gionata hanno deciso di celebrare questa giornata raccontando le speranze, i sogni e le difficoltà di chi convive con questa malattia perchè crediamo che toccare con mano quali sono gli effetti dal virus dell'HIV sulla vita di tanti uomini e donne comuni, etero e gay, possa aiutare a comprendere l'importanza di non abbassare la guardia.
Perciò vogliamo ricordare a tutti, senza falsi moralismi e inutili ipocrisie, l'importanza di usare sempre il preservativo per evitare ogni rischio di contagio. Il primo dicembre è fatto di 24 ore, ma un anno è fatto di 365 giorni...

Ricordate, ogni giorno la diffusione dell'AIDS sta crescendo, silenziosamente, ma sta crescendo. Non dimenticarlo mai.
 
Leggi su gionata.org le nostre storie di coraggio e speranza di persone HIV positive...  Conosci, comprendi, commmuoviti, proteggiti.
Con preghiera di MASSIMA DIFFUSIONE
Testo tratto dal sito Positive Catholics (Gran Bretagna), liberamente tradotto da Gabriele Roi

Mentre cerchiamo di sostenerci a vicenda, siamo consapevoli del fatto che ci sono milioni di persone che vivono e lottano con l'HIV e l'Aids in tutto il mondo. Se di recente vi è stata diagnosticata la malattia o se la vivete da molto tempo, ora finalmente siete arrivati alle nostre pagine web. [...] Come comunità di fede e di speranza troviamo la forza nell'ascolto reciproco e nell'essere presenti per gli altri.
"Ci sono diversi tipi di doni, ma è lo Spirito che li distribuisce. Ci sono diversi tipi di servizio, ma il Signore è lo stesso. Ci sono diversi tipi di lavoro, ma in tutti e in ognuno è all'opera lo stesso Dio.
Testo tratto dal sito PositiveCatholics.com (Gran Bretagna), liberamente tradotto da Davide M.

Mentre cerchiamo di sostenerci l’ un altro qui, siamo consapevoli che ovunque in tutto il mondo ci sono milioni di persone che convivono e lottano con l’HIV e l’Aids.
Sia che questa malattia ti sia stata diagnosticata recentemente o che tu stia convivendoci da tempo, sei giunto fino al nostro sito web. ... Essendo la nostra una comunità di fede e di speranza, troviamo forza nell’ascolto dell’altro e nell’essere presenti per coloro che sono in difficoltà.
Testo tratto da sito di Avert - international HIV & AIDS charity (Gran Bretagna), liberamente tradotto da Francesca S.

Aspettate i risultati del test dell’HIV o vi è stato appena diagnosticato l’HIV? Siete risultati positivi al test dell’HIV e non sapete cosa fare? Come affrontare e imparate a convivere con l’HIV? Urlate, gridate, ridete, vi nascondete, correte via, vi sentite confusi, pieni di paura, soli, sollevati.
Come pensavate di reagire all’eventuale test positivo, prima di fare nuovamente il test dell’HIV? Avevate ragione? Ci sono delle cose che potete capire solo quando vi capitano.
Articolo di Carlos Osma tratto dal blog Homoportestantes (Spagna), del 30 novembre 2012, liberamente tradotto da Dino

All'ingresso dell'edificio dove ha sede a Ginevra l'ONUSIDA (programma dell'ONU destinato a coordinare l'azione delle diverse agenzie specializzate per la lotta contro l'HIV/AIDS, ndr) c'è una scultura che ci dà il benvenuto con questa frase: "Non possiamo chiamare Dio nostro padre o nostra madre e ignorare che siamo fratelli e sorelle".
Leggendola rimaniamo incapaci di replicare e ci torna alla mente qual è la difficile richiesta che ci viene fatta dal Vangelo.
Testimonianza di Kain tratta dal sito Avert (Stati Uniti), liberamente tradotta da Claudio Abate

Sono sieropositivo da 14 anni ed ora ne ho 34. Quando l'ho scoperto ero terrorizzato. All'epoca uscivo con un ragazzo che non conoscevo molto. Era una persona insensibile e, comunque, consapevole della sua condizione. Credo sia stato questo quello che più di tutto mi ha fatto andare fuori testa: l'aver capito che era stato lui a contagiarmi.
Quando ho avuto la notizia studiavo all'università e vivevo lontano da casa. Ho dovuto continuare a studiare come se niente fosse sebbene, credo, i miei amici si siano preoccupati a un certo punto perché sono dimagrito parecchio.
Testimonianza tratta dal sito di Avert - International HIV & AIDS Charity (Gran Bretagna), liberamente tradotto da Massimo M.

Io e il mio ragazzo siamo insieme ormai da quasi tre mesi e per la prima volta ho incontrato quella persona che tutti vorremmo conoscere. Un mese fa decidemmo di fare il test e allora non pensavo che ci sarebbe stato da preoccuparsi per il risultato. Qualche mese prima, infatti, avevo fatto un altro test e il risultato era stato negativo.
Ero al lavoro e ricevetti una chiamata dall'ospedale della mia zona, che mi chiedeva di andare lì il prima possibile. Dalla tensione che percepivo nella voce di chi mi parlava capivo che c'era qualcosa che non andava. Arrivai lì con un'ansia terribile, mi fu diagnosticato l'HIV, sentii che la mia vita era arrivata alla fine.
Articolo di Homa Khaleeli tratto dal sito del Guardian (Gran Bretagna) del 25 novembre 2012, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro

È cominciato tutto con una botta e via. Dopo aver fatto sesso non protetto con un partner sieropositivo, Edo Zollo aveva paura di aver contratto il virus. Questa esperienza ha indotto il fotografo trentottenne a passare due anni a ritrarre persone sieropositive nel Regno Unito.
“Era un incubo” racconta Zollo. “Il giorno dopo ero preoccupatissimo. Cosa mi sarebbe successo se fossi risultato positivo? Pensavo: Sto per morire. Come l'avrei comunicato alla mia famiglia? Sarei stato giudicato? Questo mi fece capire che impatto può avere l'HIV sulla vita.”
Articolo di Vincent Manning (Regno Unito) tratto dalla rivista Pastoral Review (Inghilterra), nov/dic 2011, pag. 36-42, liberamente tradotto da Adriano C.
Desidero qui esplorare gli scritti di Santa Giuliana di Norwich, e considerare come potrebbero ispirarci una pastorale di avvicinamento verso coloro ai quali è stato diagnosticato il virus HIV nel Regno Unito ai nostri giorni.
Parlando nel 1999, Kofi Annan ha detto: “Oggi la pandemia dell’AIDS, inattesa, inspiegabile, indicibilmente crudele... ci presenta una tragedia che possiamo a malapena comprendere, difficilmente gestire”.
 



Martedì 02 Dicembre,2014 Ore: 18:55
 
 
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Cristianesimo ed omosessualita'

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